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Lo strano mondo della biblios

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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 14:50

PROPOSTE PER DICEMBRE 2014:

I cento colori del blu di Amy Harmon
Tutti a scuola conoscono Blue Echohawk. Abbandonata da sua madre quando aveva solo due anni, Blue non sa se quello sia il suo vero nome né quando sia davvero il suo compleanno. Ma ha imparato a fuggire il dolore con atteggiamenti da ribelle: indossa sempre vestiti attillatissimi e un trucco pesante. E soprattutto il sesso è il suo rifugio, un gioco per dimenticare tutto, per mettere sotto chiave le sue emozioni. A scuola poi è un caso disperato. Eppure il suo nuovo insegnante di storia, il giovane Darcy Wilson, non la pensa così: Darcy crede in lei, e sa che Blue ha bisogno di capire chi sia prima di trovare un posto nel mondo. E così la sprona a guardarsi dentro e a ripercorrere il passato, a scrivere la sua storia, a dar voce alle sue emozioni. Tra i due nasce una grande amicizia, e forse, a poco a poco, qualcosa di più: un sentimento forte, travolgente, a cui ciascuno dei due tenta in tutti i modi di resistere…

DOPO DI LEI di Jonathan Tropper
Stravaccato sul divano, addormentato per metà, ma ubriaco per intero, intento a non fare nulla tutto il giorno: è questa l'occupazione principale di Doug Parker, ventinove anni, da quando ha perso la moglie Hailey. Doug non ne vuole sapere di riprendere a scrivere la rubrica per il suo giornale, dedicata ai pettegolezzi di Hollywood, e lo irritano tutte le attenzioni della gente, tranne forse quelle della sensuale vicina di casa che ogni giorno gli porta una fetta di polpettone. Sta bene così: chiuso in casa con la sola compagnia della bottiglia di whisky. Ma la vita ha altri piani per lui: Russ, sedici anni, figlio di Hailey, nato dal suo precedente matrimonio. Dalla morte della madre, è finito in cattive acque: non va a scuola, fuma erba a tutt'andare, ruba e si azzuffa di continuo. Non lo ammetterà mai, ma ha un disperato bisogno di qualcuno che gli insegni a vivere. E quel qualcuno può essere solo Doug. E poi, come se non bastasse, ci si mette anche Claire, che un bel giorno lascia il marito e si presenta incinta a casa sua, determinata a rivoluzionargli la vita. Sulle tracce di Russ che si caccia in un guaio via l'altro, Doug cercherà disperatamente di costruire un rapporto con lui, mentre la sua famiglia andrà allegramente fuori di testa. Salutato dalla critica e dal pubblico come il nuovo Nick Hornby, Jonathan Tropper ci regala una storia fatta di gioia e di dolore, di fraintendimenti e di situazioni imprevedibili, di ironia e divertimento, sorprendente e lontana dai luoghi comuni, come la vita. Dopo di lei è un romanzo su come trovare la propria strada, anche se non si ha assolutamente idea di dove si voglia andare.


Perdersi di Lisa Genova
Alice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant'anni, sente di avercela finalmente fatta. Dopo anni di studio, di notti a base di caffè e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno, è una scienziata di grido, insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c'è il suo più grande orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia, tutti e tre realizzati, anche se ognuno a modo suo. All'improvviso, però, tutto cambia. All'inizio sono solo piccole dimenticanze: una parola sulla punta della lingua che non riesce a ricordare, gli orari delle lezioni, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio, quello che prepara da più di vent'anni. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si ritrova in una piazza che è sicura di conoscere ma che non sa dove si trovi. Si è persa, a pochi metri da casa. Qui comincia il suo viaggio tra le corsie d'ospedale, a caccia del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticato l'Alzheimer precoce, tutto ciò in cui Alice ha sempre creduto pare sgretolarsi, il mondo intorno a lei sembra sfuggirle ogni giorno di più.

