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Le donne dell'est
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Re: Le donne dell'est
Ma alla mia domanda nessuna mi ha ancora risposto:
cosa proponete per eliminare la prostituzione, ammesso che sia mai auspicabile una cosa del genere?
Perché quando uno critica e si scandalizza dovrebbe anche avere una proposta alternativa per supportare la sua idea, altrimenti.. A scandalizzarci di quanto è marcio il mondo siamo bravi tutti.
cosa proponete per eliminare la prostituzione, ammesso che sia mai auspicabile una cosa del genere?
Perché quando uno critica e si scandalizza dovrebbe anche avere una proposta alternativa per supportare la sua idea, altrimenti.. A scandalizzarci di quanto è marcio il mondo siamo bravi tutti.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.
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Re: Le donne dell'est
E concordo con Ely: spesso sono le persone incensurate, impensabili, quelle che "mai avresti detto che..." che si dichiarano palesemente femministe, a difesa della donna, che magari sparano a zero sul cliente che va con la ragazza di strada.. E poi.. 

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Re: Le donne dell'est
Lunette conosci anche tu gente che si prostituisce?
Io manco una ne conosco, inizio a preoccuparmi
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Re: Le donne dell'est
Io conosco due ragazze che facevano le spogliarelliste. Non so sé si sono spinte più in là...
Se il mio armadio è pieno non vuol dire che la mia testa sia vuota.
Silvia 30/12/2010 3.500 kg x 51 cm la nostra piccola punk
Jacopo 08/08/2015 3.840 kg x 53 cm il nostro piccolo kiwi
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Re: Le donne dell'est
Io di persona ne conoscevo un paio all'università che lo facevano dichiaratamente per soldi, anche se provenivano da famiglie molto benestanti. Non era una cosa che sbandierassero ai 4 venti, ma nemmeno un segreto di stato.
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Re: Le donne dell'est
In Austria poi ne ho viste diverse, dato che lì esistono le case chiuse.
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Re: Le donne dell'est
nella testa di chi compra le ragazzine sappiamo bene cosa passa . Ribadisco il concetto che gli uomini sono malati e considerano la donna oggetto dei loro desideri perchè quelle ragazzine glielo permettono, saranno pure immature ma certe cose le sanno eccome. Dunque nella loro testa c'è già il germe infame di considerarsi loro stesse degli oggetti sessuali da vendere al miglior offerenteTopillo ha scritto:e il cinquantenne che la compra???Sirena70 ha scritto:Le ragazzine che si vendono per una borsa invece mi fanno proprio incazzare, cos'hanno nel cervello noccioline?
Quello che potrebbe essere suo padre??
Non basta chiedersi cosa passi nella testa di una ragazzina (RAGAZZINA!!!! quindi immatura, fisiologicamente immatura), anche perchè è chiaro cosa le passa nella testa, ovvero "il mio corpo vale meno di una borsa di Gucci", bisogna chiedersi cosa passa nella testa dell'uomo maturo che la compra. E agire in modo che nessuna donna/ragazza/bambina possa pensare di valere meno di una borsa e nessun uomo/ragazzo/bambino pensi che le donne si possano comprare.
Donne... BAMBINE!!!
Serena nata il 04-11-2006
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Re: Le donne dell'est
In fatti di pomeriggio le vetrine sono chiuse . Ti giuro che ho visto bambini passeggiare con i genitori di sera e ti dico che questo mi ha infastidito più che le ragazze in vetrina. Ci sono andata solo una sera per curiosità come tutti del resto . Ci sono altre meraviglie da verdere , ma se vai in quella città un salto nel quartiere a luci rosse lo fai. Non mi ha certo colpito ma nemmeno infastidito, forse perchè è lontano da qui , se ci fosse in Italia una cosa così non ne sarei deliziata.chiarasole ha scritto:Oltre che quotare Giulia (tra l'altro lo stesso discorso l'ho sentito a proposito delle droghe leggere, la cui liberarizzazione non e' certo una panacea)
voglio aggiungereguarda il quartiere a luci rosse di amsterdam e' leggermente diverso da quelli delle altre citta'Sirena70 ha scritto:C'è prostituzione e prostituzione .....
