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CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 3 apr 2018, 10:37

bellissimissimo 'Ready Player One'! da VERI nerd! io l'ho adorato!!!!!!!!
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 3 apr 2018, 10:43

Comunque temo che non riceverà molti voti... :buuu
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 3 apr 2018, 10:58

ma no, perchè?
comunque tu leggilo! merita tantissimo! io l'ho letto ormai in tempi non sospetti :risatina: e da allora cerco di convincere tutti i miei amici a leggerlo....quasi tutti si sono fatti spaventare dalle 800 pagine, ed invece fila che è un piacere! :ok magari col fatto che esce il film ora desterà più interesse.
ovviamente, però, io non lo voterò....ma lo consiglio tantissimo, eh!
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 3 apr 2018, 11:03

Vedi... l'unico voto che potevo ricevere, l'ho già perso! :triste
Comunque, sì lo leggo di sicuro. L'ho già nella libreria, devo solo incastrarlo tra gli altri.
:like
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Yashodara » 4 apr 2018, 16:09

Salve a tutte... fiuuuuu eccomi dopo taanto tempo. Avrei parecchie letture di cui riferire anche io, ma intanto commento poi vediamo se ho ancora tempo...
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Yashodara » 4 apr 2018, 16:14

:intellettuale: Recensione LDM Marzo 2018 :intellettuale:

I CORAGGIOSI SARANNO PERDONATI
di Chris Cleave


MariPi82: libro dal tema (temI) assolutamente importante, ma secondo me scritto in una maniera poco poco 'coinvolgente'...i personaggi! niente, non sono riuscita ad amare NESSUNO di loro: nessuna empatia, neppure per Alistair, il migliore dei quattro secondo me, che però (per fare un esempio) si innamora PERDUTAMENTE di Mary (tanto bella ed intelligente quanto giovane ed insopportabile!) dopo averla vista mezza volta...e i dialoghi! che dialoghi....inconsistenti, forzatamente humorous...insomma, nonostante tutto a me è piaciuto poco: una fatica!
Voto: 6

Topillo: Ho trovato il libro un po' troppo "lungo", nel senso di "inutilmente lungo", ma ben scritto. L'autore rende molto bene l'effetto della guerra anche su chi non la combatte in campo. La desolazione, il dolore, le ferite, lo sconvolgimento della routine quotidiana.
I personaggi si approfondiscono tramite pochi tratti e pochi dialoghi, ma emergono dalle pagine come persone reali. Nessuno è del tutto negativo, nessuno è del tutto positivo. Sono giovani, toccati dalla guerra in vari modi. A me è piaciuta Hilda, la ritengo il personaggio meglio delineato. Anche la fine è in linea col resto del libro.
Non do un voto altissimo perchè davvero alcuni passaggi li ho trovati proprio troppo prolissi.
Voto: 7

Ciuk: io mi trovo molto in linea col commento di Maripi. Sono riuscita a leggerlo velocemente, senza difficoltà ma mi è sembrato piatto. Anche se l'autore ha provato a mettere qualche stralcio che avrebbe dovuto scuotere il lettore (le varie morti, tutte "esplose" in momenti in cui meno uno se lo aspetta), si è trattato di guizzi veloci e subito superati. Tra l'altro, ok una volta... due, poi basta.
Idem lo humor: forzato, nel senso che tutti, in qualsiasi situazione avevano lo stesso stile ironico... Hilda, Mary, Tom, Alistair, Simonson... ammazza, una gang di fini umoristi.
E' stata messa tanta, tantissima carne al fuoco ma mi è sembrato inconcludente.
E la fine, intesa non tanto come conclusione della storia, quanto come frase conclusiva del libro, io non l'ho capita.
SPOILER
"Lo shock improvviso e accecante del sole fra le nuvole e l'orizzonte orientale: qualcosa di inimmaginabile, pensò Mary, una vita. Come svitare le placche d'ottone brunito. Una tessera sfuggita allo schema. Aria che si poteva ancora respirare, se chi era perdonato fosse stato coraggioso"

