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[DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Ecografie, Amniocentesi, Villocentesi & Co.
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papastefano
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da papastefano » 12 ott 2010, 23:54

Ciao volevo dirvi in breve la nostra esperienza.
Mia moglie a contratto il maledetto cmv 20 giorni dopo essere rimasta incinta
abbiamo fatto esami su esami.tranne che amniocentesi se cosi' si scrive, confortati da un infettivologo che diceva che non potevano esserci passaggi al feto.
per far breve mio figlio e' nato ed e' risultato positivo al cmv con elevate quantita' nelle urine..
abbiamo passsato mesi neri e mesi pieni di speranze ,e' stato definito asintomatico,ma cmq seguito dal centro infett..
abbiamo fatto esami di ogni tipo e per ora sembra sia tutto ok ci hanno fatto i complimenti per il bimbo che ora ha quasi 9 mesi
gattona,si alza se trova un appoggio,non sta mai fermo,ha un bellissimo senso dell umorismo e il mese scorso ha iniziato a parlare
ha detto papà , mamma non lo dice ancora..dice gaga gra gra mmma maa urla ,vocalizza e piange uuuuuuuuu se piange.
per essere seri,
ha una disgenesia del corpo calloso, microftalmo lieve bilaterale, esoftalmo sx e una mancanza di circa 4 decimi x occhio,porta gia' gli occhiali piccino e li tiene senza far capricci..
Ora non posso sapere come o dove andremo a finire con tutta questa storia certamente non viviamo tranquilli ,e la nostra vita e' molto piu' dura di una famiglia che non ha avuto sfortune, pero' vi posso dire che oggi io con assoluta sincerita' non tornerei mai indietro perche' dal momento che ho guardato mio figlio negli occhi ,sono stato rapito
e comunque vada penso che non potrei piu' farne a meno :bacetto
Sono stra innamorato di mio figlio e penso che Dio non poteva far di meglio per noi.....i nostri angeli son veramente belli e unici
Non chiedetemi se abbiamo fatto quello o quest' esame perche' per tagliar corto ho tralasciato alcune cose tecniche ma il succo e questo..
Vi terro' nel corso della vita informati anche per conforto a persone che non sanno nulla di quello che si puo andare incontro.
Un abraccio forte a tutti e un inbocca al lupo.
ciao Andrea,Laura,stefano

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da LadyRock » 13 ott 2010, 0:07

In bocca al lupo.
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Angioletta
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da Angioletta » 13 ott 2010, 8:08

pally ha scritto:finalmente con i primi referti in mano definitivi scrivo qua :buuu
sono positiva cmv.
2 settimane presso un centro convenzionato faccio le analisi di routine della gravidanza,sono immune alla toxo quindi tutti i mesi faccio solo il cmv igg e igm.
A fine luglio entrambi i valori erano negativi.
venerdi scorso mi chiama il laboratorio dove ho fatto gli esami e mi comunicano che ho gli igm fortemente positivi e gli igg negativi.
La giinecologa mi fa andare presso l'ospedale dove lavora e mi fa ripetere gli esami insieme all'avidity test i risultati sono
igm POSITIVI
Igg 3 (valore positivo )
avidity test 4 (fino a 50 l'infezione è recente)
pare che l'infezione l'abbia presa 3 settimane fa ed ero a 18 settimane.
SOno già stata presso l'ambulatorio di malattie infettive in gravidanza e devo effettuare l'amniocentesi per verificare se il virus e passato o meno al feto.
il 29 settembre faccio una morfologica di 2 livello dove al momento tutte le misure e tutti gli organi risultano perfetti .
Mi chiedo....quando i danni diventano visibili a livello ecografico?
Avete esperienze in merito sia positive sia negative ?
L'attesa mi sta logorando :buuu :buuu
Pally, anche la mia avidità era molto bassa (12%) contratta ad inizio gravidanza. Tuttavia mia figlia non ha contratto il virus. La possibilità che passi al cucciolo non è alta (40%) e poi la probabilità che comporti conseguenze nel caso passi non è del 100%. Facci sapere. :incrocini
Le mie stelle:
Maria Chiara, 19/05/2001, 50 cm x 4,00 kg; // Annalisa, 09/11/2003, 50 cm x 3,660 kg; // Miryam, 04/07/09, 51 cm x 3,5 kg

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da Angioletta » 13 ott 2010, 8:10

laura s ha scritto:Pally mi dispiace molto... speriamo che il bimbo non abbia contratto la malattia! :incrocini :incrocini
E comunque anche se l'avesse presa nella maggior parte dei casi i danni non sono seri...
Però purtroppo lo si sa con certezza solo molto tardi, verso i 3-4 anni di età del bimbo, e quindi psicologicamente sarebbe davvero dura... :coccola
Però ogni ecografia normale è comunque un buon segno! :ok
E' vero, anche perchè la cosa più grave sarebbero le calcificazioni intracraniche, e quelle si vedono prestissimo!
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da Angioletta » 13 ott 2010, 8:16

