Allora, che dire? Come diceva giustamente Ishetta, non esiste "il vero co-housing". Perché ogni condominio di coabitazione ha un proprio progetto, e questo progetto lo decidono quelli che vanno a vivere insieme.
Ad esempio, noi abbiamo frequentato per tutto l'anno scorso due associazioni qua a Roma (che promuovono/cercano il modo di realizzare un co-housing, ma con il mercato locale e non essendo milionari è durissima

Perché il condominio tu non te lo scegli. Le persone le trovi già là. Nel co-housing invece, il vicinato è elettivo. Nessuno di quelli del gruppo con cui stiamo cercando di realizzare questo progetto ora si sognerebbe mai di fare una comune, per carità! Abbiamo già deciso che avremo le case con l'angolo cottura, il soggiorno, le camere (a seconda di quanti pupi ciascuno ha).
Però una cucinona comune in cui avere e poter usare insieme: il Bimby (che costa uno sproposito e io non userei tutti i giorni), la macchina del pane, la gelatiera per farmi il gelato in casa, l'orto condiviso per coltivarmi l'insalata e i pomodori insieme ai pupi e magari aperto anche al quartiere, la sala giochi che anche quella possiamo offrire al Centro Anziani se vuole ballare il liscio una sera a settimana, insomma... queste sono cose che nel mio condominio mi potrei proprio sognare ma che con Katia, Nico, Chiara, Sara, e i loro pupi e pupe mi vedrei benissimo a condividere.
Siamo tutte uguali? No, assolutamente no. Ma ci si vede, ci si sostiene, ci si frequenta. Ci si rispetta nelle differenze, nella differenza delle nostre storie e delle nostre vite.
Provo a rimettervi il link della trasmissione, e poi vi racconto una cosa
http://www.direttaraiuno.rai.it/dl/RaiT" onclick="window.open(this.href);return false; ... 6.html?p=0
(vedete se questo funziona)
Ah, Topi... giustamente il co-housing non è obbligatorio, ma considera che in Nord Europa il 10% dell'edilizia è fatta in Co-Housing e ne esistono parecchi anche negli USA. Non sempre funzionano, ovviamente. Ma è importante creare bene i gruppi prima ed essere più eterogenei che omogenei (si è visto che quando l'omogeneità è eccessiva, si tende a implodere). E non essere troppo pochi (noi al momento siamo pochini... i co-housing che funzionano meglio sono di 20-30 nuclei e noi siamo solo 10 adesso).
Però ne abbiamo già persi 2 che non potevano più aspettare o le cui esigenze sono cambiate (tipo Vittorio che ora i soldi che poteva mettere nel co-housing li deve spendere per comperare una casa al padre che è dell'Aquila ed è rimasto senza tetto
