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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

PARTO IN CASA

Come prepararsi psicologicamente all'evento? Dubbi, consigli sul parto e qualche informazione per migliorare la degenza in ospedale.
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MariPi82
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da MariPi82 » 24 mag 2014, 10:05

Ecco infatti.....tiz, tu sei stata forrunata, sono bellissime le cose che scrivi, i racconti dei tuoi parti....ma alcune tue asserzioni feriscono (o indispongono, a swconda del soggetto), perché sembrano implicare che, siccome ce l'hai fatta tu, allora tutte sarebbero capaci (cioè: siete libere di fare, però se ci provaste.......). Scusa, ma io l'ho letto un pò così, il tuo blog....che ripeto, è lecito, interesaante, e pure bello......ma TU sei fortunata!!! Non a tutte gira così.
Pietro Roberto 02-01-2013

Tiz74
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da Tiz74 » 24 mag 2014, 10:07

Be', la discussione diventa difficile se leggete quello che volete nelle mie parole... il motivo per cui io mi batto non è perché tutte abbiano per forza il parto in casa, ma perché tutte abbiano il parto che desiderano e perché si dia alla donna la possibilità di decidere. So benissimo che ospedale non vuol dire necessariamente medicalizzazione, ho partorito 2 volte in ospedale e, l'ho già scritto, la prima volta è stato bellissimo. Credo che queste "guerre" tra chi vuole l'epidurale e chi il parto in casa siano assurde, penso che le forse andrebbero unite nel chiedere il rispetto per le scelte delle donne e un'adeguata informazione perché queste scelte possano essere fatte. Se poi una pensa che non gliene frega niente, va in ospedale e che decida il ginecologo io lo posso ritenere triste però sono affari suoi... libera di scegliere anche questo.

Quanto alla medicalizzazione... è scontato che il parto naturale (e ancor di più quello a casa) sia solo per i casi in cui tutto fila liscio... o vi sembra che abbia scritto che assolutamente non si devono fare cesarei perché la natura ci ha fatto così e questa è la selezione della specie? Insomma... ovviamente se serve serve e ringrazio di essere nata in un'epoca in cui la medicina ha fatto passi da gigante e il taglio cesareo è ormai sicuro quasi quanto un parto naturale. Ho anche scritto che l'epidurale potrebbe evitare tanti TC e che quindi dovrebbe essere un diritto in tutti gli ospedali. Quindi non mettetemi nella casellina di quella del "naturale a tutti i costi" perché non sono così.

Sui rischi a casa e i casi disperati in ospedale. Innanzitutto esistono le indagini prenatali. Una mia amica al terzo figlio ha passato una gravidanza fisiologica all'apparenza, nessuno sapeva niente. Solo lei e suo marito sapevano che il bimbo aveva una grave malformazione cardiaca diagnosticata con la morfologica e che non c'era nemmeno la certezza che portasse alla fine la gravidanza. Il cesareo è stato programmato con anticipo per evitare che il travaglio partisse, c'era tutta l'equipe chirurgica a disposizione e la bimba ora è grande e sta bene. In altri tempi sarebbe morta durante il parto. Un'altra amica al quarto figlio, dopo 3 parti naturali di cui uno a casa si è trovata con placenta previa centrale. In altri anni ad un certo punto avrebbe avuto un'emorragia improvvisa e sarebbero morti entrambi. In questi anni si può sapere cosa sta succedendo e anche lei ha avuto un TC (con piano del parto) programmato. Da come scrivete di me sembra che io sia cvontraria a queste cose... mah...
Quanto a tutti quei casi di TC urgenti in ospedale per complicanze dell'ultimo minuto... ci sarebbero parecchie cose da dire... per esempio chiedersi com'è che in alcune Regioni 7 bambini su 10 nascono con TC. Se la nostra specie avesse così tanto bisogno di interventi chirurgici per nascere non pensate che prima dell'avvento del TC ci saremmo estinti? Una volta non morivano 7 bambini su 10... Allora c'è un problema di comodità (davvero sapete ci sono donne che sono convinte di aver avuto un TC necessario, poi ritirano le cartelle cliniche e di tutte le sofferenze fetali non c'è traccia... a una mia amica è successo 2 volte, 2 TC non necessari) dei medici, di interessi e poi dell'altro... Tempo fa (non so se riesco a ritrovarla) avevo letto uno studio sul monitoraggio continuo, applicato per un periodo come prevenzione di eventuali problemi. I numeri dicevano che il monitoraggio continuo non diminuiva i rischi per il bambino ma aumentava il numero dei TC. Idem per la distocia di spalla: quasi tutti i casi sono dovuti a danni fatti dagli operatori che non consentono alla donna di muoversi liberamente, di assumere la posizione che vuole o che (soprattutto) la fanno spingere a comando. Quindi molti casi di emergenze che avvengono in ospedale a casa non si presentano... Se c'è qualcosa che non va un'ostetrica esperta sa riconoscerlo e ci si sposta con più o meno fretta in ospedale. Il tempo per fare la strada in ambulanza è quello che impiegano a preparare la sala operatoria... Se un parto è così veloce, come il mio, da non far arrivare in tempo l'ostetrica è perché tutto era apposto.

