Lalat, per la disgrafia non si parla di screening ma di prevenzione.lalat ha scritto:Paola67 io ancora non sono sicura come pensarla riguardo i disturbi e sindromi infantili neuropsichiatriche ... nel senso che non so cosa succederebbe se mio figlio con la macchina del tempo potesse frequentare le elementari nel 1977 invece che oggi ... figuriamoci se posso approvare uno screening in una scuola dell'infanzia. Mi parrebbe un'invadenza eccessiva nei confronti di una famiglia ... che tutto sommato ha bisogno dei suoi tempi per eventualmente accettare una diagnosi ad esempio relativa ad un ritardo del linguaggio. Non mi piacerebbe che i mie figli frequentassero un asilo dove vengono testati a mia insaputa per ricercare eventuali difficoltà psichiche. Forse dal punto di vista del terapeuta questa cosa può apparire normale ... ma come genitore è un'incubo![]()
Anche questa cosa fa parte di una fretta e di un modo di "selezionare" i bambini dell'era contemporanea che non mi piace.
Come hai scritto qualche post più su non si può fare una diagnosi di dsa a 5 anni per cui non si tratta di screening o di testare i bambini a insaputa dei genitori. Si tratta di investire sulla formazione delle insegnanti, affinchè queste abbiano un minimo di conoscenza su determinate problematiche e un filo di attenzione su certi aspetti. Sapere come si sviluppa la motricità del bambini, come cambia l'impugnatura, quali strumenti sono più adatti a ogni età e come evolve il tratto grafico dallo scarabocchio al disegno al scrittura permette di intervenire precocemente, e in modo nn invasivo e non stressante per il bambino, PRIMA della scuola primaria, quando certi "difetti" (passatemi il termine) potrebbero causare difficoltà.
Ti faccio un esempio banlissimo: intorno ai 3 anni molto bambini hanno l'impugnatura "palmare", poi passano spontaneamente a un'impugnatura diversa, che segue lo sviluppo motorio ed è anche più funzionale alla scrittura. In alcuni casi questo passaggio, avviene in ritardo, con conseguenze sulla qualità del tratto e , soprattutto, sullo sviluppo della motricità fine. Se l'inasegnante conosce questi aspetti può aiutare il bimbo (con un semplicissimo "prova a tenere il pennarello così,m non sei più comodo?" o con qualche esercizio di motricità fine) ad avere un'impugnatura più funzionale al disegno e, in vista delle elemntari, alla scrittura.
Stessa cosa per la postura.
Sono d'ccordo con te sull'ultima frase, anche la scuola si sta "medicalizzando" e appena qualcosa esce dagli schemi della "normalità" si cerca subito un'etichetta x catalogare quel bambino.
Scusate il papiro ma è un argomento che mi interessa moltissimo e che conto di approfondire perchè lo ritengo fondamentale, soprattutto alla luce del moltiplicarsi dei casi di DSA.