Papastefano, grazie per la tua meravigliosa testimonianza!
Quello che ormai si legge è che un figlio dev'essere sano, a tutti i costi. Ma un figlio è un figlio, e amarlo significa anche aiutarlo a superare i suoi problemi, piccoli e grandi che siano. Non si nega la vita ad un figlio se sordo o cieco, e non si può sapere che problema abbia finchè non cresce regalandoci tanto di quell'amore che ci basterebbe da solo per la vita intera!
GRAZIE.
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da asietta » 30 ott 2010, 13:52

laura s scusami se mi xmetto ma parlo x esperienza xsonale..i danni possono essere gravissimi.... si parla di cecitá , sorditá, morte immediata dopo il parto,malformazioni varie ,..
RAGAZZE IO HO XSO LA MIA UNICA RAGIONE DI VITA CON IL CMV LO ODIOOO E NN LO AUGURO A NESSUNO!!! E DA 5 MESI CHE PROVO A BECCARE LA CICOGNA MA NIENTE

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da laura s » 30 ott 2010, 14:26

Certo che i danni possono essere gravi, Asietta, ma nella maggior parte dei casi non lo sono, per fortuna... certamente ci sono anche casi molto brutti, nessuno qui lo vuole negare!

Papastefano grazie per la tua testimonianza e un bacione a tuo figlio! Se ci aggiornerai ne saremo tutte contente! :cuore
Io non ti piaccio? Eppure sei sempre a guardare e giudicare tutto ciò che faccio. Sai il dizionario come definisce una persona del genere? FAN

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da pally » 9 nov 2010, 15:28

io rimango stupita invece che un virologo abbia detto a papastefano che il virus non passava al feto :urka
sarà che ci sono passata ,l'amnio è l'unico esame che da la certezza se il virus è passato oppure no.
i miei principi il terremoto (2009), lo zuccherino(2011), la lenticchia frettolosa(2019) e la mia principessa lo scriciolino (2012)

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da papastefano » 19 nov 2010, 19:07

ciao pally guarda ci siamo rimasti stupiti anche noi ma all' epoca dall' avidity o insomma dalle analissi fatte a mia moglie ha dato una certezza
al dottore di dire cosi' infatti poi ci ha chiesto scusa e ha detto che rientriamo in una casistica dello 0.2 %
che sfi... tuna dico io..
cmq Andrea va sempre meglio non potete sapere la gioia la sett scorsa per la visita di controllo la neuro psichiatra infantile ci ha detto che Andrea fa molte piu' cose di uno della sua eta'.
Che soddisfazione.... Ci gioco assieme ogni secondo libero che ho anche ora che sto scrivendo lui e qui che fa di tutto per toccare la tastiera del pc...
anzi ora vi saluto a tutti e vi faccio salutare anche da lui.....
qt524ccgtrs

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da laura s » 19 nov 2010, 20:30

Credo che la questione sia che in letteratura è riportato che il tasso di contagio fetale per malattia materna avvenuta proprio a inizio gravidanza, nel primo mese di gravidanza cioè, è praticamente zero, o forse 0,2% come ci dice papastefano: per questo (immagino) l'infettivologo non ha consigliato l'amnio, era un caso particolare...
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da sediola » 19 nov 2010, 22:52

mi intrometto ,anche se il mio caso è stato un tantino diverso in quanto nella mia prima gravidanza ho cntratto la toxo.
le mie igg e igm erano entrambe positive a 6 settimane, ma il mio gine nn se ne accorse, e sono andata avanti convinta di essere immune fino a 17 settimane quando in sede di amniocentesi, portando tutte le analisi, la gine che mi ha fato l'amnio di è accorta dei valiri entrambi positivi, prelevando cosi + liquid aminiotico x fare la PCR.
sono rimasta senza compertura antibiotica (che c'e' solo x la toxo) x 11 settimane, l'avidity diceva ...a distanza di tempo, che avevo cntratto il virus tra il concepimento e l'ultima mancanza...proprio in quei 15 gg....ho passato una gravidanza d'inferno, ma il mio piccolo è nato sano, senza calcificazioni, ne problemi alla vista ne' all'udito. ho fatto gli esami sierologici a mo figlio x 1 anno, passato il quale, essendosi negativizzate le igm che gli avevo passato io, mi hanno rassicurato che nn era mai entrato in contatto con il virus.
con me in ospedale c'era anche una ragazza che aveva contratto il CMV e anche lei ha una bimba bellissima e sanissima.
le probabilita' che il feto si infetti sono remote, ma ci sono.
Manuela con Samuel 06.11.06 TC e Gabriel 20.05.2011, Parto Naturale, entrambi nati a 36+1 ,2550 Kg e rottura sacco alle stessa ora!!

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da pally » 22 nov 2010, 17:07

mah che le infezioni siano remote nn è proprio vero..
comunque faccio copia e incolla dal sito dell'ospedale san matteo sul cmv
http://www.sanmatteo.org/on-line/Home/A ... lo211.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Che cosa è il citomegalovirus?

