
Ma io non credo che la domanda da farsi sia "E' nello spettro o no?", quanto quella che dice: "Cosa posso fare per mio figlio per farlo stare al meglio?" Io credo che le terapie cognitivo-comportamentali siano efficaci in ogni caso in cui si abbia a che fare con problemi cognitivo-comportamentali. Nel caso di Alessandro, per caso, è stato messo in dubbio questo? Se sì, allora fai bene a continuare a monitorare... Ribadisco che io, fino a che non ho avuto una diagnosi in mano di cui FIDARMI, non mi sono messa a fare quasi niente. Sì, certo, avevo la neuropsicomotricista che veniva a casa una volta a settimana, un'oretta... intervento che poi mi è stato detto essere del tutto insufficiente, nel nostro caso (ma non mi è stato poi proposto niente di particolarmente "intensivo", perché a mio parere 2 ore di TEACCH a settimana non erano poi molto di più di quel che facevamo già). Alla fine ho deciso che, essendo arrivata 'tardi' a una diagnosi precoce, volevo fare tutto quanto potevo per aiutarlo in una fase di sviluppo neurologico che non tornerà. E non posso dire, a differenza di Melissa, se questo aiuterà più di altro, dato che ho iniziato da poco, ma potrò dirmi, in tutta coscienza di aver scelto sicuramente la strada che scientificamente è ritenuta quella d'elezione nel trattamento di casi come il suo.
Sia chiaro, mio figlio sta facendo progressi, anche senza ABA... ABA lo aiuterà a farne altri? O a raggiungere le stesse tappe che magari poteva raggiungere da solo in tempi più brevi? Non lo so. So che in questo momento ho accanto un padre che si strugge all'idea che non potrà mai chiacchierare con suo figlio (e la cosa ovviamente spaventa molto anche me

E' una cosa che devo in primis a lui, e anche a noi come famiglia... Questo è ciò che sento ora (e così ve lo riporto, senza intenti propagandistici, beninteso
