Lezione di ginnastica, il professore chiede ad ogni alunno di valutare il lavoro di un compagno di scuola (nello specifico dire quanti giri di corsa vengono fatto in tot minuti).
Giorgio valuta il percorso di una compagna, figlia della rappresentante, in dodici giri di pista, il che credo di aver capito, le procura una sufficienza risicata, o forse addirittura una leggera non sufficienza.
Giorgio torna a casa e dice che questa bambina non gli parla piu', e' arrabbiata perché ha preso l'insufficienza ed e' colpa di Giorgio.
Questo prima delle vacanze.
Ritornati a scuola, la bambina (di cui Gio era amico e noi siamo stati anche invitati a cena a casa dei genitori in novembre


Venerdì ho saputo che il prof di ginnastica ha chiamato in disparte questa bambina e Giorgio e ha detto che la mamma di questa bambina e' andata a lamentarsi per il voto e ha chiesto a Giorgio se per caso non si fosse sbagliato a contare i giri.
Lui mi ha detto: mamma, io per non avere storie brutte con questa bambina, ho detto che si', forse mi ero sbagliato, ma in realta' io avevo contato giusto.
Mi sono saliti i fumi verdi al cervello.
Ma secondo voi e' normale??? E' normale sta mamma, che tra l'altro con il ruolo di rappresentante crede di poter andare a pilotare i voti della figlia?
E' normale mettere nelle condizioni un ragazzino di umiliarsi e dire consapevolmente di avere sbagliato, quando dentro di lui sa benissimo di non avere sbagliato?
Mio marito dice di lasciare perdere, io ho gia' preso colloquio sabato con il professore.
Sono inc*****a nera, io credo che il prof abbia sbagliato, ma conoscemdo questa madre, credo non abbia potuto proprio fare altrimenti.