Sono reduce da una discussione con i miei alunni proprio su questo tema: ho assegnato un compito nuovo, una situazione che non avevano mai visto, proprio per vedere come si sarebbero comportati. I compiti sono tornati tutti giusti... peccato non fossero fatti da loro e io non ho capito se davvero loro avrebbero saputo destreggiarsi in questa situazione. E mi spiace, da quanto dici, che sia la scuola a caldeggiare questo atteggiamento. Spero di non cambiare idea, ma io preferirei mandare a scuola Mauro con i compiti sbagliati ma fatti da lui: perché ne veda le conseguenze e perché l'insegnante possa capire, dagli errori da lui commessi, che deve correggere il tiro. Per me è così: quando gli alunni sbagliano capisco che devo correggere il tiro...tittiale ha scritto:I compiti a casa ci sono e vanno seguiti (ecco.... anche qui apriamo il capitolone dell'autonomia... io sono per l'autonomia, sembra che le maestre siano per i compiti GIUSTI ad ogni costo. Polemizzerò l'anno prossimo, quando avrò più elementi in mano ).
E poi si arriva all'alunno che mi scrive in un messaggio privato su fb che lui non ce la fa, che è triste perché non riesce ad avere risultati nonostante studi, che sente di fare troppa fatica. Sedici anni... E la mia risposta? Caro mio, ogni volta che si vuole imparare qualcosa, si DEVE fare fatica: imparare è faticoso e lo sperimento sulla mia pelle ogni volta che devo preparare una lezione impegnativa per gli alunni. Il giorno stesso ho trovato scritto sulla sua bacheca: "La fatica ci fa sentire inadeguati, ma a volte è necessario fare fatica per imparare...Questa frase mi serve per imparare ♥". Era la frase che gli avevo scritto io... mi ha colpito: possibile che a sedici anni ancora non se ne fosse reso conto?