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Prima, durante e dopo la gravidanza
UNA STORIA PER TUTTE...
- Fede72
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Giesse grazie per la tua storia, ti ammiro per non esserti arresa, per aver creduto che oltre alle diagnosi dei medici esiste un disegno incomprensibile... del quale ti sei fidata.
♥ Federica e Ivo ♥ - ☺Beatrice (05 feb 04) ☺Alessandro Mario (28 lug 05)
Sarò veramente LIBERA quando potrò scegliere tra BENE e MEGLIO
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- 05maggio
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Mamma mia, mi hai fato venire la pelle d'oca....che storia emozionante e che forza incredibile che hai avuto....complimentissimi e spero che la tua storia sia di aiuto a molte persone...ti ammiro tantissimo..!!!
Nicola 30/07/08 kg 3340 per 50 cm Gabriele 03/04/10 kg 3380 per 50 cm
Il nostro quadrifoglio è al completo!
"Mamma questo disegno l'ho fatto per quando ti sposi!!"
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chiaddy78
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- Iscritto il: 16 dic 2009, 10:16
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
E' il racconto di un'esperienza dura, ma estremamente ricca di forza, coraggio e amore. Sei una persona, una mamma speciale.
Sono tanto felice che tu sia lì, con le tue due bimbe e realizzo grazie alle tue parole tante cose che prima non avevo pensato.. grazie mille del dono che ci hai fatto con il tuo racconto!
- hellen57
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Dopo tanto riscrivo su gol e leggo questa storia meravigliosa..... vorrei dirti grazie per avermi fato capire mille cose ... anchio ho faticato per avere la mia piccola.... minaccia d'aborto e parto premtura a 34.5.... e adesso che vorrei il secondo niente si ricomincia la trafila..... speriamo ma il tuo post mi ha fatto capire di nn mollare mai il desiderio di maternità e superiore a tutto... un bacio
Helly
Alessia 03 10 06 ore 19.06 TC 2.360 Kg 44 cm

Alessia 03 10 06 ore 19.06 TC 2.360 Kg 44 cm

- giesse
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- Iscritto il: 17 ott 2005, 17:08
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
dopo un po' di tempo ritorno...non ce la faccio proprio a non leggere questa sezione...ed ogni volta sto male per le testimonianze, a volte davvero tristissime, che entrano dentro di me come un'esplosione.
ho letto le vostre ultime "risposte" E VI RINGRAZIO INFINITAMENTE.
sono davvero lieta che abbiate compreso il motivo per cui avevo scritto proprio qui.
non mollate mai!!!non bisogna mollare mai per realizzare un sogno così grande.
anche se a volte il destino, la vita, decidono diversamente...e sul dolore di chi definitivamente deve archiviare un desiderio grande come quello di avere un figlio non esistono parole di conforto, ma solo la condivisione del dolore e l'infinita comprensione.
mi spiace davvero tanto per tety...è una testimonianza terribile...
proprio oggi ho incontrato una mia amica, all'attivo 4 figlie, non senza difficolta'.
il desiderio di maternità per me va oltre ogni cosa...quando l'ho vista ho provato un pizzico di "invidia"...come vorrei anch'io diventare ancora mamma...non solo per l'idea di avere un altro bimbo, ma per un disegno e un desiderio incomprensibile che abita dentro di me...
e il pensare che non potro' probabilmente più vivere questa esperienza (pur avendo gia' due bimbe) mi fa star male...lo so, forse sono esagerata, probabilmente a chi pensera' "ma cosa vuole di piu' quell'incontentabile?" io stessa do' tutte le ragioni...ma che ci volete fare...e' qualcosa di inspiegabile.
la forza che una donna trova dentro di se' per tutelare e proteggere un figlio, per aiutare quell'idea di figlio a concretizzarsi e' infinita!!! e sicuramente tutto l'amore che muove quest'impegno, quando l'idea non diventa realta', verra' poi destinato ad un altro progetto importante, che riguarda sempre la vita ( e sto, tra altre cose, pensando all'adozione di cui sono fervente sostenitrice).
ancora un grazie dal profondo del cuore...e un FORZA!!!!!!!!FORZA FORZA E ANCORA FORZA
ho letto le vostre ultime "risposte" E VI RINGRAZIO INFINITAMENTE.
sono davvero lieta che abbiate compreso il motivo per cui avevo scritto proprio qui.
non mollate mai!!!non bisogna mollare mai per realizzare un sogno così grande.
anche se a volte il destino, la vita, decidono diversamente...e sul dolore di chi definitivamente deve archiviare un desiderio grande come quello di avere un figlio non esistono parole di conforto, ma solo la condivisione del dolore e l'infinita comprensione.