Il citomegalovirus (CMV) è un virus del gruppo degli Herpesvirus. Allo stesso gruppo appartengono i virus dell'Herpes simplex (HSV) che causa lesioni vescicolari "a grappolo" in sede orale (febbre delle labbra) o genitale (herpes genitale), il virus della varicella-zoster (VZV) che causa la varicella solitamente in età infantile e l'Herpes zoster solitamente in età adulta, il virus di Epstein Barr (EBV) responsabile della mononucleosi infettiva, l'Herpesvirus 6 (HHV-6) che causa una malattia febbrile esantematica nei bambini (sesta malattia) e altri virus che infettano la specie umana

Come avviene il contagio?

La maggioranza delle persone ha il suo primo contatto col virus (infezione primaria) già alla nascita o durante l'infanzia. Infatti, le vie di trasmissione più precoci e frequenti comprendono la trasmissione al neonato:
durante il parto (infezione perinatale) a seguito di contatto con secrezioni vaginali infette o
durante l’allattamento materno (infezione postnatale).
Con riferimento a quest'ultima modalità, occorre ricordare che circa il 60% delle puerpere che hanno già contratto l'infezione primaria da CMV in passato, elimina il virus con il latte trasmettendo l'infezione a circa il 30-70% dei neonati allattati per almeno un mese.
Questa è una via di trasmissione naturale e del tutto benigna. Infatti, un neonato nato a termine sano raramente svilupperà sintomi evidenti di infezione e non andrà incontro ad alcuna complicazione (anche perché con il latte riceve oltre al virus una quota di anticorpi materni che lo proteggono). Inoltre, in caso di neonato di sesso femminile, si eliminerà il rischio di contrarre una infezione primaria nel corso di una futura gravidanza.

Sia l'infezione perinatale che postnatale, peraltro, si accompagnano alla eliminazione (escrezione) del virus per parecchi mesi sia con la saliva che con le urine. Da ciò consegue che la trasmissione da bambino a bambino (o da bambino ad adulto) può avvenire con relativa facilità in tutte quelle occasioni in cui si verificano contatti stretti e prolungati con secrezioni infette (asili nido, scuole materne o in famiglia).
Un numero minore di persone acquisisce l'infezione in età pediatrica più avanzata o in età adulta, magari durante rapporti sessuali con un/una partner che in quel momento elimina attivamente il virus con lo sperma o il secreto cervicale che si trova a livello vaginale.
Infine, la trasmissione di CMV può avvenire tramite trasfusioni o trapianti di organo solido o di midollo. Non è invece stata documentata una trasmissione per via aerea (respiratoria).

Come si manifesta la malattia?

L’infezione primaria
Generalmente l'infezione primaria da CMV decorre asintomatica, cioè il virus non dà alcuna sintomatologia evidente. Solo raramente possono comparire febbre e stanchezza, linfosplenomegalia (ingrossamento dei linfonodi e della milza), aumento delle transaminasi e dei globuli bianchi nel sangue (sindrome similmononucleosica).
In un buon numero di persone l'infezione primaria da CMV può manifestarsi anche solo con uno dei seguenti sintomi (in ordine decrescente di frequenza):
· febbre più o meno elevata,
· astenia (stanchezza),
· cefalea (mal di testa),
· artralgie/mialgie (dolori articolari/muscolari),
· rinite (raffreddore),
· faringite e tosse.
L'infezione primaria si risolve man mano che l'organismo sviluppa una risposta immunitaria attraverso la produzione di anticorpi (IgG e IgM) e cellule (linfociti) in grado di contrastare il virus (risposta immune specifica). Gli anticorpi di tipo M (IgM) rappresentano la prima risposta all'infezione. La loro durata è però limitata nel tempo; infatti, generalmente non sono più evidenziabili a distanza di 3-6 mesi dall'infezione. Al contrario, gli anticorpi di tipo G (IgG) una volta prodotti permangono per tutta la vita.

L’infezione riattivata

Il virus, però, nonostante la risposta immune, non viene eliminato dall'organismo. Esso, infatti, rimane latente (ovvero presente come patrimonio genetico inattivo) in alcuni tipi di cellule del nostro organismo. Occasionalmente, il virus può riprendere la replicazione (riattivazione o infezione riattivata) in qualche organo (reni, ghiandole salivari, ghiandole mammarie, collo dell'utero, prostata), con conseguente eliminazione di virus con urine, saliva, latte, secreto cervicale o sperma, sempre però in assenza di sintomi (eliminazione asintomatica del virus).
I soggetti con infezione riattivata, non essendo a conoscenza della infezione in corso, contribuiscono alla diffusione del virus: infatti, le riattivazioni sono diagnosticabili solamente grazie alla dimostrazione della presenza del virus in campioni come urine, saliva, latte materno, sperma, secreto cervicale.
Per quanto appena detto, non sono attuabili misure affidabili di prevenzione: un soggetto non immune può venire a contatto con molte persone che eliminano il virus, contraendo così l'infezione. A questo riguardo, non si può far altro che mettere in pratica alcune misure igieniche preventive (lavarsi accuratamente le mani, evitare i contatti con le secrezioni dei bambini), soprattutto nell'accudire bambini in età prescolare. Occorre però sempre tenere presente che sono necessari contatti stretti e prolungati affinché la trasmissione avvenga.

