Cmq sia, la sera del 22, c’è un cambio di idee e procediamo coi compitini. Dopo 20 minuti.. iniziano le contrazioni !!!! Rimango di sasso.. so che aiuta ma a scatenare contrazioni ma dopo 20 minuti mica me l’aspettavo
.. e sono contrazioni VERE mica le preparatorie, mi frustano la schiena; sono le 22.20 quando cominciano, io cammino su e giu’ per casa… mio marito incredulo decide di andare a dormire (!!) io continuo avanti e indietro a camminare e tentare di segnarmi ogni quanto arrivano queste contrazioni.. 2 minuti.. 5 minuti.. 11 minuti.. 9 minuti… 3 minuti.. insomma irregolari! Però sono delle gran belle contrazioni e sono pure di continuo in bagno a far pipì. Non so cosa fare.. sarà presto per l’ospedale? Devo aspettare?.. Prima di tutto devo esser preparata e organizzarmi per la mia prima bimba che deve avere assistenza durante la notte se decido di andare all’ospedale e quindi verso mezzanotte chiamo mia mamma e la faccio venire, sentendomi pure in colpa perché sono quasi sicura si tratterà di un falso allarme, ma le contrazioni continuano e continuano.. all’1.00 (dopo aver fatto un preventivo clistere per essere “in ordine”) faccio alzare definitivamente il marito e mi faccio portare in ospedale. Durante il viaggio casa-ospedale le contrazioni scompaiono. Cavolo, mi dico, ora faccio la figura della sc**a e mi rimandano immediatamente a casa, però visto che ormai ci sono tanto vale farsi visitare. Arrivata quindi faccio presente che ora le contrazioni si sono calmate e il ginecologo di turno mi dice che “evidentemente non era ora di venire in ospedale”, cmq mi visita pare ci sia un dito di dilatazione (allora non le sognavo prima le contrazioni!) e mi mettono il tracciato, le contrazioni a questo punto ripartono belle forti regolari e ravvicinate, alla faccia dell’ostetrica che mi aveva detto che “non ho la faccia di una in travaglio” ..aveva quasi convinto anche me!! Dopo un’ora di tracciato sono a 2-3 cm e si decide di trasferirmi in una sala travaglio. Faccio subito presente che sono “pro epidurale” e quindi mi fanno il prelievo per le analisi del sangue relative, il medico però mi avverte che talvolta l’epidurale rallenta la dilatazione, ma venendo da un’esperienza di primo parto dove l’anestesia è stata il mio salvavita rimango scettica e convinta di avvalermi del mio diritto ad essere anestetizzata a mia richiesta.Arrivata in sala travaglio mi fiondo sulla palla e gestisco dondolandomi le contrazioni, parlo col marito.. sono tranquillissima, troppo(!!) infatti non mi pare quasi di essere in travaglio se non per questi dolori.. ogni tanto.. ma gestibili.. penso sarà il travaglio che tutti auspicano, che mi sta andando veramente benissimo (illusa!), e dopo un’oretta al secondo controllo risulto di 6 cm
WOW! L’ostetrica a questo punto mi dice “epidurale ora o mai piu” chiedo consiglio al marito perché andando così bene le cose sono indecisa, ma lui non mi è d’aiuto (quando mai sti uomini!), un po’ di titubanza ma decido di farla perché non si sa mai come possano andare poi le cose più avanti e io sono una fifona! Mi anestetizzano per bene.. e qui.. inizia il patatrac.. io e il marito dormiamo, ci rilassiamo.. troppo mi pare.. dov’è finito il mio travaglio? L’anestesia blocca tutto, ho l’ossitocina attaccata ma non fosse per quella non avrei piu’ contrazioni.. e tutto cio’ dura 4 orette scarse prima che riesca a riprendere sensibilità.. a questo punto l’ostetrica preme per smuovere la situazione e in accordo con dottore (che beffardo mi dice “ se non avessi fatto l’epidurale a quest’ora avresti già partorito!!!”) si procede con la rottura sacco, questo mentre mio marito affascinato guarda la scena seduto di fronte a me, manco fossimo su discovey channel, sgranocchiando tranquillamente una brioches e chiedendomi pure se deve lasciarmene un pezzo (ogni commento è superfluo 