mi spiace davvero tanto per tety...è una testimonianza terribile...
proprio oggi ho incontrato una mia amica, all'attivo 4 figlie, non senza difficolta'.
il desiderio di maternità per me va oltre ogni cosa...quando l'ho vista ho provato un pizzico di "invidia"...come vorrei anch'io diventare ancora mamma...non solo per l'idea di avere un altro bimbo, ma per un disegno e un desiderio incomprensibile che abita dentro di me...
e il pensare che non potro' probabilmente più vivere questa esperienza (pur avendo gia' due bimbe) mi fa star male...lo so, forse sono esagerata, probabilmente a chi pensera' "ma cosa vuole di piu' quell'incontentabile?" io stessa do' tutte le ragioni...ma che ci volete fare...e' qualcosa di inspiegabile.
la forza che una donna trova dentro di se' per tutelare e proteggere un figlio, per aiutare quell'idea di figlio a concretizzarsi e' infinita!!! e sicuramente tutto l'amore che muove quest'impegno, quando l'idea non diventa realta', verra' poi destinato ad un altro progetto importante, che riguarda sempre la vita ( e sto, tra altre cose, pensando all'adozione di cui sono fervente sostenitrice).
ancora un grazie dal profondo del cuore...e un FORZA!!!!!!!!FORZA FORZA E ANCORA FORZA
giada e due pulci che sono tutta la mia vita
-
Galiopa72
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- Iscritto il: 15 mag 2010, 20:47
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Bellissima storia....
Un esempio per tutte noi..

Un esempio per tutte noi..
- ZUZU
- New~GolGirl®

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- Iscritto il: 24 mag 2010, 14:49
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
grazie a te! sei una fonte di speranza per tutte noi!
Se giudichi le persone non hai tempo di amarle ( Madre Teresa di Calcutta)
- zaby
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- Messaggi: 878
- Iscritto il: 30 mag 2010, 13:12
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
GIESSE caspita sei una donna fortissima e da ammirare, ho le lacrime agli occhi....
io ho perso 2 pezzetti di cuore, a febbraio 2009 e gennaio 2010 ed ora dopo gli esami per la poliabortività mi sta tornando la voglia di riprovare.
purtroppo però ho perso anche quel pò di fede che avevo ........ vedo nero e solo nero......
io non credevo che un giorno mi sarei trovata di fronte ad una cosa così, ci và tanta forza e coraggio, tu ne hai avuta e ne hai tanta e ti ammiro, sei una forza per noi.

io ho perso 2 pezzetti di cuore, a febbraio 2009 e gennaio 2010 ed ora dopo gli esami per la poliabortività mi sta tornando la voglia di riprovare.
purtroppo però ho perso anche quel pò di fede che avevo ........ vedo nero e solo nero......
io non credevo che un giorno mi sarei trovata di fronte ad una cosa così, ci và tanta forza e coraggio, tu ne hai avuta e ne hai tanta e ti ammiro, sei una forza per noi.
è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare..
le mie tre stelline in cielo
09-12-2013, Alessio tra le stelle
22-05-2017, benvenuta Letizia, la mia Bambina Arcobaleno, cresci forte!
le mie tre stelline in cielo
09-12-2013, Alessio tra le stelle
22-05-2017, benvenuta Letizia, la mia Bambina Arcobaleno, cresci forte!
- Michela73
- New~GolGirl®

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- Iscritto il: 20 set 2009, 14:57
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Giesse, quando leggo storie come la tua, mi sento una stupida a piangere per una stimolazione ovarica andata male.
Io ho avuto due aborti e due successive stimolazioni ovariche andate male.
Sono in lista per la fivet, ma non se ne parla prima dell'anno prossimo in quanto non la faccio a pagamento.
Prima della fivet ho ancora un tentativo di stimolazione ovarica da fare, ma ho deciso di aspettare qlc mese prima di riprovare perchè questi due fallimenti mi hanno provata molto psicologicamente.
So che non è niente rispetto a quello che hai vissuto tu, ma per me è molto faticoso gestire le ansie, le attese, le illusioni e soprattutto le delusioni che si creano quando si intraprende un percorso di questo genere, a qualsiasi grado esso sia.
Grazie per la tua storia e la tua testimonianza di coraggio.
Michela
Ti auguro tutto il bene del mondo.
Io ho avuto due aborti e due successive stimolazioni ovariche andate male.
Sono in lista per la fivet, ma non se ne parla prima dell'anno prossimo in quanto non la faccio a pagamento.
