non avresti dovuto aiutarla tu a calmarsi, avrebbe dovuto farlo suo padre: in questo secondo me sta l'errore.EvaGreen ha scritto:Grazie Ari.
Io però per telefono non la ho consolata come se il papà avesse torto, la ho aiutata a calmarsi perchè stava piangendo, poi le ho chiesto cosa fosse successo, le ho detto che il papà aveva ragione e la ho invitata a scusarsi, quindi non mi pare che io lo abbia sminuito o contraddetto, dici di sì?
Anche la camera non mi convince, sebbene forse in questo caso sarebbe stato meglio, però appunto non riesco a trovare un qualcosa che sia una conseguenza DIRETTA (non scelta da me) alla sua azione (tipo ti comporti male col cuginetto dal cuginetto non ti ci porto per un mese perchè non sai comportarti).
è come dire tra le righe che tu sei capace di consolarla e il padre invece no.
deve trovare tuo marito un suo modo per calmare vostra figlia quando tu non ci sei e che non necessariamente deve essere uguale al tuo.
il mandarla in camera sarebbe un modo per insegnarle a gestire da sola la frustrazione del momento.
non è l'adulto esterno che le fornisce il modo di gestire la rabbia, ma è lei che trova dentro se stessa le risorse per farlo da sola.