Sono stata ad Amsterdam, ho visto le famose vetrine non mi è sembrato nulla di scandaloso , tutto come fosse nella norma ( conseguenza della legalità della cosa), le famiglie passeggiano tranquille quardando questi negozi , per niente invadenti.Si tratta di un'altra mentalità aperta ,disinibita e tipica dei paesi nordici.
a parte che io non conosco nessuna famiglia che la domenica pomeriggio va a fare un giro nel quartiere a luci rosse, anzi se anche devi andare da qualche parte ti studi il percorso alternativo, nelle altre citta' i quartieri di questo tipo, sono di solito luoghi di ritrovo di persone che chiunque preferirebbe avere alla larga
Serena nata il 04-11-2006
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Re: Le donne dell'est
Gli uomini che vanno con le ragazzine sono tantissimi. Un numero sconfortante. Ma non credo che considerino la donna oggetto dei loro desideri perchè è la ragazzina a permetterlo. Non in piena consapevolezza.Sirena70 ha scritto:nella testa di chi compra le ragazzine sappiamo bene cosa passa . Ribadisco il concetto che gli uomini sono malati e considerano la donna oggetto dei loro desideri perchè quelle ragazzine glielo permettono, saranno pure immature ma certe cose le sanno eccome. Dunque nella loro testa c'è già il germe infame di considerarsi loro stesse degli oggetti sessuali da vendere al miglior offerenteTopillo ha scritto:e il cinquantenne che la compra???Sirena70 ha scritto:Le ragazzine che si vendono per una borsa invece mi fanno proprio incazzare, cos'hanno nel cervello noccioline?
Quello che potrebbe essere suo padre??
Non basta chiedersi cosa passi nella testa di una ragazzina (RAGAZZINA!!!! quindi immatura, fisiologicamente immatura), anche perchè è chiaro cosa le passa nella testa, ovvero "il mio corpo vale meno di una borsa di Gucci", bisogna chiedersi cosa passa nella testa dell'uomo maturo che la compra. E agire in modo che nessuna donna/ragazza/bambina possa pensare di valere meno di una borsa e nessun uomo/ragazzo/bambino pensi che le donne si possano comprare.
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Una ragazzina può essere conscia dell'effetto che ha su un uomo. A volte ne prende coscienza suo malgrado. Io stessa ancora minorenne ho avuto più di uno sgradevole episodio, e sono stata infastidita da uomini molto grandi che facevano battute sulle mie forme. Solo che la mia reazione è stata di disgusto e disagio, una specie di stretta allo stomaco e misto nausea. E una persona che ho respinto a 16 anni, e lui era 40 enne, ancora oggi, se per sbaglio lo rivedo, mi ignora come se gli avessi rifilato chissà quale umiliazione.
Il problema è la capacità di gestire quegli effetti. Non l'esserne coscienti, secondo me. Per la ragazzina misurarsi con la seduttività come potere può essere percepito come un gioco. Il sesso è ovunque, la seduttività nelle ragazzine è sempre più precoce, le possibilità sociali sono innumerevoli, hanno tutte gli smartphone con cui possono frequentare luoghi più promiscui di un night. E lì si appostano parecchi maiali ben consapevoli, e loro sì che sono vermi infami. Che poi magari si giutificano dicendo di non essere consapevoli della minore età. Secondo me anche l'inconsapevolezza dovrebbe essere colpevolezza, non attenuante.
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Re: Le donne dell'est
E' proprio lì il punto : è lo Stato in primis che sfrutta le ragazze di quel mestiere , facendosi pagare anche le tasse.lalat ha scritto:Finché rimane un tuo punto di vista ... va bene ... quando una persona non riceve la sussistenza dallo stato perché rifiuta di prostituirsi non è più questione di punto di vista ... permettimi.Antolina80 ha scritto:lalat, ognuno ha i suoi punti di vista. Sinceramente se io fossi proprio disperata e mi si prospettasse la scelta o casa di riposo o film hard, mi dispiace, ma io sceglierei la seconda. Ci sono cose che non riuscirei a fare nemmeno dietro lauto compenso.