Concludo dicendo che l'atteggiamento di non ascolto delle ragioni dell'altro non è costruttivo... Io non prendo in giro nessuna di voi se ha scelto l'epidurale, io non l'ho fatto, ma non dico che per questo non avreste dovuto farlo nemmeno voi. Se a me piace farmi 8 ore di salita in montagna e a qualcuno no io non lo derido però permettete che mi rompa essere derisa. Per me l'esperienza del partoè stata straordinaria e il dolore ne era parte integrante

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da ely66 » 24 mag 2014, 10:08

.Primomaggio, credo di aver capito cosa intendesse scrivere tiz74
era inteso nel momento del parto.

mi ricorda un libro che ho letto tanti anni fa, dove in un mondo ipotetico, le Signore aveva figli tramite le fattrici che venivano tenute in case apposite e che sfornavano figli a manetta per la protezione della specie dei Signori. Quando ho letto quello che ha scritto tiz ho pensato "capirai che complimento" .
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da moonrise » 24 mag 2014, 10:23

Tiz74, a me non sembra che i nostri interventi ti deridano, noi stiamo ascoltando le tue ragioni e sono anche comprensibili. Però sembra che tu non ascolti le nostre.
Qui c'è gente che nel parto ha rischiato all'ultimo minuto e non parlo di me che manco ho fatto l'epidurale.
Qui non si tratta di una guerra tra epidurale e parto in casa, stiamo solo cercando di capire se esiste realmente questa sicurezza per chi sceglie di stare a casa.
La tua ostetrica è rimasta bloccata dal traffico.
E se la partoriente in piena emergenza viene caricata in macchina o in ambulanza e rimane bloccata un'ora? non si può dire a una primipara che il rischio non c'è o è uguale che avere la sala operatoria a un metro. Inoltre nelle percentuali di rischio degli ospedali rientrano anche le gravidanze che vanno male, i cesarei programmati, i podalici ecc...
In Italia c'è un eccesso di cesarei, basta cercare gli ospedali giusti con percentuali basse, che fanno vbac o che hanno metodi naturali per il dolore.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da MariPi82 » 24 mag 2014, 10:46

A me sembrava di non aver deriso nessuno......e anzi, mi sembrava di aver detto apertamente e senza pregiudizio ciò che mi era parso. Tra l'altro ho anche ammesso che trovo il tuo blog interessante e bello.....bho. la penso come moon.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da moonrise » 24 mag 2014, 11:14

