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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da lalat » 27 feb 2013, 9:55

Val la Sicilia è molto più evoluta della Calabria da questo punto di vista. Mia madre è per metà siciliana e abbiamo molto parenti in Sicilia. Ci sono molte donne casalinghe perché non c'è lavoro e non perché così viene insegnato alle donne.
Ho invece una collega che è originaria di Catanzaro e che mi descrive la vita in Calabria per le donne proprio come ha descritto Giulia80; lei e sua sorella sono scappate al Nord lei a Genova e sua sorella a Brescia. Lei mi ha proprio detto che vivere in Calabria le era impossibile perché oltre ai problemi gravissimi che ci sono nel paese dovuti alla criminalità organizzata e alla mancanza di lavoro, etc ... c'è proprio anche una mentalità di questo tipo. Lei ama la Calabria e ha una casa dove ci passa ogni estate ... ma vive qui con un alvoro precario perché qui mentalemnte si sta bene.
Poi non so se è vero per tutti e da per tutto ... io conosco la Sicilia e tra Palermo e Genova non trovo così eclatanti differenze di mentalità ... per dire ... l'unica differenza che ho notato è la mancanza di educazione stradale da parte di automobilisti e pedoni ...
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da primomaggio » 27 feb 2013, 9:59

dottbaby ha scritto:
floddi ha scritto:Non concepite l'idea che una donna possa scegliere coscientemente di fare pubblicità in abiti succinti o di fare la velina, non accettate l'idea che esistano donne alle quali piaccia mostrare il proprio corpo o fare sesso con uomini diversi tutte le sere.
No, Floddi, io lo ammetto che esistano donne veramente libere di gestire se stesse, la propria vita ed il proprio corpo, ma non sono necessariamente (o non solo) quelle che citi tu.
E se permetti, il dubbio mi rimane, che la velina possa non aver deciso di sculettare in tv solo in virtù della propria autodeterminazione, ma anche perché è una scorciatoia per la notorietà o un modo "facile" per guadagnare.
E ancora, l'attricetta (ma anche l'aspirante dirigente di bell'aspetto e giovane età, perché no, non mi limito al mondo dello spettacolo) che per fare carriera passa dal letto del capo, per me non è una donna che usa il proprio "talento", ma un corpo che si svende senza tentare di andare avanti con la testa (fermo restando il bell'aspetto).
Sulla donna che amamostrarsi o fare sesso ogni sera con un uomo diverso non dico nulla, non mi pare sia coerente con l'argomento.
Su questo argomento io la penso come Dottbaby.
Se oggi mi nascesse una figlia, non le consiglierei di studiare a lungo, di specializzarsi come ho fatto io, perché io nonostante tutto, faccio molta fatica a lavorare, molta, perché nessuno considera un valore investire e dedicare delle risorse nei Beni Culturali, che è il mio settore (eppure, vi assicuro, che sarebbe un ambito davvero produttivo, ma che viene tagliato e ritagliato, che era in crisi da prima della crisi).
Però, potrei congratularmi con me stessa se mi nascesse una coscialunga, perché forse così avrebbe più chanche lavorative. Perché, a quanto pare, vale la pena pagare una modella perché si denudi o quasi per vendere un accessorio di utilità rasente allo zero, com'è il copricellulare.
Non è questione di essere invidiose e di non poterselo permettere, è questione che se si vuole fare dell'altro, non c'è tutta questa libertà di fare, come dice qualcuna. E' questione che vedi che una che ha il pregio di essere bellina (ho visto Bianca Balti intervistata da Fazio in tv) viene ricoperta di soldi, io che ho una specializzazione su beni così importanti che sono considerati demanio dello Stato, fatico a trovare dei miseri finanziamenti su piccoli progetti.

