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Prima, durante e dopo la gravidanza
scuola di inglese
- nottok
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scuola di inglese
Il prossimo anno, Caterina la mia primogenita andrà a scuola. Per lei abbiamo scelto la scuola europea vicina a casa ove studieranno due lingue straniere sin dalla prima.
Siccome la classe sarà costituita anche da bimbi di madrelingua (inglese, francese e tedesca) ho pensato di chiedere a una mia amica americana di fare un'ora alla settimana di lezione d'inglese con Caterina.
La prima lezione è andata abbastanza, abbiamo fatto una specie di tombola: venivano estratte delle lettere e tutti dovevamo ripetere il suono in inglese e una parola che iniziava per quella lettera. La seconda lezione abbiamo ripetuto il gioco e Caterina un po' a partecipato attivamente, diciamo per 15 minuti, poi ha iniziato a muoversi, a ridere, a ripetere le parole storpiate. La lezione è stata sospesa e lei è andata a giocare con i figli della mia amica.
Io non ho detto nulla, ma poi, quando la mia amica se ne è andata, ho sgridato Cate abbastanza severamente, le ho spiegato che se una persona adulta le sta parlando e sta cercando di insegnarle qualcosa non si parla e non si sghignazza ma ci si comporta in maniera rispettosa. Ho cercato di essere calma ma questa cosa mi ha fatto un po' infuriare, non è tanto per l'inglese quanto per la maleducazione. Non credo che tenere l'attenzione per mezz'ora sia chiederle tanto. Mentre la sgridavo, Caterina mi ha detto che quando fa inglese con la maestra all'asilo è attenta e che si è comportata così perché la mia amica non è una maestra. Ovviamente le ho spiegato che si impara dappertutto non solo a scuola... Secondo voi è troppo presto per queste lezioni?Cate ha 5 anni e tre mesi.
Siccome la classe sarà costituita anche da bimbi di madrelingua (inglese, francese e tedesca) ho pensato di chiedere a una mia amica americana di fare un'ora alla settimana di lezione d'inglese con Caterina.
La prima lezione è andata abbastanza, abbiamo fatto una specie di tombola: venivano estratte delle lettere e tutti dovevamo ripetere il suono in inglese e una parola che iniziava per quella lettera. La seconda lezione abbiamo ripetuto il gioco e Caterina un po' a partecipato attivamente, diciamo per 15 minuti, poi ha iniziato a muoversi, a ridere, a ripetere le parole storpiate. La lezione è stata sospesa e lei è andata a giocare con i figli della mia amica.
Io non ho detto nulla, ma poi, quando la mia amica se ne è andata, ho sgridato Cate abbastanza severamente, le ho spiegato che se una persona adulta le sta parlando e sta cercando di insegnarle qualcosa non si parla e non si sghignazza ma ci si comporta in maniera rispettosa. Ho cercato di essere calma ma questa cosa mi ha fatto un po' infuriare, non è tanto per l'inglese quanto per la maleducazione. Non credo che tenere l'attenzione per mezz'ora sia chiederle tanto. Mentre la sgridavo, Caterina mi ha detto che quando fa inglese con la maestra all'asilo è attenta e che si è comportata così perché la mia amica non è una maestra. Ovviamente le ho spiegato che si impara dappertutto non solo a scuola... Secondo voi è troppo presto per queste lezioni?Cate ha 5 anni e tre mesi.
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
- Pipa
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Re: scuola di inglese
Ma perchè volete a tutti i costi stressare i vostri figli già prima che comincino la scuola?
Nottok non per essere polemica, ma davvero ha 5 anni!Mi pare di capire che già faccia qualcosina di inglese alla materna no? D'altronde a scuola ci andrà proprio per imparare, a che pro insegnarle le cose prima?
Poi ognuno fa come crede, per carità, ma se proprio decidessi di continuare secondo me sarebbe meglio che tu non fossi presente.
Nottok non per essere polemica, ma davvero ha 5 anni!Mi pare di capire che già faccia qualcosina di inglese alla materna no? D'altronde a scuola ci andrà proprio per imparare, a che pro insegnarle le cose prima?