Prima della fivet ho ancora un tentativo di stimolazione ovarica da fare, ma ho deciso di aspettare qlc mese prima di riprovare perchè questi due fallimenti mi hanno provata molto psicologicamente.
So che non è niente rispetto a quello che hai vissuto tu, ma per me è molto faticoso gestire le ansie, le attese, le illusioni e soprattutto le delusioni che si creano quando si intraprende un percorso di questo genere, a qualsiasi grado esso sia.
Grazie per la tua storia e la tua testimonianza di coraggio.
Michela
Ti auguro tutto il bene del mondo.
Bisogna fare grandi sogni per fare piccoli passi!
- Piorellino
- Gold~GolGirl®

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- Iscritto il: 10 ago 2006, 21:20
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Non ho parole, mi sono commossa!
Sei una donna forte e devi essere una mamma meravigliosa, dopo tanta sofferenza sei positiva, ~Grande donna!!!!!!!
Vi auguro tutto il bene di questo mondo
Sei una donna forte e devi essere una mamma meravigliosa, dopo tanta sofferenza sei positiva, ~Grande donna!!!!!!!
Vi auguro tutto il bene di questo mondo
Juan Carlos Anthony è nato il 20 giugno 2007 alle ore 12.08, lui è l'AMORE DELLA MIA VITA!
- manulayeye
- New~GolGirl®

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- Iscritto il: 27 giu 2010, 15:59
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Fino alla fine della tua storia ho incrociato le dita dicendo "speriamo che le sia andato tutto bene" e per fortuna è stato così! grazie x aver condiviso con noi la tua storia... tu dici: "il mio desiderio di diventare ancora mamma è sempre scalciante. forse sono malata. sono assetata d'amore. perchè l'amore che provo nel guardare i miei figli è incommensurabile." Ecco pensa che tutto l'amore che hai dentro lo puoi dare alle tue bambine e che loro non ne avranno mai abbastanza... ti abbraccio! 
La paura bussò alla porta... il coraggio andò ad aprire: non c'era nessuno.
- Patrizia e Giulia
- New~GolGirl®

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- Iscritto il: 3 apr 2006, 14:32
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Giulia... la mia principessa (30/10/2006)
Mario... il mio eroe ( 16/06/2013)
In attesa di fagiolina...dpp 11 settembre 2014
Mario... il mio eroe ( 16/06/2013)
In attesa di fagiolina...dpp 11 settembre 2014
-
Bosanza
- BigDaddy

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- Iscritto il: 19 lug 2010, 16:25
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Sono un papà.
Voglio raccontarvi come quest'incubo ha preso forma e ha divorato la nostra gioia.
La gravidanza di mia moglie andava bene, avevamo fatto il B-Test (mia moglie ha 32 anni) con un risultato addirittura fuori scala, migliore di 1:20000.
Entrambi eravamo titubanti riguardo l'idea di fare anche un'amniocentesi, il B-Test era davvero rassicurante e la ginecologa privata che seguiva mia moglie, la dottoressa *BS*, ci aveva descritto l'amniocentesi come esame invasivo che porta con sé il pericolo di aborto.
La parola "invasivo" aveva per noi un significato tutt'altro che medico, ci appariva più simile al concetto di "violento" "dilaniante" "dirompente".
Oggi sappiamo che "invasivo" in medicina significa che si entra, che non avviene dall'esterno, ma dall'interno. Null'altro che questo.
Sappiamo anche che in Macedonio Melloni, benché si firmi uno scarico di responsabilità che riporta l'1% di rischio, la reale statistica riguardante problemi in seguito ad amniocentesi è pari allo 0%. Nessun caso. Niente.
Titubanti ci guardiamo e la *BS* dice "Massì, ma lasciamolo in pace questo bambino, con un B-Test come il vostro!"
E noi decidiamo di lasciarlo in pace.
La *BS* non è una grande ecografista, neppure dice di esserlo, e facciamo le ecografie di routine, quelle passate dalla mutua, presso un poliambulatorio relativamente vicino a casa nostra.
Tutto procede nel migliore dei modi, facciamo le nostre brave visite di controllo con la *BS* e da ogni visita usciamo allegri: che bell'utero, guarda come cresce bene, eccetera eccetera.
Mia moglie richiede alla *BS* il certificato per la maternità anticipata in quanto fa un lavoro molto pesante (12 + ore a spostare casse con ottiche cinematografiche e macchine da presa).
Il certificato riporta una data di presunto parto slittata in avanti di due settimane e mezzo rispetto alla precedente.
Vorremmo chiedere spiegazioni, ma la Dottoressa è in vacanza.
