come mi sento provinciale !!!!!!e un po' fuori dal mondo......aspide.ely66 ha scritto:![]()
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ma dove vivi?yoga ha scritto:3 anni fa ho trovato lavoro qui in USA
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essere una mamma all'estero che fortuna...
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
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per arrivare in alto bisogna guardare con umiltà dove si appoggiano i piedi.[/color]
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Gaia,il soffio della mia vita è arrivata il 12 agosto 2003 I bambini devono essere felici, non farci felici
Non avere paura di essere solo. Le aquile volano sole, i piccioni volano in gruppo (prov. Lakota)
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
yes.ely66 ha scritto:![]()
era caspita vero?
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ti avevo detto che sono un po' distratta nevvero?riferito al
poi mi hai cambiato la foto,mi depisti........
e oggi il computers si scollega in continuazione quindi sono messa peggio del solito.!

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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
il ci vogliamo bene è riferito al datore di lavoro.ovvero mi vuole bene solo se faccio cio' che lui mi chiede (soprattutto se è fuori dall'orario di lavoro)senza batter ciclio e ringraziando.lucieale ha scritto:ok daccordo il tuo discorso è giusto.ottyx ha scritto:Scusate, ma perchè sempre 'sto piangersi addosso e lamentarsi di quanto si sta bene inqualsiasiluogochenonsiaqui?![]()
Ho l'impressione che con questo atteggiamento non si cambino le cose e che il modo di vedere le cose non si cambierebbe anche se si venisse trasferite in un qualsiasi Eldorado fra quelli descritti perchè ci sarebbe sempre un posto migliore dove andare a stare.
Io di mamme felici con bambini carinissime e soddisfatte e conosco anche qui in Italia.
Molte hanno più di due figli e alcune di queste lavorano, anche da casa. Per quasi tutte i datori di lavoro sarebbero lieti di dare il lavoro a casa con i figli malati, ma la maggior parte di loro con bambini febbricitanti e vomitanti preferirebbero non dover star dietro a scadenze a mail![]()
Le iconcine coi pianti le dedicherei alle mamme del campo profughi del Darfur violentate davanti agli occhi dei loro figli, a quelle del Niger che hanno una possibilità su sedici di morire durante il parto, ai sette milioni di quindicenni che ogni anno nel mondo diventano madri ancora bambine...
Probabilmente al parco in quel momento c'era una mamma migrante, felice di vivere in un paese in cui i bimbi ricevono istruzione, cibo, sorveglianza sanitaria.
Questo per dire che in certi casi le aliene siamo noi. Dovremmo impararne ad esserne consapevoli e capire che a volte il segreto della felicità (vedi altro post) è vedere il bicchiere mezzo pieno. Il nostro, non quello degli altri
pero' io per andare a lavorare fino a che arrivavo stavo partorendo a 26 settimane al lavoro,questo discorso dove lo metti?e il partime dopo maternita' ,e il lavorare gratis in maternita' ,perchè ci vogliamo bene quando comoda e secondo te se faccio un'altro figlio come va a finire?(so che esite sempre di peggio)indovina.
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ottyx
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Vabbè, ma questa è una situazione particolare.lucieale ha scritto: pero' io per andare a lavorare fino a che arrivavo stavo partorendo a 26 settimane al lavoro,questo discorso dove lo metti?e il partime dopo maternita' ,e il lavorare gratis in maternita' ,perchè ci vogliamo bene quando comoda e secondo te se faccio un'altro figlio come va a finire?(so che esite sempre di peggio)indovina.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Giusto perche' l'estero e' il paradiso, qui la maternita' comincia 3 settimane prima della dpp, e se ti metti in malattia prima ora hanno rifatto la legge di modo che il datore deve trovare una mansione adeguata di modo da non farti stare a casa, a meno naturalmente che non ci sia un pericolo reale.ottyx ha scritto:Vabbè, ma questa è una situazione particolare.lucieale ha scritto: pero' io per andare a lavorare fino a che arrivavo stavo partorendo a 26 settimane al lavoro,questo discorso dove lo metti?e il partime dopo maternita' ,e il lavorare gratis in maternita' ,perchè ci vogliamo bene quando comoda e secondo te se faccio un'altro figlio come va a finire?(so che esite sempre di peggio)indovina.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
ely66 ha scritto:![]()
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ma dove vivi?yoga ha scritto:3 anni fa ho trovato lavoro qui in USA
Comunque abito nella windy city (e oggi di vento ce n'era proprio tanto...)