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- madi2002
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Re: scuola di inglese
I figli della tua amica parlano inglese fluentemente???
Si potrebbe pensare che nei vostri incontri settimanali si stabilisca che l'unica lingua concessa è l'inglese....così Caterina sarà, da un lato, "obbligata" ad esprimersi in inglese, dall'altra, non le sembrerà di subire una "lezione" di lingua straniera....
Ovviamente, non so quale sia il tuo livello di inglese, ma dovrai fare anche tu lo sforzo di rispttare la "regola"...che poi male non fa neanche a noi ogni tanto parlare in inglese....
Si potrebbe pensare che nei vostri incontri settimanali si stabilisca che l'unica lingua concessa è l'inglese....così Caterina sarà, da un lato, "obbligata" ad esprimersi in inglese, dall'altra, non le sembrerà di subire una "lezione" di lingua straniera....
Ovviamente, non so quale sia il tuo livello di inglese, ma dovrai fare anche tu lo sforzo di rispttare la "regola"...che poi male non fa neanche a noi ogni tanto parlare in inglese....

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Il 08/06/2012 è arrivato nella nostra vita un secondo dono meraviglioso....CYNZIA
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- nottok
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Re: scuola di inglese
Mi sono fidata di chi sostiene che prima si inizia con la lingua straniera, meglio è.Pipa ha scritto:Ma perchè volete a tutti i costi stressare i vostri figli già prima che comincino la scuola?
Nottok non per essere polemica, ma davvero ha 5 anni!Mi pare di capire che già faccia qualcosina di inglese alla materna no? D'altronde a scuola ci andrà proprio per imparare, a che pro insegnarle le cose prima?
Poi ognuno fa come crede, per carità, ma se proprio decidessi di continuare secondo me sarebbe meglio che tu non fossi presente.
E' la scuola stessa che, per valutare l'iscrizione, richiede che sia già stato fatto un corso di avvicinamento alla lingua.
Tutti i bimbi ammessi a questa scuola o sono madrelingua o hanno frequentato l'asilo europeo ove si fa inglese sin dai tre anni.
Io parlo inglese, posso senz'altro farlo durante la lezione (serve anche a me!). E' stata Caterina a chiedermi di essere presente, mi ha detto che non voleva essere l'unica bimba senza la mamma!
Ripeto, non è tanto per l'inglese quanto per l'educazione. Ma è davvero presto chiedere a cinque anni di concentrarsi mezz'ora?
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
- nottok
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Re: scuola di inglese
I figli della mia amica sono americani!madi2002 ha scritto:I figli della tua amica parlano inglese fluentemente???
Si potrebbe pensare che nei vostri incontri settimanali si stabilisca che l'unica lingua concessa è l'inglese....così Caterina sarà, da un lato, "obbligata" ad esprimersi in inglese, dall'altra, non le sembrerà di subire una "lezione" di lingua straniera....
Ovviamente, non so quale sia il tuo livello di inglese, ma dovrai fare anche tu lo sforzo di rispttare la "regola"...che poi male non fa neanche a noi ogni tanto parlare in inglese....
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
- madi2002
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Re: scuola di inglese
Allora quella di parlare inlese mentre si gioca potrebbe essere una valida alternativa e poi, magari, ne giova anche Cecilia (è così che si chiama la piccola?)....sempre che anche lei sia presente.....nottok ha scritto:I figli della mia amica sono americani!madi2002 ha scritto:I figli della tua amica parlano inglese fluentemente???
Si potrebbe pensare che nei vostri incontri settimanali si stabilisca che l'unica lingua concessa è l'inglese....così Caterina sarà, da un lato, "obbligata" ad esprimersi in inglese, dall'altra, non le sembrerà di subire una "lezione" di lingua straniera....
Ovviamente, non so quale sia il tuo livello di inglese, ma dovrai fare anche tu lo sforzo di rispttare la "regola"...che poi male non fa neanche a noi ogni tanto parlare in inglese....
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- madi2002
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Re: scuola di inglese
Quando mia nipote doveva iniziare la scuola (ed era in una situazione simile alla tua), mia sorella e mio cognato hanno trascorso tutto il periodo estivo prima dell'inizio della scuola (o magari nel tuo caso prima dei test di ingrsso) che in casa si parlava solo inglese.....ma, in questo caso, anche tuo marito/compagno/socio (sempre che viva con voi), dovrebbe fare la stessa cosa....