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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:02

Val, io penso sempre che chi vuole lavorare il modo lo trova, in Sicilia o in piemonte.
Ma per farti un esempio, io sono da anni cliente di una piccolissima e pregiatissima azienda vinicola piemontese, mandata avanti da tre sorelle che hanno poco più della mia età. hanno figli e lavorano la terra, una di loro vive a cavallo tra l'italia e la germania.
non so quale sia nello specifico la situazione della tua amica, ma io penso sempre che il modo si trova per fare le cose.
ma per trovarlo spesso devi guardare fuori dai percorsi ordinari, devi lavorare sulle circostanze e trovare soluzioni originali.
penso che questo sia tanto più difficile tanto più il contesto intorno a te è chiuso.

dire che il sud italia è un contesto più chiuso e difficile, ti pare irragionevole?
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:06

Lalat, io vedo un pericolo in tutto quello che ci circonda se non si insegna ai figli a guardare le cose con un occhio attento e critico e non con l'occhio abituato a vedere tutto come normale.
E per quanto tu tenga la tv spenta, nessuna persona è un'isola e nel contesto in cui vivi sei immerso fino alle orecchie tutti i giorni.
Se affronti il contesto con l'occhio di chi percepisce quello che ha intorno e con spirito critico è ben diverso da dall'affrontarlo come un dato di fatto.
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Messaggio da lalat » 27 feb 2013, 10:06

primomaggio ha scritto:Però, potrei congratularmi con me stessa se mi nascesse una coscialunga, perché forse così avrebbe più chanche lavorative. Perché, a quanto pare, vale la pena pagare una modella perché si denudi o quasi per vendere un accessorio di utilità rasente allo zero, com'è il copricellulare.
Non è questione di essere invidiose e di non poterselo permettere, è questione che se si vuole fare dell'altro, non c'è tutta questa libertà di fare, come dice qualcuna. E' questione che vedi che una che ha il pregio di essere bellina (ho visto Bianca Balti intervistata da Fazio in tv) viene ricoperta di soldi, io che ho una specializzazione su beni così importanti che sono considerati demanio dello Stato, fatico a trovare dei miseri finanziamenti su piccoli progetti.
Ti invito ad informarti riguardo cosa succede alla maggior parte delle modelle quando smettono di fare il loro mestiere ... una volta ho visto un servizio molto triste: la maggior parte si da al cinema porno e non sono più pagate quanto lo erano da modelle perché c'è crisi nel settore grazie ad internet ... e ingurgitano parecchie droghe per avere la forza di fare questa vita di merd@.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da lalat » 27 feb 2013, 10:09

Giulia80 ha scritto:Val, io penso sempre che chi vuole lavorare il modo lo trova, in Sicilia o in piemonte.
Ma per farti un esempio, io sono da anni cliente di una piccolissima e pregiatissima azienda vinicola piemontese, mandata avanti da tre sorelle che hanno poco più della mia età. hanno figli e lavorano la terra, una di loro vive a cavallo tra l'italia e la germania.
non so quale sia nello specifico la situazione della tua amica, ma io penso sempre che il modo si trova per fare le cose.
ma per trovarlo spesso devi guardare fuori dai percorsi ordinari, devi lavorare sulle circostanze e trovare soluzioni originali.
penso che questo sia tanto più difficile tanto più il contesto intorno a te è chiuso.

dire che il sud italia è un contesto più chiuso e difficile, ti pare irragionevole?
No mi spiace ma i problemi in Italia sono talmente complessi che non è per niente facile. Il modo qui non si trova ... non si riesce a trovare ... si abbandona per disperazione non perché non si è donne emancipate. Mi spiace ma la burocrazia e le tasse ammazzano il lavoro molto più che la discriminazione sessuale.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da val978 » 27 feb 2013, 10:10

dire che il sud italia è un contesto più chiuso e difficile, ti pare irragionevole?
no, non mi pare irragionevole, ma questo ragionamento:
La sua famiglia ancora mi guarda basita perchè io lavoro e non sto a casa. Dal loro punto di vista io sono stupida e anche cattiva con i miei figli e mio marito perchè lavoro quando potrei permettermi di stare a casa. Ne fanno un discorso di qualità della vita, dicono che non è sano che una donna lavori fuori casa se non c'è una necessità impellente. Sostengono che l'aumento dell'inflazione degli anni 70 sia dovuto all'ingresso delle donne nel mercato del lavoro.
Mio marito è un uomo e per questo è riuscito ad allontanarsi da queste linee di pensiero, perchè come uomo è stato lasciato più libero di scegliere.
Le mie cognate sono state tirate su con l'idea che quello che conta nella vita di una donna è il matrimonio, la vita di famiglia, i figli. Le miei cognate guardano il fratello e mi dicono che lui "in casa fa pure troppo!"
Questa è la realtà in cui sono immerse, fin da neonate, da sempre.
non è assolutamente rappresentativo del modo di pensare della maggior parte delle donne/famiglie del sud nel 2013.