MA CHE VOR DI'????
Voto 6

Yasho
Non c'è molto da aggiungere... non è un brutto libro, ma sicuramente i margini di miglioramento sarebbero ampi. La storia è interessante - ma certo non inedita quindi o la rendi un po' intrigante (non necessariamente con più fatti, ma scrivendo in modo coinvolgente) oppure sa di trito e ritrito. Ho apprezzato un'attenzione abbastanza spiccata per i sentimenti e la descrizione, un ritmo lento non è necessariamente un male, ma in questo caso alla fine (o anche molto prima della fine) risulta tedioso. Per altro la descrizione di come è nato il libro non lo assolve, anzi - dell'intento iniziale non è rimasto nulla e avrebbe fatto meglio a sorvolare.
Voto: 6.5

VOTANO: Mari 6, Topillo 7, Ciuk 6, Yasho 6.5
NON VOTANO:
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Yashodara » 4 apr 2018, 16:23

:intellettuale: Recensione LDM Febbraio 2018 :intellettuale:

CHIAMATE LA LEVATRICE
di Jennifer Worth


MariPi82: insomma, finora un inforcata di ldm ottima quest'anno! mi è piaciuto tantissimo questo libro e, sebbene io NON ami assolutamente le raccolte di racconti (e questo lo è, in un certo modo...lo salva il filo conduttore!), questo l'ho trtovato molto interessante e ben scritto! leggerò sicuramente il continuo!
Voto: 8

Topillo: non sono assolutamente d'accordo sul fatto che possa essere considerato una raccolta di racconti (non mi sarebbe mai venuto in mente), ma concordo sul fatto che è un bellissimo libro. Mi piace molto perchè dà uno spaccato di vita reale che fa comunque riflettere su come sia cambiata la società in pochissimo tempo, da un lato e su come invece certe cose restino sempre uguali. Non gli do più di 8 perchè comunque ha il difetto che ho riscontrato spesso nei libri che raccontano esperienze vere: troppo "fredda" la narrazione, poco pathos.
Voto: 8

Mammakoala:
Un libro che non mi ha entusiasmata come è invece successo ad altre tra noi. Una delle cause del suo "insuccesso" con me forse è proprio per la mancanza di pathos e di calore nei racconti,così come ha detto Topillo, un'altra è per il senso di angoscia che questi mi lasciavano. Le atmosfere dickensiane, ancora a metà dello scorso secolo mi hanno scossa,gli abbrutimenti, la povertà morale, la grettezza di alcuni dei coprotagonisti mi hanno lasciato addosso delle pessime senzazioni. Questo non significa che il libro non sia bello, la stessa cosa la potrei dire dei racconti di Verga, che certo non si possono però definire mediocri; è proprio soltanto quello che fanno risuonare in me che non mi rende gradevole la lettura e mi suggerisce un voto non altissimo.
Ho trovato esilarante uno degli ultimi capitoli, quello del pranzo domenicale e del siparietto della suora più anziana con il presunto giornalista Alan e invece dolcissimo il capitolo dedicato all'ultima nascita di Conchita.
Voto: 7

Ciuk, concordo con Topillo, anche io non credo si tratti assolutamente di un libro di racconti (che tra l'altro a me non piacciono molto). Io l'ho adorato e divorato con piacere. Sarà anche che ho visto la serie TV e nonostante il bruttume che purtroppo permeava la vita negli slums (e che quindi si legge in questo libro), a me è passato un messaggio positivo, un fondo di bellezza: l'amore, la fede, la cura delle ostetriche apparentemente molto meno asettica di quanto magari possa essere ora, la forza di volontà, la tenacia....
La serie tv trattava molti più casi penosi, nel libro è quasi sempre tutto a lieto fine, tra l'altro.
Inoltre, il mio voto alto è dovuto anche al fatto che mi immedesimo sempre molto di più nel testi che trattano di storie vere, seppur ovviamente riviste in chiave romanzata.
Voto 9