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- nottok
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Re: scuola di inglese
Sì c'è anche Cecilia!
Il problema è questo, ora spiego meglio: la scuola europea è statale, è a 50m.da casa nostra sulla pista ciclabile in mezzo al parco, privilegiano lo studio di 2 lingue. Abbiamo iscritto Caterina proprio perché ci sembrava una buona possibilità considerati i tempi che corrono qui Italia. Io le lingue le ho imparate facendo scuole private anche costose in parallelo all'Università: significava tre volte alla settimana di scuola serale dalle 20 alle 22 dopo aver studiato per gli esami universitari e seguito le lezioni. Era bello ma faticoso se fatto con impegno.
Da una parte vorrei aiutare Caterina a essere, se non al pari con i compagni, almeno non un pesce fuor d'acqua nei primi giorni di scuola; dall'altra ho paura di sovraccaricarla per i suoi cinque anni che, come mi conferma Pipa, in effetti sono pochi. Sul fatto che quando ti parlano non si debba ridere e saltare e sul rispetto per chi insegna mi sembra di non sbagliare. Sulle lezioni, invece, vi vorrei chiedere se pensate che sia opportuno che io domandi a Cate se ha piacere di continuare o no. Grazie per l'aiuto, quando scrivo qui è perché mi serve realmente un'opinione quindi le critiche sono ben accette.
Il problema è questo, ora spiego meglio: la scuola europea è statale, è a 50m.da casa nostra sulla pista ciclabile in mezzo al parco, privilegiano lo studio di 2 lingue. Abbiamo iscritto Caterina proprio perché ci sembrava una buona possibilità considerati i tempi che corrono qui Italia. Io le lingue le ho imparate facendo scuole private anche costose in parallelo all'Università: significava tre volte alla settimana di scuola serale dalle 20 alle 22 dopo aver studiato per gli esami universitari e seguito le lezioni. Era bello ma faticoso se fatto con impegno.
Da una parte vorrei aiutare Caterina a essere, se non al pari con i compagni, almeno non un pesce fuor d'acqua nei primi giorni di scuola; dall'altra ho paura di sovraccaricarla per i suoi cinque anni che, come mi conferma Pipa, in effetti sono pochi. Sul fatto che quando ti parlano non si debba ridere e saltare e sul rispetto per chi insegna mi sembra di non sbagliare. Sulle lezioni, invece, vi vorrei chiedere se pensate che sia opportuno che io domandi a Cate se ha piacere di continuare o no. Grazie per l'aiuto, quando scrivo qui è perché mi serve realmente un'opinione quindi le critiche sono ben accette.
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
- sam79
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Re: scuola di inglese
Nottok, io non ho ancora figli (il primo nascerá a maggio), ma ti posso riportare la mia esperienza:
i miei genitori sono di due paesi diversi e tra loro parlavano inglese, quando io ero piccola.
Mia madre e mio padre mi parlavano ognuno nella sua lingua e ho iniziato a "studiare" inglese con un´amica di mia mamma quando avevo 3 anni.
Quando ho iniziato ad andare all´asilo, peró, hanno sospeso, perché avevo un pochino di confusione in testa
, anche perché mia madre aveva iniziato a parlicchiare italiano e ogni tanto mischiava le lingue (cosa sconsigliatissima, assolutamente).
Peró l´amica di mia madre mi aveva lasciato molti libri e giochi in inglese e io ho continuato ad utilizzarli fino a quando ho ricominciato, in prima media, a fare inglese a scuola.
Beh, il risultato é stato che ricordavo moltissime parole e sapevo parlare inglese, anche se non lo avevo utilizzato attivamente per un bel po´.
E devo dire che aver iniziato ad avere familiaritá con l´inglese sin da piccola, mi ha aiutato moltissimo. Anche per imparare poi altre lingue, perché il mio cervello sapeva cosa aspettarsi.
Al momento, conosco 5 lingue e sto studiando la numero 6
(lo svedese: ma questa é dura!)