Tiz74, tra l'altro la placenta previa o i problemi cardiaci sono tutte cose riscontrabili con le indagini prenatali, ma tante altre no, che ne so, il bambino che si incanala male, il cordone corto o intorno al collo, dilatazione che non avviene e altro.
Se hai pazienza di andare a leggere i racconti dei parti capisci che tante cose non sono prevedibili, anche se la gravidanza è perfettamente fisiologica.
Dire che l'ostetrica che ti segue a casa riuscirebbe a capire queste problematiche per tempo e intervenire come si deve, mentre in ospedale hanno il bisturi facile per me non corrisponde alla realtà.
Primo perchè credo che un'ostetrica che lavora in ospedale ha molta più esperienza e ha vissuto molti più parti. Secondo perchè può essere pure bravissima, ma non ha la palla di cristallo.
Anche le levatrici di una volta avevano esperienza da vendere eppure si moriva comunque.
Dire che la sala operatoria viene preparata nello stesso tempo che fare la strada in ospedale è irreale.
E il parto di floddi è un esempio, visto che per salvare il salvabile quasi non ha avuto tempo di aspettare l'anestesia.
Io ho potuto muovermi come volevo, assumere la posizione che volevo, negli ospedali di oggi non ti legano più al lettino.
Ma continuo a ripetermi.
E a non essere convinta.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da bugigattola » 24 mag 2014, 11:25

E daje co sto cordone!
Quanto gli piace nei reparti di ostetricia vantarsi di aver salvato la vita!
Anzichè i forum, consiglio di passare alla lettura di libri cartacei!

Complicanze. Tra le complicanze più comuni si hanno:
• Giro del cordone o. intorno al collo del feto: questa complicanza può causare stress e ipossia fetali nel travaglio di parto, quando la discesa del feto, con il vertice come parte presentata, causa uno strozzamento del cordone o. intorno al collo. La diagnosi ecografica di un giro di cordone o intorno al collo fetale non è comunque indice di cesareo.

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da MariPi82 » 24 mag 2014, 11:41

Cesareo no (non sempre....ma se la sofferenza fetale è alta e il travaglio attivo da molto, si)....ma kristellere si (non sempre.....ma se spingi da 3 ore e non scende......che fai?). No, ma..........
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da MariPi82 » 24 mag 2014, 11:45

il "no, ma" è per dire.....ma davverodavvero hai scritto quello che hai scritto? Quanto gli piace ai rep, eccecc....intendo?!?!?!?
Io ho il massimo rispetto dei componenti in toto dei rep di ostetricia........mi fido di ql che ho scelto perchè mi sono informata, e non mi sono basata solo su uno scritto asettico (anche se pure ql ho letto), e a dire il vero incompleto...........
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da Tiz74 » 24 mag 2014, 11:49

primomaggio ha scritto: Tiz ciao, ho evidenziato una frase che mi ha ferita, posso dire? Perché le altre donne no?
Io capisco il tuo intento, e preciso, se tu hai questa fortuna, hai diritto per me ha vivere la tua fortuna di parti veloci ecc. ecc.
Ma sei su di un forum dove ci sono donne che per avere figli devono lottare e, permettimi, la componente psicologica un tantino ne risente. Hai mai pensato a cosa può pensare una donna che fatica a concepire cosa può pensare se tu dici, con 4 bei bambini, "io sono fatta per fare figli"?
Come minimo ti ci manda.
Sono di cvorsissima, me questa non la posso proprio lasciare qui perché l'intento non era affatto questo e se la frase ti ha ferita mi scuso davvero tanto, non la intendevo come l'hai intesa tu. Intendevo, come ha capito qualcuno, nel momento del parto. Il mio utero dopo il 4° parto ha avuto la reattività e i tempi di un utero al secondo parto (medie, ovviamente) a detta della mia ostetrica. Intendevo questo assolutamente non che ci sono donne fatte per fare figli e altre che non dovrebbero... figuriamoci! Davvero non volevo e mi dispiace che, anche se per un malinteso tu ti sia sentita ferita. Le difficoltà di chi non riesce a concepire un figlio o a portare avanti una gravidanza le capisco e io vivo la mia enorme fortuna in questo senso con una sorta di (insensato) senso di colpa... quindi di nuovo scusa.

