Ma andiamo per ordine.
Venerdì 3 settembre vado in ospedale perché in 12 ore avevo sentito Stefano solo un paio di volte, fortunatamente è tutto a posto, solo che il ginecologo di turno mi propone di ricoverarmi vista la dilatazione di un cm e il monitoraggio con contrazioni forti e regolari, una ogni cinque minuti: per lui potrebbe essere l’inizio del travaglio. Io rifiuto il ricovero, quelle contrazioni – non dolorose, solo “pancia dura” – ce le ho da un mese e comunque non mi sembra proprio che siano quelle giuste. Il giorno dopo infatti ancora non è successo niente, se non fosse che io mi sento esausta, fisicamente sfinita, la stessa sensazione che avevo provato il giorno precedente al primo parto (ma chi se lo è ricordato


In ospedale stessa solfa di due giorni prima, la dilatazione è a due cm, le contrazioni sono forti ma ancora io ho la sensazione che non siano quelle giuste e anche la ginecologa lo pensa, mi dice di prendermi un Buscopan e di cercare di dormire, tanto se qualcosa sta partendo, parte lo stesso e sicuramente a casa sto meglio che in ospedale. Le ultime parole famose... non faccio neanche in tempo ad uscire dall’ospedale che le contrazioni si intensificano, mi tolgono il fiato e la parola, ma ormai mi sento stupida a tornare indietro e così ce ne torniamo a casa, valigia e magone compresi. Il Buscopan lo prendo ma ovviamente non placa un bel niente, i dolori sono sempre molto forti ma ancora irregolari, e io sempre più nevrotica nel non capire cosa accidenti devo aspettarmi






La cosa buffa – o ridicola, a seconda dei punti di vista - è che in macchina continuavo a dire che secondo me ancora non c'eravamo perchè le contrazioni non si regolarizzavano, salvo poi urlare "Oddio lo faccio quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, corriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, no, non correreeeeeeeeeeeeee che sto peggioooooooooooooo, no corri che lo faccio quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!" :ahah .
Mi visita la stessa ginecologa di qualche ora prima che appena mi vede mi fa l’onore di dire anche a me la famosa frase:”Eh la faccia è quella giusta!". Infatti: ho 6cm di dilatazione e vinco la sala travaglio!
Finalmente mi tranquillizzo, ho la certezza che il mio piccolino sta davvero venendo al mondo e penso che da adesso in poi tutto andrà bene, che rivivrò la magia della nascita di Andrea e che mi innamorerò per la seconda volta nella mia vita (beh, per la terza volta, mettiamoci pure il marito

Niente di più sbagliato.
Tanto per cominciare mi fanno stare tutto il tempo sdraiata con il monitoraggio attaccato, io che avevo giurato che al secondo parto sarei stata tutto il tempo nella posizione che volevo, in più a seguirmi è un’ostetrica che ogni cinque minuti mi rovistava per mezz’ora nella patata con gli occhi chiusi come se stesse ricevendo chissà quale messaggio dall’aldilà (chissà se i miei insulti dall’aldiqua le sono arrivati



Grazie al Cielo è bastata solo un'altra spinta e il mio pulcino è nato, me l'hanno appoggiato sulla pancia e in un attimo il dolore è scomparso, allora sì che è diventato davvero tutto perfetto, con quell’esserino urlante addosso, bello da togliere il fiato, morbido e anche lui con quell’odore sconosciuto ma allo stesso tempo familiare che mi aveva sorpreso due anni fa in suo fratello.
E io ho scoperto che è vero. E’ vero che il secondo figlio si ama immediatamente e incondizionatamente come il primo, senza nessuna differenza. Lo guardi e pensi che solo un’altra volta hai visto tutta quella perfezione

Stefano, nato alle 8.15 del 5 settembre, a 37+6, 3.290 kg x 50 cm.