Mia moglie ne deduce che, in seguito alle ultime visite, la data è stata riveduta e corretta. Io sostengo che la dottoressa ha sbagliato a compilare il certificato e che la data di presunto parto è e resta il 16/10.
Alla 22esima settimana abbiamo la morfologica all'ambulatorio di cui sopra: il primo campanello di allarme... L'ecografista, del quale non ricordo il nome, segnala sospetta arteria unica nel cordone ombelicale e un rene non visualizzato in quanto nascosto dall'ombra della colonna. Consiglia ecografia di secondo livello. Ci prepara l'impegnativa.
L'ecografia viene eseguita con parametri di crescita sfalsati di 2 settimane perché mia moglie è convinta che la nuova data, quella scritta nel certificato, sia quella corretta. Più avanti scopriremo che quella cialtrona della *BS* aveva sbagliato a compilare il documento.
Chiamiamo la *BS* (anche se è in vacanza alla sera riusciamo a raggiungerla) per chiedere spiegazioni e consigli. La dottoressa risponde papale papale: "L'arteria unica è spesso legata a sindromi cromosomiche, ma NOI siamo tranquilli perché abbiamo un ottimo B-Test".
NOI sti C***I, non è figlio tuo e TU sarai tranquilla, noi per nulla.
In ogni caso ci consiglia di andare al Buzzi per fare l'eco di II livello. Noi diciamo che siamo iscritti al pre-parto della Macedonio Melloni, lei dice "Ho detto Buzzi, non mi fido della Melloni"...
Notte in bianco e, al mattino, di corsa al Buzzi per fare l'eco di secondo livello.
Al Buzzi ci rimbalzano bellamente: ci dicono che l'arteria unica è una ca***ta, è come essere mancini, una variante frequente e di nessuna importanza.
Ci dicono che loro, per l'arteria unica, non fanno un secondo livello.
Non siamo soddisfatti e andiamo in Melloni.
In Melloni il trattamento è diverso, ci ascoltano e ci fissano un eco di secondo livello, ma c'è da aspettare tre settimane.
Decidiamo di andare privatamente, all'interno del Melloni, con il primo ginecologo disponibile per fare i nostri accertamenti.
Non conosciamo la differenza tra eco di primo e secondo livello, crediamo cambi la strumentazione, non abbiamo pensato che è il medico che cambia e quindi è il medico che fa la differenza, non lo strumento...
Privatamente ci sono quattro giorni d'attesa.
La sera stessa raccontiamo alla *BS* che al Buzzi ci hanno rimbalzati e quindi siamo andati al Melloni, ospedale, tra l'altro, che abbiamo scelto per partorire.
La dottoressa, infuriata, tratta mia moglie a pesci in faccia, le dice che se al Buzzi hanno detto che non c'è nulla di cui preoccuparsi, allora è così, (senza sapere con chi avessimo parlato al Buzzi) che della Melloni non si fida e che poi, a partorire, si va nell'ospedale dove lavora la tua ginecologa (la *BS* lavora alla Pio X, ma per il secondo livello c'ha indicato il Buzzi, non la Pio X)... Conclude la telefonata con "Comunque fai come vuoi, se sai tutto tu!"
Fine dei rapporti con la *BS*.
Da un'indagine tra amiche e amiche di amiche veniamo a sapere che una delle punte di diamante del Melloni in fatto di ginecologia è la dottoressa *BL* la quale esercita anche la libera professione.
Decidiamo di affidarci a lei.
Nel frattempo facciamo quella che noi crediamo essere un eco di secondo livello, ma è in realtà una semplice morfologica, è la visita che avevamo prenotato privatamente quattro giorni prima.
Mia moglie è visitata da *ST*, persona simpatica, affabile, un vero pacioccone... Ma anche un perfetto incapace: vedo che non ha dimestichezza con la macchina, spesso indugia sui tasti, sovente apre i menù, li richiude, li riapre. A me fa una pessima impressione. A mia moglie piace molto il suo modo di fare così gioviale e distensivo.
In ogni caso la visita si conclude con la conferma dell'arteria unica, ma anche con la visualizzazione corretta di tutti gli organi, compreso il rene non visualizzato in precedenza.
*ST* ci dice che sì, è un bimbo piccolo (crescita ai percentili inferiori), ma che altro non c'è. Conclude con un meraviglioso "Per quanto ho visto io, il ragazzino non ha problemi" e indica la strada di una monitorizzazione normale, niente di più.
Ci crediamo? Sì, ci crediamo...
Partiamo per due settimane in Sardegna, dove ci hanno prestato una casa, più o meno convinti di esserci allarmati per niente. Al rientro avremo la prima visita con la nuova ginecologa.