Esiste un vaccino contro l’infezione da CMV?

Sono in corso numerosi tentativi volti allo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace ma, al momento, nessun vaccino è disponibile.
Riassumendo, per una persona sana (immunocompetente) l’infezione da CMV è un po' come un silenzioso compagno di vita che si acquisisce una volta per sempre, e che non dà praticamente mai segno di sé, se non intervengono condizioni che debilitano il sistema immunitario del soggetto stesso (trapianto o infezione da HIV non curata).

Esiste una terapia efficace?

Esistono farmaci specifici antiCMV ma, dal momento che questi farmaci possono avere effetti collaterali, il loro uso è ristretto ai soggetti immunocompromessi (trapiantati) con infezione da CMV disseminata o a carico di un organo specifico.

Perché l’infezione da CMV può essere importante in gravidanza?

Per il rischio di essere trasmessa al feto (trasmissione verticale) sia durante un’infezione primaria che a seguito di riattivazione o reinfezione della madre. Tuttavia, è importante tenere ben presente che eventuali patologie fetali malformative o di altro tipo sono causate pressoché esclusivamente da un'infezione primaria.
L'infezione primaria si può verificare una sola volta nella vita. Pertanto, se una gestante ha già contratto in passato l'infezione primaria (e quindi sviluppato i relativi anticorpi ovvero, più in generale, una immunità specifica), questa non può ripetersi in caso di ulteriore contatto con il virus.


4 regole d'oro per impedire che il CMV turbi la serenità dell' attesa:

1. Accertare lo stato immunitario (presenza di IgG specifiche) nei confronti di CMV PRIMA di pianificare una gravidanza
2. In caso di sieroPOSITIVITÀ (=presenza di IgG specifiche): non sono necessari ulteriori controlli
3. In caso di sieroNEGATIVITÀ (=assenza di IgG specifiche): controllare con cadenza mensile IgM e IgG specifiche per CMV, per poter diagnosticare prontamente un' infezione primaria in corso gravidanza (sieroconversione).
4. In caso di positività per IgM: a) non farsi prendere dall'ansia: il numero delle donne in gravidanza che contraggono l'infezione primaria da CMV è di gran lunga INFERIORE a quello delle gestanti che risultano positive per IgM anti-CMV in un test di screening; b) rivolgersi ad un centro specializzato.

Perché è importante rivolgersi a un centro di elevata specializzazione?

1. In primo luogo, perché, trattandosi di una diagnosi molto delicata dalla quale possono dipendere decisioni irrevocabili, è necessario che vengano eseguiti più esami su ogni singolo campione, in modo che i risultati ottenuti (siano essi positivi o negativi) si confermino vicendevolmente. A questo proposito, sono molto pochi i centri/laboratori che hanno a disposizione tecniche diverse.
2. In secondo luogo, sono ancora meno numerosi i centri che possono contare su una solida esperienza e adeguate conoscenze specifiche per la corretta interpretazione dei risultati. E' quindi indispensabile che i futuri genitori siano aiutati, caso per caso, da professionisti qualificati che illustrino loro in maniera esauriente il significato e i limiti degli esami eseguiti.

Sono di seguito elencate alcune delle domande che vengono poste con maggiore frequenza agli esperti per quanto riguarda l’infezione da citomegalovirus e i suoi rischi in gravidanza. Per eventuali ulteriori quesiti potete scrivere alla d.ssa Maria Grazia Revello, al dr. Maurizio Zavattoni, alla d.ssa Milena Furione

1. La determinazione degli anticorpi specifici per CMV non fa più parte degli esami gratuiti in epoca preconcezionale: Perché? È davvero così importante?
Come per quasi tutti gli herpesvirus, l'infezione da CMV è molto diffusa nella popolazione. Tuttavia, circa il 30% delle donne in età fertile non è immune (non ha anticorpi nel sangue) e, quindi, corre il rischio teorico di contrarre l'infezione in gravidanza (l'incidenza può essere stimata attorno all' 1-2%). Complessivamente, le future madri a rischio sono quindi poche, e il rapporto costo/beneficio per l'intera popolazione non giustifica, secondo gli attuali parametri di legislazione sanitaria (DL 245 10/9/98), la gratuità dell'esame. È necessario però fare qualche osservazione in merito: nei Paesi più industrializzati, e anche in Italia, la diffusione dell' infezione sta diminuendo: ciò significa che in futuro saranno sempre più numerose le donne potenzialmente esposte al rischio di contrarre l'infezione primaria durante la gravidanza. Inoltre, la determinazione degli anticorpi anti CMV è un esame semplice e poco costoso.

