poi ti abbiamo vista: un pallino bianco di 8 settimane. Che emozione!!! 
; alle successive ecografie prima sembravi una tartarughina e poi è comparso il profilo di un visetto adorabile; il tuo!!!! Non sapevo ancora se fossi maschietto o femminuccia quando mi sono comprata un orologio ed ho scelto il colore che secondo me più si avvicinava al tuo sesso. Tuo padre avrebbe voluto non saperlo fino alla fine ed invece, il giorno dell'amniocentesi la dottoressa appena messa la sonda ci disse che eri una femmina!!!!!!!!!! Io... avevo scelto bene il mio orologio 
e tuo padre... a stento è riuscito a rimanere in piedi dalla felicità. Durante quell'esame il liquido amniotico non entrava nella siringa e sai perchè? Perchè avevi messo il sederino sull'ago 
. Quello stesso giorno, durante l'ultima ecografia di controllo prima di mandarci a casa, ci dissero che si vedeva una briglia amniotica 
così quel 14 ottobre abbiamo avuto una bellissima ed una brutta notizia. Per “aiutarti a sconfiggere" la briglia abbiamo deciso di darti un nome dal carattere battagliero, e che ha come significato “padrona di casa” e quindi -per noi in quel momento- in grado di “spazzare via” qualsiasi corpo estraneo (come la briglia) dalla tua camera gestazionale, così come d'altronde ci avevi fatto vedere con l'ago 
. E così ci siamo preparati ad aspettare te: MARTA! La dpp era il 30 marzo. Il 29 sera le contrazioni si sono fatte più forti e costanti. Sono andata a letto fin quando non sono diventate ogni 5 minuti. Allora, come ci dissero al corso, ho aspettato, fatto la doccia, lavato i capelli e con molta calma ci siamo incamminati verso l'ospedale dove hanno registrato contrazioni regolari ogni 5 minuti di intensità 70% ma utero chiuso. Credevo di tornare a casa invece hanno deciso di ricoverarmi. Però la situazione è rimasta stabile per altri due giorni (anche dopo uno scollamento), finchè non hanno deciso di farmi l'induzione con la fettuccia. Per tutto il pomeriggio e la sera i monitoraggi davano sempre lo stesso esito: utero chiuso! A mezzanotte del 31 mi rimandano a letto dicendo di ripetere il monitoraggio la mattina seguente. Ma appena entratanel letto ho sentito le contrazioni più forti e frequenti fino ad essere ogni tre minuti. Facevo lunghi respiri per trattenere il dolore; ho chiamato le ostetriche chiedendo se potevo andare in sala travaglio, anche solo per passare lì la notte evitando di svegliare le altre mamme della stanza con la mia insonnia dovuta alle contrazioni, ma mi hanno detto di provare a dormire perchè sicuramente fino all'indomani non sarebbe successo niente. Dopo solo un'ora e mezza ho sentito del liquido uscire e visto del sangue, allora le ho richiamate e finalmente mi hanno portata in sala travaglio con dilatazione di quasi 5 cm. Alle 3 del mattino ho chiamato tuo papà che è arrivato subito. È stato vicino a me tutto il tempo ed è stato molto bravo. Alla dilatazione di 5 cm ho chiesto dell'anestesista, ma di li a poco hai iniziato a spingere con una gran forza quindi ci siamo preparati per il parto senza analgesia ed alle 5.12 del primo aprile appena hai messo fuori la testa un grande pianto: eccoti tra noi tutta grigia, con pochi capelli rossicci, piena di grinzette e con una GRAN GRINTA!!!! Ti hanno avvicinata al mio viso ed hai smesso di piangere.
Ci siamo guardate per qualche minuto e poi ti hanno presa per portarti nella culletta termica e di nuovo hai iniziato ad urlare a gran voce. 
Mentre le ostetriche mi facevano i complimenti per il parto, ho visto la faccia del dottore cambiare espressione
; un'ostetrica ha preso forte il mio ventre tra le mani ed ha girato mano e braccio. Ho sentito un gran dolore. Non capivo cosa stesse succedendo ed improvvisamente non c'era più neanche tuo padre. Qualche minuto dopo l'operazione manuale e dolorosa si è ripetuta e poi forse una terza volta. La placenta non usciva. Il dottore era sempre più preoccupato in volto 
e continuava a guardare l'orologio finchè, dopo 45 minuti, non ha detto di portarmi di corsa in camera operatoria. Li mi hanno addormentata per un'ora 
. Non ho capito cosa fosse successo, ho solo il ricordo del ginecologo che chiedeva degli arnesi "molto lunghi". Successivamente nessuno mi spiegava cosa fosse accaduto in quella sala operatoria, se chiedevo mi davano risposte evasive 
, fino a quando, due giorni dopo, il ginecologo mi ha spiegato che la placenta non si era distaccata, neanche con il secondamento manuale quindi hanno dovuto fare il raschiamento. Ha detto che anche quello è stato faticoso e nel complesso è stato forse il più difficile della sua carriera. Ma non importa, tu eri già nata, forte e battagliera come hai sempre dimostrato: prima, durante e dopo il parto! Non potevi avere altro nome che MARTA! Ben arrivata piccola mia e buona vita!!!! 
splendida guerriera 