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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da primomaggio » 27 feb 2013, 10:14

Quanto al discorso maternità, ieri sera avevo scritto una lunga cosa, poi l'ho salvata ma non la trovo più (a proposito, ma dove cavolo finisco i messaggi che si salvano in bozza? Qualcuna avrebbe la gentilezza di spiegarmelo?). Comunque sia, penso che - come dicono e testimoniano Giulia e Chiarasole - in altri paesi magari i mesi di maternità siano meno, però davvero il rientro al lavoro dopo la nascita dei figli sia incentivato, vuoi perché offrono una serie di infrastrutture come nidi, vuoi perché il part-time non è visto come chissà quale danno all'azienda (sicuramente c'è una legislazione statale che lo permette).
In ogni caso, mi pare che sfidiamo il paradosso quando si dice che i diritti guadagnati per la maternità siano un "privilegio" delle donne e non un loro diritto, appunto... insomma, fino a prova contraria il bambino lo partoriscono le donne, lo allattano alle donne. Poi, ben vengano altre possibilità, altre flessibilità, in casi così ben descritti da Lalat e altre libere professioniste, mogli o compagne di uomini che hanno un lavoro dipendente e potrebbero stare più agevolmente a casa ad occuparsi del bambino... però, ripensando a quanto è stato pesante il mio post parto, quanto ho faticato a rimettermi in piedi, non l'ho considerato un privilegio, e vi assicuro che infatti nemmeno mio marito si sarebbe sentito un privilegiato, se fosse stato nei miei panni.

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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:15

lalat ha scritto: No mi spiace ma i problemi in Italia sono talmente complessi che non è per niente facile. Il modo qui non si trova ... non si riesce a trovare ... si abbandona per disperazione non perché non si è donne emancipate. Mi spiace ma la burocrazia e le tasse ammazzano il lavoro molto più che la discriminazione sessuale.
Lalat, io vivo all'estero, ma in italia ci lavoro. Ho chiare tante cose. E penso che una (non l'unica, ma certo una) delle chiavi per uscire dalla crisi sia riformare il mercato del lavoro. Ma non parliamo di questo.
Io dicevo che se come donna pensi di non poter fare alcune cose perchè sei donna, allora parti male.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:17

val978 ha scritto:
dire che il sud italia è un contesto più chiuso e difficile, ti pare irragionevole?
no, non mi pare irragionevole, ma questo ragionamento:
La sua famiglia ancora mi guarda basita perchè io lavoro e non sto a casa. Dal loro punto di vista io sono stupida e anche cattiva con i miei figli e mio marito perchè lavoro quando potrei permettermi di stare a casa. Ne fanno un discorso di qualità della vita, dicono che non è sano che una donna lavori fuori casa se non c'è una necessità impellente. Sostengono che l'aumento dell'inflazione degli anni 70 sia dovuto all'ingresso delle donne nel mercato del lavoro.
Mio marito è un uomo e per questo è riuscito ad allontanarsi da queste linee di pensiero, perchè come uomo è stato lasciato più libero di scegliere.
Le mie cognate sono state tirate su con l'idea che quello che conta nella vita di una donna è il matrimonio, la vita di famiglia, i figli. Le miei cognate guardano il fratello e mi dicono che lui "in casa fa pure troppo!"
Questa è la realtà in cui sono immerse, fin da neonate, da sempre.
non è assolutamente rappresentativo del modo di pensare della maggior parte delle donne/famiglie del sud nel 2013.
non ho detto che è rappresentativo. ho fatto un esempio.

e penso che la mentalità riguardo al lavoro in generale e al lavoro femminile in particolare sia una delle cause della mancata occupazione femminile al sud. questo sì, lo penso.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:19

Val, mi è partito un invio, sorry:
poi è chiaro che c'è un porblema di servizi, se mancano gli asili, se mancano tante cose... mancano. Ma perchè non ci sono, perchè è ancora la famiglia la rete di sicurezza in itali?
da dove viene questa idea se non da un retaggio culturale di un passato dove il compito delle donne era quello di essere a casa e occuparsi di vecchi e bambini?
a me sembra che ci sia un collegamento piuttosto chiaro.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da lalat » 27 feb 2013, 10:19