La briscola in cinque di M. Malvaldi
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, "diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione.

Quando l'imperatore era un Dio, di Julie Otsuka
Quando l’imperatore era un dio è il seguito ideale di Venivamo tutte per mare, il romanzo delle giovani donne giapponesi date in moglie a uomini conosciuti solo in fotografia, connazionali già emigrati negli Stati Uniti ai primi del Novecento. Alla voce collettiva, forte e vibrante, che ha stregato una moltitudine di lettori, Julie Otsuka sostituisce qui una voce narrante delicata e sommessa che racconta quello che accadde anni più tardi ai discendenti di quelle famiglie «per caso». Dopo la comparsa di un avviso che invita tutti i cittadini americani di origine giapponese a raccogliersi in punti prestabiliti, una donna e due bambini lasciano la loro casa, vengono caricati su un treno e trasportati in un luogo lontano e sconosciuto, in mezzo al deserto. Il campo di baracche provvisorie, delimitato da filo spinato, evoca nel lettore altri campi, altri prigionieri in un altro continente. «Evacuazione e ricollocazione» sono due terribili parole che nessuno penserebbe mai di accostare agli Stati Uniti del ventesimo secolo: eppure è a Berkeley, California, che il tranquillo padre della piccola famiglia deportata viene arrestato nel cuore della notte, in pigiama e pantofole, e interrogato fino allo sfinimento; e che sua moglie, la donna benvoluta da tutto il quartiere, è costretta nel giro di poche ore a scegliere i pochi oggetti da portare in viaggio, a seppellire e nascondere tutto quello che vorrebbe conservare, a liberarsi con crudele decisione di tutto ciò che non può più proteggere. Pochi sanno che all’indomani dell’entrata in guerra degli Stati Uniti contro il Giappone, dopo l’attacco di Pearl Harbour, la fedeltà alla nazione di cittadini fino a quel momento uguali a tutti gli altri, viene messa in discussione: chi ieri era un vicino rispettato è oggi un potenziale nemico. Julie Otsuka attinge a ricordi della sua famiglia per raccontare l’umiliazione, la paura e lo strazio di una donna forte e decisa; e di due bambini che guardano con occhi stupefatti il loro mondo sfaldarsi nello spazio di pochi giorni, pronti però a sgranarli con lo stesso stupore davanti a improvvise meraviglie. Con il suo stile inconfondibile, sobrio, solo in apparenza distaccato, l’autrice racconta una storia emblematica di sofferenza e tradimento, rievocando il destino di chi, diventato invisibile per tutta la durata della guerra, non ha mai dimenticato.

NON SONO UN ASSASSINO di Francesco Caringella
È un freddo e piovoso mattino d’autunno, quando una scena raccapricciante sorprende la domestica del Sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo: l’uomo giace nello studio della sua villetta, la fronte bucata da un proiettile. Non ci sono segni di effrazione e gli inquirenti rimangono sconcertati: l’omicidio non ha le caratteristiche tipiche di quelli compiuti della malavita organizzata, ipotesi che sembrava la più probabile, dato che la vittima era nota per le sue indagini contro la nuova camorra pugliese. E così, anziché rivolgersi verso l’ambiente criminale, i sospetti si concentrano su Francesco Prencipe, vicequestore, legato a Mastropaolo da antichi rapporti di amicizia e di collaborazione professionale. Dopo un drammatico interrogatorio, il funzionario viene accusato del crimine e arrestato. A questo punto l’unico modo che Prencipe ha per non finire i suoi anni in galera è quello di imbarcarsi in un’ardua battaglia giudiziaria per dimostrare la propria innocenza. Ma nel processo che lo attende verità e menzogna troppo spesso si intrecciano, separate da un sottilissimo filo… Un omicidio senza movente, un’indagine mozzafiato e un finale inaspettato per un esordio sorprendente e unico, che vi terrà incollati fino all’ultima pagina.

