<<Ora, se avete pazienza, vi racconto il mio luuuungo parto!
Sabato 7/9 ricovero per l'induzione. Inizio nel pomeriggio verso le 15.00 perché non c'erano posti letto disponibili e la mia gine ha dovuto insistere per farmi ricoverare quel giorno. Mi hanno messo direttamente in sala travaglio.
Dopo un'ora iniziano contrazioni un po' dolorose, ma dal monitoraggio emergono due improvvise decelerazioni del battito cardiaco del pupo. L'ostetrica (che già mi aveva fatto notare di non essere d'accordo nel fare induzione a 41 sett.) ha immediatamente interrotto l'induzione, poi chiamato il medico di turno, che si è limitato a controllare il monitoraggio (nel frattempo tornato regolare). Responso: potrebbe non essere niente, potrebbe avere un giro di cordone intorno al collo, domani riproviamo.
Domenica 8/9: dopo diversi monitoraggi regolari, verso le 15.00 il medico di turno chiede un ulteriore monitoraggio per poi ritentare l'induzione. Di nuovo decelerazione del battito, niente induzione. Verso le 17.00 chieso nuovo monitoraggio con l'intenzione di farmi il cesareo nel caso si fosse ripresentato il problema. Monitoraggio regolare

Non vi nascondo che ero snervata e non vedevo l'ora che finisse in un modo o nell'altro.
Lunedì 9/9: il medico del giorno prima era per il cesareo, la mia gine propone un ulteriore tentativo di induzione con l'ossitocina, sotto monitoraggio.
Inizio induzione ore 13.00, inizio contrazioni da travaglio ore 17.00, chiesta ripetutamente epidurale, ma l'ostetrica (una ragazza carinissima!) mi incoraggiava dicendomi che avrei fatto prima da sola, controllandomi la dilatazione che procedeva velocemente, alle 22.00 il pupo si incanala e di nuovo decelerazone del battito cardiaco: c'è un giro di cordone attorno al collo


Ecco il mio parto. >>
Riassumendo: se escludiamo le false partenze, ho sofferto meno con l'induzione che con il parto naturale.