Sulla sicurezza ho postato link e statistiche...

per quanto riguarda l'ostetrica la mia lavora in ospedale da 30 anni e oltre, non fa solo libera professione e anche per esercitare solo a domicilio c'è l'obbligo di fare mi pare 5 anni di ospedaliero. Proprio per fare esperienza.

Sui tempi per raggiungere l'ospedale e le sfighe varie ve ne racconto due e poi scappo. Una accaduta ad un'amica che ha partorito il suo quarto pochi mesi dopo il mio. Ha trovato un incidente per strada, si è fatta aprire la strada e fatta scortare dalla stradale, ma comunque ci è voluto del tempo ed è arrivata in ospedale con già la testa fuori... mi ha detto che in quel momento mi ha pensata tanto! L'altro me l'ha raccontato un'amica quando le dicevo che in fondo, se parliamo di sfighe non calcolabili, si può fare anche un incidente andando in ospedale... era successo ad un suo collega di lavoro, accompagnava la moglie in ospedale, incidente morti tutti e tre con una bimba piccola a casa... Non metto questo episodio tra i motivi per cui è meglio partorire a casa, assolutamente, ma se parliamo di casi imponderabili e improbabili...

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da Antolina80 » 24 mag 2014, 11:52

Io ho avuto un parto come volevo io. Mi sono informata, ho fatto il corso pre e post parto, non sono stata medicalizzata in nessunissimo modo. Come già detto avrei potuto partorire in mezzo ad un prato. Eravamo solo io e mio marito e l'ostetrica ogni tanto quando serviva. L'unica differenza tra il mio parto e quello di qualsiasi donna che ha partorito a casa è che io ero in un ambiente sterile e al piano di sopra invece di esserci la vicina gattara c'erano medici chirurghi neonatologi pediatri ginecologi e compagnia cantante. Non riesco a capire per quale recondito motivo avrei dovuto fare la stessa cosa a casa mia. :perplesso
Se il mio armadio è pieno non vuol dire che la mia testa sia vuota.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da ely66 » 24 mag 2014, 13:07

bugigattola ha scritto:E daje co sto cordone!
Quanto gli piace nei reparti di ostetricia vantarsi di aver salvato la vita!
Anzichè i forum, consiglio di passare alla lettura di libri cartacei!

Complicanze. Tra le complicanze più comuni si hanno:
• Giro del cordone o. intorno al collo del feto: questa complicanza può causare stress e ipossia fetali nel travaglio di parto, quando la discesa del feto, con il vertice come parte presentata, causa uno strozzamento del cordone o. intorno al collo. La diagnosi ecografica di un giro di cordone o intorno al collo fetale non è comunque indice di cesareo.

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non è indice di cesareo? se il cordone fa lo yoyo col cavolo che rischio la vita di mia figlia.
e se poi è podalica.. atsaludi.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da primomaggio » 24 mag 2014, 18:06