Titti
No, aspettate un attimo, non ho detto che è un libro di racconti. Ma, dopo aver finito la trilogia, quello che mi ha lasciato è la sensazione di aver letto una serie di episodi della vita lavorativa dell'autrice, che possono essere presi come episodi (non a caso, vista la serie) quasi, e sottolineo quasi, slegati tra loro. A parte questo, il primo libro della trilogia mi è piaciuto moltissimo. Già da piccola leggevo l'enciclopedia medica come se fosse un romanzo coinvolgente e appassionante, quindi non potevo che non amare questo LDM, anche se ha più dettagli medici che emotivi (altra piccola pecca, a mio avviso). La lettura risale a qualche mese fa, mi piacerebbe vedere la serie TV che, mi dicono, merita.
Voto: 8,5

Yasho
Bellissimo libro che ho molto apprezzato in tutti i suoi aspetti, l'ho letto con grande piacere e ho già pronto il secondo sul kindle. Secondo me non è un libro di racconti, ma poco importa, se vogliamo dire che lo sia, ok è un libro di racconti bello :ok . Per altro ci fa ricordare che poco più di mezzo secolo fa in una città moderna e sviluppata come Londra esistevano situazioni di povertà comparabili a quelle delle città del terzo mondo oggi, consapevolezza che non fa male tener presente quando analizziamo l'attualità.
Voto: 9

VOTANO: Mari 8, Topillo 8, Mammakoala 7, Ciuk 9, Titti 8,5, Yasho 9
NON VOTANO:

[/quote]
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 4 apr 2018, 17:31

Yashodara ha scritto: Per altro la descrizione di come è nato il libro non lo assolve, anzi - dell'intento iniziale non è rimasto nulla e avrebbe fatto meglio a sorvolare.


Brava! L'ho pensato anche io ma poi ho dimenticato di scriverlo nella mia recensione.
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da chiarasole » 4 apr 2018, 17:58

:intellettuale: Recensione LDM Febbraio 2018 :intellettuale:

CHIAMATE LA LEVATRICE
di Jennifer Worth


MariPi82: insomma, finora un inforcata di ldm ottima quest'anno! mi è piaciuto tantissimo questo libro e, sebbene io NON ami assolutamente le raccolte di racconti (e questo lo è, in un certo modo...lo salva il filo conduttore!), questo l'ho trtovato molto interessante e ben scritto! leggerò sicuramente il continuo!
Voto: 8

Topillo: non sono assolutamente d'accordo sul fatto che possa essere considerato una raccolta di racconti (non mi sarebbe mai venuto in mente), ma concordo sul fatto che è un bellissimo libro. Mi piace molto perchè dà uno spaccato di vita reale che fa comunque riflettere su come sia cambiata la società in pochissimo tempo, da un lato e su come invece certe cose restino sempre uguali. Non gli do più di 8 perchè comunque ha il difetto che ho riscontrato spesso nei libri che raccontano esperienze vere: troppo "fredda" la narrazione, poco pathos.
Voto: 8

Mammakoala:
Un libro che non mi ha entusiasmata come è invece successo ad altre tra noi. Una delle cause del suo "insuccesso" con me forse è proprio per la mancanza di pathos e di calore nei racconti,così come ha detto Topillo, un'altra è per il senso di angoscia che questi mi lasciavano. Le atmosfere dickensiane, ancora a metà dello scorso secolo mi hanno scossa,gli abbrutimenti, la povertà morale, la grettezza di alcuni dei coprotagonisti mi hanno lasciato addosso delle pessime senzazioni. Questo non significa che il libro non sia bello, la stessa cosa la potrei dire dei racconti di Verga, che certo non si possono però definire mediocri; è proprio soltanto quello che fanno risuonare in me che non mi rende gradevole la lettura e mi suggerisce un voto non altissimo.
Ho trovato esilarante uno degli ultimi capitoli, quello del pranzo domenicale e del siparietto della suora più anziana con il presunto giornalista Alan e invece dolcissimo il capitolo dedicato all'ultima nascita di Conchita.
Voto: 7

