Una scelta oggi per la vita

[alessia26]

risposta secco su 2 piedi lascerei il lavoro....
lo lascerei sia se provocasse un peggioramento della mia salute sia se andrebbe a nuocere la mia famiglia....

poi certo quando i fili sono a scuola non me ne starei sicuramente chiusa nelle 4 mura ma ne approfitterei per fare QUALCOSA PER ME e la mia persona....soprattutto perchè quando si sta male bisogna anche essere un po' egoisti e coccolarsi...
credo che farei un corso di inglese....un po' di movimento,lunghe letture in biblioteca,e andrei a cavallo...ovviamente se le mie condizioni me lo permettono...

[alessia26]

ovviamente i fili sono i fiGli

[laurap75]

Innanzitutto ringrazio di davvero tutte voi!
La situazione riguarda me quindi potete rivolgermi ogni tipo di domanda.
Il lavoro peggiorerebbe la situazione in quanto incompatibile con la mia salute poiché "contiene" proprio i motivi scatenanti del mio malessere.

Edera non mi è arrivato il tuo MP

Un fortissimo abbraccio!!!!!

[mariangelac]

laurap75, ma tu perche chiedi cosa faremmo noi, non sei convinta di volerlo lasciare il lavoro?

[Vajana]

io starei ogni secondo con le persone che amo

[Edera]

Edera non mi è arrivato il tuo MP

Un fortissimo abbraccio!!!!!

Vero, probabilmente ho fatto un pasticcio...te lo rimando!

[ely66]

Immaginate questa situazione: avete dei figli piccoli (uno o più non importa), dei medici competenti vi diagnosticano una malattia che è praticamente una bomba ad orologeria per la quale non morireste ma che vi invaliderebbe in maniera più o meno grave (ed in che percentuale nessuno al mondo preventivamente può dirvelo). L'invalidità riguarderebbe sia la vostra autonomia (la vista, il linguaggio, la parola, la memoria) sia la gestione della vostra famiglia e dei vostri bambini.
Oltre lo stress, una situazione è incompatibile con la vostra serenità e creerebbe una situazione a voi nociva: il lavoro.
Escludendo del tutto il discorso economico, vi faccio una domanda secca: continuereste a lavorare sperando che non vi accada nulla perché non sareste in grado di restare a casa tutto il giorno a dedicarvi solo alla famiglia per un qualcosa che potrebbe non accadervi mai o lascereste il lavoro per salvaguardare la vostra salute e, conseguentemente, quella della vostra famiglia?
Grazie e tutte/i

varia da persona a persona.
da quello che scrivi è invalidante nel FUTURO. non so, alzheimer o sla.
nel mio caso, MIO CASO, non starei a guardare la vita che mi scorre tra le dita. lavorerei, compatibilmente alle mie possibilità e non peserei sulla mia famiglia se appena possibile.
e si, in questo caso, in questi casi, per quanto MI riguarda, sarei per la morte programmata o morte dolce o eutanasia chiamatela come volete. PER ME. e l'ho lasciato scritto.

[laurap75]

laurap75, ma tu perche chiedi cosa faremmo noi, non sei convinta di volerlo lasciare il lavoro?

Sia io che mio marito stiamo valutando molto attentamente le cose.
Lasciare il lavoro mi consentirebbe sia di NON rischiare di rovinare la vita mia e, quindi, di tutta la nostra famiglia, sia di crescere io stessa i bambini senza delegare a nessuno.
Lavorare mi permette di "spezzare" un pochino. Tutto qui.
Sinceramente al 99% a questo punto propendiamo più per le dimissioni anche se sembrano uno schiaffo a chi non ha lavoro ma, visto che andare al lavoro significa rischiare molto, non vedo perché condannare anche i miei bambini a dover, forse, accudire la propria madre.
Chiedevo il vostro parere per avere anche altri punti di vista.

[Giulia80]

Sto vivendo in questo momento una situazione brutta in famiglia, per cui rispondo così: io penserei tanto alla mia famiglia nel senso che vorrei creare una situazione che, pur nel dolore, non peso sulle spalle di nessuno. Cercherei insomma di costruirmi la rete assistenziale che mi servirà senza dover passare per loro, perché tutto diventerebbe più difficile e doloroso.
Sistemate le cose pratiche, cercherei di lasciare di me un bel ricordo; ma se questo debba passare per lo stare a casa ogni minuti, non saprei davvero dirlo. Forse sarebbe ancora più difficile per tutti.
Detto questo, non mi viene altro, non so nemmeno cosa dirti. Spero che troverai la tua strada, e che magari possa essere un pochino meglio di così. Un abbraccio

[laura s]

Immaginate questa situazione: avete dei figli piccoli (uno o più non importa), dei medici competenti vi diagnosticano una malattia che è praticamente una bomba ad orologeria per la quale non morireste ma che vi invaliderebbe in maniera più o meno grave (ed in che percentuale nessuno al mondo preventivamente può dirvelo). L'invalidità riguarderebbe sia la vostra autonomia (la vista, il linguaggio, la parola, la memoria) sia la gestione della vostra famiglia e dei vostri bambini.
Oltre lo stress, una situazione è incompatibile con la vostra serenità e creerebbe una situazione a voi nociva: il lavoro.
Escludendo del tutto il discorso economico, vi faccio una domanda secca: continuereste a lavorare sperando che non vi accada nulla perché non sareste in grado di restare a casa tutto il giorno a dedicarvi solo alla famiglia per un qualcosa che potrebbe non accadervi mai o lascereste il lavoro per salvaguardare la vostra salute e, conseguentemente, quella della vostra famiglia?
Grazie e tutte/i

