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La scuola e il disagio sociale ... lungo

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guciola
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da guciola » 27 nov 2013, 16:03

lalat ha scritto:Guggiola però sei tu che hai generalizzato. Perché io ho raccontato un fatto ben preciso, relativo ad una scuola ben precisa ... mentre tu hai difeso la categoria con un pippone assurdo.
ehm... chiamatemi pignola, chiamatemi rompic... (lo so, la sono :hi hi hi hi ), chiamatemi come volete, ma rammento un attimo quale è stato il tuo incipit...
lalat ha scritto:
Titolo= la scuola e il disagio sociale ... lungo

Non sapevo dove postare questo argomento però non volevo rinunciare a rompere come mio solito l'anima a tutte. Visto che si tengono discussioni di 50 pagine e passa e sulla differenza di genere, volevo portare l'attenzione su uno dei problemi che vedo e che non è affrontato.
Ci sono famiglie che vivono un disagio sociale (a volte anche economico ma non è questo il punto), che hanno 2, 3 o più figli che frequentano la scuola insieme ai nostri figli e dei quali, secondo me, molti insegnanti se ne fregano.
Dico questo perché quando un bambino che proviene da una famiglia disagiata passa 30 o 40 ore a scuola ... la scuola non può fregarsene. Gli insegnanti non possono fregarsene e girarsi volgere la testa solo agli studenti che hanno una famiglia "regolare" alle spalle .... perché se fanno così, scusate se sembro esagerate, sono dei falliti loro in prima persona. Ci possono essere tutte le norme di questo mondo, tutte le indicazioni, circolari, e disposizioni di questo mondo, che se gli insegnanti non si impegnano in prima persona non potremo essere definiti un paese civile.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da alessia26 » 27 nov 2013, 16:46

guciola ha scritto:
No no, alessia, perdonami, avevo capito, sono io che forse non mi sono fatta intendere...
la mia voleva essere solo un'aggiunta, una spiegazione, nel senso che per quanto da un lato, dall'esterno, possa sembrare strano che non ci sia una "regola univoca", forse se ci si ferma un po' più a pensare, il motivo c'è... è giusto che non ci sia una regola univoca, perchè non sarebbe adatta a tutti i casi... va per forza lasciata la libertà all'insegnante di gestire la situazione, perchè ogni situazione è a se, e bisogna avere fiducia nell'insegnante che stia lavorando nel modo migliore per tutti i bimbi che ci sono in classe, non partire dandogli torto a priori.
Poi tutti siamo esseri umani, e magari anche con le migliori intenzioni sbagliamo. Ma esistono apposta i rapporti scuola/famiglia... perchè non presentarsi dagli insegnanti e spiegarsi, facendo capire che vogliamo lavorare insieme nella stessa direzione di crescita del bimbo? Perchè partire prevenuti accusando e mandando lettere "minatorie"? Per forza poi le insegnanti che le ricevono non vedono molto di buon grado il genitore in questione, no?
io sono una persona che cerca in tutti i modi di non partire mai con un preconcetto a priori.... e negli ultimi 3 anni il mio percorso mi ha insegnato davvero tanto a lavorare in questo senso!

Però ho fatto l'esempio del compagni di Rebecca, non so se hai letto...
ma in breve ha passato 3 anni di materna andando nelle classi dei "più piccoli" per punizione...
e ora ha cominciato il primo anno di elementare spesso fuori da solo, o in classe di latri dove non conosce nessuno....

io provo a non partire con pregiudizi, e non essendo mio figlio non mi sono informata perché attuino un sistema simile, quindi parlo sicuramente senza sapere "dall'altra parte" cosa dicono...

però, giuro mi riesce difficile pensare a quali lati positivi porti un sistema del genere.

Tanto per restare in tema, oggi dei bimbi hanno chiesto se possono portare dei giochi per l'intervallo, poiché il freddo non concede le uscite in giardino e dentro un po' si annoiano... le maestre hanno accettato, ma X non potrà portare giochi perché altrimenti li userà in classe!
Cioè già a priori a lui è stato vietato (detto da mia figlia)
per me se ad un bimbo fai passare l'idea del -tanto già so che non ti comporti bene- quale incentivo potrà mai avere a fare di meglio?????
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da val978 » 27 nov 2013, 16:54

lalat ha scritto:Guggiola però sei tu che hai generalizzato. Perché io ho raccontato un fatto ben preciso, relativo ad una scuola ben precisa ...
Guciola, si chiama Guciola :ahah


Guciola,ma perchè te laprendi così, Lalat parla della sua esperienza, mica di te :domanda