Siccome mio marito é anche lui bilingue, l´argomento é assolutamente una nostra prioritá per il piccolo che sta per nascere e stiamo leggendo molto per informarci al meglio su come tranquillamente far crescere nostro figlio trilingue (io e mio marito comunichiamo in inglese, tra noi).
Non é assolutamente vero che i bambini si stressano, ad imparare una lingua diversa.
L´importante é il metodo e la costanza: inserirlo in un ambiente di gioco é ideale e soprattutto, é importante mantenere un contesto in cui si parli la lingua da imparare. Ad esempio, se tua figlia sapesse che ogni volta che vede la tua amica e i suoi figli si parla tutti inglese, quello potrebbe essere un contesto "fisso" per lei, in modo che non crei confusione quando é in altri contesti.
L´errore di mischiare le lingue non si puó fare, all´inizio, ma solo quando il bambino é abbastanza grande da saper distinguere.
Io ho tantissimi amici bi- e tri-lingue e tutti hanno iniziato in tenera etá. Purtroppo, il cervello non acquisisce nello stesso modo, andando avanti. Si puó imparare la grammatica e a parlare bene, ma rimane piú difficile imparare una pronuncia corretta.
Questa é la mia esperienza: speri sia utile!

i miei genitori sono di due paesi diversi e tra loro parlavano inglese, quando io ero piccola.
Mia madre e mio padre mi parlavano ognuno nella sua lingua e ho iniziato a "studiare" inglese con un´amica di mia mamma quando avevo 3 anni.
Quando ho iniziato ad andare all´asilo, peró, hanno sospeso, perché avevo un pochino di confusione in testa

Peró l´amica di mia madre mi aveva lasciato molti libri e giochi in inglese e io ho continuato ad utilizzarli fino a quando ho ricominciato, in prima media, a fare inglese a scuola.
Beh, il risultato é stato che ricordavo moltissime parole e sapevo parlare inglese, anche se non lo avevo utilizzato attivamente per un bel po´.
E devo dire che aver iniziato ad avere familiaritá con l´inglese sin da piccola, mi ha aiutato moltissimo. Anche per imparare poi altre lingue, perché il mio cervello sapeva cosa aspettarsi.
Al momento, conosco 5 lingue e sto studiando la numero 6

Siccome mio marito é anche lui bilingue, l´argomento é assolutamente una nostra prioritá per il piccolo che sta per nascere e stiamo leggendo molto per informarci al meglio su come tranquillamente far crescere nostro figlio trilingue (io e mio marito comunichiamo in inglese, tra noi).
Non é assolutamente vero che i bambini si stressano, ad imparare una lingua diversa.
L´importante é il metodo e la costanza: inserirlo in un ambiente di gioco é ideale e soprattutto, é importante mantenere un contesto in cui si parli la lingua da imparare. Ad esempio, se tua figlia sapesse che ogni volta che vede la tua amica e i suoi figli si parla tutti inglese, quello potrebbe essere un contesto "fisso" per lei, in modo che non crei confusione quando é in altri contesti.
L´errore di mischiare le lingue non si puó fare, all´inizio, ma solo quando il bambino é abbastanza grande da saper distinguere.
Io ho tantissimi amici bi- e tri-lingue e tutti hanno iniziato in tenera etá. Purtroppo, il cervello non acquisisce nello stesso modo, andando avanti. Si puó imparare la grammatica e a parlare bene, ma rimane piú difficile imparare una pronuncia corretta.
Questa é la mia esperienza: speri sia utile!

Baby boy Raphaël e' nato il 12 aprile 2012. We love you, little one!
- flan
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Re: scuola di inglese
Ciao nottok,
io sono un'insegnante di inglese per bambini dai 3 anni in su, e faccio qualche considerazione, un po' a casaccio...
- Essere americani (o comunque di madrelingua inglese) non significa necessariamente essere in grado di insegnare l'inglese, soprattutto ai bambini! Ad esempio, il gioco della tombola che mi hai descritto è sicuramente carino, ma appunto poteva funzionare solo per una volta. La volta successiva occorreva organizzare un gioco differente.
