Matteo, 6 anni compiuti a dicembre, frequenta la 1° elementare a tempo pieno in una scuola statale.
Non ha problemi di apprendimento, ha iniziato a frequentare che non conosceva nemmeno tutte le lettere e ora legge e scrive in stampatello, inizia a farlo in corsivo, impara senza difficoltà le filastrocche a memoria, usa i regoli, ha compreso i vari concetto inerenti gli "insiemi", e via di seguito.
I voti o giudizi sono nel complesso positivi ad eccezione di quando si "ditrae" e qui inzia il problema.
Matteo si distrae troppo facilmente, chiacchiera, siede scomposto, è disordinato, dimentica le cose a scuola, ecc. ecc. , non riesce a prestare attenzione per tutto il tempo richiesto dalle insegnanti.
Di questo me ne hanno parlato proprio loro a fine novembre quando c'è stato un "giro" di colloqui individuali con i genitori.
In pratica mi hanno detto che non ha problemi di apprendimento ma che è ingestibile a livello comportametale e mi hanno detto che c'è molto da lavorare a livello di "scolarizzazione" (parlando di vivacità, non è maleducato, violento e non dice parolacce per capirci).
Matteo non ama andare a scuola proprio per il dover stare fermo, seduto e attento.
Delle mattine frigna, dopo le vacanze natalizie il rientro è stato un vero trauma, però quando prende il ritmo tra un borbottamento e l'altro lo vedo contento.
La sera infatti parla dei suoi amici, di quello che ha mangiato, canta, balla, è allegro.
Dall'inizio dell'anno ha preso numerosi castighi della serie che deve scrivere 10 volte "DEVO STARE SEDUT COMPOSTO" ... "OGGI HO LAVORATO MALE" .... "DEVO ASCOLTARE LA MAESTRA" (concentrati peraltro nell'ultimo mese) e una sola nota dopo il ponte della Madonna in cui la maestra gli ha fatto scrivere di suo pungno "NON DEVO FARE LO SCIOCCO" sul diario.
Ieri sera ho trovato sul diario la richiesta di un colloquio con entrambi i genitori fissato per lunedì alle 16.45 e sono andata in crisi.
Tengo a dirvi che in questi mesi io e mio marito abbiamo sperimentato diverse tecniche, all'inizio erano sempre sgridate e castighi, poi siamo passati a parlarci di più e io mi sn impegnata moltissimo anche con un discorso di empatia ovvero provando ad immedesimarmi in lui, a dirgli che capisco come si sente a dover stare sempre fermo e attento, gli raccontavo di quando io avevo la sua età, dei miei fallimenti per fargli capire che tutti siamo imperfetti , ma che però è fondamentale impegnarsi sempre.
NIENTE
A quanto pare ho fallito indipendentemente dalla tecnica visto che siamo arrivati a questa richiesta di colloquio.
Temo che il rendimento stia calando, i voti vanno sempre bene ma sul quanderno si vedono sempre più frasi del tipo "colora meglio" .... "stai attento"" , anche se i voti per il momento continuano ad essere dei "9", dei "bravo" e anche qualche bravissimo.
Mi chiedo perchè un collloqui proprio ora visto che nel giro di un paio di settimane ci si doveva vedere individualmente con le insegnanti per la consegna della pagella.
Naturalmente ho chiesto a Matteo il motivo di questo colloqui (richiesto per altro da tutte e due le insegnanti principali) e lui racconta solo l'ultimo episodio che riguarda il suo stare in ginocchio perchè non arriva bene al banc, ci ho provato ma non riesce a spaziare sul suo comportamento generale che però sa non essere dei migliori.
Cosa devo aspettarmi? Temo che stia dioventando un teppistello.... sono proprio abbattuta...... Tra l'altro sia io che mio marito dobbiamo uscire dal lavoro per sostenere questo colloquio "strairdinario" e le insegnanti lo sanno, quindi temo che la situazione sia grave

Grazie se riuscirete a dirmi la vostra, ho bisogno di spunti per una mia autocritica.
BACIONI
Francesca