questa gravidanza arrivava dopo sei anni di caccia, dopo tanto dolore e tante speranze infrante, era come una ventata di aria fresca in una vita senza più stimoli.
Mi ricordo ancora la paura del test positivo, la prima eco con due camere, il primo battito del loro cuoricino, le nausee ed i vomiti continui, e la paura di amarle.
Chi mi è stato vicino in questo percorso sa quanto avessi paura, terrore di perderle, tanto da cercare di non amarle.
Arrivati al quarto mese ho iniziato a crederci, la mattina stavo sul letto e parlavo con le bimbe, le raccontavo le favole e di quanto la loro vita sarebbe stata ricca di amore e risate.
Però avevo la famiglia lontana, io sono Sarda e vivo in una casa isolata nella provincia Pratese, mi mancavano le coccole che solo la tua famiglia di origine ti poteva dare, allora mia sorella mi ha regalato un biglietto aereo per la Sardegna.
Però ad una sola condizione, sarei partita dopo la morfologica, una volta che avrei saputo che tutto andava bene potevo andare a casa per fare avere tutte le attenzioni che desideravo.
La morfologica era il giorno 11 febbraio... il gine mi dice che le bimbe sono belle e perfette, erano li che dormivano beate e ricordo con amore il loro profilo, avevano un nasino talmente piccolo che sembrava un bottoncino

Il 13 febbraio ho l'aereo per la Sardegna da Pisa, il volo era presto e quindi ci avrebbero portato in aereoporto partendo da qui verso le 7 am.
La valigia era pronta, avevo messo dentro, tutte le foto delle caccoline e i vari DVD da far vedere ai nonni e zii.
Mi sveglio verso le 4,30 am... ho una leggera perdita di sangue rossa, mi piglia un colpo... vado in bagno e mi lavo.... non so che fare, sveglio il marito o no? Poi penso che le bambine sono nella mia pancia ma che io non ho il diritto di fare una scelta anche per lui.
Lo sveglio, gli dico della perdita e decidiamo di mettere le vaglie in macchina, tanto non sarà nulla e da lì ci faremmo portare direttamente a Pisa.
Appena esco di casa inizio a piangere, penso che sto andando in ospedale, e che avevo sognato questo momento in un modo diverso.
Arriviamo al PS e inizio a singhiozzare, le infermiere cercano di calmarmi, mi mettono sulla sedia a rotelle e mi portano di volata al reparto di Ginecologia.
Lì c'è una ginecologa che mi fa la visita interna, mi dice COLLO MORBIDO ti ricoveriamo per sicurezza....
mi portano in una stanza e mi danno il letto.... camera 3, letto 48.
Arrivano le infermiere, mi mettono la cannula per la flebo, mi fanno le punture e mi dicono di farmi portare pigiama e tutto quello che mi serve da mio marito.
Arriva il giro delle visite dei medici la mattina, io sono abbastanza tranquilla, sono all'ospedale da poche ore e non capisco ancora molto.
Mi dicono che di turno c'è il famoso ginecologo specializzato nelle gravidanze gemellari e che mi avrebbe visto quanto prima.
Aspetto qualche ora, saranno state tipo le 10,30 quando mi chiama per fare una eco, per fortuna c'era anche mio marito con me.
Mi sdraio sul lettino e mette l'ecografo sulla pancia, le bimbe stanno bene, dormo pacifiche e sono tanto belle, poi mi dice che mi vuole controllare il collo dell'utero con l'ecografo.... COLLO APPIANATO CON LA PLACENTA DELLA BIMBA GIA' INCANALATA.
una tragedia.
Mi fa rivestire e mi dice di andare alla scrivania che doveva spiegare a me e a mio marito la gravità della situazione.
Prende carta e penna e inizia a fare un grafico:
ora, 21esima settimana ..... MORTE CERTA
sino alla 24esima settimana.... MORTE CERTA
dalla 24esima alla 26esima.... GROSSISSIME POSSIBILITA' DI PARTORIRE BIMBE CHE, SE FOSSERO RIMASTE IN VITA, SAREBBERO STATE: SORDE, CIECHE O SPASTICHE.
dalla 26 alla 28.... VIVE MA CON POSSIBILE OPERAZIONE ALL'INTESTINO
dalla 28 in poi... VIVE E SANE.
Io inizio a piangere, a mio marito tremavano le mani, non sapevamo neppure cosa dire.
Ci dice che se sto a letto ferma immobile e non mi muovo rischio di andare avanti qualche giorno, se sono fortunata... se faccio il cerchiaggio rischio che la placenta incanalata si rompa nel rimetterla in sede e che faccia iniziare le contrazioni, ma che, se la cosa riesce, ho più possibilità di andare avanti.
Mio marito inizia a fare domande, ma il medico ci dice che questa è la situazione e che dovevamo decidere io e lui, e anche molto molto velocemente.
Io esco da quell'ambulatorio in trance, l'infermiera mi riporta a letto e mio marito, con il grafico in mano, va a parlare con gli altri medici di turno. Piangeva.
Mio marito poi mi racconterà che appena hanno visto che grafico aveva in mano gli altri medici glielo hanno strappato di mano inorriditi.
Ci consultiamo e decidiamo per il cerchiaggio, è l'unica cosa ragionevole da fare, sento anche il mio ginecologo, e anche lui mi dice favorevole al cerchiaggio, nel male e nel rischio è la soluzione che mi darebbe più possibilità di andare avanti.
Intanto iniziano subito a darmi il miolene per flebo.... parto con una dose normale di 20 (non so a cosa e quanto corrisponda ma mi avevano detto che il massimo che danno in genere è 30)... inizia la tachicardia e le vampate di caldo, sommate all'ansia e alla paura erano il massimo.
Verso le 19.30 mi chiamano, mi faranno il cerchiaggio subito, purtroppo non potevano prima perchè avevano avuto un'operazione d'urgenza....
mi fanno firmare un sacco di liberatorie, ma no di quelle prestampate, erano scritte a mano dai medici.
Mi caricano in barella e saluto mio marito.
L'infermiera che mi accompagna alla camera operatoria è la mamma dell'infermiera che la mattina mi aveva accompagnato in ginecologia.
....CONTINUA....