- Inoltre, lo span di attenzione dei bambini su una singola attività a 5 anni non è molto lungo. Non si può pensare di fare uno stesso gioco per un'ora, o anche solo per mezz'ora. Occorre diversificare le attività, con momenti più "tranquilli" e momenti più movimentati.
- Secondo me non avresti dovuto sgridare malamente tua figlia per come si era comportata. A quell'età si impara attraverso IL GIOCO e se ci si annoia, ci si annoia. Era compito dell'insegnante trovare un modo per rendere partecipe la bambina, magari appunto cambiando attività. Il fatto di ripetere in modo sbagliato le parole, poi, era proprio un suo modo per non annoiarsi e manifestare il suo disagio.
- E' verissimo che entro gli 8 anni le lingue si imparano in fretta e senza fatica. Ma, appunto, nel modo giusto, senza forzature.
- Una forzatura, e un grosso errore, è proprio quello di iniziare a parlare inglese a casa di punto in bianco. Di solito questa cosa destabilizza i bambini.
Sono pensieri sparsi che mi sono venuti in mente così, di getto, leggendo il topic, quindi mi scuso se magari non ho approfondito alcuni punti... ma se hai domande, risponderò volentieri!
P.S. Che fortuna avere la scuola europea così vicina a casa...!!!!!!!!!!!
io sono un'insegnante di inglese per bambini dai 3 anni in su, e faccio qualche considerazione, un po' a casaccio...
- Essere americani (o comunque di madrelingua inglese) non significa necessariamente essere in grado di insegnare l'inglese, soprattutto ai bambini! Ad esempio, il gioco della tombola che mi hai descritto è sicuramente carino, ma appunto poteva funzionare solo per una volta. La volta successiva occorreva organizzare un gioco differente.
- Inoltre, lo span di attenzione dei bambini su una singola attività a 5 anni non è molto lungo. Non si può pensare di fare uno stesso gioco per un'ora, o anche solo per mezz'ora. Occorre diversificare le attività, con momenti più "tranquilli" e momenti più movimentati.
- Secondo me non avresti dovuto sgridare malamente tua figlia per come si era comportata. A quell'età si impara attraverso IL GIOCO e se ci si annoia, ci si annoia. Era compito dell'insegnante trovare un modo per rendere partecipe la bambina, magari appunto cambiando attività. Il fatto di ripetere in modo sbagliato le parole, poi, era proprio un suo modo per non annoiarsi e manifestare il suo disagio.
- E' verissimo che entro gli 8 anni le lingue si imparano in fretta e senza fatica. Ma, appunto, nel modo giusto, senza forzature.
- Una forzatura, e un grosso errore, è proprio quello di iniziare a parlare inglese a casa di punto in bianco. Di solito questa cosa destabilizza i bambini.
Sono pensieri sparsi che mi sono venuti in mente così, di getto, leggendo il topic, quindi mi scuso se magari non ho approfondito alcuni punti... ma se hai domande, risponderò volentieri!

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M 2009 R 2012
- flan
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Re: scuola di inglese
Giustissimo.sam79 ha scritto:Ad esempio, se tua figlia sapesse che ogni volta che vede la tua amica e i suoi figli si parla tutti inglese, quello potrebbe essere un contesto "fisso" per lei, in modo che non crei confusione quando é in altri contesti.
Ma ovviamente se la bambina non ha mai parlato inglese prima, non potrà mai esprimersi solo con quella lingua. Andrà inserita in un contesto in cui si parla inglese, nel quale GRADUALMENTE arriverà a dire qualche parolina, comunicando anche in italiano.
Riguardo al bi- o tri-linguismo, è opportuno che ciascun genitore parli col bambino fin dal primo giorno nella lingua con cui decide di creare il canale di comunicazione, e che questo non cambi mai almeno finché il bambino non è grande.
Esempio: madre inglese, padre francese, bimbo nato in italia. La madre parlerà in inglese al bambino, il padre in francese, e tra di loro i genitori potranno parlare qualsiasi lingua, l'importante è che col bambino non cambino mai di punto in bianco la lingua con cui gli si rivolgono. Si è creato un canale di comunicazione, di fiducia e di sicurezza che non va assolutamente destabilizzato!