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Mi sembra giusto onestamente. 3 settimane prima del parto, magari!!! Mansione alternativa, più che giusto se è possibile, come anche lavoro da casa o altro (orari flessibili...). Stare a casa è un costo sociale, una donna in gravidanza se come dici tu non ha condizioni particolari non è malata, non c'è ragione che diventi un costo sociale.kitty75 ha scritto:Giusto perche' l'estero e' il paradiso, qui la maternita' comincia 3 settimane prima della dpp, e se ti metti in malattia prima ora hanno rifatto la legge di modo che il datore deve trovare una mansione adeguata di modo da non farti stare a casa, a meno naturalmente che non ci sia un pericolo reale.ottyx ha scritto:Vabbè, ma questa è una situazione particolare.lucieale ha scritto: pero' io per andare a lavorare fino a che arrivavo stavo partorendo a 26 settimane al lavoro,questo discorso dove lo metti?e il partime dopo maternita' ,e il lavorare gratis in maternita' ,perchè ci vogliamo bene quando comoda e secondo te se faccio un'altro figlio come va a finire?(so che esite sempre di peggio)indovina.
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ottyx
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
In Italia si può andare a lavorare fino a 4 settimane prima. Non vedo tutta questa differenza.Yashodara ha scritto:Mi sembra giusto onestamente. 3 settimane prima del parto, magari!!! Mansione alternativa, più che giusto se è possibile, come anche lavoro da casa o altro (orari flessibili...). Stare a casa è un costo sociale, una donna in gravidanza se come dici tu non ha condizioni particolari non è malata, non c'è ragione che diventi un costo sociale.kitty75 ha scritto:Giusto perche' l'estero e' il paradiso, qui la maternita' comincia 3 settimane prima della dpp, e se ti metti in malattia prima ora hanno rifatto la legge di modo che il datore deve trovare una mansione adeguata di modo da non farti stare a casa, a meno naturalmente che non ci sia un pericolo reale.ottyx ha scritto:Vabbè, ma questa è una situazione particolare.lucieale ha scritto: pero' io per andare a lavorare fino a che arrivavo stavo partorendo a 26 settimane al lavoro,questo discorso dove lo metti?e il partime dopo maternita' ,e il lavorare gratis in maternita' ,perchè ci vogliamo bene quando comoda e secondo te se faccio un'altro figlio come va a finire?(so che esite sempre di peggio)indovina.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Si vede che non hai mai fatto l'operaia. O la commessa. O la cameriera. Perché spesso l'alternativa non c'è. Comunque non è il prima il problema, caso mai è il dopo.Yashodara ha scritto:Mansione alternativa, più che giusto se è possibile, come anche lavoro da casa o altro (orari flessibili...). Stare a casa è un costo sociale, una donna in gravidanza se come dici tu non ha condizioni particolari non è malata, non c'è ragione che diventi un costo sociale.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa, ma non è poi così grave. Se in futuro mia madre dovesse prendere iniziative contrarie alla mia linea educativa mi comporterò di conseguenza. Certo però sarebbe un disagio, non solo economico, e in più non credo che i rapporti, già tesi, tra me e mia mamma ne gioverebbero.
Margherita mamma di Sofia, nata il 29/09/07 alle 13.15, di Pietro, nato il 31/07/10 alle 15.30 e di Enrico, nato il 10/01/15 alle 4.39.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
marby, capisco che la cosa ti faccia sorridere, però sai, se sei ateo, decidi di non battezzare tuo figlio, decidi di insegnargli certe cose e poi il tuo bambino viene comunque a contatto per opera di altri con un mondo suggestivo e a volte intimidatorio come quello della chiesa cattolica (pensa quanto sembra grande e buia una chiesa, con i suoni amplificati dall'acustica del locale e magari con l'incenso che ha quell'odore che stordisce e sembra una nebbiolina magica), magari un po' ti girano.marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa![]()
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa, ma non è poi così grave. Se in futuro mia madre dovesse prendere iniziative contrarie alla mia linea educativa mi comporterò di conseguenza. Certo però sarebbe un disagio, non solo economico, e in più non credo che i rapporti, già tesi, tra me e mia mamma ne gioverebbero.
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Se il mio armadio è pieno non vuol dire che la mia testa sia vuota.
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Jacopo 08/08/2015 3.840 kg x 53 cm il nostro piccolo kiwi
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Scherzavo, ovviamenteAntolina80 ha scritto:marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa, ma non è poi così grave. Se in futuro mia madre dovesse prendere iniziative contrarie alla mia linea educativa mi comporterò di conseguenza. Certo però sarebbe un disagio, non solo economico, e in più non credo che i rapporti, già tesi, tra me e mia mamma ne gioverebbero.
