Ci puoi giurare!!yoga ha scritto:L'importante quando si viaggia è avere un atteggiamento positivo, e Hamilton ne ha da vendere! Se facessi io il giro che sta facendo lei cadrei in depressione.
Ho visitato almeno una ventina di paesaggi diversi nonostante il deserto fosse lo sfondo generale alle 2870 miglia che abbiamo percorso.
Metto qui il riassunto finale del mio viaggio postato su FB, magari rende l'idea del perché io ami così tanto gli USA.
PER INCISO: MI È STATO RIFERITO CHE IN QUESTE DUE SETTIMANE HA FATTO MOLTO PIÙ CALDO IN ITALIA CHE IN TEXAS


Nevermind

E così ci siamo.
Altre DUE stelline si sono aggiunte a quelle dell' immaginaria bandiera americana che si agita dentro al mio cuore, una bandiera che mi emoziona sempre vedere solcare il cielo e danzare nel vento.
California, New York, Massachusetts, Maine, Vermont, Rode Island, Florida, Utah, Arizona, Nevada e adesso anche TEXAS e New Mexico.
Ne mancano ancora tante di stelline per finire l'unico puzzle che abbia mai desiderato completare.
QUESTO viaggio, pensato come sempre con largo anticipo, posso dividerlo in tre grandi momenti di vita: il momento delle grandi città, Houston, Austin, San Antonio e Dallas, viste velocemente e che meriterebbero un approccio più approfondito.
La scoperta di Santa Fe, che non è una metropoli, ma al pari di New York e Las Vegas mi ha stregata facendomi soffrire la partenza.
Il magico momento dei grandi parchi americani, alcuni più belli di altri, ma TUTTI egualmente, infinitamente grandiosi e unici, anche se nel mio cuore un posto speciale lo hanno guadagnato le White Sands, l'appuntamento più importante di questo viaggio.
E la strada, quella strada che io amo percorrere da sempre: che tu la chiami strada madre o Route 66 o con le migliaia di nomi diversi delle bellissime strade americane, poco importa. L'unica cosa che conta davvero è l'energia e l'adrenalina che riesce a trasmettere sempre a chi abbia voglia di lasciarsi andare e farsi trasportare dal mito, che in questo viaggio è stato rappresentato dalla splendida giornata trascorsa al Blue Swallow, il MOTEL degli anni '50, simbolo della Route e del sogno americano.
Si torna a casa.
Con l'America negli occhi e un pezzo della mia famiglia, l'unico vero motivo per cui è nata l'idea di questo viaggio, nel cuore.