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La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

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chiarasole
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da chiarasole » 30 dic 2019, 17:32

:Auguri_1: VOTAZIONE LDM DI GENNAIO :Auguri_1:

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry Maripi; Ciuk, Fioriblu, chiara
Terra crudele di Ann Weisgarber Yashodara, tittiale, Focus21
Il colibrì di Sandro Veronesi, mammakoala, cancerina72
Un litro di lacrime di Aya Kito Maripi; Ciuk, cancerina72, tittiale, Chiara
Semplicemente perfetto di Jostein Gaarder mammakoala, Focus21
Patria di Fernando Aramburu Yashodara, Fioriblu

Votano: Yashodara; Maripi; Ciuk; mammakoala, cancerina72, tittiale, Focus21, Fioriblu
Non votano

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da SteSi » 31 dic 2019, 12:46

:Auguri_1: VOTAZIONE LDM DI GENNAIO :Auguri_1:

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry Maripi; Ciuk, Fioriblu, chiara
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Votano: Yashodara; Maripi; Ciuk; mammakoala, cancerina72, tittiale, Focus21, Fioriblu, SteSi
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 8 gen 2020, 18:19

:Auguri_1: PROCLAMAZIONE LDM DI GENNAIO :Auguri_1:

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry Maripi; Ciuk, Fioriblu, chiara 4 VOTI
Terra crudele di Ann Weisgarber Yashodara, tittiale, Focus21, SteSi 4 VOTI
Il colibrì di Sandro Veronesi, mammakoala, cancerina72 2 VOTI
Un litro di lacrime di Aya Kito Maripi; Ciuk, cancerina72, tittiale, Chiara, SteSi 6 VOTI
Semplicemente perfetto di Jostein Gaarder mammakoala, Focus21 1 VOTO
Patria di Fernando Aramburu Yashodara, Fioriblu 2 VOTI

LDM GENNAIO
Un litro di lacrime di Aya Kito

Passano a febbraio:
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 8 gen 2020, 18:21

:coriandoli PROPOSTE PER LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Era il 1906, avevo appena quattordici anni, ed era il giorno del mio matrimonio. Mia sorella maggiore, Helen, venne in camera mia, mi prese per mano e mi fece sedere sul letto. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi arrossì e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Dopo qualche istante, mi strinse la mano e tornò a guardarmi negli occhi. Abbassò lo sguardo e disse: "Sei sempre stata una brava ragazza, Maude, e hai sempre fatto quello che ti dicevo. Tra poco sarai una donna sposata, e a casa comanderà lui. Stasera, quando vi ritirerete dopo la festa, qualsiasi cosa voglia farti, tu dovrai permetterglielo. Hai capito?". Non capii, ma annuii comunque. Mi sembrava strano, come molte altre cose. Avrei fatto come diceva lei. Non avevo scelta, proprio come quando ero nata.

Terra crudele di Ann Weisgarber
Utah, 1888. Sul fondo di un canyon, circondata da rocce scoscese, sorge la città di Junction, un luogo impervio dove da qualche anno si sono insediate alcune famiglie mormone spinte dal desiderio di allontanarsi dalle rigide regole imposte dalla loro chiesa. Laggiù, nella gola che ha un solo punto di entrata e uno di uscita, la prima casa che si incontra è quella dei Taylor. Da quattordici giorni Deborah Taylor aspetta con impazienza il ritorno di suo marito Samuel, che fabbrica e ripara carri nel vasto territorio dello Utah, e tarda a rientrare a causa delle nevicate sempre più fitte e di una frana che sbarra il sentiero che conduce alla gola. Deborah trascorre le giornate nell’attesa, finché, in un gelido pomeriggio di gennaio, qualcuno bussa con insistenza alla sua porta. L’uomo che compare oltre l’uscio dice di essere un fratello, un mormone in fuga dalla legge e bisognoso di riparo. Per quasi quattro anni, Deborah e Samuel hanno accolto i fuggiaschi che si presentavano alla loro porta con il loro fardello di guai: poligami, li chiamavano i giornali. Criminali, li etichettava il governo federale, per cui il matrimonio plurimo praticato dai mormoni era considerato un abominio, una pratica turpe. Nei ricordi di Deborah gli sconosciuti erano tutti uguali. Memorizzavano la strada, i nomi di città e gli avamposti dove potevano contare su un pasto per loro e foraggio per i cavalli, prima di proseguire verso sud e addentrarsi nei canyon profondi dello Utah. Ma quell’uomo ha qualcosa di diverso: è nervoso, sussulta ogni volta che il fuoco della stufa scoppietta, continua a guardarsi alle spalle. Deborah sa che gli uomini del governo non danno mai la caccia ai delinquenti durante l’inverno: le taglie che pendono sulla loro testa non sono abbastanza alte per giustificare un difficoltoso viaggio tra il ghiaccio e la neve in quelle zone selvagge. Chi è dunque quel fuggiasco? Che cosa può aver commesso di così grave per essere inseguito, in quella terra crudele e insidiosa, dal maresciallo federale Thomas S. Fletcher in persona, e non da un semplice vice? E, soprattutto, che cosa può fare Deborah per salvare sé stessa e l’intera Junction dall’accusa di complicità?
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 8 gen 2020, 18:33

