
Premetto che non mi leggero' le 50 pagine precedenti, ringrazio Lilluna ad aver fatto da portavoce e salto subito al "succo":
Il 25 Maggio all'una e' nata Luna (bella coincidenza no?

Peso 2960, lunghezza 51 cm, biondina, bellissima. Pure amore

Metto da parte la felicita' per fare un breve riassunto di cosa e' successo:
- mi ricoverano per pressione alta (gestosi) a 3 gg dal termina, mi dicono che tanto la cura non conviene farla, il parto e' la naturale soluzione al problema e mi informano che la migliore cosa e' di fare l'induzione.
Quindi giovedi' mi fanno due induzioni con il gel, una la mattina e una alla sera. Dopo quella della sera, mi faccio una doccia calda, torno in camera e splash, mi si rompono le acque e mi prende una grandissimo dolore alla pancia da non reggermi in piedi.
Mi rifanno un altro monitoraggio ma dilatazione solo 1 cm e mezzo e doglie un po' piu' accellerate ma niente di che.
(poi c'e' un vuoto, non mi ricordo se ho dormito o che ho fatto

Alla mattina, verso le 9 mi dicono che mi fanno l'ossitocina e mi inducono in parto alla fase finale.
Io sono spaventatissima, voglio chiamare casa e Thomas, mi portano in sala travaglio e sono sola con l'ostetrica, chiedo mille volte quando Thomas arriva e se lo hanno avvisato, l'ostetrica intanto mi spiega che mi inizia la flebo di ossitocina lentamente e di star tranquilla.
Io cerco di stare calma e respirare, ma ho paura, tanta

Finalmente Thomas arriva, allora facciamo le respirazioni insieme, ogni tanto mi bagna la testa, ogni tanto mi passo la pezzuola bagnata nella bocca arida, le contrazioni vengono come onde sempre piu' dolorose, non riesco ad assumere nessuna posizione diversa da quella di sdraiata a pancia in su perche' ho troppo dolore.
Fisso l'orologio davanti a me alla parete, vedo che ogni 4 minuti mi vengono queste dolorissime contrazioni, urlo ogni tanto, Thomas intanto fissa il monitor con il battito della bambina e il numero delle contrazioni, ad un certo punto fa una faccia strana, vedo che non c'e' battito, forse la sonda ha perso l'attacco, poi lo vedo, e' 90, suona un allarme, l'ostetrica entra, guarda il monitor, e' preoccupata, mi dice di girarmi, io non ce la faccio piu' dal dolore, mi gira lei, io urlo, non vedo piu' il monitor, pero' 10 persone riempiono la stanza in un attimo, vedo la faccia di Thomas....
Il ginecologo controlla, 4 cm solo, io urlo che mi facciano il cesareo, non ce la faccio piu', loro vedono che non c'e' effettivamente altro da fare nella situazione.
Nonostante il dolore lancinante io sono come una macchina, desiderosa solo che lei si salvi, che non sia morta, chiedo 1000 volte se il battito c'e' e vedo l'agitazione intorno che mi fa capire che non sta andando bene.
Mi portano in sala operatoria, mi dicono di fare un sacco di cose, informandomi che potrebbe fare male (tipo catetere o altri movimenti), io eseguo tutto a menadito, pensando solo alla bambina.
Poi chiedo 3-4 volte che mi facciano l'anestesia per salvarla, chiedo il battito c'e', l'anestesista e' spazientito, finalmente mi mettono la maschera ed buio.
Mi sveglio per pochi istanti la sera stessa, solo per chiedere se Luna sta bene e Thomas mi dice che sta bene e poi dormo.
Due giorni di morfina ed antidolorifici, con persone che mi vengono a svegliare solo per pochi minuti per lavarmi. Vedo Luna il secondo giorno e sono incredula: e' bellissima, e' sana e sono stupida che sia mia

Le mi palpebre cadono giu', non riesco a stare in piedi.
Finalmente mi tolgono il catetere, mi tolgono la morfina e comincio a camminare, vedo la bimba, inizio l'allattamento, insomma con due giorni di ritardo inizia questo amore verso questo esserino bellissimo e dolcissimo, con la vocina da bimba gia' (quando piange ha questo pianto delicato da femminuccia

Torno a casa finalmente due giorni fa, ma come potete immaginare sono stata parecchio male fisicamente, le notti sono insonni e c'e' anche un bel po' di nervosismo perche' comunque sento di pesare sui miei che sono anziani e non posso fare piu' di tanto.
Thomas ha iniziato a parlare italiano in una settimana, mia madre parla meglio tedesco e mio padre in inglese, si sono dovuti capire in qualche modo nella settimana che non c'ero.
L'esperienza e' stata parecchio traumatica, tant'e' vero che in ospedale ho passato notti tremando dalla paura, con incubi ricorrenti e anche devo dire, pensieri parecchio negativi e credo che non avro' piu' bambini, solo perche' pensavo che avrei avuto la forza di superare il dolore e vincere le paure per mettere al mondo mia figlia nel modo piu' naturale.
Invece mi sento vagamente in colpa per quello che e' successo, anche se ho parlato con l'ostetrica che era li' con me e mi ha detto che sbaglio a pensare a questo, che comunque sarebbe finita cosi' perche' la situazione non poteva essere gestita diversamente per la poca dilatazione.
Ora non saro' molto on-line, perche' Thomas partira' a giorni, pero' vi prometto di collegarmi quanto prima se ho forze fisiche e tempo.
Un abbraccio a tutte

(le foto sono solo private nel mio profilo, non ne metteremo su facebook)