La *BL* ci prende in carico (è il 4 luglio), legge tutta la documentazione, controlla gli esami del sangue di mia moglie e rifà una morfologica.
L'ecografia dura a lungo, molto a lungo, noi non capiamo neppure che cosa stia guardando del nostro bimbolino, è sempre a fattori di zoom molto alti. Prende misure, tante, tantissime volte.
Sta poi ferma un sacco di tempo su un punto. Io inizio a sudare, guardo mia moglie, guardo il monitor, guardo la faccia di pietra della dottoressa. Ho una brutta sensazione, poi nella testa mi dico "Smettila, non essere ansioso, smettila", ma sto sudando come un maiale e sento lo stomaco contratto.
mia moglie si rialza, ci spostiamo al tavolo. La dottoressa ci spiega che il bimbo è piccolo, crescita ai percentili inferiori... E va bé, già lo sappiamo, non che noi siamo dei giganti.
Non è solo piccolo, ha dei trigoni cerebrali grossi, ai percentili superiori... Lo stomaco è a basso riempimento. Conferma l'arteria unica.
La situazione non convince. Troppe piccole cose, ciascuna di per sé insignificante, ma tutte insieme non le si vorrebbe mai trovare.
Ci riconvoca dopodomani (il 6 luglio). Vuole fare un'altra ecografia, ma di secondo livello. Vuole un consulto con quella che sapremo essere la punta di diamante della Macedonio Melloni in fatto di ecografie, la dottoressa *MS*.
Io ho una paura fottuta, la mia moglie è preoccupata, ma sostiene la teoria per la quale questa dottoressa sia eccessivamente scrupolosa, che si sia trovata una paziente al sesto mese e che voglia conoscere a fondo una situazione che non ha seguito dal principio...
Io inizio a non dormire.
Aspetto che mia moglie si sia addormentata e inizio a cercare su internet informazioni sull'interruzione di gravidanza. Scopro subito che in Italia oltre la 22esima settimana questo diritto è negato.
È il 6 luglio, io non dormo già da due giorni.
mia moglie è di nuovo stesa sul lettino e le due dottoresse sono intente a prendere misure, a sballottarle la pancia per far girare il piccolo Sebastiano in posizione più ecogenica.
È la *MS* a muovere il mouse dell'ecografia, ha prendere misure e far comparire i colori rosso e blu della circolazione sangunea.
Anche questa visita sembra infinita.
Sul monitor noi non vediamo più il nostro bimbo, sembra di vedere un robottino, fatto di ingranaggi... Vediamo solo gli ingranaggi, ma non ne capiamo il significato.
Le due dottoresse si parlano poco. Di tanto in tanto indicano qualcosa l'una all'altra.
La *MS* conferma con uno scarto minimo le misurazioni prese due giorni fa dalla *BL*.
L'esame finisce ed è la *MS* a parlarci: qualcosa non va. Ci sono tanti soft-markers in un unico feto. Troppi. La situazione complessiva è un grosso campanello d'allarme.
Ci spiega che esiste il sospetto di sindrome cromosomica. Oppure è solo un bimbo piccino. Può darsi anche questo. Poi dice qualcosa d'altro, ma io non capisco più niente, ho in testa solo la parola sindrome sindrome sindrome sindrome...
Ci spiega che ci sono due esami importanti da fare: l'ecocardio e l'amniocentesi.
Lei dice di non aver visto nulla di strano nel cuore, ma preferisce mandarci a San Donato dove c'è la dottoressa *FV*, luminare di ecocardiografia.
Poi ci parla dell'amniocentesi e pone la domanda di rito: "Cosa volete fare? Cosa ne facciamo del risultato di un amniocentesi? Sapete che in Italia non è permessa l'interruzione di gravidanza dopo la 22esima settimana"
Lo sappiamo.
Prenotiamo l'ecocardio e prenotiamo l'amniocentesi.
Io chiedo perché fare sto ca**o di ecocardio, non perdiamo tempo e facciamo subito l'amnio...
Mi spiegano che l'ecocardio è bene farlo prima perché potrebbe segnalare situazioni che in amniocentesi possono essere approfondite.
Mia moglie chiede dove, nel caso sia necessario, si può andare per interrompere la gravidanza. Ci rispondono in Francia o in Inghilterra. Ci dicono anche che è presto per parlare di questo, ripetono che forse è solo un bimbo un po' più piccolo della media. Io dico un conto è un bimbo piccino, un conto è un coccodrillo...
La *BL* non si sbilancia.
