Mia figlia (3 anni e 9 mesi) è sempre stata una bambina molto impegnativa (per usare un a parola che ultimamente va tanto di moda sul forum). Fin da piccolissima ha sempre avuto le idee ben chiare su tutto e, complice probabilmente il fatto che ha cominciato a parlare presto e da subito molto bene, le ha sempre espresse con grande decisione.
Io ho incoraggiato questa sua voglia di autonomia dove era possibile farlo, ho frenato dove c’era da frenare, ho mediato dove c’era da mediare…il tutto a volte con grande fatica.
Il risultato, fino a questo momento, mi sembrava discreto: una bambina sveglia, educata, curiosa, capricciosa ma senza eccessi, molto volitiva, indubbiamente testarda ma, tutto sommato, perfettamente gestibile.
Da qualche tempo è diventata una iena.
Ogni cosa, qualunque stupidissima cosa, diventa motivo di scontro: alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi, pettinarsi, mangiare (per modo di dire, visto che non mangia nulla), uscire, rientrare, mettere il pigiama, andare a letto.
Per fare una cosa che richiederebbe 3 minuti di tempo (tipo lavarsi i denti) ce ne mettiamo almeno il triplo, in un crescendo di nervosismo da ambo le parti, che porta sempre alla stessa conclusione: io che urlo come una pazza e lei che piange/lagna o urla a sua volta.
L’iter è sempre lo stesso:
“Ary vieni a lavarti i denti” (o vestirti/mangiare/mettere il pigiama ecc ecc)
….. [silenzio]
“Ary vieni a lavarti i denti”
….. [silenzio]
“Ary vieni a lavarti i denti” (e qui già il mio tono non è proprio calmissimo)
“Un attimo mamma”
Ok, aspetto un attimo.
“Ary adesso vieni”
“Ho detto un’attimooooooooo, sto disegnando/giocando/ballando” e via discorrendo
Insomma è sempre impegnata in qualche attività di estrema importanza, impossibile da rimandare

A quel punto, dopo averla chiamata 5-10-15 volte, io sbrocco e comincio con gli ultimatum:
“Adesso conto fino a tre, se entro il tre non sei qui ti sequestro un gioco” (oppure non ti faccio vedere i cartoni o non ti porto al parchetto ecc).
A volte funziona, altre (la maggior parte) no.
Quando non funziona parte la sceneggiata napoletana: io che grido come una pazza e alla fine, esasperata, la prendo di peso e le lavo i denti per forza o la pettino per forza o la vesto per forza.
E poi mi sento uno schifo.
Considerate che questo succede diverse volte al giorno, tutti i giorni.
Il fatto è che questi atteggiamenti ce li ha solo con me, è ME che sfida di continuo…e non capisco il perché (a meno che non si tratti di adolescenza anticipata...in questo caso comincio a fare la valigia

A scuola è tranquillissima, le maestre sono contente e giulive e non fanno altro che dirmi quanto è brava mia figlia, quanto è sveglia e quanto è educata…gliela farei vedere a casa

Con il padre è più o meno come prima, forse un po’ più nervosa per via della tensione che, volente o nolente, accumuliamo entrambe, ma non ha cambiato atteggiamento più di tanto, sarà che lo vede poco (un’oretta a pranzo e una la sera) e lui in linea di massima tende ad assecondarla abbastanza.
Io, sinceramente, non so più come comportarmi.
Sono contraria all’uso delle mani, anche solo alla pacca sul sederino (ma non condanno assolutamente chi non la pensa come me, non vorrei che il topic si trasformasse nella solita guerra tra chi è a favore e chi contro gli sculaccioni) quindi cerco di utilizzare il castigo ma spesso, come ho già detto, non funziona.
Ho provato a inventarmi qualcosa di nuovo, abbiamo creato un cartellone del comportamento sul quale attacchiamo una stellina ogni volta che si comporta bene e ne togliamo una ogni volta che si comporta male…inutile dire che, spesso, ha rischiato di andare sotto zero

Anche questo, comunque, ha funzionato per qualche giorno e stop.
E poi mi rendo conto che la mia riserva di pazienza è esaurita: totalmente, interamente, completamente andata…adios!
E se, fino a qualche tempo fa, prima di mettermi ad urlare riuscivo a contare fino a dieci, adesso già al tre parte l’urlo.
E mi sento male, mi sento una madre incapace e cattiva (si, cattiva).
Ho paura di rovinare il rapporto con mia figlia, ho paura che non veda più la sua casa come un posto sereno, ma come un posto in cui si urla e si piange. Ho paura che mi odi.
Ecco, l’ho detto.
Scusate la lungaggine, spero che leggere i vostri pareri possa aiutarmi e spero che anche le psicologhe (bentornate

Grazie in anticipo a tutte