Serena nata il 04-11-2006
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Re: Le donne dell'est
Ecco tu all'epoca sedicenne non avevi noccioline nella testa, le ragazze di oggi sì, sono meno mature di noi come noi tempo fa lo eravamo delle nostre mamme.fifablu ha scritto:Gli uomini che vanno con le ragazzine sono tantissimi. Un numero sconfortante. Ma non credo che considerino la donna oggetto dei loro desideri perchè è la ragazzina a permetterlo. Non in piena consapevolezza.Sirena70 ha scritto:nella testa di chi compra le ragazzine sappiamo bene cosa passa . Ribadisco il concetto che gli uomini sono malati e considerano la donna oggetto dei loro desideri perchè quelle ragazzine glielo permettono, saranno pure immature ma certe cose le sanno eccome. Dunque nella loro testa c'è già il germe infame di considerarsi loro stesse degli oggetti sessuali da vendere al miglior offerenteTopillo ha scritto:e il cinquantenne che la compra???Sirena70 ha scritto:Le ragazzine che si vendono per una borsa invece mi fanno proprio incazzare, cos'hanno nel cervello noccioline?
Quello che potrebbe essere suo padre??
Non basta chiedersi cosa passi nella testa di una ragazzina (RAGAZZINA!!!! quindi immatura, fisiologicamente immatura), anche perchè è chiaro cosa le passa nella testa, ovvero "il mio corpo vale meno di una borsa di Gucci", bisogna chiedersi cosa passa nella testa dell'uomo maturo che la compra. E agire in modo che nessuna donna/ragazza/bambina possa pensare di valere meno di una borsa e nessun uomo/ragazzo/bambino pensi che le donne si possano comprare.
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Una ragazzina può essere conscia dell'effetto che ha su un uomo. A volte ne prende coscienza suo malgrado. Io stessa ancora minorenne ho avuto più di uno sgradevole episodio, e sono stata infastidita da uomini molto grandi che facevano battute sulle mie forme. Solo che la mia reazione è stata di disgusto e disagio, una specie di stretta allo stomaco e misto nausea. E una persona che ho respinto a 16 anni, e lui era 40 enne, ancora oggi, se per sbaglio lo rivedo, mi ignora come se gli avessi rifilato chissà quale umiliazione.
Il problema è la capacità di gestire quegli effetti. Non l'esserne coscienti, secondo me. Per la ragazzina misurarsi con la seduttività come potere può essere percepito come un gioco. Il sesso è ovunque, la seduttività nelle ragazzine è sempre più precoce, le possibilità sociali sono innumerevoli, hanno tutte gli smartphone con cui possono frequentare luoghi più promiscui di un night. E lì si appostano parecchi maiali ben consapevoli, e loro sì che sono vermi infami. Che poi magari si giutificano dicendo di non essere consapevoli della minore età. Secondo me anche l'inconsapevolezza dovrebbe essere colpevolezza, non attenuante.
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Re: Le donne dell'est
Io invece sarei d'accordissimo che loro, da libere professioniste, fossero contribuenti.Sirena70 ha scritto:E' proprio lì il punto : è lo Stato in primis che sfrutta le ragazze di quel mestiere , facendosi pagare anche le tasse.lalat ha scritto:Finché rimane un tuo punto di vista ... va bene ... quando una persona non riceve la sussistenza dallo stato perché rifiuta di prostituirsi non è più questione di punto di vista ... permettimi.Antolina80 ha scritto:lalat, ognuno ha i suoi punti di vista. Sinceramente se io fossi proprio disperata e mi si prospettasse la scelta o casa di riposo o film hard, mi dispiace, ma io sceglierei la seconda. Ci sono cose che non riuscirei a fare nemmeno dietro lauto compenso.
