GravidanzaOnLine: il Forum
Prima, durante e dopo la gravidanza
Elisa e la sua mamma
- Giulia80
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- Iscritto il: 9 lug 2009, 21:24
Elisa e la sua mamma
Non vedevo l'ora di raccontarlo questo viaggio lungo, faticoso e meraviglioso... e adesso, mentre i nani dormono (sperando che duri), metto insieme un racconto che sto cercando di scrivere da tre settimane, su tre pc diversi con tastiere diverse, e in ore improbabili. Mi scuserete quindi se troverete strafalcioni, apostrofi al posto di accenti e amenità varie...
Questa volta la storia comincia nel tardo autunno, una sera che dovrei ricominciare la pillola e mio marito prende il pacchetto al posto mio e lo richiude in un cassetto. "Ci riproviamo?", chiede. Sono incredula e dico subito di sì. Dopo una visita recente in cui due medici sostenevano che dovevamo rivolgerci al centro fertilità se avessimo voluto altri figli, convinti che ci sarebbe voluto tantissimo, che Francesco forse sarebbe rimasto figlio unico... Elisa è arrivata in un baleno alla faccia dei catastrofisti!
E in un momento anche delicato, con le condizioni del mio contratto in discussione a fine anno, mi son trovata con un test di gravidanza positivo in mano, in ufficio dove non potevo parlare con nessuno, con mio marito lontano, appena usciti da un periodaccio di malattie e ospedale del nostro primogenito.
Ero attonita. E felice. E piena di paure. Prima tra tutte, per ridicolo che sia, dare la notizia ai nonni.
Lo dico a Antonio, che impazzisce definitivamente e comincia a chiedermi se secondo me questa volta sarà una bimba.
Comincio a vomitare e nel giro di qualche giorno lo diciamo anche a casa, perchè il mio malessere stava diventando inoccultabile. Reazioni attese: siete pazzi, come ve la caverete con sue figli così vicini, ma non potevate starci attenti??? Ecco, ci tengo a dire che quegli stessi nonni adesso sono completamente rimbecilliti davanti alla nipotina e per ora hanno smesso di chiedermi se penso di farmi legare le tube...
I primi di gennaio la prima ecografia. C'è. Il cuore batte fortissimo. Che emozione, mi ricordo di quando aspettavo Francesco, del turbine di emozioni in cui mi ero trovata. Che bello.
Subito discuto con il mio medico la possibilità di un VBAC. Il parto di Francesco è finito in un cesareo d'urgenza, con il battito del bambino che spariva ad ogni contrazione. Un cesareo fatto con me vestita tanto si era di fretta e che mi ha lasciato in bocca tutto l'amaro della paura e tutta la frustrazione di non essere riuscita a far nascere mio figlio.
Il mio ginecologo è possibilista: dice che dobbiamo vedere come va, ma che secondo lui si può fare. Mi appoggia in pieno, dice che capisce la mia frustrazione per l'esperienza precedente e che mi aiuterà il più possibile. E così sarà, fino all'ultimo.
I mesi trascorrono lenti, una gravidanza da manuale, con tanta nausea e tantissimo vomito, tanta stanchezza e tanta contentezza nel vedere questa panciona crescere e nel sentire il mio pesciolino muoversi. Poi ci dicono che è una bambina. Si chiama Elisa, ce lo dice lei una sera che le diciamo i nomi, e lei scalcia quando la chiamiamo così. E sia. Elisa.
Ma poi arrivano le 35 settimane e la nana è ancora podalica. Tra mille dubbi e paure decidiamo per la manovra di rivolgimento, altrimenti la porta del VBAC è chiusa per sempre. Ci proviamo e la manovra riesce con molte parolacce mie, ma senza danni, a 37 settimane.
Ma da lì la situazione degenera. La bambina che fino ad allora era bella grossina, comincia a non crescere più bene, il liquido scarseggia, cominciano i monitoraggi e non sono brillanti. Andiamo avanti così una decina di giorni, in cui io e Antonio perdiamo il sonno, sempre più incerti sul da farsi. Mi controllano tantissimo e questo in parte mi tranquillizza, ma mi fa sentire un po' appesa a un filo. Se mi controllano così è perchè la situazione non è rosea.
Alla fine decido io. Chiamo il medico e gli dico che non me la sento di andare avanti così, che mi sembra di rischiare troppo, che se fino a due settimane prima c'erano buone possibilità per un VBAC, ho la sensazione che la situazione si sia rovesciata e che le probabilità di finire di nuovo in un cesareo d'urgenza abbiano abbondantemente sorpassato quelle di un parto naturale. Non solo: ho la sensazione di mettere a rischio mia figlia, e questo non posso farlo. Volevo tantissimo un parto naturale, lo volevo per riconciliarmi con la mia idea di maternità, che mi è sembrato di non aver mai vissuto fino in fondo. Ma non a questo prezzo. Non posso. Passa tutto in secondo piano e lì capisco, finalmente, che anche per me la maternità è compiuta. Si compie così, quando sospirando capisco che non importa nulla come mia figlia verrà al mondo, ma solo che io l'ho voluta e la voglio più di qualsiasi altra cosa. è lei che fa prendere forma a tutto; è lei che mi fa capire; è lei, solo lei.
Il mio ginecologo mi appoggia subito. Mi è venuto poi a trovare in reparto e mi ha detto che non voleva influenzarmi troppo perchè sapeva che ci tenevo, ma che era preoccupato e lui sarebbe stato favorevole al cesareo già da qualche giorno, dopo aver visto gli ultimi monitoraggi; non la considerava una situazione davvero a rischio, altrimenti avrebbe proposto lui di intervenire, ma comunque non era tranquillo.