Ciuk, concordo con Topillo, anche io non credo si tratti assolutamente di un libro di racconti (che tra l'altro a me non piacciono molto). Io l'ho adorato e divorato con piacere. Sarà anche che ho visto la serie TV e nonostante il bruttume che purtroppo permeava la vita negli slums (e che quindi si legge in questo libro), a me è passato un messaggio positivo, un fondo di bellezza: l'amore, la fede, la cura delle ostetriche apparentemente molto meno asettica di quanto magari possa essere ora, la forza di volontà, la tenacia....
La serie tv trattava molti più casi penosi, nel libro è quasi sempre tutto a lieto fine, tra l'altro.
Inoltre, il mio voto alto è dovuto anche al fatto che mi immedesimo sempre molto di più nel testi che trattano di storie vere, seppur ovviamente riviste in chiave romanzata.
Voto 9

Titti
No, aspettate un attimo, non ho detto che è un libro di racconti. Ma, dopo aver finito la trilogia, quello che mi ha lasciato è la sensazione di aver letto una serie di episodi della vita lavorativa dell'autrice, che possono essere presi come episodi (non a caso, vista la serie) quasi, e sottolineo quasi, slegati tra loro. A parte questo, il primo libro della trilogia mi è piaciuto moltissimo. Già da piccola leggevo l'enciclopedia medica come se fosse un romanzo coinvolgente e appassionante, quindi non potevo che non amare questo LDM, anche se ha più dettagli medici che emotivi (altra piccola pecca, a mio avviso). La lettura risale a qualche mese fa, mi piacerebbe vedere la serie TV che, mi dicono, merita.
Voto: 8,5

Yasho
Bellissimo libro che ho molto apprezzato in tutti i suoi aspetti, l'ho letto con grande piacere e ho già pronto il secondo sul kindle. Secondo me non è un libro di racconti, ma poco importa, se vogliamo dire che lo sia, ok è un libro di racconti bello :ok . Per altro ci fa ricordare che poco più di mezzo secolo fa in una città moderna e sviluppata come Londra esistevano situazioni di povertà comparabili a quelle delle città del terzo mondo oggi, consapevolezza che non fa male tener presente quando analizziamo l'attualità.
Voto: 9

chiara
Ho letto tutti e tre i libri l'anno scorso e mi sono piaciuti tutti. Non lo definirei racconti, ma appunto "episodi", alcuni di una dolcezza disarmante come quello di Conchita. Stupende le descrizioni della Londra del dopoguerra, ti sembra di esserci. Mi hanno ricordato i racconti della mia nonna sulla vita nelle case di ringhiera della Milano del dopoguerra e poi verso gli anni 56/60
Io non ho trovato "freddezza" nelle descrizioni dei casi clinici, solo un voler raccontare lasciando al lettore la possibilità di giudicare. Aggiungo, come ciuk ci ho visto un grande messaggio positivo e speranza in (quasi) tutti i capitoli
Devo però dire che questo é uno dei pochi casi in cui la rappresentazione televisiva ha superato il libro
Voto 8.5

VOTANO: Mari 8, Topillo 8, Mammakoala 7, Ciuk 9, Titti 8,5, Yasho 9
NON VOTANO:

F 15-08-2006 E 6-03-2008
Cinderella is the proof that a pair of shoes can change a girl's life

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 4 apr 2018, 22:06

Io mi sono messa su chiavetta, da ascoltare in auto, la sigla di apertura di Call the midwife... :cuore Che bella!
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 5 apr 2018, 10:38

:intellettuale: Recensione LDM Aprile 2018 :intellettuale:

IL PRODIGIO
di Emma Donoghue


MariPi82: 5 stelle per questo romanzo che ho letto ormai 1 anno fa (anobii mi informa che l'ho iniziato l'1 e l'ho completato il 3-04-2017!), e che ho trovato bellissimo!
Della Donoghue avevo già letto Room, che mi aveva colpito tantissimo per quanto fosse forte e duro (talmente duro da provocarmi malessere...). Questo, anche, l'ho trovato molto intenso, ma delicato allo stesso tempo....
Descrizione del contesto e dei personaggi OTTIMA, descrizione della vicenda OTTIMA, finale OTTIMO.
Un libro che mi rimarrà nel cuore, nel tempo!
Voto: 9


VOTANO: Mari 9
NON VOTANO:
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 9 apr 2018, 18:16

:fiore2 PROPOSTE PER LDM DI MAGGIO :fiore2

4 3 2 1 di Paul Auster
Cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se… Ogni vita nasconde, e protegge, dentro di sé tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. E cosí ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare. La letteratura, e il romanzo in particolare, ha da sempre esplorato la «vita virtuale »: non la vita dei computer, ma i destini alternativi a quelli che il caso o la storia hanno deciso, quasi che attraverso la lettura si riesca a fare esperienza di esistenze alternative. Paul Auster ha deciso di prendere alla lettera questo compito che la letteratura si è data: e ha scritto il suo capolavoro. 4 3 2 1 è il romanzo di tutte le vite di Archie Ferguson, quella che ha avuto e quelle che avrebbe potuto avere. Fin dalla nascita Archie imbocca quattro sentieri diversi che porteranno a vite diverse e singolarmente simili, con elementi che ritornano ogni volta in una veste diversa: tutti gli Archie, ad esempio, subiranno l'incantesimo della splendida Amy. Auster racconta le quattro vite possibili di Archie in parallelo, come fossero quattro libri in uno, costruendo un'opera monumentale, dal fascino vertiginoso e dal passo dickensiano, per il brulicare di vita e di personaggi. Ma c'è molto altro in 4 3 2 1: c'è la scoperta del sesso e della poesia, ci sono le proteste per i diritti civili e l'assassinio di Kennedy, c'è lo sport e il Sessantotto, c'è Parigi e c'è New York, c'è tutta l'opera di Auster, come un grande bilancio della maturità, e ci sono tutti i maestri che l'hanno ispirato, c'è il fato e la fatalità, c'è la morte e il desiderio.


La forma dell'acqua di Guillermo del Toro e Daniel Kraus
Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare.
Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.

Ready player one, di Ernest Cline
Wade è un diciottenne solitario, sovrappeso e nerd fino al midollo: non c’è film, gioco di ruolo o videogame di oggi o di ieri che non conosca come le sue tasche. Orfano dei genitori in un 2045 devastato dalla crisi ambientale e dalle diseguaglianze sociali, vive con la zia all’ultimo piano di un bizzarro, fatiscente trailer park verticale. L’unica fonte di evasione, per lui e per gli altri miliardi di persone che popolano il pianeta ferito, è Oasis, lo sterminato universo virtuale a cui si accede grazie a un visore e un paio di guanti aptici. Quando il creatore e proprietario di Oasis, James Halliday, noto cultore e nostalgico degli “innocenti” anni Ottanta, muore, per Wade è l’occasione di riscatto: chi meglio di lui può sperare di risolvere la serie di enigmi che Halliday ha nascosto all’interno dei mitici videogiochi della sua infanzia? Ma la I.O.I., multinazionale potente e spregiudicata, non ha alcuna intenzione di vedersi surclassata da uno sprovveduto qualunque, e, pur di mettere le mani su Oasis, si prepara a giocare una partita che più sporca e disonesta non si può. Acclamato come il primo, formidabile romanzo dell’Era digitale, Ready Player One è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione – capace di intrattenere, stupire, emozionare ogni lettore, ma anche di farci riflettere sul futuro a cui andiamo incontro.
Dal libro è tratto il film di Spielberg attualmente nei cinema