Non so se all'estero, dove quello della prostituta è un mestiere legalizzato, il lavoro è inquadrato come dipendente e che non puoi accedere all'assegno di disoccupazione se rifiuti di prostituirti. Allora dovrebbe valere anche per gli uomini, e allora mi viene da pensare che ci sia un bel po' di strada da fare anche là per la parità fra i sessi. Non mi sembra verosimile ma se sbaglio smentitemi. :)
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Re: Le donne dell'est

lalat ha scritto:Io dico sempre ai miei filgi che in casa nostra c'è la dittatura e non al democrazia ... per cui so già come reagirei di fronte ad una scelta del genere.
Mia madre mi ha proibito di fare molte cose quando avevo 18-19 anni e a posteriori la ringrazio ... diciamo che l'ho scampata bella ... ho fatto tante caxxate e non sapevo di farle ... potevo buttare via la mia vita perché a quella età non sai vermante ciò che vuoi. Se siamo genitori responsabili i nostri filgi li proteggiamo da scelte idiote anche se sono maggiorenni ... Io piuttosto uso la forza, li segrgo in casa, ... di certo non mi arrendo ... mi conosco ...![]()
La penso come Chiarasole anche riguardo l'eroina.


Serena nata il 04-11-2006
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Re: Le donne dell'est
In olanda è così le prostitute pagano le tasse in quanto il loro mestiere è legale come un altro. Altrove non lo so.
Serena nata il 04-11-2006
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Re: Le donne dell'est
uhuu me l'ero persa!
a 14/15 anni i miei genitori tentavano di non farmi fare caxxate. ne ho fatte, tante. ma un po' per fifa, un po' perchè usavo la MIA testa, tante altre le ho scansate. lei era anche più restrittiva di mio padre, salvo poi lui avere dei rigurgiti di dittatorialità che mi portavano a infrangere anche di più.
e io infrangevo, ma avevo dalla mia una testa pensante.
io avevo il terrore dei miei. fino ai 18 anni ne ero totalmente succube e terrorizzata. e però i divieti li infrangevo tantissimo.
prostituirsi? non mi passava per l'anticamera del cervello, ora invece tanti ragazzini di 15 anni lo fanno per un paio di ricariche, la borsa, i jeans di marca. o anche solo perchè essere "gltb" è bello, è da farsi (anche solo per provare come ha detto una ragazzina a sua madre che dopo 4 mesi sta ancora tentando di non strangolarla). sono cose assurde, è allucinante l'uso del proprio corpo per soddisfare ... cosa????
se una famiglia è in miseria ci sono molti modi per avere un aiuto economico.
se una persona decide di vendersi, se è maggiorenne per me lo può fare. ci paga le tasse, si fa i suoi bravi dvr e ambaradan tecnici. faccia. non è moralmente accettabile? son maggiorenni, chissene.
ma non venite a fare la morale su chi può farlo o meno, solo perchè "io alla sua età non lo facevo". e parlo di maggiorenni non minorenni eh?
oddio a 19 anni mi mantenevo pure la casa e pagavo le mie bollette.Mia madre mi ha proibito di fare molte cose quando avevo 18-19 anni e a posteriori la ringrazio ... diciamo che l'ho scampata bella ... ho fatto tante caxxate e non sapevo di farle .
a 14/15 anni i miei genitori tentavano di non farmi fare caxxate. ne ho fatte, tante. ma un po' per fifa, un po' perchè usavo la MIA testa, tante altre le ho scansate. lei era anche più restrittiva di mio padre, salvo poi lui avere dei rigurgiti di dittatorialità che mi portavano a infrangere anche di più.
e io infrangevo, ma avevo dalla mia una testa pensante.
io avevo il terrore dei miei. fino ai 18 anni ne ero totalmente succube e terrorizzata. e però i divieti li infrangevo tantissimo.
prostituirsi? non mi passava per l'anticamera del cervello, ora invece tanti ragazzini di 15 anni lo fanno per un paio di ricariche, la borsa, i jeans di marca. o anche solo perchè essere "gltb" è bello, è da farsi (anche solo per provare come ha detto una ragazzina a sua madre che dopo 4 mesi sta ancora tentando di non strangolarla). sono cose assurde, è allucinante l'uso del proprio corpo per soddisfare ... cosa????
se una famiglia è in miseria ci sono molti modi per avere un aiuto economico.
se una persona decide di vendersi, se è maggiorenne per me lo può fare. ci paga le tasse, si fa i suoi bravi dvr e ambaradan tecnici. faccia. non è moralmente accettabile? son maggiorenni, chissene.
ma non venite a fare la morale su chi può farlo o meno, solo perchè "io alla sua età non lo facevo". e parlo di maggiorenni non minorenni eh?
