lalat ha scritto:Non sapevo dove postare questo argomento però non volevo rinunciare a rompere come mio solito l'anima a tutte. Visto che si tengono discussioni di 50 pagine e passa e sulla differenza di genere, volevo portare l'attenzione su uno dei problemi che vedo e che non è affrontato.
Ci sono famiglie che vivono un disagio sociale (a volte anche economico ma non è questo il punto), che hanno 2, 3 o più figli che frequentano la scuola insieme ai nostri figli e dei quali, secondo me, molti insegnanti se ne fregano.
Dico questo perché quando un bambino che proviene da una famiglia disagiata passa 30 o 40 ore a scuola ... la scuola non può fregarsene. Gli insegnanti non possono fregarsene e girarsi volgere la testa solo agli studenti che hanno una famiglia "regolare" alle spalle .... perché se fanno così, scusate se sembro esagerate, sono dei falliti loro in prima persona. Ci possono essere tutte le norme di questo mondo, tutte le indicazioni, circolari, e disposizioni di questo mondo, che se gli insegnanti non si impegnano in prima persona non potremo essere definiti un paese civile.
E ora vi racconto da dove scaturisce il mio sfogo.
Nella classe di Davide, 4 elementare, c'è una bambina "normale" che ha bisogni educativi speciali poiché proviene da una famiglia molto disagiata. Questa bambina (come tutti i suoi fratelli) a scuola ha un rendimento molto basso e ha il sostegno. Ha un sostegno per pochissime ore la settimana poiché non si è in presenza di un deficit oggettivo.
Quando siamo entrati in questa classe lo scorso anno, in terza, mi sono subito accorta che c'era la consuetudine di far uscire la bambina dalla classe per farla andare in una saletta attigua alla classe, dove la si faceva giocare e fare cose facili. Ne sono venuta a conoscenza perché purtroppo appena mio figlio è entrato a far parte della classe, le insegnanti hanno pensato di riservare a mio figlio lo stesso tipo di trattamento. Ovviamente con me hanno preso una bella doccia fredda: io mi occupo di mio figlio e mi accorgo di tutto. Per cui con lettere, minacce, colloqui vari ... ho fatto ben capire alle maestre che mio figlio doveva essere seguito né più, né meno degli altri bambini e che non dovevano azzardarsi a mandarlo fuori dalla classe.
Mio figlio ha un buon profitto a scuola nonostante sia affetto da autismo lieve ma sono certa che se dietro di lui non ci fosse una famiglia come la nostra, le insegnanti lo terrebbero indietro rispetto agli altri per fare meno fatica loro ... invece con me che sto lì col fucile puntato ... devono "lavorare" e Davide ha un buon apprendimento.
Venerdì mio figlio Davide ha preso per sbaglio il quaderno di matematica di questa bambina ... lo so che non avrei dovuto farlo ... ma ho sbirciato il quaderno ... ebbene c'erano solo 2 pagine scritte: una del 30 ottobre e una del 6 novembre e il lavoro fatto era corrispondente ad un lavoro di prima elementare!!!!
Io sono veramente triste per questa bambina che ha 9 anni e nessuno a scuola si preoccupa per lei. Le danno da fare disegni e cose semplici tanto per tenerla occupata e chissà cosa raccontano ai genitori ... ammesso che parlino coi genitori.
Siamo d'accordo che la bambina a casa non è seguita da nessuno (a volte è anche affidata ad un'altra famiglia) e quindi non fa i compiti a casa e magari spesso non ha il materiale scolastico in ordine ...
Ma possibile che nelle 30 ore settimanali che passa a scuola, gli insegnanti non facciano niente per per evitare di rovinarle il futuro in questo modo???
Perdonami se non ho letto tutte le sette pagine, magari ti hanno già risposto, magari ci sono stati chiarimenti che io non ho avuto il tempo di leggere, perciò nel caso mi scuso e mi "defilo", però...
permettimi di dirti una cosa: questo tuo attacco agli insegnanti mi pare quantomeno generico e poco competente... Come immagino tu ben saprai, gli alunni che vengono "classificati e assegnati" all'area dei BES lo sono per ragioni molto differenti (semplice disagio sociale, difficoltà che richiedono l'insegnante di sostegno, DSA): non si può fare, anche all'interno di ogni singola categoria, una generalizzazione, perchè ogni caso è a sè... non puoi paragonare il tuo caso a quello di un altro... non ci sono le stesse basi, le stesse motivazioni, nulla... ci sono ragazzi che hanno difficoltà gravi, non sto dicendo solo familiari, e per i quali noi insegnanti dobbiamo fare una didattica personalizzata e una programmazione differenziata, andando a valutare cosa l'alunno può riusicire a fare, e dandogli la possibilità di essere valutato proprio in base alle sue capacità, per non sminuirlo valutandolo in rapporto alla programmazione degli altri, non sarebbe giusto... ognuno ha diritto di essere valutato in base a quello che può fare, non in base ad una programmazione standard per tutti... è una cosa per favorire l'alunno, non per sminuirlo. Deve essere concordato con gli psicologi che seguono l'allievo, naturalmente con l'intero consiglio di classe, con l'insegnante di sostegno, col preside e soprattutto con la famiglia. Servono le firme di tutti, non è che gli insegnanti si fanno i fatto loro...