Tiz74, ok :sorrisoo
Io leggo con attenzione quel che scrivi, però… ti racconto di me? Dopo il primo parto operativo, sulla cui effettiva necessità mi sono a lungo interrogata (parlato anche con diversi ginecologi e tutti mi hanno detto che nella mia situazione non si poteva fare diversamente), ho deciso che il secondo desideratissimo bimbo sarebbe nato in un altro ospedale: una sala travaglio-parto molto accogliente, dallo sgabello olandese alla vasca per travagliare, possibilità dell’analgesia peridurale gratuita 24/h, rooming in e servizio neonatale svolto in reparto. Tanto per dirne una, una ragazza che ha frequentato il corso preparto con me, ha partorito a termine un bimbo di meno di 2,5 kg, però visto che il calo è stato nei limiti e il bimbo era reattivo e ciucciava bene, non l’hanno messo in incubatrice, ma hanno messo il neonato a letto con la mamma, tutti e due nudi sotto le coperte, la mamma ha fatto da incubatrice al bimbo e la neonatologa andava lei a visitare il cucciolo, non lo faceva portare al nido, anche perché il nido non ce l’hanno più. Ecco, insomma, mi pare un bel reparto, attento alle esigenze di mamma e bimbo…
E quel buontempone del mio secondogenito non si gira, è trasversale fin dalla morfologica, poi finalmente si gira e… si mette decisamente podalico. Qualsiasi cosa abbia provato a fare non è servita, in ospedale dove ho deciso di partorire mi Sconsigliano la manovra di rivolgimento, ci penso a lungo e decido che non me la sento di correre il rischio. L’ostetrica mi dice “se non si gira un motivo ce l’ha, non forzarlo”, infatti aveva poco liquido amniotico e perciò non si è girato. E così ho vinto un bel cesareo (credo che nessuno ormai tendi il parto di feto podalico per via naturale). Ecco, io questo parto non me lo sono scelta, l’ho accettato, così come ho accettato il fatto che il primo parto è andato come è andato quasi sicuramente per via delle dimensioni del pupo (più grande del tuo Samuel, che è nato per quarto)… Insomma, tu parli di libertà di scelta, ma io dico ancora una volta che poter fare quel che si desidera fare è soprattutto questione di fortuna.
Io, personalmente, in entrambi i casi, ho scelto ospedali che prima di tutto mi garantissero la presenza di una tin. Questo è stato ciò che ho scelto, tutto il resto è frutto del caso? Non lo so, ammetto che nella mia testa, il fatto di aver fatto molta fatica a concepire il secondo e il fatto che sia successo con un aiutino della medicina, ha fatto balenare l’idea che poi ci fosse poco liquido perché in fondo il mio corpo non era capace di portare sanamente a termine una gestazione.
Concludo con una domanda… è vero che se la natura avesse voluto che partorissimo per la pancia, ci avrebbe creato con una bella zip sul davanti, però il mio vecchio ginecologo metteva in relazione l’aumentato numero di parti operativi e tc con l’innalzamento dell’età media delle primipare. Ci si pensa mai a questo? Ci sono statistiche su questo?

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da newbetti » 24 mag 2014, 18:18

ho letto tutto, ed aggiungo una cosa... io onestamente non ho idea nè del colore delle sale parto, nè di come sono fatte... nel primo parto ci ho fatto 45 minuti di spinte... tutte ad occhi chiusi
nel secondo parto penso di essere stata lì dentro si e no 5 minuti visto che stavo spingendo fin dall'amubulatorio della visita
(emm non sono stati travagli veloci, ma del primo ho travagliato 33 ore in camera e le ultime tre in sala travaglio, del secondo sono stata in camera una decina di ore, e le ultime tre in sala travaglio)
e del posto dov'ero non me ne è mai fregato nulla, mi interessavano le persone competenti che mi seguivano
mammukka ho regalato il mio cuore all'uomo che porta la gioia nella mia vita * tato1 13 maggio 2011 alle 12:17 * * tato2 17 novembre 2013 alle 22:46 * * tata3 31 agosto 2016 alle 20:55 * tato4 26 giugno 2020 alle 17:59

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da chiarasole » 24 mag 2014, 18:49

io poi dico un'altra cosa
vera la libertá di scelta della donna, ma ricordiamoci che un ginecologo e un'ostetrica hanno studiato e fatto pratica per fare nascere i bambini, quindi ne sanno piu' di me
io ho fatto il parto policlinico che si fa in Olanda: in una stanza tranquilla, io, mio marito e un'ostetrica, piú un'infermiera pediatrica che si affacciava ogni tanto per vedere come andava. nessuna medicalizzazione, mio marito non aveva neanche il camice verde ma era vestito in "borghese". quindi lo stesso tipo di parto che avrei potuto fare in casa ma dentor ad un ospedale, quindi con sala operatoria e tin nello stesso edificio. adesso hanno fatto le suite nascite, quindi delle camere da letto con tutti i confort di casa propria, ma sempre dentro all'ospedale
hanno assecondato le mie scelte, la posizione, sgabello si o no, mi hanno coinvolto nella parte sia di travaglio che di espulsione. Pe'ro' quando mi hanno detot ch eFabio era alto e che avevo poche contrazioni quindi o si sbloccava la situazione entro tot minuti o dovevano andare prima di ossitocina o nel caso peggiore di cesareo, ho accettato che loro ne sapevano piu' di me e che stavano prendendo delle decisioni per il mio bene. e per il bene di mio figlio. poi si e' sbloccato tutto da solo (ma anche li', io mi sentivo meglio sdraiaita, ma l'ostetrica mi ha detto che un'altra posizione e lo sgabello avrebbero aiutato la discesa del bambino grazie alla gravita', e infatti cosi' e' stato