Gaia,il soffio della mia vita è arrivata il 12 agosto 2003 I bambini devono essere felici, non farci felici
Non avere paura di essere solo. Le aquile volano sole, i piccioni volano in gruppo (prov. Lakota)
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Re: Le donne dell'est
Quoto ely.
Pure io come tutti avevo dei divieti, molti dei quali che, col senno di poi, considero discutibili. Per fortuna ho ricevuto anche un educazione e delle spiegazioni che mi hanno portato a non fare caxxate. In nessun momento ho mai rischiato la vita, conoscevo i miei limiti a 13 anni come li conosco ora è mi sono sempre presa le responsabilità delle mie azioni. Ho avuto amici drogati, promiscui, alcolizzati, ma non ho mai avuto alcuna difficoltà a non adottare certi comportamenti. Così come moltissime mie conoscenze.
Spero che mia figlia cresca alla stesso modo, libera, ma consapevole e assennata.
Pure io come tutti avevo dei divieti, molti dei quali che, col senno di poi, considero discutibili. Per fortuna ho ricevuto anche un educazione e delle spiegazioni che mi hanno portato a non fare caxxate. In nessun momento ho mai rischiato la vita, conoscevo i miei limiti a 13 anni come li conosco ora è mi sono sempre presa le responsabilità delle mie azioni. Ho avuto amici drogati, promiscui, alcolizzati, ma non ho mai avuto alcuna difficoltà a non adottare certi comportamenti. Così come moltissime mie conoscenze.
Spero che mia figlia cresca alla stesso modo, libera, ma consapevole e assennata.
Se il mio armadio è pieno non vuol dire che la mia testa sia vuota.
Silvia 30/12/2010 3.500 kg x 51 cm la nostra piccola punk
Jacopo 08/08/2015 3.840 kg x 53 cm il nostro piccolo kiwi
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- Topillo
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Re: Le donne dell'est
Io quoto Giulia e Lemming.
Il commercio di se stessi non è assolutamente paragonabile a nessun altro. Vendere le proprio competenze, il proprio lavoro, le proprie abilità, non è come vendere se stessi, non fosse altro che per la differenza di intenzioni di chi compra, ammesso che sia solo questo.
E anche dire che se uno è disperato e non sa come campare, piuttosto che rubare è meglio che si prostituisca, attenua l'orrore di questa realtà (già solo il presupposto di disperazione....).
Io posso anche essere d'accordo eh. Se fossi disperata e le mie figlie stessero per morire di fame, non sono sicura che rifiuterei di vendermi. Ma prima di tutto sarebbe la disperazione a muovermi. E l'imbruttimento che la necessità vera comporta. E secondo è sicuro che mi ci sentirei malissimo.
La persona ha un valore intrinseco. Superiore a quello di qualunque altra cosa. Deprezzarsi al punto di considerare se stesse "cosa" non è sinonimo di altro che non sia miseria. Miseria materiale, morale, umana... significa che ci si considera oggetti. Come fate a non capire che è terribile pensare che un Essere Umano si consideri cosa?
Perchè è accettabile? Perchè devo, io, mamma, accettare o mandare giù l'idea che le stupende creature, le persone che ho avuto la fortuna di poter mettere al mondo, crescere, educare, AMARE, amare profondamente, possano credersi delle cose? Ho messo al mondo degli oggetti io? Non ho invece messo al mondo due perfezioni, due esseri umani che possono creare qualsiasi cosa vogliano, che possono vivere, amare, avere una famiglia....?
E chi compra? Il cliente? Il cliente come fa a pensare di comprare un altro essere umano?? Significa che anche il cliente lo considera un oggetto. Un oggetto da usare e poi mollare quando non serve più.
Vi prego, questo è terribile.