Omicidi in pausa pranzo di V. Veloce
Francesca Zanardelli sta per affrontare il solito pomeriggio in ufficio. È davanti allo specchio del bagno, con in mano lo spazzolino da denti, quando intravede due piedi sbucare da sotto la porta del w.c. Per terra c'è il cadavere di Marinella Sereni, la sua insopportabile compagna di scrivania! Qualcuno l'ha strozzata con una corda bianca, rimasta ancora intorno al collo, per poi ricomporre perfettamente il cadavere, come se fosse già pronto per entrare nella bara. E lo strano delitto è avvenuto... mentre tutti erano in pausa pranzo. Francesca diventa così la principale testimone nelle indagini sulla morte della collega, affidate alla procura di Milano. Ma il killer è stato bravissimo a non lasciare tracce. L'assassino potrebbe essere chiunque: un altro impiegato oppure uno sconosciuto entrato dalle finestre aperte al piano terra. Il caso suscita un incredibile clamore mediatico e la paura diventa una compagna di vita dei trecento dipendenti dell'Azienda Omicidi, come la chiamano i giornalisti. I colleghi cominciano addirittura a sospettarsi tra loro, mentre la vita privata di Francesca va a rotoli. Il fidanzato l'ha lasciata il giorno prima delle nozze con duecentoventitré regali da restituire, e i suoi genitori vorrebbero che si licenziasse perché hanno paura che l'assassino possa uccidere anche lei. Ma Francesca non vuole perdere il lavoro: sa che il posto fisso è un privilegio da non abbandonare. Preferisce rischiare la pelle pur di continuare a "portare a casa lo stipendio" e non finire in un'agenzia interinale per precari, come capita alla generazione di trentacinquenni alla quale appartiene. E mentre le cotolette di plastica in pausa pranzo si susseguono identiche ogni giorno, la procura di Milano non riesce a scoprire chi sia l'assassino, nel frattempo divenuto un vero serial killer, bravissimo tutte le volte a non lasciare tracce sulla scena del crimine... Viola Veloce inscena una satira pungente sulla vita nelle aziende in un paese come l'Italia, dove i sindacati sono sempre meno rappresentativi e i lavoratori sempre più soli. Una commedia esilarante e autentica che si colora di giallo e racconta le inquietudini sentimentali di un'impiegata che non vuole perdere il proprio lavoro. La fortissima corrente di simpatia nata tra i lettori della Rete testimonia come Omicidi in pausa pranzo tocchi con precisione e delicatezza alcuni dei temi più profondi e inquietanti di questi nostri anni, regalandoci il liberatorio sorriso per superarli.
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 14:54

VOTAZIONE LDM DICEMBRE 2014:

I cento colori del blu di A. Harmon
Dopo di lei di J. Tropper
Perdersi di L. Genova
La briscola in cinque di M. Malvaldi
Quando l'imperatore era un Dio di J. Otsuka
Non sono un assassino di F. Caringella
Omicidi in pausa pranzo di V. Veloce

Hanno votato:
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 14:55

E' difficile scegliere :perplesso
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da chiarasole » 19 nov 2014, 15:23

Gli straordinari andrebbero sempre pagati. Qualsiasi sia la categoria
Il volontariato andrebbe fatto in altro ambiti e per libera scelta
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da FrancescaS » 19 nov 2014, 15:24

VOTAZIONE LDM DICEMBRE 2014:[/size][/b]

I cento colori del blu di A. Harmon
Dopo di lei di J. Tropper FrancescaS
Perdersi di L. Genova
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da FrancescaS » 19 nov 2014, 20:10

Ciuk ha scritto:Pur considerando che mi fa scazzare il fatto che sia richiesto a delle persone di lavorare senza essere remunerate, Fra, ci sono mooooooolti dipendenti ai quali sono chiesti straordinari senza essere retribuiti e non si parla di quache ora al mese, ahime.
Può essere, ma mi rifiuto di considerare gli straordinari non retribuiti come "cosa dovuta" o un dovere...

chiarasole ha scritto:Gli straordinari andrebbero sempre pagati. Qualsiasi sia la categoria
Il volontariato andrebbe fatto in altro ambiti e per libera scelta
Appunto, la penso proprio così!

