mamma Dida le tue parole mi arrivano sempre diritte al cuoreDida77 ha scritto:Dopo 5 giorni di ricovero ospedaliero, lunedi ci hanno dimesso.
Ale aveva la febbre e trattandosi di un neonato è stato necessario il ricovero: ha fatto terapia antibiotica endovena ed è stato tenuto in osservazione.
Che esperienza anche questa dell’ospedale! Abbiamo vissuto quasi in simbiosi, sempre insieme, non l'ho ho lasciato un momento, aveva bisogno di me, del mio contatto, di sentirsi al sicuro, di essere rassicurato e consolato. L'ho tenuto tanto in braccio, cantato ninne nanne, dormito sempre accanto a lui, talmente vicini da mantenere sempre il contatto. Ho pianto insieme a lui …che angoscia sentire i suoi urli mentre lo bucavano per cercargli una vena, il pianto di un figlio non si sente con le orecchie, arriva dritto al cuore, lo senti nel respiro …ce l’hai dentro, è un dolore fisico! Avere un figlio significa avere per sempre il proprio cuore che cammina fuori dal proprio corpo.
Cmq adesso siamo tornati a casa: che gioia l’accoglienza di Lorenzo, del mio cucciolotto!
In questi giorni di assenza Luca è stato bravissimo a occuparsi di lui, a rendergli le giornate organizzate e piacevoli: insieme siete andati a comprare i sandali nuovi per te, a tagliarti i capelli, sul fiume a vedere le macchinine telecomandate, sul trattore a pulire il campo di nonno… Luca gli aveva detto che Alessandro era malato e che era all’ospedale, che io ero con lui per dargli il latte e che i papà e i fratellini non ci potevano andare. Non ha mai chiesto di me, io pensavo che al mio ritorno mi avrebbe “rifiutato” …invece lui sapeva, e questo gli bastava per essere tranquillo e sereno. Quando papà gli ha detto che saremmo tornati ha detto “Io Alessandro non lo stringo forte forte perché è piccolino” ma forte forte ha strinto me nell’abbraccio più caloroso del mondo appena mi ha visto e ci siamo corsi incontro.