E alla fine ci chiamano, il cesareo è fissato per mercoledì 24 agosto, il giorno del trentunesimo compleanno del papà, che ormai di compleanni ne ha festeggiati trenta e con quelli ha finito: da adesso la giornata non è più sua.
Il mercoledi' mattina partiamo, in ospedale mi attaccano al monitoraggio, ci ricontrollano da capo a piedi. Io e Antonio siamo emozionati e un po' impauriti. A mezzogiorno ci dicono che scendiamo. In sala operatoria ci sono l'anastesista e il suo assistente che sono davvero gentili e durante tutta l'operazione si danno molto da fare per farmi stare tranquilla, raccontandomi tutto quello che succede. Antonio e' con me, mi accarezza la testa e sta concentratissimo per evitare di guardare oltre la tendina. Di colpo sento che mi frugano nella pancia, sento tirare e poi la sento piangere.
E così, all'una e cinque del pomeriggio del 24 agosto 2011, nasce Elisa.
Da li' non capisco più niente: l'anestesista continua a parlare, ma non lo sento. Vedo solo lei, accanto a me, che viene pulita e visitata. Sento Antonio che esclama "ma è uguale a Francesco!!!", la vedo paonazza, che strilla come un aquilotto. Poi me la portano vicina, la tocco, la bacio, le parlo e le dico di stare traquilla e lei non piange più. Nel giro di poco mi ricuciono e ci portano tutti e tre nella saletta di osservazione, dove la stessa infermiera che si era presa cura di noi quando è nato Francesco, mi aiuta ad attaccarla al seno. E lei ciuccia come una disperata, con un forza insospettabile. E' bella bella bella. Il suo papà è partito definitivamente, non sembra nemmeno lui tanto è emozionato.
E adesso siamo noi quattro.
Torniamo in camera, sono tutta intorpidita e nel giro di poco l'anestesia sparisce per lasciare spazio al male. Ma sono talmente contenta che non fa niente.
Arrivano i nonni a vedere la nuova nata e poco dopo arriva anche Francesco. Vederli insieme è stato il momento più... più. Non so dirlo e non ci provo nemmeno.
E adesso sono qui e penso ai miei bambini, a come sono diversi, uno così iroso e l'altra così quieta, lui che ha avuto una nascita così sofferta e lei che è tutta bianca e rosa, e allo stesso tempo a come, nel mio cuore, sono assolutamente identici. E penso a come io sto vivendo il loro arrivo: Francesco è stato un'emozione travolgente, che non ha lasciato spazio per nient'altro; Elisa è una tenerezza differente. Non minore, di certo no; ma non cosi' violenta. Lei è la mia consapevolezza di madre.
Questo è il regalo che mi ha fatto la mia bambina: mi ha fatto capire, oltre che sentire, che sono mamma. Grazie mio amore.
Questa volta la storia comincia nel tardo autunno, una sera che dovrei ricominciare la pillola e mio marito prende il pacchetto al posto mio e lo richiude in un cassetto. "Ci riproviamo?", chiede. Sono incredula e dico subito di sì. Dopo una visita recente in cui due medici sostenevano che dovevamo rivolgerci al centro fertilità se avessimo voluto altri figli, convinti che ci sarebbe voluto tantissimo, che Francesco forse sarebbe rimasto figlio unico... Elisa è arrivata in un baleno alla faccia dei catastrofisti!
E in un momento anche delicato, con le condizioni del mio contratto in discussione a fine anno, mi son trovata con un test di gravidanza positivo in mano, in ufficio dove non potevo parlare con nessuno, con mio marito lontano, appena usciti da un periodaccio di malattie e ospedale del nostro primogenito.
Ero attonita. E felice. E piena di paure. Prima tra tutte, per ridicolo che sia, dare la notizia ai nonni.
Lo dico a Antonio, che impazzisce definitivamente e comincia a chiedermi se secondo me questa volta sarà una bimba.
Comincio a vomitare e nel giro di qualche giorno lo diciamo anche a casa, perchè il mio malessere stava diventando inoccultabile. Reazioni attese: siete pazzi, come ve la caverete con sue figli così vicini, ma non potevate starci attenti??? Ecco, ci tengo a dire che quegli stessi nonni adesso sono completamente rimbecilliti davanti alla nipotina e per ora hanno smesso di chiedermi se penso di farmi legare le tube...
I primi di gennaio la prima ecografia. C'è. Il cuore batte fortissimo. Che emozione, mi ricordo di quando aspettavo Francesco, del turbine di emozioni in cui mi ero trovata. Che bello.
Subito discuto con il mio medico la possibilità di un VBAC. Il parto di Francesco è finito in un cesareo d'urgenza, con il battito del bambino che spariva ad ogni contrazione. Un cesareo fatto con me vestita tanto si era di fretta e che mi ha lasciato in bocca tutto l'amaro della paura e tutta la frustrazione di non essere riuscita a far nascere mio figlio.
Il mio ginecologo è possibilista: dice che dobbiamo vedere come va, ma che secondo lui si può fare. Mi appoggia in pieno, dice che capisce la mia frustrazione per l'esperienza precedente e che mi aiuterà il più possibile. E così sarà, fino all'ultimo.
I mesi trascorrono lenti, una gravidanza da manuale, con tanta nausea e tantissimo vomito, tanta stanchezza e tanta contentezza nel vedere questa panciona crescere e nel sentire il mio pesciolino muoversi. Poi ci dicono che è una bambina. Si chiama Elisa, ce lo dice lei una sera che le diciamo i nomi, e lei scalcia quando la chiamiamo così. E sia. Elisa.