M 2009 R 2012
- nottok
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Re: scuola di inglese
Sì anch'io ho pensato la stessa cosa sul gioco della tombola ma non ho detto nulla perché, appunto, l'insegnante non ero io. L'altra volta, oltre la tombola, avevamo fatto un gioco più divertente: una specie di girotondo con stand up, sit down... e adesso che cosa faccio? Continuo con la mia amica chiedendole di variare gioco oppure sospendo le lezioni?flan ha scritto:Ciao nottok,
io sono un'insegnante di inglese per bambini dai 3 anni in su, e faccio qualche considerazione, un po' a casaccio...
- Essere americani (o comunque di madrelingua inglese) non significa necessariamente essere in grado di insegnare l'inglese, soprattutto ai bambini! Ad esempio, il gioco della tombola che mi hai descritto è sicuramente carino, ma appunto poteva funzionare solo per una volta. La volta successiva occorreva organizzare un gioco differente.
- Inoltre, lo span di attenzione dei bambini su una singola attività a 5 anni non è molto lungo. Non si può pensare di fare uno stesso gioco per un'ora, o anche solo per mezz'ora. Occorre diversificare le attività, con momenti più "tranquilli" e momenti più movimentati.
- Secondo me non avresti dovuto sgridare malamente tua figlia per come si era comportata. A quell'età si impara attraverso IL GIOCO e se ci si annoia, ci si annoia. Era compito dell'insegnante trovare un modo per rendere partecipe la bambina, magari appunto cambiando attività. Il fatto di ripetere in modo sbagliato le parole, poi, era proprio un suo modo per non annoiarsi e manifestare il suo disagio.
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Sono pensieri sparsi che mi sono venuti in mente così, di getto, leggendo il topic, quindi mi scuso se magari non ho approfondito alcuni punti... ma se hai domande, risponderò volentieri!![]()
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Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
- sam79
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Re: scuola di inglese
Giustissimo il tuo appunto sul fatto che se la bambina non ha mai parlato inglese prima, la lingua vada introdotta gradualmente.flan ha scritto:Giustissimo.sam79 ha scritto:Ad esempio, se tua figlia sapesse che ogni volta che vede la tua amica e i suoi figli si parla tutti inglese, quello potrebbe essere un contesto "fisso" per lei, in modo che non crei confusione quando é in altri contesti.
Ma ovviamente se la bambina non ha mai parlato inglese prima, non potrà mai esprimersi solo con quella lingua. Andrà inserita in un contesto in cui si parla inglese, nel quale GRADUALMENTE arriverà a dire qualche parolina, comunicando anche in italiano.
Riguardo al bi- o tri-linguismo, è opportuno che ciascun genitore parli col bambino fin dal primo giorno nella lingua con cui decide di creare il canale di comunicazione, e che questo non cambi mai almeno finché il bambino non è grande.
Esempio: madre inglese, padre francese, bimbo nato in italia. La madre parlerà in inglese al bambino, il padre in francese, e tra di loro i genitori potranno parlare qualsiasi lingua, l'importante è che col bambino non cambino mai di punto in bianco la lingua con cui gli si rivolgono. Si è creato un canale di comunicazione, di fiducia e di sicurezza che non va assolutamente destabilizzato!
Per il bi- trilinguismo, hai confermato esattamente quello che ho letto e che penso di fare con mio figlio.
Come ho scritto nella mia esperienza, infatti, mia madre fece l´errore di mischiare e alla fine la terza lingua (l´inglese) é stata sospesa per un po´, proprio per la mia confusione.
Vorrei aggiungere un pensiero:
qui in Svezia praticamente parlano tutti inglese. Ovviamente, con vari livelli, ma io per un anno sono riuscita a fare tutto senza parlare lo svedese e dovendo chiedere poche volte a mio marito di aiutarmi.
Oltre ad imparare la lingua dall´asilo, qui nessun programma, film, telefilm é doppiato: in TV metá del tempo ci sono programmi in inglese sottotitolati.
Beh, sembra funzionare

Baby boy Raphaël e' nato il 12 aprile 2012. We love you, little one!