:sommersa: RECENSIONE LDM DI GENNAIO

Un litro di lacrime di Kito Aya

Ciuk
Il diario di questa ragazza ha il grande pregio di farti rivalutare con occhi diversi le piccole magagne della vita di cui ci si lamenta e che magari ci fanno venire il malumore o ci fanno sembrare tutto grigio/nero. Inizialmente il fatto che sia scritto a "spizzichi e bocconi", quasi un insieme di frasi disconnesse, non mi ha fatto ingranare la lettura, ma poi ho cominciato ad andare oltre e a leggerlo per quello che è, un vero e proprio diario, con emozioni e immagini frammentate così come ognuno di noi lo scriverebbe. Se ci si prova a immedesimare in questa ragazza, nella sua famiglia e nei suoi amici, non si riesce più a rimanere indifferenti. Se la forza che ho percepito io e l'insegnamento che mi sono portata nella vita reale (in un momento in cui ero presa dalle mie piccole preoccupazioni) è anche solo un centesimo di quello che ha saputo trasmettere a chi le stava accanto, posso dire che questa ragazza ha sicuramente avuto tanto da donare nella sua breve vita.
La parte finale del libro, con gli interventi della dottoressa e della madre, hanno completato il quadro.
Tra l'altro so che hanno fatto anche il film. Per le emozioni che mi ha dato e per quanto mi sono portata a casa da questa lettura, il mio voto è 8.

Voti : Ciuk 8
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 8 gen 2020, 18:40

:sommersa: RECENSIONE LDM DI DICEMBRE

Un piccolo favore di Darcey Bell

Ciuk
No. Per me è no. Le parti "blog" mi hanno infastidita, anche se poi le ho rivalutate nell'ottica in cui andavano lette. Per il resto però non so bene cosa ma non mi ha per nulla convinta. L'ho letto abbastanza in fretta (meno male) ma l'ho trovato un accumulo di roba ad effetto messa lì tanto per... L'idea non era male in fondo, ma con me l'obiettivo WOW non è stato raggiunto!
Voto 5


Voti : Ciuk 5
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da SteSi » 9 gen 2020, 15:00

Ciao a tutte :sorrisoo
aggiungo la mia proposta per febbraio. Spero di farlo nel modo giusto... :perplesso :boh :incrocini
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da SteSi » 9 gen 2020, 15:12

:coriandoli PROPOSTE PER LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Era il 1906, avevo appena quattordici anni, ed era il giorno del mio matrimonio. Mia sorella maggiore, Helen, venne in camera mia, mi prese per mano e mi fece sedere sul letto. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi arrossì e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Dopo qualche istante, mi strinse la mano e tornò a guardarmi negli occhi. Abbassò lo sguardo e disse: "Sei sempre stata una brava ragazza, Maude, e hai sempre fatto quello che ti dicevo. Tra poco sarai una donna sposata, e a casa comanderà lui. Stasera, quando vi ritirerete dopo la festa, qualsiasi cosa voglia farti, tu dovrai permetterglielo. Hai capito?". Non capii, ma annuii comunque. Mi sembrava strano, come molte altre cose. Avrei fatto come diceva lei. Non avevo scelta, proprio come quando ero nata.