Non può essere paragonato a chi vende la propria competenza, a chi dice sempre "sì" ai clienti. Non è la stessa cosa!!!
Dire di sì a un cliente che vuole uno sconto o una cosa completamente personalizzata a costo zero non è la stessa cosa che dargli me stessa, il mio corpo, permettergli di vedermi nuda, di mettere le mani nei posti più privati di me stessa.
E permettere di considerarmi cosa, senza pensieri, senza volontà, senza intelletto, senza anima. Alla stregua di un ammasso di silicone.
Il pensiero è così repellente che confermo anche quello che dice lalat. Se le mie figlie volessero vendersi, farei tutto quello che posso perchè cambino idea. E la prima cosa è lavorare sulle idee.
Dai. Siamo al surreale.
Il commercio di se stessi non è assolutamente paragonabile a nessun altro. Vendere le proprio competenze, il proprio lavoro, le proprie abilità, non è come vendere se stessi, non fosse altro che per la differenza di intenzioni di chi compra, ammesso che sia solo questo.
E anche dire che se uno è disperato e non sa come campare, piuttosto che rubare è meglio che si prostituisca, attenua l'orrore di questa realtà (già solo il presupposto di disperazione....).
Io posso anche essere d'accordo eh. Se fossi disperata e le mie figlie stessero per morire di fame, non sono sicura che rifiuterei di vendermi. Ma prima di tutto sarebbe la disperazione a muovermi. E l'imbruttimento che la necessità vera comporta. E secondo è sicuro che mi ci sentirei malissimo.
La persona ha un valore intrinseco. Superiore a quello di qualunque altra cosa. Deprezzarsi al punto di considerare se stesse "cosa" non è sinonimo di altro che non sia miseria. Miseria materiale, morale, umana... significa che ci si considera oggetti. Come fate a non capire che è terribile pensare che un Essere Umano si consideri cosa?
Perchè è accettabile? Perchè devo, io, mamma, accettare o mandare giù l'idea che le stupende creature, le persone che ho avuto la fortuna di poter mettere al mondo, crescere, educare, AMARE, amare profondamente, possano credersi delle cose? Ho messo al mondo degli oggetti io? Non ho invece messo al mondo due perfezioni, due esseri umani che possono creare qualsiasi cosa vogliano, che possono vivere, amare, avere una famiglia....?
E chi compra? Il cliente? Il cliente come fa a pensare di comprare un altro essere umano?? Significa che anche il cliente lo considera un oggetto. Un oggetto da usare e poi mollare quando non serve più.
Vi prego, questo è terribile.
Non può essere paragonato a chi vende la propria competenza, a chi dice sempre "sì" ai clienti. Non è la stessa cosa!!!
Dire di sì a un cliente che vuole uno sconto o una cosa completamente personalizzata a costo zero non è la stessa cosa che dargli me stessa, il mio corpo, permettergli di vedermi nuda, di mettere le mani nei posti più privati di me stessa.
E permettere di considerarmi cosa, senza pensieri, senza volontà, senza intelletto, senza anima. Alla stregua di un ammasso di silicone.
Il pensiero è così repellente che confermo anche quello che dice lalat. Se le mie figlie volessero vendersi, farei tutto quello che posso perchè cambino idea. E la prima cosa è lavorare sulle idee.
Dai. Siamo al surreale.
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Re: Le donne dell'est
Topillo ha scritto:Io quoto Giulia e Lemming.
Il commercio di se stessi non è assolutamente paragonabile a nessun altro. Vendere le proprio competenze, il proprio lavoro, le proprie abilità, non è come vendere se stessi, non fosse altro che per la differenza di intenzioni di chi compra, ammesso che sia solo questo.
E nemmeno dire che se uno è disperato e non sa come campare, piuttosto che rubare è meglio che si prostituisca, attenua l'orrore di questa realtà (già solo il presupposto di disperazione....).
Io posso anche essere d'accordo eh. Se fossi disperata e le mie figlie stessero per morire di fame, non sono sicura che rifiuterei di vendermi. Ma prima di tutto sarebbe la disperazione a muovermi. E l'imbruttimento che la necessità vera comporta. E secondo è sicuro che mi ci sentirei malissimo.