L'ecocardio è fissata per il 15 luglio, l'amniocentesi per il 20 di luglio. Il 20 luglio mio padre verrà operato di tumore.
Chiedo a mia moglie se è d'accordo sulla mia idea di iniziare a cercare informazioni nel caso le cose non vadano bene, le dico che me ne occupo io.
Dice di sentire che il suo bambino è sano, sente che si muove, sente che sta bene. Dice che tutti questi esami stanno snervando lei e anche il piccolo. Mano a mano la voce si gonfia di rabbia e di pianto, mi attacca duramente, come se io fossi nemico del suo piccino. È naturale, è una mamma che difende il suo bimbo. Io incasso e le spiego quanto anch'io voglia bene a questo bimbolino. Piango.
Lei mi abbraccia, non mi considera più un nemico, si scusa. Io le dico che non deve scusarsi, va bene così. Lei dice "Fallo, se te la senti, fallo. Ma non coinvolgermi, non riuscirei a sopportarlo".
Io in realtà lo sto già facendo da alcuni giorni.
Alla sera andiamo a letto, io aspetto che il respiro di mia moglie si faccia pesante, poi mi alzo e cerco su internet.
Contatto amici medici, una mia ex compagna del liceo e il mio pediatra di quando ero bambino per capire se loro hanno informazioni se mi sanno spiegare la situazione.
Contatto un'altra mia compagna del liceo che vive in Inghilterra, *ES*, la metto al corrente della situazione, lei mi offre il suo aiuto nella ricerca di informazioni riguardo le modalità dell'interruzione di gravidanza in GranBretagna.
Dice che se sarà necessario sarà pronta ad ospitarmi. Offre qualunque appoggio logistico. Conclude con "Spero di non vederti!"… Io sorrido.
Voglio un gran bene alle mie compagne del liceo.
Attraverso Internet approdo prima su ForumAlFemminile poi su GravidanzaOnLine. GravidanzaOnLine ha una sezione intitolata "Quando la pancia non c'è più" e una sottosezione tutta dedicata all'aborto terapeutico all'estero.
Mi iscrivo ed entro in contatto con diverse donne che sono passate dall'incubo in precedenza.
Alcune mi mandano il loro numero di telefono e ci parlo direttamente.
GravidanzaOnLine è decisivo: veramente completo, riporta numeri di telefono delle strutture presso le quali è possibile, all'estero, interrompere la gravidanza dopo la 22esima settimana, le modalità, i limiti, e, fondamentale più di ogni altra cosa, le esperienze personali.
Parlo con un'altra mia compagna di classe di quando ero pischello, la *LU* che ha avuto una bimba con dei problemi.
Piango con lei, per me e per lei.
Le dico che non riesco più a cantare la ninna nanna a Sebi, che provo a sforzarmi ma proprio non mi riesce.
Lei mi dice che è normale, che quando tutto si risolverà tornerò a cantare a quel piccino dentro la pancia...
Facciamo l'ecocardio: il cuore, ad eccezione di una leggera predominanza del ventricolo destro - che ci dicono essere normale dal terzo trimestre - non presenta alcuna anomalia: i flussi sono ok, le valvole sono ok, il battito è regolare.
Siamo molto molto sollevati: sappiamo che una grossa fetta delle sindromi cromosomiche esistenti si ripercuotono sul cuore, lasciano strascichi.
mia moglie è felice, considera la prossima tappa (l'amniocentesi) più utile per tranquillizzare me che necessaria per una diagnosi del bambino.
Il venti c'è il prelievo del liquido amniotico. È la *MS* ad occuparsene.
La *BL*, come da programma, è in ferie: siamo lasciati comunque in ottime mani, quelle della *MS*.
Trascorso il periodo di riposo successivo al prelievo, lunedì 26, ci attende una visita di controllo e per fare il punto della situazione con la *MS*.
Paura paura paura...
Ma per la prima volta da tanto tempo, usciamo dalla visita realmente più sollevati di come ci siamo entrati. Anch'io.
I trigoni sono un poco rientrati, la crescita è sempre ai percentili inferiori, ma costante, lo stomachino soddisfa la dottoressa.
Insomma, passiamo da allarme rosso ad allarme giallo.
Ci sentiamo leggeri, la mia moglie è sempre più certa che l'attesa dei risultati dell'amniocentesi sia una pura formalità, che non abbiamo nulla da temere.
Giovedì 29 sembra una bella giornata: dimettono il mio papà dall'ospedale, l'operazione è riuscita, io lo vado a trovare, per la serata abbiamo in programma un aperitivo con degli amici... Poi arriva la telefonata dall'ospedale, cade come una scure su qualunque speranza.