Ma poi arrivano le 35 settimane e la nana è ancora podalica. Tra mille dubbi e paure decidiamo per la manovra di rivolgimento, altrimenti la porta del VBAC è chiusa per sempre. Ci proviamo e la manovra riesce con molte parolacce mie, ma senza danni, a 37 settimane.
Ma da lì la situazione degenera. La bambina che fino ad allora era bella grossina, comincia a non crescere più bene, il liquido scarseggia, cominciano i monitoraggi e non sono brillanti. Andiamo avanti così una decina di giorni, in cui io e Antonio perdiamo il sonno, sempre più incerti sul da farsi. Mi controllano tantissimo e questo in parte mi tranquillizza, ma mi fa sentire un po' appesa a un filo. Se mi controllano così è perchè la situazione non è rosea.
Alla fine decido io. Chiamo il medico e gli dico che non me la sento di andare avanti così, che mi sembra di rischiare troppo, che se fino a due settimane prima c'erano buone possibilità per un VBAC, ho la sensazione che la situazione si sia rovesciata e che le probabilità di finire di nuovo in un cesareo d'urgenza abbiano abbondantemente sorpassato quelle di un parto naturale. Non solo: ho la sensazione di mettere a rischio mia figlia, e questo non posso farlo. Volevo tantissimo un parto naturale, lo volevo per riconciliarmi con la mia idea di maternità, che mi è sembrato di non aver mai vissuto fino in fondo. Ma non a questo prezzo. Non posso. Passa tutto in secondo piano e lì capisco, finalmente, che anche per me la maternità è compiuta. Si compie così, quando sospirando capisco che non importa nulla come mia figlia verrà al mondo, ma solo che io l'ho voluta e la voglio più di qualsiasi altra cosa. è lei che fa prendere forma a tutto; è lei che mi fa capire; è lei, solo lei.
Il mio ginecologo mi appoggia subito. Mi è venuto poi a trovare in reparto e mi ha detto che non voleva influenzarmi troppo perchè sapeva che ci tenevo, ma che era preoccupato e lui sarebbe stato favorevole al cesareo già da qualche giorno, dopo aver visto gli ultimi monitoraggi; non la considerava una situazione davvero a rischio, altrimenti avrebbe proposto lui di intervenire, ma comunque non era tranquillo.
E alla fine ci chiamano, il cesareo è fissato per mercoledì 24 agosto, il giorno del trentunesimo compleanno del papà, che ormai di compleanni ne ha festeggiati trenta e con quelli ha finito: da adesso la giornata non è più sua.
Il mercoledi' mattina partiamo, in ospedale mi attaccano al monitoraggio, ci ricontrollano da capo a piedi. Io e Antonio siamo emozionati e un po' impauriti. A mezzogiorno ci dicono che scendiamo. In sala operatoria ci sono l'anastesista e il suo assistente che sono davvero gentili e durante tutta l'operazione si danno molto da fare per farmi stare tranquilla, raccontandomi tutto quello che succede. Antonio e' con me, mi accarezza la testa e sta concentratissimo per evitare di guardare oltre la tendina. Di colpo sento che mi frugano nella pancia, sento tirare e poi la sento piangere.
E così, all'una e cinque del pomeriggio del 24 agosto 2011, nasce Elisa.
Da li' non capisco più niente: l'anestesista continua a parlare, ma non lo sento. Vedo solo lei, accanto a me, che viene pulita e visitata. Sento Antonio che esclama "ma è uguale a Francesco!!!", la vedo paonazza, che strilla come un aquilotto. Poi me la portano vicina, la tocco, la bacio, le parlo e le dico di stare traquilla e lei non piange più. Nel giro di poco mi ricuciono e ci portano tutti e tre nella saletta di osservazione, dove la stessa infermiera che si era presa cura di noi quando è nato Francesco, mi aiuta ad attaccarla al seno. E lei ciuccia come una disperata, con un forza insospettabile. E' bella bella bella. Il suo papà è partito definitivamente, non sembra nemmeno lui tanto è emozionato.
E adesso siamo noi quattro.
Torniamo in camera, sono tutta intorpidita e nel giro di poco l'anestesia sparisce per lasciare spazio al male. Ma sono talmente contenta che non fa niente.
Arrivano i nonni a vedere la nuova nata e poco dopo arriva anche Francesco. Vederli insieme è stato il momento più... più. Non so dirlo e non ci provo nemmeno.
E adesso sono qui e penso ai miei bambini, a come sono diversi, uno così iroso e l'altra così quieta, lui che ha avuto una nascita così sofferta e lei che è tutta bianca e rosa, e allo stesso tempo a come, nel mio cuore, sono assolutamente identici. E penso a come io sto vivendo il loro arrivo: Francesco è stato un'emozione travolgente, che non ha lasciato spazio per nient'altro; Elisa è una tenerezza differente. Non minore, di certo no; ma non cosi' violenta. Lei è la mia consapevolezza di madre.
Questo è il regalo che mi ha fatto la mia bambina: mi ha fatto capire, oltre che sentire, che sono mamma. Grazie mio amore.
Francesco 21-10-09: l'indomito lunatico Elisa 24-08-11: l'allegra irosa
usa il cuore per pensare
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- Iscritto il: 19 apr 2009, 18:54
Re: Elisa e la sua mamma
Giuli questa è una favola,anzi la tua favola!
E' bellissima!
E' bellissima!