Terra crudele di Ann Weisgarber
Utah, 1888. Sul fondo di un canyon, circondata da rocce scoscese, sorge la città di Junction, un luogo impervio dove da qualche anno si sono insediate alcune famiglie mormone spinte dal desiderio di allontanarsi dalle rigide regole imposte dalla loro chiesa. Laggiù, nella gola che ha un solo punto di entrata e uno di uscita, la prima casa che si incontra è quella dei Taylor. Da quattordici giorni Deborah Taylor aspetta con impazienza il ritorno di suo marito Samuel, che fabbrica e ripara carri nel vasto territorio dello Utah, e tarda a rientrare a causa delle nevicate sempre più fitte e di una frana che sbarra il sentiero che conduce alla gola. Deborah trascorre le giornate nell’attesa, finché, in un gelido pomeriggio di gennaio, qualcuno bussa con insistenza alla sua porta. L’uomo che compare oltre l’uscio dice di essere un fratello, un mormone in fuga dalla legge e bisognoso di riparo. Per quasi quattro anni, Deborah e Samuel hanno accolto i fuggiaschi che si presentavano alla loro porta con il loro fardello di guai: poligami, li chiamavano i giornali. Criminali, li etichettava il governo federale, per cui il matrimonio plurimo praticato dai mormoni era considerato un abominio, una pratica turpe. Nei ricordi di Deborah gli sconosciuti erano tutti uguali. Memorizzavano la strada, i nomi di città e gli avamposti dove potevano contare su un pasto per loro e foraggio per i cavalli, prima di proseguire verso sud e addentrarsi nei canyon profondi dello Utah. Ma quell’uomo ha qualcosa di diverso: è nervoso, sussulta ogni volta che il fuoco della stufa scoppietta, continua a guardarsi alle spalle. Deborah sa che gli uomini del governo non danno mai la caccia ai delinquenti durante l’inverno: le taglie che pendono sulla loro testa non sono abbastanza alte per giustificare un difficoltoso viaggio tra il ghiaccio e la neve in quelle zone selvagge. Chi è dunque quel fuggiasco? Che cosa può aver commesso di così grave per essere inseguito, in quella terra crudele e insidiosa, dal maresciallo federale Thomas S. Fletcher in persona, e non da un semplice vice? E, soprattutto, che cosa può fare Deborah per salvare sé stessa e l’intera Junction dall’accusa di complicità?

Vite senza fine di Stefano Baldo
Lorenzo Lombardi ha sei anni, e in un piovoso pomeriggio estivo metterà in scena un gioco che sconvolgerà sua madre. Il gelo che tormentava i suoi sogni di bambino è tornato. Ciò che era stato ignorato, ora chiede di essere ascoltato. Anna e Oscar dovranno mettere da parte paure e scetticismi per aiutare un figlio che non riesce più a convivere con i suoi incubi. Penelope, una bizzarra amica di Anna, li aiuterà a orientarsi lungo strade che mai avrebbero creduto di percorrere.
Nel 1942, Giacomo Centi, poco più che ventenne, è chiamato a servire il paese come tutti i suoi coetanei. Arruolato nella Divisione alpina Julia, partirà per la Russia assieme a Franco, Angelo e all’inseparabile Iroso. Lì conoscerà il freddo, la fame e la paura. E capirà che la guerra non è affatto come se l’era immaginata. La sanguinosa ritirata dal fronte del Don porterà Giacomo a perdersi nella sconfinata steppa. Lotterà contro il nemico e il terrificante inverno russo, spinto solo dal desiderio di rivedere i suoi cari.
Lorenzo e Giacomo sono legati da un filo invisibile che non conosce tempo e confini, e che rende le loro vite, senza fine.
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 16 gen 2020, 16:16

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Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Era il 1906, avevo appena quattordici anni, ed era il giorno del mio matrimonio. Mia sorella maggiore, Helen, venne in camera mia, mi prese per mano e mi fece sedere sul letto. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi arrossì e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Dopo qualche istante, mi strinse la mano e tornò a guardarmi negli occhi. Abbassò lo sguardo e disse: "Sei sempre stata una brava ragazza, Maude, e hai sempre fatto quello che ti dicevo. Tra poco sarai una donna sposata, e a casa comanderà lui. Stasera, quando vi ritirerete dopo la festa, qualsiasi cosa voglia farti, tu dovrai permetterglielo. Hai capito?". Non capii, ma annuii comunque. Mi sembrava strano, come molte altre cose. Avrei fatto come diceva lei. Non avevo scelta, proprio come quando ero nata.