- flan
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Re: scuola di inglese
Su questo non so cosa dirti... devi vedere tu.
Magari prova a portare la bimba un'altra volta e vedi se si diverte o meno. Se si diverte, di sicuro sta imparando e può continuare. Se invece non si diverte, penso che se ne accorgerà anche la tua amica, e a questo punto a mio avviso non conviene insistere e dire chiaramente che magari Caterina in questo momento non è pronta per questo tipo di attività... che poi non è una scusa ma è la verità.
Magari prova a portare la bimba un'altra volta e vedi se si diverte o meno. Se si diverte, di sicuro sta imparando e può continuare. Se invece non si diverte, penso che se ne accorgerà anche la tua amica, e a questo punto a mio avviso non conviene insistere e dire chiaramente che magari Caterina in questo momento non è pronta per questo tipo di attività... che poi non è una scusa ma è la verità.
M 2009 R 2012
- nottok
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Re: scuola di inglese
Ok! Farò così e vedrò come la pensa Caterina!
Mamma con la toga - Caterina 17 novembre 2006 - Cecilia 19 settembre 2008
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Re: scuola di inglese
Sono completamente d'accordo con Flan, secondo me non servirebbe a niente cominciare a parlare a vostra figlia in inglese. Io penso che i genitori dovrebbero parlare nella propria lingua madre, anche in un contesto di multilinguismo. Noi siamo entrambi italiani, viviamo a Bruxelles in un contesto francofono, ma non abbiamo mai parlato alle nostre figlie in francese (anche se mio marito lo parla perfettamente, accento compreso). Il francese l'hanno imparato al nido e con gli amichetti francofoni.
Per l'inglese, se vedi che la bambina si stanca, io lascerei stare. Lo imparerà a scuola. Come ho già scritto nel topic sulla scuola europea, anche mia figlia maggiore, in prima elementare alla scuola europea, ha iniziato inglese quest'anno. L'insegnante parla solo in inglese, nella classe ci sono già bambini che parlano inglese, e lei piano piano sta imparando. All'inizio diceva di non capire niente, ora dice che va meglio e capisce qualcosa, a casa comincia a ripetere frasi e canzoncine
Valentina
Per l'inglese, se vedi che la bambina si stanca, io lascerei stare. Lo imparerà a scuola. Come ho già scritto nel topic sulla scuola europea, anche mia figlia maggiore, in prima elementare alla scuola europea, ha iniziato inglese quest'anno. L'insegnante parla solo in inglese, nella classe ci sono già bambini che parlano inglese, e lei piano piano sta imparando. All'inizio diceva di non capire niente, ora dice che va meglio e capisce qualcosa, a casa comincia a ripetere frasi e canzoncine

Valentina
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Re: scuola di inglese
Flan, se Nottok me lo permette, vorrei chiederti una cosa:
i genitori di un mio amico hanno fatto esattamente l´opposto di ció che viene suggerito in caso di multilinguismo, ovvero hanno sempre mischiato tutte le lingue fin da quando era piccolo (nel caso specifico, inglese, hindi, urdu e italiano).
Ora, all´etá di quasi 30 anni, il mio amico parla tutte e 4 le lingue. Ovviamente, si trova meglio con alcune piuttosto che con altre, ma comunica in tutte e 4.
Io rimango dello stesso tuo parere (ogni genitore comunica in una sola lingua).
Secondo te il suo é un caso particolare o effettivamente c´é un metodo multilingue diverso che non conosco?
Chiedo per curiositá...
i genitori di un mio amico hanno fatto esattamente l´opposto di ció che viene suggerito in caso di multilinguismo, ovvero hanno sempre mischiato tutte le lingue fin da quando era piccolo (nel caso specifico, inglese, hindi, urdu e italiano).
Ora, all´etá di quasi 30 anni, il mio amico parla tutte e 4 le lingue. Ovviamente, si trova meglio con alcune piuttosto che con altre, ma comunica in tutte e 4.
Io rimango dello stesso tuo parere (ogni genitore comunica in una sola lingua).
Secondo te il suo é un caso particolare o effettivamente c´é un metodo multilingue diverso che non conosco?