e io ripeto: l'Olanda che tra le nazioni europee ha la piu' alta percentuale di parti in casa, ha anche la mortalitá materno fetale piu' alta d'europa. tanto e' vero che adesso che i parti in casa sono diminuiti anche la mortalita' materna fetale e' diminuita
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da Tiz74 » 24 mag 2014, 20:17

Primomaggio... ma tu hai scelto, non hai subito nulla! Ti sei scelta un ospedale rispettoso dei tempi tuoi e del bambino, ti sei trovata in una situazione fuori dalla fisiologia (c'è chi partorisce anche con podalico, io mi sono spesso interrogata su cosa avrei fatto, forse ci avrei provato ma facendomi accompagnare in ospedale dall'ostetrica, non a casa e forse non ci avrei nemmeno provato) quindi, l'ho già scritto ben vengano gli ospedali, i professionisti e anche i tagli cesarei!
E comunque se una donna ha bisogno della tin per sentirsi serena, oppure di una casa maternità o di un ospedale grande o chessò io... beh, va bene. Mi ripeto: la donna dovrebbe essere libera di scegliere quello che sente più sicuro per sè (lo scrive anche l'OMS) che sia l'ospedale, la casa maternità o casa sua. Ovviamente in base al procedere della gravidanza e del suo stato di salute.

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da Tiz74 » 24 mag 2014, 20:20

chiarasole ha scritto: e io ripeto: l'Olanda che tra le nazioni europee ha la piu' alta percentuale di parti in casa, ha anche la mortalitá materno fetale piu' alta d'europa. tanto e' vero che adesso che i parti in casa sono diminuiti anche la mortalita' materna fetale e' diminuita
Lo studio pubblicato su BJOG (An International Journal of Obstetrics & Gynaecology) prende in considerazione l’Olanda ed è stato commissionato proprio perché in questo Stato il 30% delle donne partorisce in casa e la mortalità infantile è tra le più alte in Europa, dati che si credevano collegati e che invece la ricerca ha dimostrato non esserlo.

In questo studio vengono comparati i dati di mortalità infantile e materna tra parti pianificati a casa e quelli pianificati in ospedale. Vengono monitorate 529.688 donne considerate a basso rischio di cui il 60,7% decide di partorire a casa, il 30,8% in ospedale e l’8,5% non si pronuncia. Il periodo preso in considerazione è di sette anni (200-2006).

Risultati: nessuna considerevole differenza è stata riscontrata tra parti programmati in casa e quelli programmati in ospedale, per nessuno degli elementi considerati (morte durante il parto, morte del bambino durante il parto o nelle 24 ore successive o nei 7 giorni successivi, spostamento del bambino in unità di terapia intensiva). Quindi l’alta mortalità neonatale in Olanda non è dovuta al fatto che un terzo delle donne sceglie di partorire a casa.

Conclusioni: lo studio dimostra che programmare la nascita in casa NON aumenta il rischio di mortalità infantile ecc….

Ecco il link allo studio: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... 175.x/full

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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da ely66 » 24 mag 2014, 20:31

Quindi l’alta mortalità neonatale in Olanda non è dovuta al fatto che un terzo delle donne sceglie di partorire a casa.
e da cosa allora?
sul 70% dei bambini nati in ospedale quanti muoiono?
sul 30% dei bambini nati in casa, quanti muoiono?
sorry, non so l'inglese.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da ely66 » 24 mag 2014, 20:34

le percentuali si sono invertite :che_dici :che_dici :che_dici

e ora mi leggo quell'articolo, se ci riesco con quelle 4 parole d'inglese che conosco.