EMMA è nata il 16/10/09 alle 10,45 e pesa 4kg 250 per 52 cm!
- marexia
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- Iscritto il: 25 nov 2010, 17:16
Re: Elisa e la sua mamma
giulia.....
stupendissimo, ed hai ragione come nacono non importa, dal primo momento in cui sai che ci sono il tuo destino si compie.....sei innamorata pazza!!!



EMMA 27/12/08 e DIANA 14/08/11 AGOSTINA '11 e la sorpresona...VITTORIA e BIANCA in viaggio!


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Re: Elisa e la sua mamma
Complimenti e benvenuta Elisa 

- topinaf
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- Iscritto il: 25 mar 2008, 16:26
Re: Elisa e la sua mamma
giulia
(goditi la tua Elisa tranquilla
)
benvenuta piccolina


(goditi la tua Elisa tranquilla


benvenuta piccolina

Fla Ale e ღLucaღ (28/04/06) 3320gr ღElisaღ (06/09/08) 3100gr ღEmmaღ (05/10/10) 2630gr ♥


- Roblin
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- Iscritto il: 2 apr 2008, 22:44
Re: Elisa e la sua mamma
Che meraviglia, Giulia!
Sono così felice per te, per voi!
Sono così felice per te, per voi!
- Dionaea
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- Iscritto il: 13 gen 2010, 9:53
Re: Elisa e la sua mamma
Che bel racconto
Buona vita piccola Elisa

Buona vita piccola Elisa

Sei arrivata per cambiare tutta una vita 2016 e 2019
- Iolanda
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- Iscritto il: 29 set 2008, 20:11
Re: Elisa e la sua mamma
Bel racconto
benvenuta Elisa e
Giulia!