Giulia80 ha scritto:Lalat, io vedo un pericolo in tutto quello che ci circonda se non si insegna ai figli a guardare le cose con un occhio attento e critico e non con l'occhio abituato a vedere tutto come normale.
E per quanto tu tenga la tv spenta, nessuna persona è un'isola e nel contesto in cui vivi sei immerso fino alle orecchie tutti i giorni.
Se affronti il contesto con l'occhio di chi percepisce quello che ha intorno e con spirito critico è ben diverso da dall'affrontarlo come un dato di fatto.
Si ma nei miei insegnamenti non è previsto il proibizionismo per pizzi, braccialetti e profumi per paura che seguano esempi sbagliati. Perché sono talmente sicura di me stessa che sono certa matematicamente di non cadere vittima di queste cose.
Di paure ne ho tante per i miei figli e sono la droga, la paura che cadano vittime di un incidente stradale, etc ... non ho paura dell'immagine della donna in TV.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da primomaggio » 27 feb 2013, 10:22

lalat ha scritto:
primomaggio ha scritto:Però, potrei congratularmi con me stessa se mi nascesse una coscialunga, perché forse così avrebbe più chanche lavorative. Perché, a quanto pare, vale la pena pagare una modella perché si denudi o quasi per vendere un accessorio di utilità rasente allo zero, com'è il copricellulare.
Non è questione di essere invidiose e di non poterselo permettere, è questione che se si vuole fare dell'altro, non c'è tutta questa libertà di fare, come dice qualcuna. E' questione che vedi che una che ha il pregio di essere bellina (ho visto Bianca Balti intervistata da Fazio in tv) viene ricoperta di soldi, io che ho una specializzazione su beni così importanti che sono considerati demanio dello Stato, fatico a trovare dei miseri finanziamenti su piccoli progetti.
Ti invito ad informarti riguardo cosa succede alla maggior parte delle modelle quando smettono di fare il loro mestiere ... una volta ho visto un servizio molto triste: la maggior parte si da al cinema porno e non sono più pagate quanto lo erano da modelle perché c'è crisi nel settore grazie ad internet ... e ingurgitano parecchie droghe per avere la forza di fare questa vita di merd@.
Guarda che me lo immagino bene, quindi? Non ho mica detto che loro sono fortunate, ho detto che si è pronti a riconoscere il pregio della bellezza e a pagare quello, mentre altro non è così valorizzato, e pure la vita delle ragazze stesse, probabilmente. Solo che io capisco che una che ha bisogno di lavorare, lo faccia. Quindi alla fine anche questo avvalora la tesi di chi dice che non è poi tutta sta libertà!

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Messaggio da lalat » 27 feb 2013, 10:23

Giulia80 ha scritto:
lalat ha scritto: No mi spiace ma i problemi in Italia sono talmente complessi che non è per niente facile. Il modo qui non si trova ... non si riesce a trovare ... si abbandona per disperazione non perché non si è donne emancipate. Mi spiace ma la burocrazia e le tasse ammazzano il lavoro molto più che la discriminazione sessuale.
Lalat, io vivo all'estero, ma in italia ci lavoro. Ho chiare tante cose. E penso che una (non l'unica, ma certo una) delle chiavi per uscire dalla crisi sia riformare il mercato del lavoro. Ma non parliamo di questo.
Io dicevo che se come donna pensi di non poter fare alcune cose perchè sei donna, allora parti male.
Chi ha detto il contrario? Nè io né Val. Penso che lei si riferisse alle difficoltà oggettive che ci sono oggi in Sicilia (ma anche nel resto d'Italia) per chi ha un'azienda agricola ... che poco hanno a che fare con il fatto di essere donna purtroppo.
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Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:35

lalat ha scritto:
Giulia80 ha scritto:
lalat ha scritto: No mi spiace ma i problemi in Italia sono talmente complessi che non è per niente facile. Il modo qui non si trova ... non si riesce a trovare ... si abbandona per disperazione non perché non si è donne emancipate. Mi spiace ma la burocrazia e le tasse ammazzano il lavoro molto più che la discriminazione sessuale.
Lalat, io vivo all'estero, ma in italia ci lavoro. Ho chiare tante cose. E penso che una (non l'unica, ma certo una) delle chiavi per uscire dalla crisi sia riformare il mercato del lavoro. Ma non parliamo di questo.
Io dicevo che se come donna pensi di non poter fare alcune cose perchè sei donna, allora parti male.
Chi ha detto il contrario? Nè io né Val. Penso che lei si riferisse alle difficoltà oggettive che ci sono oggi in Sicilia (ma anche nel resto d'Italia) per chi ha un'azienda agricola ... che poco hanno a che fare con il fatto di essere donna purtroppo.
e allora non è un esempio per questa discussione.
è un problema di lavoro, e sia. allora perchè dire che lei ci ha provato con la bambina piccola ma non ci è riuscita, mentre prima sì?
non ho capito qualche cosa?
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Messaggio da primomaggio » 27 feb 2013, 10:36

Vi saluto e mi metto a fare un po' di cosine!