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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da alessia26 » 27 nov 2013, 16:56

val978 ha scritto:
lalat ha scritto:Guggiola però sei tu che hai generalizzato. Perché io ho raccontato un fatto ben preciso, relativo ad una scuola ben precisa ...
Guciola, si chiama Guciola :ahah
:caduta_sedia:
dai però Giuggiola è dolce........ i miei mi chiamavano così da piccola :emozionee
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da Ari » 27 nov 2013, 17:33

val978 ha scritto:
lalat ha scritto:Guggiola però sei tu che hai generalizzato. Perché io ho raccontato un fatto ben preciso, relativo ad una scuola ben precisa ...
Guciola, si chiama Guciola :ahah


Guciola,ma perchè te laprendi così, Lalat parla della sua esperienza, mica di te :domanda
beh, non solo della sua esperienza.
lei nell'incipit estendeva il giudizio a tutta la categoria di insegnanti che secondo il suo metro non danno adeguato sostegno ai bambini con disagio sociale.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da guciola » 27 nov 2013, 17:54

alessia26 ha scritto:
Tanto per restare in tema, oggi dei bimbi hanno chiesto se possono portare dei giochi per l'intervallo, poiché il freddo non concede le uscite in giardino e dentro un po' si annoiano... le maestre hanno accettato, ma X non potrà portare giochi perché altrimenti li userà in classe!
Cioè già a priori a lui è stato vietato (detto da mia figlia)
per me se ad un bimbo fai passare l'idea del -tanto già so che non ti comporti bene- quale incentivo potrà mai avere a fare di meglio?????

"concordissimissimo" :ok (se la situazione è davvero così, ovviamente)


Se invece, ad esempio (e la butto lì, tanto per fare una riflessione, non perchè penso che sia andata davvero così... non lo posso sapere), X oggi aveva un gioco senza il permesso degli insegnanti, e nonostante i ripetuti richiami ci ha continuamente giocato in classe, e allora per punizione le maestre lo hanno rimproverato e gli hanno detto "tu domani per punizione non lo puoi portare perchè lo avevi già oggi e non ti sei comportato bene, se domani dimostrerai di avere capito e farai il bravo, vedrai che da dopodomani lo potrai portare anche tu..."
Contestabile comunque, ma capisci che tua figlia alla sua età ti direbbe comunque "X non lo può portare perchè ci gioca in classe", ma le cose sarebbero un po' diverse?
Non so se mi sono spiegata...



Comunque: penso che quello su cui siamo tutte d'accordo è che il lavoro di un insegnante è fondamentale, e siccome lavora con una materia prima "umana" deve stare attento al 100%, perchè ogni sbaglio ha ripercussioni su un giovane che sarà il nostro futuro, e purtroppo non sempre è così.
Ma non per questo bisogna generalizzare sulla categoria... vi assicuro, essendo nell'ambiente, che ci sono insegnanti che ci mettono l'anima in quello che fanno, che lavorano giorno e notte per seguire meglio i nostri figli (eh già, non ci sono solo le ore a scuola...), che ci smenano soldi (dando a chi non ha di tasca loro) e tempo (mica pagano gli straordinari...), ma che sono felicissimi di farlo... e a volte sbagliano perchè sono umani, ma se non siamo tutti lì pronti ad accusarli e invece mostriamo quell'umanità che da loro solo pretendiamo, e lavoriamo insieme, magari riusciamo ad ottenere tutti un risultato migliore sulla cosa che ci interessa di più: i nostri figli.




Chi dice che Lalat non ha generalizzato? Per favore, rileggete il suo intervento... lo ho anche riportato sopra. Io l'unica cosa che contesto è questa: la generalizzazione.
Non si è più disposti ad ammettere sbagli da parte degli altri, si parte subito con l'attacco diretto...
ma non si può essere un po' bendisposti e provare a ragionare, prima?
Poi, e anche qui siamo tutti d'accordo, esistono persone (come in ogni ambito) che farebbero meglio ad andarsene... ma il sistema non li può cacciare.
Guardate, parlo personalmente... mi è capitato di conoscere un'insegnante che è stata costretta a licenziarsi dai presidi di almeno due scuole, che quando ha sostituito me il DS ha inveito contro le segretarie dicendo che piuttosto che avere a che fare ancora con questa insegnante l'anno successivo se arrivavano a lei dovevano saltarla, a rischio di andare lui in prigione perchè non si può... perchè non si può fare nulla in questi casi... non si ottiene nulla!
Ma lì non è il problema della scuola in sé, è il sistema che è sbagliato... un preside non può cacciare un insegnante incompetente, e ogni anno alle convocazioni quando si arriva al suo posto in graduatoria questo insegnante avrà diritto al suo benedetto posto e così via...
Meritocrazia? Zero! E' una specie di raccolta punti, tipo all'Esselunga...