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Re: R: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Focus21 » 19 nov 2014, 20:31

VOTAZIONE LDM DICEMBRE 2014:[/size][/b]

I cento colori del blu di A. Harmon
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Re: R: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Focus21 » 19 nov 2014, 20:32

Scusate se nn ho colorato il nome...dal cell non ricordo i codici
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Lo strano mondo della biblios

Messaggio da FrancescaS » 19 nov 2014, 21:35

VOTAZIONE LDM DICEMBRE 2014

I cento colori del blu di A. Harmon
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da FrancescaS » 19 nov 2014, 21:36

Fatto io, Focus. E ho sistemato l'arrosto che avevo fatto nel titolo :che_dici ....

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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 22:38

VOTAZIONE LDM DICEMBRE 2014

I cento colori del blu di A. Harmon
Dopo di lei di J. Tropper FrancescaS
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 22:38

Scusassero, mi inquietava la scritta Genova in maiuscolo. :hi hi hi hi
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 19 nov 2014, 22:47

Fra dimenticavo, per la questione limiti della scuola: convengo con te che le insegnanti spesso hanno le mani legate. Per questo io punto sull'idea di poter gestire almeno in famiglia queste attività che la scuola non può/riesce/vuole approfondire e seguire. E sempre per questo, una dose eccessiva di compiti per me è una interferenza con la vita extrascolastica che potrebbe essere dedicata ad altro di ugualmente interessante.
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Yashodara » 19 nov 2014, 23:47

Sia chiaro io non è che dico che uno debba fare straordinari a gratis a go go. Ma essere flessibili, sì. Dare qualcosa in più, perchè si ama il proprio lavoro e si tiene a fare le cose bene (se così è), sì. Io faccio spesso e volentieri ore in più, senza diritto di recuperarle... ma ho un congruo stipendio, dei benefit e se non vuoi lavorare così non prendi un posto come il mio ma fai i visti (con tutto il rispetto). Non pretendo che il mio stagiaire lavori come me, ci mancherebbe, ma se gli chiedo di venire a una conferenza e mi dice "no perchè è fuori orario di lavoro" onestamente mi scade e non poco. Non sto parlando di mastodontici impegni eh! Francesca poi chiudo ma in sintesi dire "la gita - che avverrà qualche volta l'anno - non si può fare perchè se no noi facciamo qualche ora in più e non la possiamo recuperare" mi mette tristezza.., sa di impegato a cui alle 17 cade la penna, non di persona professionale e appassionata.
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 20 nov 2014, 10:05

Buongiorno pulzelle!
Come state? Che leggete? 'ndo state?
Io sto bene (tranne tosse che non passa, ma niente di grave), procedo con la Pancol e sono a Milano.
Forza VOTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da cancerina72 » 20 nov 2014, 10:43

buongiorno!

procedo a votare..sperando di non fare casino :fischia
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da cancerina72 » 20 nov 2014, 10:47

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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da cancerina72 » 20 nov 2014, 10:52

yasho secondo me il discorso della flessibilità dipende molto dallo stipendio :perplesso.

il discorso di Francesca non fà una grinza (e lei credo che di passione per il proprio lavoro ne abbia da vendere)..oltretutto nel pubblico impiego i concetti di gratificazione e benefit proprio non esistono in Italia :x:
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da chiarasole » 20 nov 2014, 11:09

Qualcuna vota i primi due libri per me? Non riesco a mettere i colori e quotare dal telefono
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Re: Lo strano mondo della biblios

Messaggio da Ciuk » 20 nov 2014, 12:02

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