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Una tristezza esagerata
- nocciolina
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Re: Una tristezza esagerata
e chiedere un'aspettativa non retribuita???
Per te...
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07.07.2002 23.07.2009 03.08.2012
LaFaraona - The world is changed because you are made of ivory and gold. Thank you.

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- kik
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Re: Una tristezza esagerata
quoto!yoga ha scritto:Pero' per i bambini sarebbe anche una grande ricchezza, vuoi mettere? Imparerebbero l'inglese a livello quasi di madrelingua, farebbero esperienze che la maggior parte dei loro amici nemmeno si sognano... io questo lo vedrei in positivo, non in negativo!
come quoto R2D2
Non li sradichi i tuoi figli, gli offri al contrario un'opportunità impagabile, non solo a breve termine ma sulla lunga distanza, con un occhio al futuro e non al "qui ed ora", alle reali prospettive di lavoro e realizzazione dei tuoi figli. Davvero credi che qui ce ne siano o siano sullo stesso piano?
Hanno gli amici certo, ma sai che c'è? Se ne faranno subito tanti altri, in aggiunta, senza perdere questi,
che ormai tra Fb & Co. non è mica come una volta che si scriveva sulla carta velina e si attendeva un mese per far arrivare una lettera dall'altra parte dell'oceano.
Poi ci sono le vacanze, prendono l'aereo e si ritrovano.
Davvero il discorso figli non è un problema, non "nasconderti" dietro a questo. Probabilmente sei tu sola di ostacolo alla decisione. Legittimo eh? Ma questo è per me, e i nodi da sciogliere sono esclusivamente tuoi
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Re: Una tristezza esagerata
Quoto tutto, tuttissimo!kik ha scritto: Non li sradichi i tuoi figli, gli offri al contrario un'opportunità impagabile, non solo a breve termine ma sulla lunga distanza, con un occhio al futuro e non al "qui ed ora", alle reali prospettive di lavoro e realizzazione dei tuoi figli. Davvero credi che qui ce ne siano o siano sullo stesso piano?
Hanno gli amici certo, ma sai che c'è? Se ne faranno subito tanti altri, in aggiunta, senza perdere questi,
che ormai tra Fb & Co. non è mica come una volta che si scriveva sulla carta velina e si attendeva un mese per far arrivare una lettera dall'altra parte dell'oceano.
Poi ci sono le vacanze, prendono l'aereo e si ritrovano.
Davvero il discorso figli non è un problema, non "nasconderti" dietro a questo. Probabilmente sei tu sola di ostacolo alla decisione. Legittimo eh? Ma questo è per me, e i nodi da sciogliere sono esclusivamente tuoi
E riguardo alla parte che ho sottolineato in grassetto: rossomela, non sottovalutare questo aspetto, soprattutto di questi tempi.
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Re: Una tristezza esagerata
Quoto assolutamente voi due, ma se Rossomela ha un indeterminato solido, a seconda dell' età che ha valuterei molto diversamente se lasciarlo o meno (ipotizzando tra due anni di tornare qui, se potessi rimanere a Boston per più anni presenterei le dimissioni domani
)
Cercherei con le unghie e con i denti di farmi dare un'aspettativa, altrimenti c'è da valutare quanto incide il suo lavoro sull'economia familiare e sul suo mood personale...
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Re: Una tristezza esagerata
Nocciolina, in via teorica sono d'accordo con te, ma da quello che dice rossomela non si sa dove saranno i futuri progetti del marito quindi se lei decide di trasferirsi deve essere disposta ad accettare un certo rischio. In situazioni di questo tipo, se si ragiona troppo e ci si continua a chiedere "e se..." non si combina nulla.
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- nocciolina
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Re: Una tristezza esagerata
Boh, io mi immedesivamo, e avendo un invidiabilissimo PT indeterminato in un'azienda incrollabile, a 29 anni e senza alcuna prospettiva di ritrovare lavoro tra due, tre, cinque anni (visto il mercato e la mia pressochè nulla specializzazione), mi farei problemi sì.
Ma solo perchè saremmo mooooolto tirati col solo stipendio di mio marito (immaginado di avere solo quello per la vita)...
per quello dico che c'è da valutare tante cose.
Certo non mi farei problemi per i figli o i familiari, o gli amici
Ma solo perchè saremmo mooooolto tirati col solo stipendio di mio marito (immaginado di avere solo quello per la vita)...
per quello dico che c'è da valutare tante cose.