Ma non per questo è il caso di generalizzare, perchè chi invece tiene al proprio lavoro e fa di tutto per svolgerlo al meglio è normale che ci rimanga male, no?
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da val978 » 27 nov 2013, 17:54

invece secondo me parla "a quegli insegnanti che secondo il suo metro non danno adeguato sostegno ai bambini con disagio sociale", non a tutta la categoria.

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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da Ari » 27 nov 2013, 18:00

val978 ha scritto:invece secondo me parla "a quegli insegnanti che secondo il suo metro non danno adeguato sostegno ai bambini con disagio sociale", non a tutta la categoria.
sì, certo.
ma quale può essere il metro di una persona che non conosce il fascicolo di ogni bambino e non è in classe per vedere quello che succede?
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da val978 » 27 nov 2013, 18:18

si, ne abbiamo già parlato. non so perchè siamo tornate indietro, non abbiamo già detto queste cose pagine fa, io e te? :risatina:

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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da lalat » 27 nov 2013, 18:38

guciola ha scritto: Ma esistono apposta i rapporti scuola/famiglia... perchè non presentarsi dagli insegnanti e spiegarsi, facendo capire che vogliamo lavorare insieme nella stessa direzione di crescita del bimbo? Perchè partire prevenuti accusando e mandando lettere "minatorie"? Per forza poi le insegnanti che le ricevono non vedono molto di buon grado il genitore in questione, no?
Cito solo questo.
Ti dico cosa è successo a me. Una delle insegnanti non ha incontrato i terapisti, mi ha dedicato un colloquio di pochissimi minuti, mi ha negato un colloquio più approfondito che avevo richiesto scrivendo sul diario. Secondo te cosa deve fare un genitore quando, in queste condizioni, quando si accorge che suo figlio viene mandato regolarmente fuori dalla classe?
Io ho scritto lettere minatorie e tu pensi che io sia stata esagerata ... pensa che mio marito voleva picchiarla :risatina:
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da lalat » 27 nov 2013, 18:40

Ari ha scritto:
val978 ha scritto:invece secondo me parla "a quegli insegnanti che secondo il suo metro non danno adeguato sostegno ai bambini con disagio sociale", non a tutta la categoria.
sì, certo.
ma quale può essere il metro di una persona che non conosce il fascicolo di ogni bambino e non è in classe per vedere quello che succede?
Perché se a me che sono attentissima a tutto ciò che succede a mio figlio ... mi hanno trattato in un certo modo ... mi poso immaginare con quella bimba e la sua famiglia.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da guciola » 27 nov 2013, 19:24

lalat ha scritto:
guciola ha scritto: Ma esistono apposta i rapporti scuola/famiglia... perchè non presentarsi dagli insegnanti e spiegarsi, facendo capire che vogliamo lavorare insieme nella stessa direzione di crescita del bimbo? Perchè partire prevenuti accusando e mandando lettere "minatorie"? Per forza poi le insegnanti che le ricevono non vedono molto di buon grado il genitore in questione, no?
Cito solo questo.
Ti dico cosa è successo a me. Una delle insegnanti non ha incontrato i terapisti, mi ha dedicato un colloquio di pochissimi minuti, mi ha negato un colloquio più approfondito che avevo richiesto scrivendo sul diario. Secondo te cosa deve fare un genitore quando, in queste condizioni, quando si accorge che suo figlio viene mandato regolarmente fuori dalla classe?
Io ho scritto lettere minatorie e tu pensi che io sia stata esagerata ... pensa che mio marito voleva picchiarla :risatina:

:ahaha :ahaha :ahaha

No va beh, questi sono appunto i casi palesemente sbagliati!!! E' ovvio!
L'unica cosa: non so se alla primaria sia differente, ma al nostro livello scolastico non è ogni singolo insegnante che deve parlare con i terapisti: in genere l'insegnante di sostegno lo fa e poi lo comunica al consiglio di classe. In altri casi è il coordinatore (se non c'è il sostegno, ma c'è comunque un terapista) e/o il dirigente scolastico (sempre poi con la comunicazione collegiale al consiglio, naturalmente), ma non è ogni singolo insegnante che deve parlare con i terapisti. Quelli che lo fanno comunque lo fanno per loro scrupolo, ma non sarebbero tenuti a farlo.
Comunque, per tutti i BES (ma come il buon senso dice anche per tutti gli altri alunni, non è solo il caso dei BES) ogni insegnante dovrebbe mirare al conseguimento di una didattica inclusiva mirata a favorire l'individualizzazione e la personalizzazione, e il portare fuori i bimbi solo per una questione di disturbo è davvero sbagliato. L'insegnante di sostegno è di sostegno alla classe, e aiuta l'alunno in particolari momenti. Da noi, naturalmente nei casi in cui non è necessaria una programmazione differenziata, è scontato che l'alunno stia in classe... poi ci sono alcuni momenti magari come interrogazioni di altri alunni o esercitazioni non fondamentali, in cui l'insegnante chiede al docente di uscire con il ragazzo per aiutarlo in alcune discipline in cui magari nei giorni successivi l'allievo avrà verifiche o interrogazioni... ma solo in quei casi!
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da Ari » 27 nov 2013, 20:47

lalat ha scritto:
Ari ha scritto:
val978 ha scritto:invece secondo me parla "a quegli insegnanti che secondo il suo metro non danno adeguato sostegno ai bambini con disagio sociale", non a tutta la categoria.
sì, certo.
ma quale può essere il metro di una persona che non conosce il fascicolo di ogni bambino e non è in classe per vedere quello che succede?
Perché se a me che sono attentissima a tutto ciò che succede a mio figlio ... mi hanno trattato in un certo modo ... mi poso immaginare con quella bimba e la sua famiglia.
io mi sono già espressa sulle maestre di tuo figlio quando hai raccontato quel che succedeva a davide e secondo me fanno parte del gruppo "ho trovato il posto fisso, non mi schiodo fino alla pensione e chissenefrega".

questo però non significa che tutte le situazioni che esternamente possono risultare poco chiare siano in realtà gravi come quella che state vivendo voi.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da Ari » 27 nov 2013, 20:50

inoltre nel caso specifico di questa bambina tu dici che le maestre le stanno rovinando la vita, io dico che non è così.

la vita di questa bambina è stata rovinata dalla condizione familiare disagiata.
le maestre potrebbero migliorare questa condizione e non si stanno adoperando per farlo, ma non sono loro la causa dello stato in cui versa la bambina: al massimo sono complici.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da guciola » 27 nov 2013, 20:54

quoto Ari (come sempre, del resto...)
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da laura s » 27 nov 2013, 22:51

lalat ha scritto:Vedo che siamo passati alle edizioni dei libri e al liceo. Lunette se il liceo che intendi è quello che intendo io ha pure una bella collezione di cadaveri, gli ultimi sono un'insegnante nel 2000 e un ragazzo nel 2006 entrambi suicidati buttandosi da una finestra dell'istituto ... ma anni prima ne sono morti altri.
Un bel curriculum :unghiette e qualcuno ci manda i figli proprio perché è una scuola che tempra il carattere.
Quindi il mondo è bello perché è vario.
Tornando al mio topic ... rispondendo in parte anche a Giuggiola vorrei dire che c'è un po' di differenza tra scuole superiori e scuola primaria. Alla scuola primaria, un insegnante ha anche un dovere morale verso i bambini a cui insegna. Al liceo, gli alunni devono avere una propria volontà e responsabilità diverse.
Secondo me non è paragonabile il metodo di insegnamento della scuola primaria con quello del liceo. E caso mai è la scuola superiore che dovrebbe diventare più empatica e simile alla primaria se vogliamo ... non il contrario.
L'istruzione è ciò che ci differenzia dagli animali è l'istruzione che può contribuire a renderci migliori tutti. Perché tutti andiamo a votare ad esempio ... non è che votano solo i nobili che hanno studiato ad Oxford, tutti votano ... anche chi fa il muratore e non ha imparato a fare le divisioni a scuola perché alle elementari gli hanno ridotto il programma e alle medie è stato bocciato più volte. Quante persone vanno a votare e non conoscono il significato di inflazione?
Ma che cavolo di statistica è???? :urka
Pure dal mio palazzo si è buttato uno (l'amministratore, 15 anni fa), dici che è colpa dei condomini antipatici?? :domanda
Io non ti piaccio? Eppure sei sempre a guardare e giudicare tutto ciò che faccio. Sai il dizionario come definisce una persona del genere? FAN

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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da laura s » 27 nov 2013, 22:59