Un Figlio e ho detto tutto. di The Pozzolis Family
"Con tutta questa gioia e questo ottimismo, se non dessimo alla luce un bambino sarebbe un crimine contro l'umanità." Alice e Gianmarco si innamorano, di quell'amore puro, irrazionale e folle che provano gli adolescenti alla prima cotta estiva.
Invece loro sono ultramaggiorenni e si baciano contro una saracinesca a Milano. A gennaio.
Nel giro di una settimana si fidanzano, si presentano ad amici e parenti e infine vanno a vivere sotto lo stesso tetto.
E in un giorno qualunque di questo travolgente bazar di allegria, mangiate di gusto, colpi di testa, ottimo sesso, risate incontrollabili e alcol, tanto alcol, decidono di voler mettere al mondo un figlio. E ho detto tutto.
Per la coppia si aprono inattesi orizzonti, non sempre tersi come gli avevano raccontato.
Ed è ancora niente rispetto a quello che li attende quando il dolce dittatore col ciuccio si insedierà al vertice della loro esistenza.
Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, in arte The Pozzolis Family, si raccontano in questo testo che è sia uno spassoso romanzo sia un toccante diario personale. Un ritratto senza filtri dei dubbi e delle scoperte di una generazione che affronta oggi la sfida di passare da due a tre.
Sottoposti all'ambiziosa pretesa di voler vivere al massimo la dimensione di coppia e quella di bravi genitori, i Pozzolis ci consegnano una delirante e radiosa cronaca della loro vita, offrendo al lettore un'irrinunciabile iniezione di positività
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 9 apr 2018, 18:20

:hi hi hi hi ho voglia di leggere qualcosa di leggero, leggerissimo! tanta tanta voglia di serenità e divertimento, in queste giornate uggiose!!!!!!! per questo ho proposto il libro dei Pzzolis! non vincerà il Pulitzer, credo, spero mi faccia ridere :sorrisoo
ps: ho letto il nuovo di Niven, che avrei proposto ma non ho avuto pazienza di aspettare....ed è bello bello! consiglio: "invidia il prossimo tuo". :ok
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 9 apr 2018, 21:39

A me la Pozzoli's family non piace tanto; parlo dei video su FB ovviamente.
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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Focus21 » 10 apr 2018, 8:31

Passo di rado ma, visto che mi sono capitati dei titoli carini che ho in programma di leggere, li posto di seguito (spero di non fare doppioni con proposte dei mesi precedenti...):

La lettera
di Kathryn Hughes

Nel passato di una donna è custodito il futuro di un’altra.

Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale al settembre 1939. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro?

Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l’unico modo per sfuggire a un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa non arrendersi, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. E che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi.

Una storia che regala un crescendo di emozioni e in cui ogni donna si può identificare; un’autrice che sa raccontare con slancio e sincerità la forza dei sentimenti: ecco perché La lettera ha entusiasmato i lettori di tutto il mondo, diventando in brevissimo tempo un autentico bestseller e rimanendo nel cuore di chiunque abbia trovato, nella vita dei suoi personaggi, una scintilla della cosa più preziosa in assoluto: la speranza.

Ci vediamo un giorno di questi
di Federica Bosco

Quando l’amicizia è infinita come il mare

A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.

Federica Bosco è una delle scrittrici italiane più amate. Un’autrice da un milione di copie vendute. Ogni suo libro domina le classifiche e riceve il plauso della stampa. In questo nuovo romanzo supera sé stessa riuscendo nel compito che solo i narratori più autentici e grandi riescono ad assolvere: ci parla di noi. Ci vediamo un giorno di questi racconta l’amore ma anche il dolore, racconta le mille sfaccettature dell’animo umano. Racconta l’amicizia più forte e più variegata, l’amicizia più fragile ma anche più duratura: quella tra donne.