Terra crudele di Ann Weisgarber
Utah, 1888. Sul fondo di un canyon, circondata da rocce scoscese, sorge la città di Junction, un luogo impervio dove da qualche anno si sono insediate alcune famiglie mormone spinte dal desiderio di allontanarsi dalle rigide regole imposte dalla loro chiesa. Laggiù, nella gola che ha un solo punto di entrata e uno di uscita, la prima casa che si incontra è quella dei Taylor. Da quattordici giorni Deborah Taylor aspetta con impazienza il ritorno di suo marito Samuel, che fabbrica e ripara carri nel vasto territorio dello Utah, e tarda a rientrare a causa delle nevicate sempre più fitte e di una frana che sbarra il sentiero che conduce alla gola. Deborah trascorre le giornate nell’attesa, finché, in un gelido pomeriggio di gennaio, qualcuno bussa con insistenza alla sua porta. L’uomo che compare oltre l’uscio dice di essere un fratello, un mormone in fuga dalla legge e bisognoso di riparo. Per quasi quattro anni, Deborah e Samuel hanno accolto i fuggiaschi che si presentavano alla loro porta con il loro fardello di guai: poligami, li chiamavano i giornali. Criminali, li etichettava il governo federale, per cui il matrimonio plurimo praticato dai mormoni era considerato un abominio, una pratica turpe. Nei ricordi di Deborah gli sconosciuti erano tutti uguali. Memorizzavano la strada, i nomi di città e gli avamposti dove potevano contare su un pasto per loro e foraggio per i cavalli, prima di proseguire verso sud e addentrarsi nei canyon profondi dello Utah. Ma quell’uomo ha qualcosa di diverso: è nervoso, sussulta ogni volta che il fuoco della stufa scoppietta, continua a guardarsi alle spalle. Deborah sa che gli uomini del governo non danno mai la caccia ai delinquenti durante l’inverno: le taglie che pendono sulla loro testa non sono abbastanza alte per giustificare un difficoltoso viaggio tra il ghiaccio e la neve in quelle zone selvagge. Chi è dunque quel fuggiasco? Che cosa può aver commesso di così grave per essere inseguito, in quella terra crudele e insidiosa, dal maresciallo federale Thomas S. Fletcher in persona, e non da un semplice vice? E, soprattutto, che cosa può fare Deborah per salvare sé stessa e l’intera Junction dall’accusa di complicità?

Vite senza fine di Stefano Baldo
Lorenzo Lombardi ha sei anni, e in un piovoso pomeriggio estivo metterà in scena un gioco che sconvolgerà sua madre. Il gelo che tormentava i suoi sogni di bambino è tornato. Ciò che era stato ignorato, ora chiede di essere ascoltato. Anna e Oscar dovranno mettere da parte paure e scetticismi per aiutare un figlio che non riesce più a convivere con i suoi incubi. Penelope, una bizzarra amica di Anna, li aiuterà a orientarsi lungo strade che mai avrebbero creduto di percorrere.
Nel 1942, Giacomo Centi, poco più che ventenne, è chiamato a servire il paese come tutti i suoi coetanei. Arruolato nella Divisione alpina Julia, partirà per la Russia assieme a Franco, Angelo e all’inseparabile Iroso. Lì conoscerà il freddo, la fame e la paura. E capirà che la guerra non è affatto come se l’era immaginata. La sanguinosa ritirata dal fronte del Don porterà Giacomo a perdersi nella sconfinata steppa. Lotterà contro il nemico e il terrificante inverno russo, spinto solo dal desiderio di rivedere i suoi cari.
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Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi
La piccola protagonista di questo magico romanzo è figlia di artisti circensi, la sua vera casa sono il tendone di un circo e le tante roulotte che cambiano di paese in paese. Suo padre è clown, acrobata e bandito, ma avrebbe voluto essere una star del cinema mentre sua madre, ogni notte, rimane appesa per i capelli sopra il pubblico e cammina nell’aria. È allora che lei ha paura e teme che alla madre possa accadere qualcosa di brutto. Solo la sorella maggiore riesce a distrarre da questo pensiero spaventoso, raccontandole un’antica favola romena, quella del bambino che cuoce nella polenta. Attorno alla paura della ragazzina si alternano i viaggi, le avventure, le emozioni e lo scintillio festoso della vita circense, ma nei pensieri innocenti e colmi di poesia che riempiono le pagine di questo libro la realtà è ben diversa, tra padri che scompaiono, sogni di una casa fatta di mattoni e senza ruote, fughe e il desiderio di un benessere finalmente raggiunto. Aglaja veteranyi ci regala un libro toccante, pieno di suoni e frasi memorabili, un incanto in cui il lettore, come la protagonista, si muove tra candore e ironia, tra stupore e senso di una tragedia imminente e possibile. Un grande romanzo sull’infanzia, sulle famiglie, sui sogni e su ciò che sempre portiamo con noi.
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da MariPi82 » 20 gen 2020, 10:25