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Re: Una tristezza esagerata
Nocciolina, certo, come dicevo poco fa secondo me avrebbe senso considerare il trasferimento solo se lo stipendio del marito consentisse a rossomela di non lavorare, anche se solo per un periodo di tempo (abbastanza lungo pero').
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Re: Una tristezza esagerata
Si, insomma, ci troviamo d'accordo sul considerare solo l'aspetto economico
Mi sa che Rosso però c'ha più turbe per il parentado che per i dindi
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Re: Una tristezza esagerata
Beh allora diciamo che con i due stipendi ora viviamo bene
Economicamente li io non lavorerei, lo stipendio suo non aumenterebbe ma gli concederebbero un super minimo riassorbibile e un incentivo iniziale
Qui poi ci resta il mutuo da pagare e li un affitto (che in parte ci rimborsano)
Io qui ho un indeterminato comodo a pt con eventuale homeworking
Che ammetto mi gratifica molto, come mi piace la mia vita di piccole cose bel mio ambiente
Sono poi due cose che mi frenano
1) non lo trasferiscono ma lo mantengono in trasferta (il che rende meno concreta l'ipotesi che vogliano tenerlo li a lungo)...
2) li poi si muoverebbe verso il Messico molto spesso
Forse potrei prendere la facoltativa non goduta (entro gli otto anni vero?) ma la mia azienda é piccola e non posso pretendere di ritrovare il mio posto
Economicamente li io non lavorerei, lo stipendio suo non aumenterebbe ma gli concederebbero un super minimo riassorbibile e un incentivo iniziale
Qui poi ci resta il mutuo da pagare e li un affitto (che in parte ci rimborsano)
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Che ammetto mi gratifica molto, come mi piace la mia vita di piccole cose bel mio ambiente
Sono poi due cose che mi frenano
1) non lo trasferiscono ma lo mantengono in trasferta (il che rende meno concreta l'ipotesi che vogliano tenerlo li a lungo)...
2) li poi si muoverebbe verso il Messico molto spesso
Forse potrei prendere la facoltativa non goduta (entro gli otto anni vero?) ma la mia azienda é piccola e non posso pretendere di ritrovare il mio posto
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Re: Una tristezza esagerata
Guarda capisco i tuoi dubbi, perchè lasciare delle sicurezze, quella del lavoro al primo posto, è sempre difficile. capisco anche il problema dei bambini, specie del grande, che proprio bambino non è.
ma quoto chi ti dice che per i bambini sarebbe una grande opportunità, non uno sdradicamento. senza contare che vorrebbe dire farli vivere vicini al padre.
ad ogni modo, spero che oggi vada meglio.
ma quoto chi ti dice che per i bambini sarebbe una grande opportunità, non uno sdradicamento. senza contare che vorrebbe dire farli vivere vicini al padre.
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Francesco 21-10-09: l'indomito lunatico Elisa 24-08-11: l'allegra irosa
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- ely66
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Re: Una tristezza esagerata
vero, verissimo che per i figli sarebbe un'opportunità grandissima.
e altrettanto grandissime sarebbero le recriminazioni, gli adolescenti non sono molto gestibili. ma questo si supera no?
poi secondo me però c'è il lavoro del marito, che è si "sicuro", ma altamente flessibile, non fisso. lui è a progetto, da un momento all'altro potrebbero anche cambiare le carte in tavola. so che l'azienda è seria (!) almeno in America, ma ci sono parecchie incognite.
rimborsi spese e incentivi non parano il didietro da un improvviso cambio di lavoro o zona di lavoro.
e nel frattempo rossomela avrebbe perso il lavoro qui, lavoro che la gratifica (e non è poco, anzi!).
ecco, se fossi sola, con il lavoro che ho attualmente, IO partirei. ma con figli a carico e tutti vari contro, no, non lo farei.
e altrettanto grandissime sarebbero le recriminazioni, gli adolescenti non sono molto gestibili. ma questo si supera no?
poi secondo me però c'è il lavoro del marito, che è si "sicuro", ma altamente flessibile, non fisso. lui è a progetto, da un momento all'altro potrebbero anche cambiare le carte in tavola. so che l'azienda è seria (!) almeno in America, ma ci sono parecchie incognite.
rimborsi spese e incentivi non parano il didietro da un improvviso cambio di lavoro o zona di lavoro.
e nel frattempo rossomela avrebbe perso il lavoro qui, lavoro che la gratifica (e non è poco, anzi!).
ecco, se fossi sola, con il lavoro che ho attualmente, IO partirei. ma con figli a carico e tutti vari contro, no, non lo farei.