2. Mi piacerebbe avere un bambino nel prossimo futuro oppure sono incinta e sono risultata immune (positiva per anticorpi) a CMV: che rischi corro?
Ben pochi. Di fronte a una positività per anticorpi IgG specifici ogni problema è praticamente scongiurato, non solo per la gravidanza in atto o programmata ma anche per le eventuali gravidanze future. Infatti, gli studi epidemiologici indicano non solo che la probabilità di trasmissione materno-fetale di una infezione riattivata è minima (dallo 0.2 al 2%), ma, soprattutto, che il rischio di conseguenze per il feto è estremamente basso.


3. Mi piacerebbe avere un bambino nel prossimo futuro, oppure sono incinta e sono risultata non immune (negativa per anticorpi) a CMV: che cosa devo fare?
Non esistendo ancora un vaccino per CMV, il primo consiglio per una gestante sieronegativa è di sottoporsi con cadenza mensile al dosaggio degli anticorpi anti-CMV di tipo IgM e IgG, in modo da poter diagnosticare con tempestività un'eventuale infezione primaria. Inoltre, per limitare il rischio di infezione, è consigliabile mettere in pratica alcune misure preventive particolarmente nei confronti di bambini piccoli (principale fonte di contagio), specialmente se frequentano l'asilo nido o la scuola materna.
Utili misure preventive
· non condividere con il bimbo stoviglie (es. non assaggiare la sua pappa con lo stesso cucchiaio), asciugamani, strumenti per l'igiene (es. spazzolino da denti);
· non portare alla bocca succhiotti o ciò che il bimbo possa aver messo in bocca.
· non baciare il bambino sulla bocca; lavarsi accuratamente le mani dopo aver soffiato il naso al bambino o dopo avere toccato la sua saliva.
· usare i guanti per cambiare il bambino, per maneggiare e lavare la sua biancheria sporca, ma anche per rassettare i suoi giochi ecc; dopo aver finito ed essersi tolti i guanti, lavarsi accuratamente le mani.
· lavare con acqua e sapone o passare con una soluzione di candeggina diluita (1 parte di candeggina e 9 parti di acqua) i giocattoli del bambino e risciacquare bene.


4. In un controllo durante la gravidanza ho avuto un riscontro di IgM specifiche per CMV: sono molto spaventata, che cosa devo fare?
Qualora in una gestante precedentemente non immune per CMV si documenti la comparsa di IgG specifiche (sieroconversione) il medico potrà porre una diagnosi sierologica certa di infezione primaria. In questo caso, la presenza di IgM virus specifiche avvalora la diagnosi di infezione primaria recente.
In tutti gli altri casi, ovvero in assenza di sieroconversione, la presenza di IgM anti-CMV deve essere valutata e interpretata. Infatti, di fronte a una positività IgM anti-CMV sono almeno quattro le possibilità da considerare:

1. IgM "false", ovvero IgM evidenziate con test commerciali in laboratori non specializzati e che non vengono poi confermate utilizzando saggi più specifici in laboratori di riferimento;

2. IgM crossreattive, ovvero IgM dovute a reazioni crociate con altri virus, da non attribuirsi ad infezione da CMV in atto;

3. IgM persistenti, ovvero IgM che permangono costanti nei controlli successivi e che più spesso indicano un'infezione primaria trascorsa da tempo più o meno lungo;

4. IgM "vere", ovvero IgM effettivamente da attribuire a una infezione primaria recente da CMV.

Le prime tre evenienze, che non comportano alcun rischio per il nascituro, non sono affatto rare, anzi, rappresentano la maggioranza dei casi. In base all’esperienza del IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia, un’infezione primaria da CMV è stata diagnosticata soltanto nel 30% delle gestanti giunte al centro per una positività IgM.

Riassumendo, i due terzi circa delle gestanti che si rivolgono al centro con un referto di IgM positive per CMV non hanno in realtà contratto un’infezione primaria e quindi non corrono alcun rischio di trasmettere il virus al nascituro. Perciò, il riscontro di IgM anti-CMV durante la gravidanza non deve spaventare la futura madre, ma solo spingerla a rivolgersi a un centro qualificato che possa approfondirne il significato clinico.


5. C'è un modo semplice per accertare se si è già contratta o meno l'infezione primaria da CMV?
SI, è sufficiente determinare la presenza di anticorpi specifici per CMV su un prelievo di sangue. Se sono presenti IgG specifiche, il soggetto è immune (o sieropositivo) per CMV. Per quanto abbiamo appena detto, è particolarmente importante per una donna fare questo accertamento PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA GRAVIDANZA.