Ti posso rispondere in modo assolutamente preciso: lavorerei.
Perchè da anni seguo persone che hanno una malattia esattamente come quella che tu descrivi (cioè la sclerosi multipa) e ho potuto verificare che quanto più si tengono attivi, si impegnano e vivono una vita piena e normale, tanto meglio stanno. Questo lo dicono pure gli studi clinici, ma l'ho potuto verificare "sul campo", e non darei mai alla b******a la soddisfazione di rubarsi la mia vita.
Senza contare che la medicina viaggia velocissima e che ammalarsi oggi di una malattia così non significa affatto trovarsi fra vent'anni come chi si è ammalato vent'anni fa si trova oggi... e che quindi si rischia di ridiscutere la propria vita partendo con dati errati in mano!

[ishetta]

laurap75, ma tu perche chiedi cosa faremmo noi, non sei convinta di volerlo lasciare il lavoro?

Sia io che mio marito stiamo valutando molto attentamente le cose.
Lasciare il lavoro mi consentirebbe sia di NON rischiare di rovinare la vita mia e, quindi, di tutta la nostra famiglia, sia di crescere io stessa i bambini senza delegare a nessuno.
Lavorare mi permette di "spezzare" un pochino. Tutto qui.
Sinceramente al 99% a questo punto propendiamo più per le dimissioni anche se sembrano uno schiaffo a chi non ha lavoro ma, visto che andare al lavoro significa rischiare molto, non vedo perché condannare anche i miei bambini a dover, forse, accudire la propria madre.
Chiedevo il vostro parere per avere anche altri punti di vista.

Laura io lascerei questo lavoro ma, se è compatibile con le tue possibilità, ne cercherei uno di altro tipo oppure un hobby che mi permetta di sfogare in qualche modo.
Ti faccio i miei auguri per tutto.

[Deda]

io quoto le altre: se il lavoro aumentasse il rischio anche in misura minima lo lascerei e starei sicuramente a casa, altrimenti no.

Anche io la penso così!!

spero sia solo un'ipotesi

[helzbeth]

non lo so

dipende da quanto ti senti bene a lavorare e da quanto sei sicura che starai bene a casa... e non vorrei che lo stare a casa sia un continuo ricordo dell'orologio sulla bomba... che a lungo andare logora

non so cosa farei, ho imparato che parlare da fuori è facile, troppo facile

valuta bene, perchè una volta rimasta a casa non avrai scelta

farti spostare servirebbe? se il lavoro è la causa dovrebbe essere possibile

in fondo marito e figli continueranno ad essere impegnati gran parte del giorno e tu saresti a casa perlopiù a "pensare" oltre che casalingare....

[laura s]

Se il lavoro aggrava la patologia è diverso ovviamente, non avevo letto, ma in genere se si tratta di patologie lavorative (tipo asbestosi, silicosi etc) o comunque incompatibili/peggiorabili lavorando danno loro il prepensionamento, non mi quadra molto che sia tu a doverti licenziare sei sicuro che questa che il lavoro possa aggravare la malattia non sia una tua convinzione non supportata dai fatti??
Credo comunque che per motivi di salute tu possa prendere dell'aspettativa non retribuita: forse è meglio che le dimissioni! Intanto vedi come ti trovi da casalinga: capace che sia più faticoso che lavorare sai?

[ROB68]

scusa, Laura, se ti faccio una domanda da ignorante: perchè il lavoro dovrebbe influire così tanto? Sei sicura di questo?

[ci610]

scusa, Laura, se ti faccio una domanda da ignorante: perchè il lavoro dovrebbe influire così tanto? Sei sicura di questo?

bhè ma è ovvio che vivere una vita "normale", ossia la vita che avremmo vissuto senza malattia, aiuti a stare anche meglio
fare delle scelte in conseguenza di una diagnosi, è come arrendersi alla malattia, e la testa gioca tanto in certi casi

[laura s]

scusa, Laura, se ti faccio una domanda da ignorante: perchè il lavoro dovrebbe influire così tanto? Sei sicura di questo?

bhè ma è ovvio che vivere una vita "normale", ossia la vita che avremmo vissuto senza malattia, aiuti a stare anche meglio
fare delle scelte in conseguenza di una diagnosi, è come arrendersi alla malattia, e la testa gioca tanto in certi casi

Non ho capito se chiedeva a me o a Laura autrice del post, comunque se chiedeva a me è provato che più un malato cronico resta attivo e inserito in società meno velocemente avanza la disabilità!

[ci610]

forse ce l'aveva con l'autrice del post, in effetti

[lupikky]

Laura...a me viene da chiederti invece se è QUEL lavoro specifico che può peggiorare la situazione o IL lavoro in genere. Perchè se è quel lavoro specifico lo lascerei senza pensarci un attimo e magari proverei a reintrodurmi in un altro ambiente (so che con questi chiari di luna non è facile!)....se fosse proprio il lavoro in generale non saprei sinceramente...io credo che lo lascerei lo stesso ma non saprei consigliare altrettanto!

[Piorellino]

se il lavoro aumenta il rischio...lascerei immediatamente il lavoro senza dubbio!