E per quanto tu potessi odiare la neve, oggi, il giorno del tuo funerale nevicava forte e tutto era bianco e c'era silenzio.
Però per il resto direi che tu possa essere contenta: ad officiare il rito c'era quel prete lituano tanto giovane e carino (parole tue...) che faceva fatica a pronunciare il tuo nome, così complicato per lui.
C'era chi volevi ci fosse e gli altri, quelli che non avresti voluto vedere, non c'erano proprio....meglio così.
Forse hai fatto nevicare apposta, così da scoraggiare quelli che sarebbero venuti solo per fare bella figura e mostrare la faccia piangente mentre dentro.....bhé.....dentro.....
C'era Anna, anche se solo con quel cuore di roselline bianche e velo da sposa che sotto la neve diventavano un tutt'uno.
E non avrei mai pensato che avresti sofferto per così tanto tempo, che questa brutta malattia che ti ha portato via da noi, da me, sarebbe durata così tanto e che, soprattutto, nell'ultimo mese ti avrebbe prosciugata a tal punto che alla fine non trovavamo nulla per vestirti per l'ultima volta.
Adesso sei "parcheggiata" in un posto proprio brutto, quello che conosco purtroppo troppo bene perché l'ho visto già una volta....ma domani mattina saremo ancora tutti lì con te per il tuo ultimo desiderio e finalmente non avrai più freddo.
Hai scelto il fuoco e il caldo come ultimo abbraccio.
E poi andrai a casa, con la tua mamma e il tuo papà, in quel cimitero scomodo e fuori mano ma così familiare per te.
I ricordi sono solo miei, i ricordi di una nonna che mi ha fatto da mamma quando la mia di mamma non poteva farlo perché mio fratello era malato e lontano, in un ospedale di un'altra regione per tre lunghi anni.
E tutte le cose che mi dicevi e che mi raccontavi io le ricordo e me le tengo strette nel cuore.
Domani sarai così leggera che volerai sopra tutto e tutti e per cercarti, a noi basterà alzare gli occhi.
Ciao nonna, dormi serena e lo so che....se di notte sentirò una carezza nella notte, saprò per certo essere la tua.