Il tuo anno perfetto inizia da qui
di Charlotte Lucas

Riscopri la bellezza delle piccole cose
E impara a stupirti ogni giorno

Tutti, almeno una volta, abbiamo iniziato l’anno impugnando una lista di buoni propositi. Ma per Jonathan non è così. Intrappolato in una vita monotona, ha perso la fiducia in un futuro diverso. Fino a quando, il primo gennaio, trova un’agenda piena di appuntamenti già fissati per tutto l’anno. Per uno come lui sono impegni troppo stravaganti, lontani dalla sua solita vita: camminare a piedi nudi sull’erba, dormire sotto le stelle, svegliarsi all’alba per assistere al sorgere del sole. Eppure, senza sapere di chi l’agenda, decide di andare al primo appuntamento. E qui, inaspettatamente, riceve una piccola grande lezione: bisogna imparare a dare oltre che ricevere, e mostrarsi sempre grati di quello che si ha. Parole semplici che hanno il potere di smuovere qualcosa nell’ostinato Jonathan. Di incoraggiarlo ad aprire di nuovo il suo cuore e tornare a sperare. Forse era destino che quell’agenda trovasse proprio lui. Forse è arrivato il momento di accettare la sfida del cambiamento e di riscoprire la bellezza delle piccole cose: dal piacere per la lettura allo stupore di un cielo stellato. A poco a poco, appuntamento dopo appuntamento, sorpresa dopo sorpresa, Jonathan torna a gustare sensazioni ed emozioni che credeva non potessero tornare. Ma quell’agenda speciale ha in serbo altri segreti da fargli scoprire. Perché chi l’ha riempita di impegni l’ha fatto per un atto d’amore. Un ultimo regalo alla persona più importante della sua esistenza. Un regalo per ricordare che la vita è il tesoro più prezioso ed è troppo breve per lasciare che, senza che ce ne accorgiamo, ci scivoli tra le dita.
Rita
Mamma di Andrea (22.11.'94), Noemi (27.10.'97) e Giorgio (08.06.'14)

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 10 apr 2018, 11:17

Ciao
siccome tra le regole c'era quella di poter proporre al max 2 titoli per ognuna (immagino Focus che volessi proporli per LDM di maggio), cosa facciamo?
Teniamo tutti i titoli o Focus ne scegli 2?

Ciao
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da MariPi82 » 16 apr 2018, 14:27

ehi ehi, no news?????
:sorrisoo
non passa nessuna a recensire?????

intanto io dico la mia sulle proposte: io ne lascerei solo due, per il semplice fatto che di fatto diminuirebbero le possibilità che una proposta ha di ricevere voti e quindi passare da un mese all'altro, per la legge dei grandi numeri :ok
Pietro Roberto 02-01-2013

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 16 apr 2018, 17:39

concordo
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 16 apr 2018, 17:47

:fiore2 PROPOSTE PER LDM DI MAGGIO :fiore2

4 3 2 1 di Paul Auster
Cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se… Ogni vita nasconde, e protegge, dentro di sé tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. E cosí ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare. La letteratura, e il romanzo in particolare, ha da sempre esplorato la «vita virtuale »: non la vita dei computer, ma i destini alternativi a quelli che il caso o la storia hanno deciso, quasi che attraverso la lettura si riesca a fare esperienza di esistenze alternative. Paul Auster ha deciso di prendere alla lettera questo compito che la letteratura si è data: e ha scritto il suo capolavoro. 4 3 2 1 è il romanzo di tutte le vite di Archie Ferguson, quella che ha avuto e quelle che avrebbe potuto avere. Fin dalla nascita Archie imbocca quattro sentieri diversi che porteranno a vite diverse e singolarmente simili, con elementi che ritornano ogni volta in una veste diversa: tutti gli Archie, ad esempio, subiranno l'incantesimo della splendida Amy. Auster racconta le quattro vite possibili di Archie in parallelo, come fossero quattro libri in uno, costruendo un'opera monumentale, dal fascino vertiginoso e dal passo dickensiano, per il brulicare di vita e di personaggi. Ma c'è molto altro in 4 3 2 1: c'è la scoperta del sesso e della poesia, ci sono le proteste per i diritti civili e l'assassinio di Kennedy, c'è lo sport e il Sessantotto, c'è Parigi e c'è New York, c'è tutta l'opera di Auster, come un grande bilancio della maturità, e ci sono tutti i maestri che l'hanno ispirato, c'è il fato e la fatalità, c'è la morte e il desiderio.