La persona ha un valore intrinseco. Superiore a quello di qualunque altra cosa. Deprezzarsi al punto di considerare se stesse "cosa" non è sinonimo di altro che non sia miseria. Miseria materiale, morale, umana... significa che ci si considera oggetti. Come fate a non capire che è terribile pensare che un Essere Umano si consideri cosa?
Perchè è accettabile? Perchè devo, io, mamma, accettare o mandare giù l'idea che le stupende creature, le persone che ho avuto la fortuna di poter mettere al mondo, crescere, educare, AMARE, amare profondamente, possano credersi delle cose? Ho messo al mondo degli oggetti io? Non ho invece messo al mondo due perfezioni, due esseri umani che possono creare qualsiasi cosa vogliano, che possono vivere, amare, avere una famiglia....?
E chi compra? Il cliente? Il cliente come fa a pensare di comprare un altro essere umano?? Significa che anche il cliente lo considera un oggetto. Un oggetto da usare e poi mollare quando non serve più.
Vi prego, questo è terribile.
Non può essere paragonato a chi vende la propria competenza, a chi dice sempre "sì" ai clienti. Non è la stessa cosa!!!
Dire di sì a un cliente che vuole uno sconto o una cosa completamente personalizzata a costo zero non è la stessa cosa che dargli me stessa, il mio corpo, permettergli di vedermi nuda, di mettere le mani nei posti più privati di me stessa.
E permettere di considerarmi cosa, senza pensieri, senza volontà, senza intelletto, senza anima. Alla stregua di un ammasso di silicone.
Il pensiero è così repellente che confermo anche quello che dice lalat. Se le mie figlie volessero vendersi, farei tutto quello che posso perchè cambino idea. E la prima cosa è lavorare sulle idee.
Dai. Siamo al surreale.
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Re: Le donne dell'est
La prima cosa sarebbe far capire a tutti, maschi e femmine, che le persone sono persone e non oggetti e che in nessun modo si compra o si vende una persona.Lunette ha scritto:Ma alla mia domanda nessuna mi ha ancora risposto:
cosa proponete per eliminare la prostituzione, ammesso che sia mai auspicabile una cosa del genere?
Perché quando uno critica e si scandalizza dovrebbe anche avere una proposta alternativa per supportare la sua idea, altrimenti.. A scandalizzarci di quanto è marcio il mondo siamo bravi tutti.
Cominciamo a dire che le immagini, le barzellette, le idee, i concetti che presentano la donna come un oggetto, un'automobile, un profumo, un sailcazzocosa, SONO LESIVE DELLA DIGNITA' UMANA.
Ci vuole educazione di genere, educazione al rispetto, all'umanità. Bisogna vietare qualunque comportamento atto a sminuire il valore di una persona.
Bisogna sradicare la cultura del possesso di una persona verso un'altra persona.
Non è certo legittimando di comprare esseri umani, che si rimedia a un abominio.
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Re: Le donne dell'est
Io inizierei a rendere un reato il fatto di usufruire della prostituzione. Così iniziamo a dare un taglio alla domanda
Poi per evitare che una donna debba scegliere di vendersi quando si trova alla canna del gas usiamo i soldi dello stato per trovarle un'alternativa invece che legalizzare il commercio
Pensavo ad un articolo che ho letto tempo fa. Quando c'era la schiavitù ai vari mercati la prima cosa che si faceva alle persone in vendita era spogliarli, proprio per togliere loro la dignità di persona. La stessa cose che si fa con le prostitute in vetrina
Poi per evitare che una donna debba scegliere di vendersi quando si trova alla canna del gas usiamo i soldi dello stato per trovarle un'alternativa invece che legalizzare il commercio
Pensavo ad un articolo che ho letto tempo fa. Quando c'era la schiavitù ai vari mercati la prima cosa che si faceva alle persone in vendita era spogliarli, proprio per togliere loro la dignità di persona. La stessa cose che si fa con le prostitute in vetrina
F 15-08-2006 E 6-03-2008
Cinderella is the proof that a pair of shoes can change a girl's life
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