Io però ho saltato l'epidurale, mannaggia questa mi manca
Parto indotto (2 gg di ospedale solo per l'induzione), dilatazione quasi assente dopo 20 ore. Dopo 24 ore rottura acque provocata per verificare presenza meconio a causa di sofferenza fetale (1 cm di dilatazione), contrazioni irregolari ma forti e frequenti, ossitocina per le successive tre ore, ho chiuso con un TC d'urgenza con spinale dopo 32 ore e mezza. Il durante è stato terribile, ho anche vomitato ripetutamente quando mi hanno somministrato l'ossitocina. Il dopo non è stato meglio, tre giorni di febbre alta io, una settimana di antibiotico Ricky e tutta una piccola serie di problemi psicologici.
I dolori fisici alla fine si superano, almeno per me è stato così, la cosa peggiore, la più dolorosa, non è stato il travaglio, ma il sapere che la vita del tuo bambino è in pericolo ed essere totalmente impotenti.
Quando leggo che soffrire, partorire con dolore e riuscire a farlo, può essere motivo di orgoglio, dimostrazione di forza e coraggio, mi rattristo un po'. Perché? Semplice, i parti complicati portano dietro problematiche psicologiche, il dopo può essere difficile, già lo è di norma. Che messaggio può arrivare alle persone che non sono riuscite, come me, a partorire con le proprie forze senza interventi esterni? Dopo un parto gli ormoni giocano brutti scherzi, ancor di più quando tutto non gira alla perfezione, il senso di inadeguatezza è normalmente presente in una neo mamma, spesso è ancor più presente in chi ha avuto un parto cesareo non voluto. Forse devo pensare di essere un'incapace? No, non lo penso affatto. Ho il mio bambino e solo questo conta
Alessia capisco bene che tu sia per il parto senza analgesia, fai benissimo se ti senti di non farla, il problema non è questo, quanto il farne motivo di orgoglio. E' un atteggiamento che risulta un po' offensivo, perché se consideri motivo di vanto la tua scelta, sminuisci automaticamente quella opposta.