Credimi, a me sono capitati (più) casi in cui gli insegnanti capivano che sarebbe stato più giusta per il ragazzo una programmazione differenziata, ma la famiglia non ha dato il consenso e si è dovuto valutare sulla stessa programmazione degli altri, ovviamente quantomeno con gli obiettivi minimi, non contestabili dalla famiglia...
Perchè appunto, poi, ci sono altri casi in cui non è necessaria una programmazione differenziata ma l'alunno può riuscire a seguire il programma di classe, ma poi ha diritto ad una valutazione che si fermi al raggiungimento, da parte sua, soltanto di quelli che vengono valutati come gli obiettivi minimi di apprendimento, da decidere in sede di programmazione disciplinare ad inizio anno, anche questo per favorire l'alunno nella valutazione solo di quello che lui stesso può effettivamente raggiungere, fornedogli verifiche differenziate, in modo da non sentirsi inadeguato anche solo nel vedere che non riesce a svolgere verifiche più complesse.
Detto questo, che probabilmente tu già conoscevi...
Tu sai cosa fanno ogni giorno gli insegnanti nelle classi dei nostri figli? Tu sai cosa riescono a fare, con le risorse che lo Stato mette a loro disposizione? Pensi davvero che per 1000 euro al mese una persona si metta a gestire un gruppo di 30 ragazzi urlanti, ognuno da seguire con le sue problematiche, ognuno con le sue difficoltà psicologiche, ognuno diverso dagli altri, ognuno con le proprie capacità e le proprie peculiarità, tentando senza mezzi, contro una burocrazia insensata e contro genitori che in partenza gli danno torto a prescindere, di trasmettere una conoscenza a questi ragazzi, una passione per lo studio e per la materia, e soprattutto, una cultura ed un'educazione che vanno al di là della disciplina stessa, ma che saranno loro fondamento e base per la vita? Lo sai cosa vuol dire farsi "genitore", "psicologo", "docente", "valutatore", "amico", "educatore", e chi più ne ha più ne metta, ogni giorno ed ogni ora in classi diverse, di fronte ogni differente ora a gruppi di 30 ragazzi magari nelle età più difficili (io personalmente insegno alle superiori), che giustamente ti sfidano, ti mettono alla prova, e sono però lì con il cuore in mano a lanciarti una richiesta che tu devi saper cogliere, ma saper trattare senza rischiare di offendere (giustamente, è!) ogni singolo individuo, ogni singolo genitore o chi per esso, ogni singolo collega o superiore, ogni singolo compagno di classe e senza naturalmente violare la privacy di nessuno?
E naturalmente tutto questo ogni anno ricomincia in una nuova scuola, in un nuovo istituto, con regole, regolamenti, presidi, colleghi e alunni diversi, perchè tanto si è precari e a giugno il contratto finisce, così nell'estate non ti prendi un soldo e la passi con l'ansia di non sapere se a settembre riuscirai a lavorare e a mantenere la tua famiglia, di non sapere come organizzare la gestione dei figli e dei vari impegni, e tutto questo che ormai nel mondo di oggi e della precarietà arriva a mette in crisi le famiglie di tutta Italia e non solo...
Ti sei mai fermata a riflettere su queste cose, prima di scrivere quello che hai scritto?
Certo, sono d'accordissimo con te che alcuni insegnanti sono lì solo per scaldare la sedia e non sono minimamente degni del loro nome, ma del resto, non è un vizio solo di questa categoria, perchè la mela marcia c'è ovunque: ci sono l'impiegato, l'operaio, il commesso, l'avvocato, il medico, il bidello, l'ingegnere, il geometra, il ragioniere, il commercialista, il sarto, il dentista... (e chi più ne ha più ne metta) fankazzisti e incompetenti, e tra questi c'è anche l'insegnante così, ma generalizzare sulla categoria perchè c'è tra tutti la mela bacata... beh, mi sembra un po' riduttivo...
Perdonami se sono stata dura, ma quando fai una cosa con passione e la vedi sminuita da persone che fanno di tutta l'erba un fascio, senza conoscere (giustamente, esiste la privacy) la situazione reale delle cose, e si permettono di giudicare la tua categoria facendo di tutta l'erba un fascio, sminuendo il lavoro che migliaia e migliaia di persone fanno ogni giorno con il cuore in mano... beh, a quel punto non ci si sta più, non si accetta più.
Perchè un insegnante a prescidere sbaglia, e un genitore ha ragione? A volte non pensate che stiamo molto più tempo a contatto noi con i vostri figli e li vediamo fuori dalle mura domestiche e sappiamo come si comportano? Non sapete quanto si cambia il comportamento tra quando si è in famiglia e quando si è all'esterno? Cambiano le reazioni sociali, gli atteggiamenti, la loquacità; la timidezza a volte fa strani giochi, c'è chi per timidezza mantiene determinati atteggiamenti e chi fa l'opposto.
Perchè a prescindere pensate sempre che noi stiamo sbagliando? Non sarà che vediamo due lati della stessa persona e che vi contattiamo per conoscerla meglio da entrambi i lati ed aiutarla, lavorando insieme nell'unica direzione comune che è quella della crescita serena e proficua del bambino?