:coriandoli PROPOSTE PER LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Era il 1906, avevo appena quattordici anni, ed era il giorno del mio matrimonio. Mia sorella maggiore, Helen, venne in camera mia, mi prese per mano e mi fece sedere sul letto. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi arrossì e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Dopo qualche istante, mi strinse la mano e tornò a guardarmi negli occhi. Abbassò lo sguardo e disse: "Sei sempre stata una brava ragazza, Maude, e hai sempre fatto quello che ti dicevo. Tra poco sarai una donna sposata, e a casa comanderà lui. Stasera, quando vi ritirerete dopo la festa, qualsiasi cosa voglia farti, tu dovrai permetterglielo. Hai capito?". Non capii, ma annuii comunque. Mi sembrava strano, come molte altre cose. Avrei fatto come diceva lei. Non avevo scelta, proprio come quando ero nata.

Terra crudele di Ann Weisgarber
Utah, 1888. Sul fondo di un canyon, circondata da rocce scoscese, sorge la città di Junction, un luogo impervio dove da qualche anno si sono insediate alcune famiglie mormone spinte dal desiderio di allontanarsi dalle rigide regole imposte dalla loro chiesa. Laggiù, nella gola che ha un solo punto di entrata e uno di uscita, la prima casa che si incontra è quella dei Taylor. Da quattordici giorni Deborah Taylor aspetta con impazienza il ritorno di suo marito Samuel, che fabbrica e ripara carri nel vasto territorio dello Utah, e tarda a rientrare a causa delle nevicate sempre più fitte e di una frana che sbarra il sentiero che conduce alla gola. Deborah trascorre le giornate nell’attesa, finché, in un gelido pomeriggio di gennaio, qualcuno bussa con insistenza alla sua porta. L’uomo che compare oltre l’uscio dice di essere un fratello, un mormone in fuga dalla legge e bisognoso di riparo. Per quasi quattro anni, Deborah e Samuel hanno accolto i fuggiaschi che si presentavano alla loro porta con il loro fardello di guai: poligami, li chiamavano i giornali. Criminali, li etichettava il governo federale, per cui il matrimonio plurimo praticato dai mormoni era considerato un abominio, una pratica turpe. Nei ricordi di Deborah gli sconosciuti erano tutti uguali. Memorizzavano la strada, i nomi di città e gli avamposti dove potevano contare su un pasto per loro e foraggio per i cavalli, prima di proseguire verso sud e addentrarsi nei canyon profondi dello Utah. Ma quell’uomo ha qualcosa di diverso: è nervoso, sussulta ogni volta che il fuoco della stufa scoppietta, continua a guardarsi alle spalle. Deborah sa che gli uomini del governo non danno mai la caccia ai delinquenti durante l’inverno: le taglie che pendono sulla loro testa non sono abbastanza alte per giustificare un difficoltoso viaggio tra il ghiaccio e la neve in quelle zone selvagge. Chi è dunque quel fuggiasco? Che cosa può aver commesso di così grave per essere inseguito, in quella terra crudele e insidiosa, dal maresciallo federale Thomas S. Fletcher in persona, e non da un semplice vice? E, soprattutto, che cosa può fare Deborah per salvare sé stessa e l’intera Junction dall’accusa di complicità?

Vite senza fine di Stefano Baldo
Lorenzo Lombardi ha sei anni, e in un piovoso pomeriggio estivo metterà in scena un gioco che sconvolgerà sua madre. Il gelo che tormentava i suoi sogni di bambino è tornato. Ciò che era stato ignorato, ora chiede di essere ascoltato. Anna e Oscar dovranno mettere da parte paure e scetticismi per aiutare un figlio che non riesce più a convivere con i suoi incubi. Penelope, una bizzarra amica di Anna, li aiuterà a orientarsi lungo strade che mai avrebbero creduto di percorrere.
Nel 1942, Giacomo Centi, poco più che ventenne, è chiamato a servire il paese come tutti i suoi coetanei. Arruolato nella Divisione alpina Julia, partirà per la Russia assieme a Franco, Angelo e all’inseparabile Iroso. Lì conoscerà il freddo, la fame e la paura. E capirà che la guerra non è affatto come se l’era immaginata. La sanguinosa ritirata dal fronte del Don porterà Giacomo a perdersi nella sconfinata steppa. Lotterà contro il nemico e il terrificante inverno russo, spinto solo dal desiderio di rivedere i suoi cari.
Lorenzo e Giacomo sono legati da un filo invisibile che non conosce tempo e confini, e che rende le loro vite, senza fine.

Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi
La piccola protagonista di questo magico romanzo è figlia di artisti circensi, la sua vera casa sono il tendone di un circo e le tante roulotte che cambiano di paese in paese. Suo padre è clown, acrobata e bandito, ma avrebbe voluto essere una star del cinema mentre sua madre, ogni notte, rimane appesa per i capelli sopra il pubblico e cammina nell’aria. È allora che lei ha paura e teme che alla madre possa accadere qualcosa di brutto. Solo la sorella maggiore riesce a distrarre da questo pensiero spaventoso, raccontandole un’antica favola romena, quella del bambino che cuoce nella polenta. Attorno alla paura della ragazzina si alternano i viaggi, le avventure, le emozioni e lo scintillio festoso della vita circense, ma nei pensieri innocenti e colmi di poesia che riempiono le pagine di questo libro la realtà è ben diversa, tra padri che scompaiono, sogni di una casa fatta di mattoni e senza ruote, fughe e il desiderio di un benessere finalmente raggiunto. Aglaja veteranyi ci regala un libro toccante, pieno di suoni e frasi memorabili, un incanto in cui il lettore, come la protagonista, si muove tra candore e ironia, tra stupore e senso di una tragedia imminente e possibile. Un grande romanzo sull’infanzia, sulle famiglie, sui sogni e su ciò che sempre portiamo con noi.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk
Janina Duszejko, anziana insegnante di inglese in un paesino di provincia, e in inverno custode delle case di vacanza nella Conca di Ktodzko, ha solo due passioni: gli animali e l'astrologia. Passa il tempo a calcolare l'oroscopo di chi incontra, a tradurre le poesie di William Blake e a cercare di impedire le battute di caccia nella valle, sabotando le tagliole e rimuovendo le trappole. Quando nella zona cominciano a verificarsi morti misteriose, Janina sostiene che si tratti di omicidi, i cui esecutori sarebbero gli animali selvatici, decisi a vendicarsi sugli uomini per la loro violenza. La sua teoria si diffonde nella valle, insieme alla paura. Attraverso la forma del giallo, Olga Tokarczuk ci racconta in modo ironico e appassionato le contraddizioni della responsabilità umana sulla natura e sugli esseri viventi.
Pietro Roberto 02-01-2013

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 21 gen 2020, 8:31

:coriandoli PROPOSTE PER LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Era il 1906, avevo appena quattordici anni, ed era il giorno del mio matrimonio. Mia sorella maggiore, Helen, venne in camera mia, mi prese per mano e mi fece sedere sul letto. Aprì la bocca per dire qualcosa, poi arrossì e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Dopo qualche istante, mi strinse la mano e tornò a guardarmi negli occhi. Abbassò lo sguardo e disse: "Sei sempre stata una brava ragazza, Maude, e hai sempre fatto quello che ti dicevo. Tra poco sarai una donna sposata, e a casa comanderà lui. Stasera, quando vi ritirerete dopo la festa, qualsiasi cosa voglia farti, tu dovrai permetterglielo. Hai capito?". Non capii, ma annuii comunque. Mi sembrava strano, come molte altre cose. Avrei fatto come diceva lei. Non avevo scelta, proprio come quando ero nata.