Comunque io vorrei chiedere una cosa.
Visto che sei così spiacente per questa bimba, perchè non proponi alla mamma di andarla a prendere tu e farle fare i compiti con tuo figlio almeno un paio di volte la settimana??
Mi sembra più utile un intervento in prima persona che un lamento senza interlocutori...
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da frab » 27 nov 2013, 23:19

laura s ha scritto:Comunque io vorrei chiedere una cosa.
Visto che sei così spiacente per questa bimba, perchè non proponi alla mamma di andarla a prendere tu e farle fare i compiti con tuo figlio almeno un paio di volte la settimana??
Mi sembra più utile un intervento in prima persona che un lamento senza interlocutori...
bè insomma ha già il suo bel da fare con Davide, non credo riesca ad accollarsi anche i compiti della bambina (nettamente più indietro di Davide oltretutto).
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da lalat » 28 nov 2013, 10:13

laura s ha scritto:Comunque io vorrei chiedere una cosa.
Visto che sei così spiacente per questa bimba, perchè non proponi alla mamma di andarla a prendere tu e farle fare i compiti con tuo figlio almeno un paio di volte la settimana??
Mi sembra più utile un intervento in prima persona che un lamento senza interlocutori...
Perché per me è impossibile. Quando faccio fare i compiti a Davide ho bisogno di un rapporto 1 a 1 e nemmeno suo fratello può stare nella stessa stanza. Inoltre io stessa mi rivolgo ad una educatrice per aiutare Davide nello studio perché è un lavoro pesante psicologicamente che stava rovinando i rapporti con mio figlio.
Il mio non era un lamento ma una riflessione. Non c'è nessun intervento, né da parte dei genitori, né da parte di terapie extra scolastiche o di assistenza sociale, che è così assiduo come la scuola dove per 30 o 40 ore la settimana i bambini sono guidati da chi ha fatto studi specifici di pedagogia (e parlo della scuola primaria ovviamente ... quindi non mi risponda chi insegna lettere al liceo). Quindi la mia riflessione è questa: la scuola è una grossa opportunità!!! Ma certe volte è sprecata!!!
A me ogni tanto piace pensare ad un mondo migliore.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo

Messaggio da lalat » 28 nov 2013, 10:22

guciola ha scritto:No va beh, questi sono appunto i casi palesemente sbagliati!!! E' ovvio!
L'unica cosa: non so se alla primaria sia differente, ma al nostro livello scolastico non è ogni singolo insegnante che deve parlare con i terapisti: in genere l'insegnante di sostegno lo fa e poi lo comunica al consiglio di classe. In altri casi è il coordinatore (se non c'è il sostegno, ma c'è comunque un terapista) e/o il dirigente scolastico (sempre poi con la comunicazione collegiale al consiglio, naturalmente), ma non è ogni singolo insegnante che deve parlare con i terapisti. Quelli che lo fanno comunque lo fanno per loro scrupolo, ma non sarebbero tenuti a farlo.
Comunque, per tutti i BES (ma come il buon senso dice anche per tutti gli altri alunni, non è solo il caso dei BES) ogni insegnante dovrebbe mirare al conseguimento di una didattica inclusiva mirata a favorire l'individualizzazione e la personalizzazione, e il portare fuori i bimbi solo per una questione di disturbo è davvero sbagliato. L'insegnante di sostegno è di sostegno alla classe, e aiuta l'alunno in particolari momenti. Da noi, naturalmente nei casi in cui non è necessaria una programmazione differenziata, è scontato che l'alunno stia in classe... poi ci sono alcuni momenti magari come interrogazioni di altri alunni o esercitazioni non fondamentali, in cui l'insegnante chiede al docente di uscire con il ragazzo per aiutarlo in alcune discipline in cui magari nei giorni successivi l'allievo avrà verifiche o interrogazioni... ma solo in quei casi!
Gli insegnanti dovrebbero stilare il PEI insieme tra di loro e insieme ai terapisti ... se non li vedono nemmeno cosa ci scrivono? Ok possono fare la fotocopia di quello di un'altro alunno, di un'altro anno e cambiare il nome e qualche cosina ... ma non è tanto professionale.
Gli insegnanti devono conoscere tutte le strategie di inclusione scolastica, i principali DSA, i principali metodi pedagogici a partire dal comportamentismo, etc. Ho fatto il concorso per insegnanti lo scorso anno e queste cose erano parte integrante del programma oltre che essere contenute in tante direttive europee, circolari del ministero, norme, etc ...
Tanti insegnanti non conoscono le leggi purtroppo, non si aggiornano e parlano a sproposito. Però ci sono anche quelli che sono competenti come insegnanti, non solo nella loro materia ... quelli, quando li incontri vorresti portarteli a casa ... ma sono rari.
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