Federico ha iniziato la scuola stamattina.
Mi sembra trascorso pochissimo da quando ho scoperto di essere incinta (e ho iniziato a scrivere su GOL) e invece il mio bambino è già a scuola.
Bando ai sentimentalismi, è stata una bellissima giornata: tutti i genitori sono stati in classe ad assistere alle prime due ore di lezione e hanno poi accompagnato i propri ragazzi nella pausa (25 minuti fuori dalla scuola), dopodiché ci siamo congedati.
Stasera abbiamo avuto argomenti di conversazione a volontà! Per noi è un mondo tutto da scoprire, non solo perché la scuola è cambiata parecchio da quando la frequentarono mamma e papà
, ma anche perché qui funziona in modo piuttosto diverso. Le cose più strane (per noi brontosauri) sono state: l'uso obbligatorio delle ciabatte per stare in classe, il cuscino da tenere in classe per le lezioni in cui stanno seduti in cerchio per terra, l'assenza di materiale scolastico come ai nostri "bei" vecchi tempi (non hanno un quaderno, ma la scuola li fornisce insieme ai libretti su cui apprendono e scrivono), la mancanza dell'astuccio (a ciascuno hanno consegnato una scatola di cartone contenente matite, temperino, matite colorate, gomma e colla, e qualsiasi cosa serva viene fornita dalla maestra, identica per tutti e guai a rovinarla o perderla), le pause di 5 minuti tra una lezione e l'altra e la pausa lunga da trascorrere obbligatoriamente fuori dalla scuola.Al di là dell'entusiasmo genitoriale, il pargolo ha iniziato la giornata un po' abbattuto perché la puntura di una vespa sotto all'occhio gli ha cambiato i connotati (oltre a fargli male), ma è tornato a casa gasatissimo e pimpante, nonostante il primo rientro pomeridiano e il primo compito che ha fatto da solo al doposcuola.
Io, alla fine di questa giornata emozionante, gli auguro solo una cosa: che non gli venga meno per lunghi anni il trasporto per la scuola che ha mostrato quest'oggi!