6. L’infezione primaria è stata confermata: cosa devo fare?

Una conferma di questo tipo non è una condanna senza appello: è solo il primo passo di un percorso di diagnosi e consulenza che i futuri genitori possono fare con l' assistenza di qualificati specialisti, onde poter prendere decisioni consapevoli riguardo alla gravidanza in corso. Un centro di elevata specializzazione può assolvere a questo compito assistenziale.
Anzitutto, è necessario cercare di datare l'infezione, cioè di riferire l'inizio dell'infezione a un momento preciso della gravidanza. La datazione deve tener conto di diversi parametri, clinici e di laboratorio. Molto spesso un'intervista (anamnesi) condotta accuratamente è in grado di evidenziare nella gestante che contrae un'infezione primaria una sintomatologia aspecifica, ma significativa (cefalea, febbricola, astenia), così come alterazioni di parametri di laboratorio quali leucocitosi, linfocitosi relativa, ipertransaminasemia. Sono, inoltre, utili per datare l'infezione primaria materna, alcuni parametri virologici, quali la determinazione dell'avidità degli anticorpi IgG specifici, e la determinazione della presenza del virus o di suoi componenti (antigeni, acidi nucleici) nel sangue periferico della madre. La datazione è importante, innanzitutto perché consente di programmare il momento ottimale per l'esecuzione dell' eventuale accertamento prenatale. Questo non può essere fatto troppo tardi, oltre la 23° settimana, ma neppure troppo presto, perché il rischio di risultati falsi negativi (cioè di avere un esito negativo al momento della diagnosi prenatale, pur verificandosi una trasmissione successiva dell'infezione al feto) è più alto se trascorrono meno di 6 settimane tra il momento dell'infezione e l'accertamento prenatale.
Inoltre i rischi per il feto sono diversi a seconda del suo stadio di sviluppo al momento dell'infezione.


7. Come si fa a sapere se l’infezione è stata trasmessa al feto?

· Può essere eseguito un accertamento prenatale che consenta di verificare se il feto è stato interessato o no dall'infezione. Una madre che contrae l'infezione primaria da CMV durante la gravidanza trasmette l'infezione al feto con una variabile tra il 35 e il 50% dei casi. Se l'infezione non viene trasmessa, il virus non può causare danni al feto.
· È possibile accertare se il feto abbia contratto l'infezione soltanto attraverso esami invasivi, quali l' amniocentesi (prelievo di liquido amniotico) e la funicolocentesi (prelievo di sangue dal cordone ombelicale). Questi esami possono essere eseguiti presso un centro ostetrico specializzato in diagnosi prenatale. Il gruppo del Servizio di Virologia dell'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, di cui fa parte la dr.ssa Maria Grazia Ravello, da anni coopera con gli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano (Centro di Medicina Prenatale dell' Ospedale Mangiagalli e Ospedale dei bambini "V.Buzzi"): la loro collaborazione è essenziale anche per eseguire un attento monitoraggio sia clinico che strumentale (per es. ecografie) della gravidanza.
· Prima di procedere all'accertamento prenatale é necessario che la madre sia sottoposta a ricerca del DNA di CMV nel sangue. In caso di positività, sarebbe prudente rimandare per quanto possibile la procedura, per evitare la teorica possibilità di trasmettere l'infezione al feto in seguito alla procedura diagnostica stessa.
· Una volta prelevati, i campioni di liquido amniotico e di sangue fetale vengono utilizzati per eseguire esami virologici diversi, che devono essere eseguiti congiuntamente per poter giungere a una diagnosi corretta. Per quanto riguarda il liquido amniotico, esso viene usato per l'isolamento del virus (considerato l'esame di riferimento). Inoltre, vengono ricercati DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) e RNA virale mediante amplificazione dell'acido nucleico sulla base della sequenza (NASBA).
Sul sangue del feto viene ricercata e quantizzata la presenza di virus infettante mediante isolamento virale convenzionale e rapido (test della viremia), oltre che di componenti virali quali la proteina pp65 (test dell'antigenemia), DNA virale (test della DNAemia) e RNA virale (test della RNAemia). Inoltre, viene ricercata la presenza di anticorpi IgM virus-specifiche. Infine, vengono determinati alcuni parametri ematochimici generali (che permettono di indagare lo stato di salute generale del feto).
· I risultati delle analisi virologiche sono disponibili entro 24-72 ore dal momento dell'accertamento prenatale.