). Una volta rotto il sacco mi attaccano l’ossitocina a dosaggio piu’ forte (mooolto piu’ forte) e un farmaco per aiutare la dilatazione del collo. Io sono d’accordissimo, mi dico “andiamo di metodo naturale allora ora mi impegno, prima andavo tanto bene.. ce la posso fare”. Ma dal nulla completo passo ad avere la sensazione di un boscaiolo che mi spacca la legna nella schiena.. PANICO… le prime contrazioni le gestisco poi il dolore è troppo intenso e improvviso e inizio a piangere quando sento che arrivano.. inizio a NON VOLERLE.. sono mazzate di un’intensità mai provate, sto in piedi, tento di cambiare un po’ posizione ma LA PALLA NON E’ PIU’ MIA AMICA e l’ostetrica che continua a massaggiarmi la schiena (al posto di quello scansafatiche di mio marito) me l’ha pure praticamente intorpidita, tanto che il massaggio è diventato fastidioso ma non ho la forza di chiederle di smettere. Forse non è proprio NATURALE tutta questa ossitocina e tutta questa velocità! Ad un certo punto la situazione precipita e sento di dover fare aria che in poco si trasforma nel bisogno di spingere qlcosa di enorme fuori dal mio corpo e di doverlo fare subito e in piedi. Nel primo parto nessun desiderio di spinta e quindi è una novità, una spaventosa novità. Mi attacco come una ventosa ai bordi del letto e spingo.. non riesco a fare altro.. le ostetriche (han chiamato i rinforzi) mi dicono che devo stendermi sul letto e si va in sala parto e che non devo spingere.. STENDERMI? Alla sola parola è crisi e panico .. io NON POSSO STENDERMI IO DEVO STARE IN PIEDI!! devo partorire in piedi!! Questo è quello che mi ordina il mio corpo! Oppongo tutta la resistenza dei miei muscoli, sono praticamente una statua di marmo che si ostina a non farsi muovere dalla sua posizione, occhi chiusi e mezza trance 
ma alla fine ce la fanno a caricarmi sul lettino.. è una TORTURA per me, una vera tortura.. e io che pensavo che si potesse partorire nella posizione piu’ congeniale..non capisco, mi sembra una violenza e un’ingiustizia, tanto che posizionatami nella poltrona da parto non riesco ad aprire le gambe.. non voglio e non riesco, sento che non è così che il mio corpo deve stare mentre l’ostetrica mi dice che non posso partorire con le gambe chiuse ma per spostarmi anche di un millimetro fanno una gran fatica perchè oppongo tutta la resistenza che posso.Alla fine così mi fanno partorire, un quattro spinte e la mia splendida Gloria nasce
, quattro spinte di un dolore immenso dove anche se non voglio urlo come una sirena.. mentre lei nasce , la mia dolce patatina che alla terza spinta rimane lì testa fuori e corpo dentro, appena appena si lamenta, posata e delicata (e mio marito che dice “amore ha la testa fuori!!”.. come non lo sentissi che ho la bimba mezza fuori e mezza dentro.. e fa anche un gran bene avrei aggiunto 
)Insomma un parto traumatico, con una lacerazione molto importante… non riuscivo a tenere le gambe aperte nemmeno mentre il medico mi suturava con l’anestesia locale…
Però ora Gloria è qui, siamo in quattro e sono felicissima.. per questo posso dire che si, ne è valsa la pena tutta quella sofferenza, ma l’innaturalità a cui sono stata costretta e il trabocchetto dell’epidurale hanno rovinato un’esperienza che avrei voluto solo piena di gioia.
Vabbeh.. magari il terzo parto andrà meglio!
complimenti...e 
e....si, è innaturale partorire sul lettino, anche per me. Non capisco perchè ti ci abbiano costretto.