Low-risk women should be encouraged to plan their birth at the place of their preference, provided the maternity care system is well equipped to underpin women's choice.
se non erro è quello che diciamo dall'inizio.

se non ho capito male, in quello studio hanno tolto tutti i casi particolari, gemellari ecc..
e hanno anche rimodulato i dati raccolti per ottenere una casistica favorevole.

e c'è ancora una cosa che quello studio non dice. è persino ovvio che in ospedale i parti con feti morti siano "quasi" simili a quelli morti a casa, che comunque sono realmente di più e tanti di più!.
in ospedale curano i parti problematici. se non lo facessero, i nati morti casalinghi sarebbero molti ma molti di più.
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Re: PARTO IN CASA

Messaggio da chiarasole » 24 mag 2014, 22:03

Facendo un po' di ricerca, di articoli del genere ce n'é piu' di uno
La stessa ostetrica che ha scritto quest'articolo ne ha scritto un altro paragonando le complicazioni nei parti in casa e nei parti in ospedale. dicendo che le percentuali di complicazioni nei parti ospedalieri e' piu' alta che nei parti a domicilio
Il problema principale e' che paragonano le complicazioni durante e post parto per parti in casa e per parti in ospedale, ma non le morti in base a quanti parti hanno avuto complicazioni non prevedibili
Se su 1000 donne che partoriscono in ospedale ne muoiono 2 e su 2000 donne che partoriscono in casa ne muoiono 4, a prima vista possiamo dire che le percentuali sono uguali. Ma se sulle 1000 donne che hanno partorito in ospedale 10 hanno avuto complicazioni e 2 sono morte, e sulle 2000 donne che hanno partorito in casa 4 hanno avuto complicazioni e 4 sono morte, la faccenda e' diversa
ed e' quello che stiamo dicendo tutte. In caso di parto fisiologico non fa differenza se partorisci in ospedale, in casa, o in auto. Se pero' ci sono complicazioni, il fatto di essere in ospedale fa la differenza. Vedi il caso di floddi in cui per una cosa andata storta ha rischiato grosso.
Una delle donne morte in seguito a parto in casa ha avuto un problema di pre emclampsia scorrettamente diagnosticata. se fosse stata in ospedale, sarebbero potuti intervenire in tempo, a casa non e' stato possibile

in soldoni: esistono dei rischi legati al parto che purtroppo non sono trascurabili. peró il fatto di avere a disposizione una medicalizzione di livello puo' fare la differenza. se mi becco la setticemia, muoio sia se partorisco nelle favelas brasiliane che in ospedale specializzato in parti impossibili. pero' e' piu' gacile prendere la setticemia nella favelas che nella sala parto quasi sterile di un ospedale

e guarda caso uno studio successivo http://www.bmj.com/content/341/bmj.c5639 si dice Infants of pregnant women at low risk whose labour started in primary care under the supervision of a midwife in the Netherlands had a higher risk of delivery related perinatal death and the same risk of admission to the NICU compared with infants of pregnant women at high risk whose labour started in secondary care under the supervision of an obstetrician.
cioe' neonati nati duranti parti a basso rischio seguiti in assistenza primario (cioé la sola ostetrica) hanno maggliore probabilitá di lasciarci le penne di neonati nati durante parti a basso rischio seguiti da assistenza secondaria (ginecologo)
e quarda caso la chiusura di quest'articolo e' che the obstetric care system of the Netherlands needs further evaluation.


tra l'altro io non capisco davvero perche' non incentivare il parto come quello che ho avuto io. la stessa ostetrica che ha seguito la gravidanza e la settimana successiva al parto. una stanza normale, musica che volevo in sottofondo, posizione che volevo. divano o letto o palla o sgabello, quadri alle pareti. nessuna medicalizzazione. come in una casa. ma con una sala operatoria in fondo al corridoio
F 15-08-2006 E 6-03-2008
Cinderella is the proof that a pair of shoes can change a girl's life

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