Il referto è Trisomia 13 totale, senza mosaicismi. In pratica tutte le cellule di Sebastiano sono malate.
La Trisomia 13 è catalogata come Sindrome di Mutazione Casuale Incompatibile con la Vita.
È mia moglie a riceverla. Io sono via in macchina. La chiamo per avvisarla che sto tornando per pranzo: lei riesce a nascondere tutto il suo dolore, teme che mi schianti sulla via del ritorno.
Entro in casa, piuttosto allegro, il mio papà sta bene... Apro la porta e vedo due persone.
Mia moglie è sul divano in lacrime. *VL*, un'amica le tiene la mano. Capisco tutto, mi cade ciò che ho in mano.
Con un filo di voce chiedo cosa è successo, per un attimo spero sia morto un parente o un amico. Scusate, parenti ed amici… So che non è vero, ma lo spero.
mia moglie mi dice che ha chiamato la *MS*. Mi spiega che si tratta di una Trisomia 13, che non c'è speranza.
La *VL* ci abbraccia entrambi e si dilegua, non so come, con una magia.
Gridiamo, piangiamo, urliamo di dolore. Un dolore atroce, senza speranza.
Poi è solo un rantolo sommesso.
mia moglie mi chiede se poi ho portato avanti la ricerca delle informazioni per l'aborto all'estero.
Le rispondo di sì, che so tutto.
Chiamo i miei, li metto al corrente della situazione, invio a mia madre la mail che avevo già pronta con i numeri di telefono delle strutture francesi dove è possibile eseguire l'intervento, lei un po' di francese lo sa e inizia a telefonare.
Credo di aver chiamato anche la *CH* e *FR*, il pediatra che mi ha avuto come paziente da bimbo e con il quale ho un rapporto d'amicizia.
Non ricordo bene le ore che sono seguite.
Ricordo di aver sentito la dottoressa *KS* che mi ha detto di essere in vacanza, ma di andare l'indomani mattina alla Mangiagalli dove mi avrebbero dato informazioni.
Sento anche il mio amico *DT* che si lancia nella raccolta di informazioni sulla Spagna (ha parenti a Barcellona).
Lascio il mio grido d'aiuto su GravidanzaOnLine, mi rispondono velocemente, mi mandano in privato numeri di telefono diretti e nomi di persone da contattare.
Il resto è nebbia. Non ricordo altro, se non che la notte mi sono alzato e ho cercato su Google cosa significa Trisomia 13.
Ho aperto anche le immagini. Non fatelo mai. Mai mai. Mai.
Venerdì 30
In Mangiagalli dove ci avevano indirizzati all'ufficio 194 dicendoci che, pur essendo fuori dai tempi per la legislazione italiana, la Mangiagalli dava supporto logistico per un interruzione di gravidanza all'estero.
Falso.
Dall'ufficio 194 siamo stati rimbalzati a Diagnostica Prenatale, dove siamo stati rimbalzati Patologia Prenatale, dove non siamo riusciti a superare lo sportello.
In Mangiagalli ci indicano un consultorio laico chiamato CED. Al CED ci danno appuntamento per le 14:30 del giorno stesso.
Nel frattempo mia madre si è messa in contatto con la figlia di una sua amica che vive a Lione. La ragazza si chiama *PL* e s'è fatta carico di fare le telefonate e cercare il primo contatto con le strutture segnalateci da GravidanzaOnLine ma soprattutto con gli ospedali di Lione.
Al CED sono tutte donne, carinissime, ma perfettamente inutili. Accolgono mia moglie, la ascoltano, le sono vicini, ma quando usciamo dal CED siamo consci di aver avuto più informazioni da dare che da ricevere.
La *PL* di Lione, il nostro angelo custode, è riuscita a mettersi in contatto con l'Hôpital Femme Mère-Enfan i quali chiedono di fornirgli il cariotipo del bimbo e ci chiedono se la mutua italiana copre l'intervento, perché se non è coperto dalla mutua la procedura segue una strada diversa: loro ci devono mandare il preventivo (che ci anticipano essere di circa 1300 €/giorno + le spese degli esami), noi lo dobbiamo approvare e restituirlo firmato. A questo punto ci daranno l'appuntamento per il colloquio preliminare.
Io non so se la mutua copre l'intervento e non so rispondere immediatamente.
Faccio la ricerca e scopro, senza stupore, che l'interruzione di gravidanza all'estero non è coperta dal SSN: è tutto a carico nostro.
Quando sono in grado di dare la risposta alla *PL* è troppo tardi e gli uffici sono chiusi.
Non ci resta che aspettare lunedì.