8. Se all' accertamento venisse diagnosticata una infezione fetale, quali sono i rischi per il feto?

È difficile rispondere a questa domanda, nel senso che al momento nessuno dispone di mezzi affidabili per prevedere l' esito dell' infezione congenita in ogni singolo feto.
In generale, un’ infezione fetale può dare luogo a diversi esiti:
· nascita di un neonato con infezione congenita sintomatica, cioè con segni o sintomi evidenti di malattia (in circa il 10% dei casi),
· nascita di un neonato con infezione congenita asintomatica (neonato in apparenza sano) per il restante 90% dei casi
· morte fetale con aborto spontaneo (raramente).
Alla nascita, i neonati sintomatici possono presentare uno o più dei seguenti segni o sintomi: fegato ingrossato (epatomegalia), milza ingrossata (splenomegalia), colorito giallo della cute e degli occhi (ittero), piccole emorragie cutanee (petecchie), testa più piccola del normale (microcefalia), depositi di calcio nel cervello (calcificazioni cerebrali), basso peso, prematurità, difetti dell'udito, difetti della vista, alterazioni degli esami del sangue (transaminasi e bilirubina elevate, basso numero di piastrine...). Questo quadro può essere tanto grave da portare a morte il neonato o così lieve (sintomi transitori) da risolversi nel giro di poco tempo.
· Buona parte dei neonati sintomatici (80%) possono poi sviluppare sequele tardive, cioè manifestare, entro i primi anni di vita, problemi che alla nascita non erano apparenti, soprattutto sordità, difetti della vista, ritardo di sviluppo psicomotorio, o altre sequele neurologiche.
· Anche i neonati con infezione congenita asintomatica possono sviluppare sequele (in particolare difetti dell'udito), ma in una percentuale molto inferiore (circa il 10%). Per questo motivo tutti i nati, sintomatici e non, dovrebbero essere controllati durante i primi mesi e anni di vita, con attenzione, in collaborazione con i pediatri, seguendo un protocollo di monitoraggio clinico e virologico.
· Purtroppo non esiste attualmente alcun modo di prevedere, durante la gravidanza, se un bimbo con infezione congenita sarà sintomatico o meno, se i suoi sintomi saranno lievi e transitori o gravi e permanenti, e quali bambini, sintomatici o non, svilupperanno sequele, e di che tipo.
· La nostra esperienza sul campo ci dice però che un feto, che sia stato diagnosticato come infetto sulla base della presenza di virus nel liquido amniotico, ma abbia presentato ecografie e esami del sangue nella norma, una quantità minima o addirittura assente di virus nel sangue e IgM assenti, ha maggiori probabilità di superare l' infezione contratta in utero senza danni permanenti precoci o tardivi.

9. Ho fatto l'accertamento prenatale con esito negativo: posso essere sicura che il bambino nascerà non infetto?
La risposta è affermativa al 90%. Esiste infatti la possibilità, stimata intorno al 10%, che l'infezione possa trasmettersi al feto dopo l'accertamento prenatale. Per questo motivo è importante che un risultato negativo all'accertamento prenatale venga sempre verificato su campioni di sangue e urine prelevati al neonato alla nascita o nelle prime due settimane di vita.

10. Dal momento che, una volta accertata l'infezione congenita del feto, non possiamo fare niente per curarla durante la gravidanza e non possiamo neanche prevedere con certezza quali conseguenze questa infezione avrà sul bambino, perché allora fare la diagnosi prenatale, una volta confermata l'infezione primaria materna?
Anche questa è una domanda a cui non è facile rispondere. Nella pratica, noi proponiamo l'accertamento prenatale, ma la decisione finale è (ovviamente) sempre lasciata ai futuri genitori. A nostro modo di vedere, è, però, sempre importante conoscere al meglio lo stato di salute del nascituro. Nel caso in cui l'accertamento sia negativo, i futuri genitori possono tornare a vivere senza troppe ansie la loro attesa, almeno per quanto riguarda l'infezione da CMV. Nel caso sia positivo, l'accertamento prenatale dà alla coppia, informata correttamente sui rischi dell'infezione congenita, la possibilità di decidere consapevolmente se continuare o meno la gravidanza, e, in caso di prosecuzione, di seguire al meglio il nascituro, che, ricordiamo, nella grande maggioranza dei casi, verrà alla luce e crescerà sano e normale, malgrado l' infezione congenita da CMV.
Inoltre, è vero che per ora non sono disponibili misure per la cura e la prevenzione da attuare "in utero", ma grazie agli sforzi della ricerca in questo campo, queste potrebbero rendersi disponibili in un prossimo futuro.
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da pulcis » 25 nov 2010, 21:53

Una domanda riguardo agli anticorpi IGG: il mio valore rilevato dai controlli passati (anche con la precedente gravidanza) è sempre stato 2 dove inferiore a 4 è comunque soggetto negativo e superiore a 6 è positivo.
Ora però l'ultimo controllo il valore IGG è 3,50 quindi sempre negativo ma comunque cresciuto rispetto a 2 delle ultime analisi effettuate il 14 settembre.
Cosa vuol dire?
Se ho capito bene gli anticorpi IGG sono quelli che si formano in caso io abbia già contratto in passato il virus, quindi perchè in aumento?
Grazie a chiunque possa darmi una risposta
I miei ometti: Luigi nato il 9/05/2006 alle ore 00.38 Kg. 3,540 per 53 cm, Zeno nato il 20/03/2008 alle ore 06.34, Kg. 4,280 per 55 cm e Pietro nato il 17/04/2011 alle 19.45, kg 4,650 per 55 cm

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da laura s » 25 nov 2010, 21:58