La forma dell'acqua di Guillermo del Toro e Daniel Kraus
Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare.
Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.

Ready player one, di Ernest Cline
Wade è un diciottenne solitario, sovrappeso e nerd fino al midollo: non c’è film, gioco di ruolo o videogame di oggi o di ieri che non conosca come le sue tasche. Orfano dei genitori in un 2045 devastato dalla crisi ambientale e dalle diseguaglianze sociali, vive con la zia all’ultimo piano di un bizzarro, fatiscente trailer park verticale. L’unica fonte di evasione, per lui e per gli altri miliardi di persone che popolano il pianeta ferito, è Oasis, lo sterminato universo virtuale a cui si accede grazie a un visore e un paio di guanti aptici. Quando il creatore e proprietario di Oasis, James Halliday, noto cultore e nostalgico degli “innocenti” anni Ottanta, muore, per Wade è l’occasione di riscatto: chi meglio di lui può sperare di risolvere la serie di enigmi che Halliday ha nascosto all’interno dei mitici videogiochi della sua infanzia? Ma la I.O.I., multinazionale potente e spregiudicata, non ha alcuna intenzione di vedersi surclassata da uno sprovveduto qualunque, e, pur di mettere le mani su Oasis, si prepara a giocare una partita che più sporca e disonesta non si può. Acclamato come il primo, formidabile romanzo dell’Era digitale, Ready Player One è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione – capace di intrattenere, stupire, emozionare ogni lettore, ma anche di farci riflettere sul futuro a cui andiamo incontro.
Dal libro è tratto il film di Spielberg attualmente nei cinema

Un Figlio e ho detto tutto di The Pozzolis Family
"Con tutta questa gioia e questo ottimismo, se non dessimo alla luce un bambino sarebbe un crimine contro l'umanità." Alice e Gianmarco si innamorano, di quell'amore puro, irrazionale e folle che provano gli adolescenti alla prima cotta estiva.
Invece loro sono ultramaggiorenni e si baciano contro una saracinesca a Milano. A gennaio.
Nel giro di una settimana si fidanzano, si presentano ad amici e parenti e infine vanno a vivere sotto lo stesso tetto.
E in un giorno qualunque di questo travolgente bazar di allegria, mangiate di gusto, colpi di testa, ottimo sesso, risate incontrollabili e alcol, tanto alcol, decidono di voler mettere al mondo un figlio. E ho detto tutto.
Per la coppia si aprono inattesi orizzonti, non sempre tersi come gli avevano raccontato.
Ed è ancora niente rispetto a quello che li attende quando il dolce dittatore col ciuccio si insedierà al vertice della loro esistenza.
Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, in arte The Pozzolis Family, si raccontano in questo testo che è sia uno spassoso romanzo sia un toccante diario personale. Un ritratto senza filtri dei dubbi e delle scoperte di una generazione che affronta oggi la sfida di passare da due a tre.
Sottoposti all'ambiziosa pretesa di voler vivere al massimo la dimensione di coppia e quella di bravi genitori, i Pozzolis ci consegnano una delirante e radiosa cronaca della loro vita, offrendo al lettore un'irrinunciabile iniezione di positività

La lettera di Kathryn Hughes
Nel passato di una donna è custodito il futuro di un’altra.
Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale al settembre 1939. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro?
Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l’unico modo per sfuggire a un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa non arrendersi, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. E che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi.


Ci vediamo un giorno di questi di Federica Bosco
A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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Re: CON LE BIBLIOS NON TI ANNOI, TROVI SEMPRE LIBRI NUOVI

Messaggio da Ciuk » 16 apr 2018, 17:48

Ho messo solo due titoli, in accordo con Focus che però ora non si poteva collegare.
JJ 28-09-2007 e JT 25-04-2009 L'espressione "una madre che lavora" è ridondante (Jane Sellman) Life is too short to remove USB safely

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