Gaia,il soffio della mia vita è arrivata il 12 agosto 2003 I bambini devono essere felici, non farci felici
Non avere paura di essere solo. Le aquile volano sole, i piccioni volano in gruppo (prov. Lakota)
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Re: Una tristezza esagerata
Ma perchè non può lavorare in USA?
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
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Re: Una tristezza esagerata
Io volerei a Boston alla velocità della luce.
There must be some kind of way out of here ...
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- Iscritto il: 9 lug 2009, 21:24
Re: Una tristezza esagerata
Ely, ci sono pro e contro sul tavolo, sia in un senso sia nell'altro.
Non si può essere obiettivi, è una scelta davvero molto personale.
Io scommetterei sul trasferimento. Ma so benissimo che sarebbe una scommessa, senza certezze.
Però è una scommessa anche quella del restare in Italia con un padre e un marito che c'è e non c'è.
Non si può essere obiettivi, è una scelta davvero molto personale.
Io scommetterei sul trasferimento. Ma so benissimo che sarebbe una scommessa, senza certezze.
Però è una scommessa anche quella del restare in Italia con un padre e un marito che c'è e non c'è.
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Re: Una tristezza esagerata
Ely, di certo c'è solo la morte. Per il resto tutto può cambiare, anche qui e anche per rossomela (direi anzi soprattutto qui).ely66 ha scritto:vero, verissimo che per i figli sarebbe un'opportunità grandissima.
e altrettanto grandissime sarebbero le recriminazioni, gli adolescenti non sono molto gestibili. ma questo si supera no?
poi secondo me però c'è il lavoro del marito, che è si "sicuro", ma altamente flessibile, non fisso. lui è a progetto, da un momento all'altro potrebbero anche cambiare le carte in tavola. so che l'azienda è seria (!) almeno in America, ma ci sono parecchie incognite.
rimborsi spese e incentivi non parano il didietro da un improvviso cambio di lavoro o zona di lavoro.
e nel frattempo rossomela avrebbe perso il lavoro qui, lavoro che la gratifica (e non è poco, anzi!).
ecco, se fossi sola, con il lavoro che ho attualmente, IO partirei. ma con figli a carico e tutti vari contro, no, non lo farei.
Chiaro che il marito dovrebbe avere un bel colloquio a 4 occhi con i suoi capi e capire che tipo di investimento vogliano fare su di lui, nero su bianco.
Il fatto che siano favorevoli e disponibili a supportare un ricongiungimento della famiglia mi fa pensare che l'intenzione reale non sia quella di farlo tornare in Piemonte tra 2 anni come nulla fosse. Solo se così fosse avrebbe senso stringere i denti.
quoto. Restare qui senza sapere in modo chiaro per quanto tempo durerà questa situazione significa mettere a serio rischio la tenuta della coppia e della famiglia, che deve avere un progetto comune.Però è una scommessa anche quella del restare in Italia con un padre e un marito che c'è e non c'è.
Senza contare che gli anni persi dei figli che crescono non te li restituisce nessuno
Rossomela, nessuna possibilità di farti assumere dall'azienda di tuo marito? Magari con una mansione che ti permetta di lavorare da casa? Ho un'amica che si è trasferita in Austria facendo così.