Pulcis è comunque negativo. Negativo punto e basta, che sia 1 o 2 o 3...
Io non ti piaccio? Eppure sei sempre a guardare e giudicare tutto ciò che faccio. Sai il dizionario come definisce una persona del genere? FAN

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da pulcis » 25 nov 2010, 22:02

Grazie Laura volevo la conferma :bacio
I miei ometti: Luigi nato il 9/05/2006 alle ore 00.38 Kg. 3,540 per 53 cm, Zeno nato il 20/03/2008 alle ore 06.34, Kg. 4,280 per 55 cm e Pietro nato il 17/04/2011 alle 19.45, kg 4,650 per 55 cm

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da Sofia75 » 26 nov 2010, 11:33

laura s ha scritto:Pulcis è comunque negativo. Negativo punto e basta, che sia 1 o 2 o 3...
Sono d'accordo con laura :ok
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da pulcis » 29 nov 2010, 14:41

grazie sofia :bacio
I miei ometti: Luigi nato il 9/05/2006 alle ore 00.38 Kg. 3,540 per 53 cm, Zeno nato il 20/03/2008 alle ore 06.34, Kg. 4,280 per 55 cm e Pietro nato il 17/04/2011 alle 19.45, kg 4,650 per 55 cm

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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da michy7926 » 28 dic 2010, 19:22

ciao spero potate aiutarmi anche se il gine mi ha tranquillizzata dicendomi però che per stare più tranquilla faccio una visita con l'infettigolo e ok va benissimo
Allora precedente gravidanza igg positive e igm negative tutto a posto,ora sono di nuovo incinta (umm 22/09) fatte analisi il 9/12 ed il gine mi ha prescritto anche cmv anche se nella precedente grav andava bene
Ritirato esiti ieri
cmv igg 17,80 <0,4 negativo
0,4-0,6 dubbio
>0,6 positivo

cmv igm 19,00 <15,00 negativo
15,00-30,00 dubbio
>30,00 positivo
il laboratorio (inmi spallanzani)ha allora deciso di effettuare anche l'avidità cmv igg ed è risultato

0.63(alta avidità) <0,20 Av. bassa,possibilità di infezione primaria recente
0,20-0,30 Av. moderata non esclude la possibilita di
infezione recente
>0,30 Av. alta indicativa di infezione primaria non
recente(>3 mesi)

Ecco secondo voi potrebbero aver sbagliato?Posso veramente tirare un sospiro di sollievo pur ovviamente facendo la visita infettivologa ed anche ripetendo le analisi?C'è pericolo per il mio fagiolino/a? :incrocini :incrocini
Sono un pochino in crisi in questo momento :buuu
♫♥♥♥ Fabrizio ♥♥♥♫ 17/03/2006 ♫♥♥♥ Fabiano ♥♥♥♫ 22/06/2011. Arianna 24/05/2005 in cielo.
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da michy7926 » 28 dic 2010, 19:23

michy7926 ha scritto: potate aiutarmi
Possiate :dizionario
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Re: [DIAGNOSTICA] CITOMEGALOVIRUS

Messaggio da marexia » 28 dic 2010, 22:21

Anche io ho avuto un'esperienza fortunatamente andata a buon fine col CMV....
Sono risultata positiva al virus alla 7 settimana, ma dai valori non si riusciva a capire se l'infezione fosse pre o post concepimento...la ginecologa era parecchio preoccupata e mi ha ventilato la possibilità di una interruzione di gravidanza, possibilità che io non avrei mai e poi mai preso in considerazione....
il mio dottore era in malattia e i sostituti alternavano rassicurazioni a preoccupazioni.....una mia zia mi ha accusata di essere egoista nel voler tenere la bimba perchè c'era il rischio di mettere al mondo un'infelice, che avrei potuto averne un altro ( notare che l'anno prima avevo avuto un aborto alla 9 settimana e lei era in ospedale con me, ha visto benissimo quanto ho sofferto)
........morale della favola vado al Sant'Orsola a fare degli esami che avrebbero potuto fare chiarezza...la dottoressa mi dice che se ci fossero state brutte notizie mi avrebbero chiamata, se no mi arrivava il responso per posta........
L'8 luglio 2008 squilla il telefono....la dottoressa del sant'Orsola.........il cuore mi si è fermato.....in realtà mi ha chiamata per dirmi che dalle analisi è risultato che ho contratto il virus PRIMA del concepimento!!!!!!!!!!!!!!!
Le sono scoppiata a piangere in faccia ( al telefono in relatà) dalla felicità.....dopo sei mesi è nata Emma, le hanno comunque fatto tutti gli esami del caso ma è risultato tutto ok, negativa al CMV e sana come un pesce.....se penso che se avessi ascoltato mia zia ora non sarebbe qua con me mi sento morire........in bocca al lupo a tutte, siamo più forti della bestia!!!!
EMMA 27/12/08 e DIANA 14/08/11 AGOSTINA '11 e la sorpresona...VITTORIA e BIANCA in viaggio!
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