Credo che alcune regioni abbiano lanciato un programma di contributi per chi decide di partorire in casa... ma non ricordo bene, forse la Lombardia. Ma non so se siano ancora attuali. Insomma non so niente.coloricaldi ha scritto: tornando al discorso del partorire a casa, come dice vallllina il valore aggiunto che ha è che ci si trova nel proprio ambiente che, di solito, è più rilassante di un ospedale.
ovviamene ci sono le incognite del "come andrà il parto" però io parto dal presupposto che non tutte possono partorire a casa: la gravidanza deve essere fisiologica, il pupo deve essere cefalico, vicinanza ad un ospedale ecc... per cercare di tenere ridotte al minimo quelle variabili.
poi c'è anche un discorso economico da fare, ovvero che nel parto a casa sei tu, mamma, a dover pagare la tua ostetrica e tutto quanto serve come servizio complementare. solo questa parte mi fa desistere...
se lo stato italiano garantisse l'assistenza anche per chi vuole partorire a casa, allora sarebbe un'altra questione. per esempio leggevo che in Olanda non è inusuale questa pratica e che durante travaglio e parto c'è un'ambulanza che staziona fuori casa pronta ad operare un TC d'urgenza se occorre