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Re: Una tristezza esagerata
io mi trasferirei senza pensarci due volte
per me, la cosa più importante è che la famiglia, la vostra, quella fatta da voi due e dai vostri figli sia unita, conosco diverse persone che da piccoli hanno vissuto all'estero per morivi di lavoro dei genitori ed è inutile che ti dica che hanno la mente molto più aperta e una marcia in più, quindi tieni conto che per i ragazzi è solo una grandissima opportunità
anche mio marito viaggia per lavoro ma solo per qualche giorno a settimana, se la cosa diventasse più impegnativa e fosse in una sede fissa io non esiterei a lasciare il lavoro e seguirlo
per me, la cosa più importante è che la famiglia, la vostra, quella fatta da voi due e dai vostri figli sia unita, conosco diverse persone che da piccoli hanno vissuto all'estero per morivi di lavoro dei genitori ed è inutile che ti dica che hanno la mente molto più aperta e una marcia in più, quindi tieni conto che per i ragazzi è solo una grandissima opportunità
anche mio marito viaggia per lavoro ma solo per qualche giorno a settimana, se la cosa diventasse più impegnativa e fosse in una sede fissa io non esiterei a lasciare il lavoro e seguirlo
Dodò 13 Aprile 2008 _ Papelina 1 Marzo 2010
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Re: Una tristezza esagerata
Esatto. Io 11 anni fa ho lasciato un lavoro che mi gratificava molto per fare un salto nel vuoto, trasferirmi in Asia, poi in USA cambiando citta' ogni 1-2 anni nei successivi 10 anni. Anche a noi e' capitato di impacchettare baracca e burattini per andare a vivere in una citta' diversa a causa del lavoro di mio marito, per poi assistere al suo licenziamento qualche mese dopo. Ci sono stati alti e bassi, momenti in cui abbiamo dovuto tirare la cinghia, periodi in cui ho lavorato anch'io cercando di riciclarmi in vari modi, e momenti in cui abbiamo tirato un po' il fiato.Giulia80 ha scritto:Ely, ci sono pro e contro sul tavolo, sia in un senso sia nell'altro.
Non si può essere obiettivi, è una scelta davvero molto personale.
Come giustamente dice kik, non c'e' nulla di certo. Tutto il resto dipende dalla propensione al rischio di ciascuno. Io sono una persona che ama l'ordine e la programmazione, ma ogni volta che ho preso decisioni di questo tipo le ho prese seguendo il mio istinto.
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Re: Una tristezza esagerata
Spesso il visto concesso al coniuge al seguito non permette di lavorare negli USA.nottok ha scritto:Ma perchè non può lavorare in USA?
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Re: Una tristezza esagerata
mi sembrava di aver scritto "IO" da qualche parte.
e no, non funziona dire "io lo farei subito/l'ho fatto" quando si hanno figli piccolissimi o addirittura senza figli, senza impegni in questo momento.
rossomela ha due figli, uno grande e impegnativo, ha i genitori anziani qui, ha il suo lavoro qui, ha tante cose.
il marito non ha una sede fissa. va e viene, spesso è anche in Europa.
e ovviamente è una scelta molto, molto personale e da prendere in due. ma non è facile, non con quel tipo di lavoro che ha lui, con il lavoro che ha lei.
ora come ora, se mio marito facesse la vita di quello di rossomela, io avessi un lavoro come il suo a p.t. e una figlia come la mia ad esempio, non andrei via. perchè anche andandomene non vedrei mio marito ogni settimana.
e no, non funziona dire "io lo farei subito/l'ho fatto" quando si hanno figli piccolissimi o addirittura senza figli, senza impegni in questo momento.
rossomela ha due figli, uno grande e impegnativo, ha i genitori anziani qui, ha il suo lavoro qui, ha tante cose.
il marito non ha una sede fissa. va e viene, spesso è anche in Europa.
e ovviamente è una scelta molto, molto personale e da prendere in due. ma non è facile, non con quel tipo di lavoro che ha lui, con il lavoro che ha lei.
ora come ora, se mio marito facesse la vita di quello di rossomela, io avessi un lavoro come il suo a p.t. e una figlia come la mia ad esempio, non andrei via. perchè anche andandomene non vedrei mio marito ogni settimana.
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Re: Una tristezza esagerata
Ely, non era una critica a quello che dici tu. Era un'aggiunta di considerazioni, non una ricerca della risposta giusta, anche perchè ognuno sa di sé cose che chi legge su un forum nemmeno si immagina.
Poi figli grandi o piccoli, lavoro o non lavoro, genitori o non genitori, la variabile vera è quell'"IO". Cambia come tu percepisci la cosa e come si mescolano per te i pro e i contro.
Erano solo spunti e opinioni, con il peso che possono avere spunti e opinioni.
Per me le opinioni altrui hanno un peso quasi nullo
ma si sa mai che qualche spunto possa essere di ispirazione per fare un salto nel buio o per rasserenarsi nella situazione che c'è. 
Poi figli grandi o piccoli, lavoro o non lavoro, genitori o non genitori, la variabile vera è quell'"IO". Cambia come tu percepisci la cosa e come si mescolano per te i pro e i contro.
Erano solo spunti e opinioni, con il peso che possono avere spunti e opinioni.
Per me le opinioni altrui hanno un peso quasi nullo
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