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Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:38

lalat ha scritto:
Giulia80 ha scritto:Lalat, io vedo un pericolo in tutto quello che ci circonda se non si insegna ai figli a guardare le cose con un occhio attento e critico e non con l'occhio abituato a vedere tutto come normale.
E per quanto tu tenga la tv spenta, nessuna persona è un'isola e nel contesto in cui vivi sei immerso fino alle orecchie tutti i giorni.
Se affronti il contesto con l'occhio di chi percepisce quello che ha intorno e con spirito critico è ben diverso da dall'affrontarlo come un dato di fatto.
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io non ho mai parlato di proibizionismo.
ho parlato di età per una cosa o per l'altra. cosa che, se permetti, all'età dei miei figli stabilisco io come genitore, d'autorità. in età più avanzata io ho parlato di spiegare.
adesso, quello che cerco di fare è trasmettere l'idea che ci possa essere un modo di essere diverso, che non includa per forza pizzi e trine e soprattutto, che i bambini sono bambini e i grandi sono grandi. i due mondi sono diversi e devono rimanerlo.

e non è che io non mi preoccupo d'altro che di pizzi e trine. ma matematicamente certa non lo sono di nulla. cerco di dare loro gli strumenti per fare le loro scelte, quali che siano, da grandi.
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da chiarasole » 27 feb 2013, 10:39

primomaggio ha scritto:Comunque sia, penso che - come dicono e testimoniano Giulia e Chiarasole - in altri paesi magari i mesi di maternità siano meno, però davvero il rientro al lavoro dopo la nascita dei figli sia incentivato, vuoi perché offrono una serie di infrastrutture come nidi, vuoi perché il part-time non è visto come chissà quale danno all'azienda (sicuramente c'è una legislazione statale che lo permette).
esatto
perché intanto dopo 12 settimane dal parto torni al lavoro, quindi la tua assenza e' breve, e all'azienda non conviene formare una persona che ti sostuisca
perché mentre sei in maternita', non vieni sostutuito da nessuno, ma sono i colleghi che si smazzano il tuo lavoro. e quando rientri trovi la tua mansione e la tua scrivania uguale a come l'avevi lasciata
perché la legislazione impone al datore di lavoro una riduzione di orario, da prendere entro i 6 anni del bambino, se lavori da almeno un anno. PEr un contratto full time, hai diritto ad andare a 4/5 per due anni e mezzo. E anzi, le aziende sono molto flessibili, e io che ho finito gli anni che mi spettano ho ottenuto dei giorni di ferie extra, non pagati, per poter rimanere ad orario ridotto anche ora
e poi perché il nido e' una realta'. primo perche' nessuno ti dara' della madre snaturata se lasci tuo figlio di 3 mesi al nido, secondo perche' i nidi sono ben attrezzati per i neonati (io portavo il latte tirato)
terzo perché un nido lo trovi. devi fare la domanda il giorno dopo il test, devi magari accontentarti del nido meno figo, pero' un posto lo trovi. e fino a quando ci andavano i miei, lo stato rimborsava il 75% della retta (occhio che parliamo di 1400 euro per un full time) per il primo figlio, e il 90% per il secondo (pero' vengono rimborsate solo le ore in cui tu lavori, nel senso che se entrambi i genitori lavorano 4 giorni, il nido viene rimborsato per 3 giorni su 5, perch'e negli altri due c'e'un genitore a casa. e' cmq possibile anzi diffusissimo far andare i bambini solo due o tre giorni alla settimana)
F 15-08-2006 E 6-03-2008
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Re: l'immagine della donna dall'infanzia in su - continua

Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:47

chiarasole, grazie della mirabile sintesi!
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Messaggio da Giulia80 » 27 feb 2013, 10:48

per le rette dell'asilo, io spendo un po' più di così e mi rimborsano un po' meno. ma il servizio è ottimo.
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