E' la prima volta che mi trovo a scrivere in questa sezione ma i comportamenti che ho visto nel figlio di amici negli ultimi giorni di vacanza trascorsi insieme mi hanno molto preoccupata e mi trovo ora nella situazione tipica del vorrei fare qualcosa ma non so se mi è permesso o se i genitori del bimbo in questione accetterebbero di buon grado un consiglio da noi...
Cerco di esporre la situazione.
Abbiamo passato 10 gg di vacanza condividendo la casa con due amici e i loro figli di 4 e 1 anno.
Il piccolo è un bambolotto di una bontà e tranquillità mai vista, mangia dorme e sorride sempre

Il grande, Angelo, a parer mio presenta dei seri problemi.
I genitori si sono già rivolti ad uno psicoterapeuta (



Le manifestazioni di questo bambino però risultano molto forti a parer mio. Piange disperato e soprattutto molto arrabbiato per qualsiasi cosa. Se si rompe un gioco, se qualcuno prende un suo gioco, se non trova la maglietta che voleva, se la pasta è troppo fredda o troppo calda, se il succo che voleva è finito, se è ora di tornare a casa e lui non vuole, se si inciampa e si sbuccia un dito. Insomma, l'unica manifestazione emotiva che da è un pianto a dirotto di fronte a qualsiasi ostacolo trovi sul suo percorso.
L'immagine di questo bambino che mi è rimasta è di un viso pieno di smorfie di disprezzo e disgusto e mai un sorriso.
Ti urla in faccia, ti strappa le cose di mano, batte i piedi per terra e via dicendo.
Impossibile per un esterno ragionarci (i genitori ce lo hanno lasciato per andare a prendere un caffè e una paletta per giocare con la sabbia è subito diventato spunto epr litigare con mia figlia che in quel momento stava giocando da sola beata senza disturbare nessuno. Impossibile fargli capire che c'erano altre mille palette attorno a lui e che come in quel momento ci stava giocando lei, dopo 10 minuti ci avrebbe giocato lui. Urli pianti e strepiti che voleva la mamma, dalla quale è corso sotto nostro controllo visivo solo dopo che gli abbiamo dato il permesso di andarci).
Non è un bambino che definirei violento, nel senso che le sue manifestazioni sono molto forti ma non l'ho mai visto cercare di picchiare mia figlia o il fratellino perchè stavano per esempio usando un gioco suo, piange, si dispera e urla a perdifiato.
I genitori gestiscono questi episodi in maniera differente: il apdre con ironia (ad esempio dicendogli: "Piangi, piangi un'oretta e vediamo se il problema si risolve"), La madre il più delle volte cerca di farlo sfogare ma poi lo distrae, non gli parla del problema sul momento o di cosa è successo, gli propone un'alternativa o lo asseconda (ad esempio se il pianto è per la pasta fredda, piglia e gliela scalda).
Ora, mia figlia ha 2 anni, e pensate che dopo 2 giorni che stavano insieme lei ha iniziato ad avere ripetuti incubi notturni con pianto e urla strazianti perchè sognava di litigare con questo bambino (l'ho capito dopo due notti perchè ha iniziato a parlare nel sonno chiamandolo e dicendo no angelo no, no era mio, non bua bua bua") ora che ce ne siamo andati sono già passati ma la cosa mi ha fatto riflettere su come la mente di un bambino possa essere influenzabile dalle altre personalità che incontra.
Ora mi domando: Stanno applicando le tecniche giuste questi genitori? Personalmente il non affrontare il problema sul momento, magari facendo sfogare il bambino ma poi parlando con lui di quel che è successo mi sembra errato ma forse sbaglio io perchè il bambino è ancora troppo piccolo per ragionare su quel che combina (anche se io con mia figlia di 2 anni lo faccio e mi sembra capisca


E' una fase normale di crescita che attraversano i bambini a quell'età?
E ancora, è un caso che può creare disturbi di personalità o emarginazione nella vita futura di questo bimbo?
Chi potrebbe aiutarlo e a che tipo di professionista si dovrebbero rivolgere?
E soprattutto, cosa posso fare io, considerando che non sono assolutamente intima con queste persone ma mi posso ritenere per lo più una conoscente?