Orrore!!!
evabbè, un po' mi scoccia perchè poi se fa domande io che le dico??
Però se ogni tanto tocca l'acqua santa sarà mica un problema! Mica si incenerisce, no?
Però penso che, al di là del portarla fisicamente in Chiesa, tua madre, se la vede in un certo modo, farà arrivare a tua figlia determinate cose (e magari nemmeno volontariamente), quindi mi sa che qualche domanda te la dovrai aspettare comunque.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Eh lo so, però in fondo mi sta bene che abbia senta diverse campane....marby ha scritto:Scherzavo, ovviamenteAntolina80 ha scritto:marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa, ma non è poi così grave. Se in futuro mia madre dovesse prendere iniziative contrarie alla mia linea educativa mi comporterò di conseguenza. Certo però sarebbe un disagio, non solo economico, e in più non credo che i rapporti, già tesi, tra me e mia mamma ne gioverebbero.
Orrore!!!
evabbè, un po' mi scoccia perchè poi se fa domande io che le dico??
Però se ogni tanto tocca l'acqua santa sarà mica un problema! Mica si incenerisce, no?
Ma non ho resistito!
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Però penso che, al di là del portarla fisicamente in Chiesa, tua madre, se la vede in un certo modo, farà arrivare a tua figlia determinate cose (e magari nemmeno volontariamente), quindi mi sa che qualche domanda te la dovrai aspettare comunque.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Personalmente penso che entrare in una chiesa (che poi tutti prima o poi ci entriamo, per mille motivi, dalla visita di carattere puramente artistico a, chessò, un matrimonio) possa al limite lasciare stupito un bambino la prima volta, dopo diventa una cosa normale e se non ne sai il significato la vivi solo come una "novità". Cioè, diciamocela tutta...ma magari bastasse così poco per diventare credenti!!!Ari ha scritto:marby, capisco che la cosa ti faccia sorridere, però sai, se sei ateo, decidi di non battezzare tuo figlio, decidi di insegnargli certe cose e poi il tuo bambino viene comunque a contatto per opera di altri con un mondo suggestivo e a volte intimidatorio come quello della chiesa cattolica (pensa quanto sembra grande e buia una chiesa, con i suoni amplificati dall'acustica del locale e magari con l'incenso che ha quell'odore che stordisce e sembra una nebbiolina magica), magari un po' ti girano.marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa![]()
Orrore!!!
Se invece il problema è come la nonna vive e interpreta il suo essere credente e come ha trasmesso questo a sua figlia in primis (mi sembra di aver capito da interventi anche recenti che Antolina ha vissuto male questa cosa), allora ok, su questo secondo me c'è da ragionarci perchè in effetti capisco che a lei possa dar fastidio che a sua figlia arrivino determinate cose dette in un determinato modo.
Ma continuo a pensare che l'entrare in Chiesa non possa nuocere a nessuno.
E da noi l'incenso c'è solo durante le messe solenni
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Antolina80 ha scritto:Eh lo so, però in fondo mi sta bene che abbia senta diverse campane....marby ha scritto:Scherzavo, ovviamenteAntolina80 ha scritto:marby ha scritto:Antolina80 ha scritto:Ari, Ovvio che ci sono certe cose che non mi vanno, tipo che ogni tanto mia mamma la porta in chiesa, ma non è poi così grave. Se in futuro mia madre dovesse prendere iniziative contrarie alla mia linea educativa mi comporterò di conseguenza. Certo però sarebbe un disagio, non solo economico, e in più non credo che i rapporti, già tesi, tra me e mia mamma ne gioverebbero.
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Però penso che, al di là del portarla fisicamente in Chiesa, tua madre, se la vede in un certo modo, farà arrivare a tua figlia determinate cose (e magari nemmeno volontariamente), quindi mi sa che qualche domanda te la dovrai aspettare comunque.
Ops, mi sa che siamo un tantino OT
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
io mi ricordo che da bambina ero intimidita dalle dimensioni delle chiese e dall'atmosfera che ci si respirava dentro.
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
beh, se parli di Vaticano, rientri nei paesi esteriOps, mi sa che siamo un tantino OT
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Re: essere una mamma all'estero che fortuna...
Eh, ma sono passati secoli, ormai pure le chiese si sono modernizzatre e sono calde e ben illuminateAri ha scritto:io mi ricordo che da bambina ero intimidita dalle dimensioni delle chiese e dall'atmosfera che ci si respirava dentro.
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