Terra crudele di Ann Weisgarber
Utah, 1888. Sul fondo di un canyon, circondata da rocce scoscese, sorge la città di Junction, un luogo impervio dove da qualche anno si sono insediate alcune famiglie mormone spinte dal desiderio di allontanarsi dalle rigide regole imposte dalla loro chiesa. Laggiù, nella gola che ha un solo punto di entrata e uno di uscita, la prima casa che si incontra è quella dei Taylor. Da quattordici giorni Deborah Taylor aspetta con impazienza il ritorno di suo marito Samuel, che fabbrica e ripara carri nel vasto territorio dello Utah, e tarda a rientrare a causa delle nevicate sempre più fitte e di una frana che sbarra il sentiero che conduce alla gola. Deborah trascorre le giornate nell’attesa, finché, in un gelido pomeriggio di gennaio, qualcuno bussa con insistenza alla sua porta. L’uomo che compare oltre l’uscio dice di essere un fratello, un mormone in fuga dalla legge e bisognoso di riparo. Per quasi quattro anni, Deborah e Samuel hanno accolto i fuggiaschi che si presentavano alla loro porta con il loro fardello di guai: poligami, li chiamavano i giornali. Criminali, li etichettava il governo federale, per cui il matrimonio plurimo praticato dai mormoni era considerato un abominio, una pratica turpe. Nei ricordi di Deborah gli sconosciuti erano tutti uguali. Memorizzavano la strada, i nomi di città e gli avamposti dove potevano contare su un pasto per loro e foraggio per i cavalli, prima di proseguire verso sud e addentrarsi nei canyon profondi dello Utah. Ma quell’uomo ha qualcosa di diverso: è nervoso, sussulta ogni volta che il fuoco della stufa scoppietta, continua a guardarsi alle spalle. Deborah sa che gli uomini del governo non danno mai la caccia ai delinquenti durante l’inverno: le taglie che pendono sulla loro testa non sono abbastanza alte per giustificare un difficoltoso viaggio tra il ghiaccio e la neve in quelle zone selvagge. Chi è dunque quel fuggiasco? Che cosa può aver commesso di così grave per essere inseguito, in quella terra crudele e insidiosa, dal maresciallo federale Thomas S. Fletcher in persona, e non da un semplice vice? E, soprattutto, che cosa può fare Deborah per salvare sé stessa e l’intera Junction dall’accusa di complicità?

Vite senza fine di Stefano Baldo
Lorenzo Lombardi ha sei anni, e in un piovoso pomeriggio estivo metterà in scena un gioco che sconvolgerà sua madre. Il gelo che tormentava i suoi sogni di bambino è tornato. Ciò che era stato ignorato, ora chiede di essere ascoltato. Anna e Oscar dovranno mettere da parte paure e scetticismi per aiutare un figlio che non riesce più a convivere con i suoi incubi. Penelope, una bizzarra amica di Anna, li aiuterà a orientarsi lungo strade che mai avrebbero creduto di percorrere.
Nel 1942, Giacomo Centi, poco più che ventenne, è chiamato a servire il paese come tutti i suoi coetanei. Arruolato nella Divisione alpina Julia, partirà per la Russia assieme a Franco, Angelo e all’inseparabile Iroso. Lì conoscerà il freddo, la fame e la paura. E capirà che la guerra non è affatto come se l’era immaginata. La sanguinosa ritirata dal fronte del Don porterà Giacomo a perdersi nella sconfinata steppa. Lotterà contro il nemico e il terrificante inverno russo, spinto solo dal desiderio di rivedere i suoi cari.
Lorenzo e Giacomo sono legati da un filo invisibile che non conosce tempo e confini, e che rende le loro vite, senza fine.

Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi
La piccola protagonista di questo magico romanzo è figlia di artisti circensi, la sua vera casa sono il tendone di un circo e le tante roulotte che cambiano di paese in paese. Suo padre è clown, acrobata e bandito, ma avrebbe voluto essere una star del cinema mentre sua madre, ogni notte, rimane appesa per i capelli sopra il pubblico e cammina nell’aria. È allora che lei ha paura e teme che alla madre possa accadere qualcosa di brutto. Solo la sorella maggiore riesce a distrarre da questo pensiero spaventoso, raccontandole un’antica favola romena, quella del bambino che cuoce nella polenta. Attorno alla paura della ragazzina si alternano i viaggi, le avventure, le emozioni e lo scintillio festoso della vita circense, ma nei pensieri innocenti e colmi di poesia che riempiono le pagine di questo libro la realtà è ben diversa, tra padri che scompaiono, sogni di una casa fatta di mattoni e senza ruote, fughe e il desiderio di un benessere finalmente raggiunto. Aglaja veteranyi ci regala un libro toccante, pieno di suoni e frasi memorabili, un incanto in cui il lettore, come la protagonista, si muove tra candore e ironia, tra stupore e senso di una tragedia imminente e possibile. Un grande romanzo sull’infanzia, sulle famiglie, sui sogni e su ciò che sempre portiamo con noi.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk
Janina Duszejko, anziana insegnante di inglese in un paesino di provincia, e in inverno custode delle case di vacanza nella Conca di Ktodzko, ha solo due passioni: gli animali e l'astrologia. Passa il tempo a calcolare l'oroscopo di chi incontra, a tradurre le poesie di William Blake e a cercare di impedire le battute di caccia nella valle, sabotando le tagliole e rimuovendo le trappole. Quando nella zona cominciano a verificarsi morti misteriose, Janina sostiene che si tratti di omicidi, i cui esecutori sarebbero gli animali selvatici, decisi a vendicarsi sugli uomini per la loro violenza. La sua teoria si diffonde nella valle, insieme alla paura. Attraverso la forma del giallo, Olga Tokarczuk ci racconta in modo ironico e appassionato le contraddizioni della responsabilità umana sulla natura e sugli esseri viventi.

Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina
Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell'aldilà. Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent'anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011. Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo. Venuta per caso a conoscenza di quel luogo surreale, Yui va a visitarlo e a Bell Gardia incontra Takeshi, un medico che vive a Tokyo e ha una bimba di quattro anni, muta dal giorno in cui è morta la madre. Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé. E ora che quel luogo prezioso rischia di esserle portato via dall'uragano, Yui decide di affrontare il vento, quello che scuote la terra così come quello che solleva le voci di chi non c'è più. E poi? E poi Yui lo avrebbe presto scoperto. Che è un vero miracolo l'amore. Anche il secondo, anche quello che arriva per sbaglio. Perché quando nessuno si attende il miracolo, il miracolo avviene. Laura Imai Messina ci conduce in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con delicatezza la tragedia dello tsunami del 2011, e consegnandoci un mondo fragile ma denso di speranza, una storia di resilienza la cui più grande magia risiede nella realtà.
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 21 gen 2020, 8:31

Ho inserito la proposta di Simo
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 22 gen 2020, 17:29

:coriandoli VOTAZIONE LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Terra crudele di Ann Weisgarber
Vite senza fine di Stefano Baldo
Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi Ciuk
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk Ciuk
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina

Votano Ciuk
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da MariPi82 » 22 gen 2020, 17:31

Io come ciuk, potete aggiungere il mio voto??? Graaaazie

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Ciuk » 23 gen 2020, 12:28

:coriandoli VOTAZIONE LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Terra crudele di Ann Weisgarber
Vite senza fine di Stefano Baldo
Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi Ciuk; Maripi
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk Ciuk; Maripi
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina

Votano Ciuk, Maripi
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da MariPi82 » 23 gen 2020, 14:11

Grazie!!!!

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Pietro Roberto 02-01-2013

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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da cancerina72 » 23 gen 2020, 14:29

:coriandoli VOTAZIONE LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
Terra crudele di Ann Weisgarber
Vite senza fine di Stefano Baldo
Perché il bambino cuoce nella polenta di Aglaja Veteranyi Ciuk; Maripi, simona77
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk Ciuk; Maripi, cancerina72
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Votano Ciuk, Maripi, simona77,cancerina72
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da cancerina72 » 23 gen 2020, 14:32

:sommersa: RECENSIONE LDM DI DICEMBRE

Un piccolo favore di Darcey Bell

Ciuk
No. Per me è no. Le parti "blog" mi hanno infastidita, anche se poi le ho rivalutate nell'ottica in cui andavano lette. Per il resto però non so bene cosa ma non mi ha per nulla convinta. L'ho letto abbastanza in fretta (meno male) ma l'ho trovato un accumulo di roba ad effetto messa lì tanto per... L'idea non era male in fondo, ma con me l'obiettivo WOW non è stato raggiunto!
Voto 5

Cancerina72
Ho dato la sufficienza al libro solo perchè la trama nella seconda parte si sviluppa in una maniera un po' meno banale e scontata. Nel complesso però la sufficienza è veramente "tirata". Un finale semi-aperto, protagonisti "troppo" psicopatici, trama un po' delirante. Arrivi alla fine perchè comunque vuoi sapere come si evolve la storia, non perchè sia scritta bene o perchè ti sei appassionata ai personaggi. Non so perchè questo libro sia stato pubblicato e tradotto.
Voto 6

Voti : Ciuk 5
, cancerina72
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da tittiale » 23 gen 2020, 18:10

:coriandoli VOTAZIONE LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
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Re: La Biblios passa poco perchè legge molto: mistero risolto!

Messaggio da Focus21 » 27 gen 2020, 7:49

:coriandoli VOTAZIONE LDM DI FEBBRAIO :coriandoli

Non avevo scelta di Donna Foley Mabry
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Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina simona77, cancerina72, Tittiale, Focus21

Votano Ciuk, Maripi, simona77,cancerina72, Tittiale, Focus21
Non Votano
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