Chiedo per curiositá...

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Re: scuola di inglese
Posso dire per esperienza che questo e' piu' facile a dirsi che a farsi... dopo 10 anni che abito qui ho parecchie amiche italiane con cui ci parliamo un italiano un po' bastardato, un po' per pigrizia e un po' perche' ci sono delle parole che rendono di piu' in inglese che in italiano (e viceversa). Con Enrico mi sforzo di parlare sempre in italiano e tra le mie amiche mi sembra di essere quella piu' coerente in questo (proprio perche' sono d'accordo con la tua affermazione) ma a volte, soprattutto quando siamo di fretta, la frase o il discorso in inglese ci scappa.flan ha scritto: tra di loro i genitori potranno parlare qualsiasi lingua, l'importante è che col bambino non cambino mai di punto in bianco la lingua con cui gli si rivolgono. Si è creato un canale di comunicazione, di fiducia e di sicurezza che non va assolutamente destabilizzato!
Detto questo, credo che un genitore italiano in un paese non anglofono faccia piu' male che bene a parlare a suo figlio in inglese, soprattutto per una questione di pronuncia che se viene inculcata sbagliata all'inizio poi sara' quasi impossibile da correggere.
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Re: scuola di inglese
Ah, ma questo succede anche a me, pur vivendo in Italia! Oltre che l'insegnante, faccio la traduttrice e l'interprete, e non solo con l'inglese, quindi puoi immaginare...yoga ha scritto: Posso dire per esperienza che questo e' piu' facile a dirsi che a farsi... dopo 10 anni che abito qui ho parecchie amiche italiane con cui ci parliamo un italiano un po' bastardato, un po' per pigrizia e un po' perche' ci sono delle parole che rendono di piu' in inglese che in italiano (e viceversa). Con Enrico mi sforzo di parlare sempre in italiano e tra le mie amiche mi sembra di essere quella piu' coerente in questo (proprio perche' sono d'accordo con la tua affermazione) ma a volte, soprattutto quando siamo di fretta, la frase o il discorso in inglese ci scappa.

I bambini assorbono come spugne, di sicuro quel metodo può funzionare nell'insegnare (e il tuo amico ne è la prova), ma non è il migliore dal punto di vista della relazione con i genitori.sam79 ha scritto:Flan, se Nottok me lo permette, vorrei chiederti una cosa:
i genitori di un mio amico hanno fatto esattamente l´opposto di ció che viene suggerito in caso di multilinguismo, ovvero hanno sempre mischiato tutte le lingue fin da quando era piccolo (nel caso specifico, inglese, hindi, urdu e italiano).
Ora, all´etá di quasi 30 anni, il mio amico parla tutte e 4 le lingue. Ovviamente, si trova meglio con alcune piuttosto che con altre, ma comunica in tutte e 4.
Io rimango dello stesso tuo parere (ogni genitore comunica in una sola lingua).
Secondo te il suo é un caso particolare o effettivamente c´é un metodo multilingue diverso che non conosco?
Chiedo per curiositá...
Ad esempio, anche io potrei parlare con mia figlia indifferentemente in italiano, in inglese o in francese, ma non lo faccio perché fin dal primo giorno ho deciso che il nostro canale di comunicazione è l'italiano. Tanto per dire, è in italiano che mi vengono in mente i nomignoli più carini e fantasiosi e coccolosi, l'italiano è la mia lingua madre!!
Ora mia figlia ha quasi tre anni, mi ha sentita parlare inglese in diverse occasioni, siamo stati in America e ha conosciuto bimbi che parlavano inglese, guarda i cartoni in inglese... insomma, ha capito benissimo che esistono queste due lingue e talvolta mi chiede come si dice questo o quello. Oppure mi chiede di fare con lei qualche gioco che faccio con i bimbi delle lezioni, e in quel mentre, e solo in quel mentre, le parlo in inglese.
Ma non mi metterei mai a spiegarle cose importanti in inglese, a coccolarla in inglese eccetera. Sarebbe innaturale per me e per lei.
Non so se sono stata chiara...

M 2009 R 2012
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Re: scuola di inglese
Flan, sei stata chiarissima, grazie! 

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