°Oo*MATTIA*oO°13 maggio 2003
*80ina*
*80ina*
- frab
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- Iscritto il: 20 mag 2005, 14:00
Re: Elisa e la sua mamma
splendido racconto 

Francesca mamma di Valeria (24.10.04) , Alessia (25.9.06) e Lorenzo (12.09.11)
L'universo è così strano... alle volte ci fa finire esattamente dove dovevamo stare.
L'universo è così strano... alle volte ci fa finire esattamente dove dovevamo stare.
- chloe74
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- Iscritto il: 2 set 2009, 17:10
Re: Elisa e la sua mamma
Ciao Giulia, che emozione leggere il racconto della nascita di Elisa
E come hai capito anche tu, chissene da dove è uscita, tu SEI la sua mamma in tutto e per tutto (anche di Frankie eh, mica ce lo vogliamo dimenticare il nanetto irascibile
) per l'amore che provi per lei/loro.


E come hai capito anche tu, chissene da dove è uscita, tu SEI la sua mamma in tutto e per tutto (anche di Frankie eh, mica ce lo vogliamo dimenticare il nanetto irascibile


Ottobrina 2009, mamma di Mattia nato il 15/10/09 alle 01:55 (3,650 kg x 52 cm)
- Enjoy
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- Iscritto il: 2 lug 2009, 10:14
Re: Elisa e la sua mamma
....ma che bel racconto...
Complimenti mamma Giulia!

Complimenti mamma Giulia!
Manuel 02/04/2007, 3,200 kg 49 cm - Gaia 11/03/2010, 3,430 kg 53 cm
Marzolina 2010
Marzolina 2010
- Topillo
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- Iscritto il: 26 giu 2007, 15:11
Re: Elisa e la sua mamma
tante tante tante tante congratulazioni. Agosto è un bellissimo mese per nascere 

Avec des "si" on mettrait Paris dans une bouteille
-
- Expert~GolGirl®
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- Iscritto il: 26 feb 2008, 10:05
Re: Elisa e la sua mamma


- de77
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- Iscritto il: 23 dic 2005, 18:54
Re: Elisa e la sua mamma
Giulia che emozione
sono contenta che Elisa sia riuscita a darti la serenità che ti meriti
tvb




sono contenta che Elisa sia riuscita a darti la serenità che ti meriti

tvb


mamma di: M. nata alle 2.45 dell' 08/01/2007 per 2880 gr e 47 cm! e di M. nato alle 4.55 del 29/09/09 per 3190 gr e 46 cm!Gennarina2007 ligurietta Ottobrina2009
- italyx
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- Iscritto il: 25 ago 2006, 12:57
Re: Elisa e la sua mamma

BEllissimo racconto!

A. 31Gen07
G. 12Giu12
G. 12Giu12
- zoe_b
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- Iscritto il: 20 mag 2005, 11:22
Re: Elisa e la sua mamma
veramente un bellissimo racconto, mi hai fatta emozionare 

2006: un uragano di vita 2011: ciliegina liquorosa
PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO
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- SuzieQ
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- Iscritto il: 10 feb 2010, 14:50
Re: Elisa e la sua mamma
Bravissima Giulia.
E benvenuta alla piccola Elisa,
hai ragione, che consapevolezza dev'essere potersi raccontare con calma lucidità e gioia.

E benvenuta alla piccola Elisa,
hai ragione, che consapevolezza dev'essere potersi raccontare con calma lucidità e gioia.

I'm a Bitch I'm a Lover I'm a child I'm a Mother 2010 & 2015
Just because you're offended, doesn't mean you're right ( R.Gervais)
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- Giulia80
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- Iscritto il: 9 lug 2009, 21:24
Re: Elisa e la sua mamma
Grazie, grazie di cuore a tutte.
Sono esausta, ma sono convinta che questo periodo mi rimarrà come il migliore della mia vita...
Sono esausta, ma sono convinta che questo periodo mi rimarrà come il migliore della mia vita...
Francesco 21-10-09: l'indomito lunatico Elisa 24-08-11: l'allegra irosa
usa il cuore per pensare
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- crucchina79
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- Iscritto il: 19 nov 2010, 12:24
Re: Elisa e la sua mamma



Bellissimo racconto


Amate le persone, non le cose. Usate le cose, non le persone. (Spencer W. Kimball)
mamma di T. 29/05/2011 e V. 21/07/2014
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- elevia
- Expert~GolGirl®
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- Iscritto il: 3 mag 2006, 15:53
Re: Elisa e la sua mamma
congratulazioni Giulia! che emozione 

dopo 3 anni: Luca è con noi !(21.10.09)
in un lampo: "easy" Valerio è arrivato! (15.3.2013)
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