Usiamo gli amici che si alternano nel venirci a trovare per uscire dal loop di disperazione in cui io e mia moglie cadiamo ogniqualvolta siamo soli.
Domenica rientrano i genitori di mia moglie che si trovavano in Irpinia.
Non sanno ancora nulla: il babbo di mia moglie ha una grave malattia ai polmoni che lo costringe ad utilizzare l'ossigeno 24 ore al giorno e gli impedisce di volare: non avrebbe potuto fare un viaggio di 8 ore in uno stato di ansia e disperazione, sarebbe stato davvero pericoloso per la sua salute.
Li andiamo a prendere in stazione, li portiamo a casa e quando *GP* (il papà di mia moglie) è attaccato alla bombola grossa di ossigeno li mettiamo al corrente di tutto.
È straziante.
Lunedì *PL* ricontatta l'Hôpital Femme Mère-Enfan dicendo loro che la mutua italiana non ci copre.
Ci dicono di aspettare il preventivo che manderanno nel più breve tempo possibile, compatibilmente all'organico ridotto del mese di agosto.
Il Centre Hospitalier Lyon-Sud, altro ospedale di Lione, ricontatta *PL* che aveva lasciato vari messaggi senza però arrivare a parlare con qualcuno.
Qui la modalità è differente rispetto all' l'Hôpital Femme Mère-Enfan:
- Contatto telefonico con responsabile di reparto
- L'invio del cariotipo non è richiesto: alla parola Trisomia 13 ci indicano come data probabile per l'incontro preliminare venerdì 6.
Nel pomeriggio dello stesso giorno richiamano per confermare.
Dopo il colloquio ci verrà sottoposto il preventivo per accettazione. Non abbiamo cifre indicative, in ogni caso lo firmeremo.
Giovedì 5 partiremo per Lione.
Abbiamo già deciso di non voler vedere il nostro bimbolino ed essere liberi di ricordarlo come lo abbiamo sognato: io che rideva sulla mia spalla, mia moglie con in testa un cappellino di lana un po' brutto, bicolore.
Ci siamo detti che lui è così come ce lo siamo sognati, ma che è stato fatto prigioniero da un corpo malato.
Giovedì partiamo per liberarlo… stiamo malissimo.
Vi abbraccio.
Voglio raccontarvi come quest'incubo ha preso forma e ha divorato la nostra gioia.
La gravidanza di mia moglie andava bene, avevamo fatto il B-Test (mia moglie ha 32 anni) con un risultato addirittura fuori scala, migliore di 1:20000.
Entrambi eravamo titubanti riguardo l'idea di fare anche un'amniocentesi, il B-Test era davvero rassicurante e la ginecologa privata che seguiva mia moglie, la dottoressa *BS*, ci aveva descritto l'amniocentesi come esame invasivo che porta con sé il pericolo di aborto.
La parola "invasivo" aveva per noi un significato tutt'altro che medico, ci appariva più simile al concetto di "violento" "dilaniante" "dirompente".
Oggi sappiamo che "invasivo" in medicina significa che si entra, che non avviene dall'esterno, ma dall'interno. Null'altro che questo.
Sappiamo anche che in Macedonio Melloni, benché si firmi uno scarico di responsabilità che riporta l'1% di rischio, la reale statistica riguardante problemi in seguito ad amniocentesi è pari allo 0%. Nessun caso. Niente.
Titubanti ci guardiamo e la *BS* dice "Massì, ma lasciamolo in pace questo bambino, con un B-Test come il vostro!"
E noi decidiamo di lasciarlo in pace.
La *BS* non è una grande ecografista, neppure dice di esserlo, e facciamo le ecografie di routine, quelle passate dalla mutua, presso un poliambulatorio relativamente vicino a casa nostra.
Tutto procede nel migliore dei modi, facciamo le nostre brave visite di controllo con la *BS* e da ogni visita usciamo allegri: che bell'utero, guarda come cresce bene, eccetera eccetera.
Mia moglie richiede alla *BS* il certificato per la maternità anticipata in quanto fa un lavoro molto pesante (12 + ore a spostare casse con ottiche cinematografiche e macchine da presa).
Il certificato riporta una data di presunto parto slittata in avanti di due settimane e mezzo rispetto alla precedente.
Vorremmo chiedere spiegazioni, ma la Dottoressa è in vacanza.
Mia moglie ne deduce che, in seguito alle ultime visite, la data è stata riveduta e corretta. Io sostengo che la dottoressa ha sbagliato a compilare il certificato e che la data di presunto parto è e resta il 16/10.
Alla 22esima settimana abbiamo la morfologica all'ambulatorio di cui sopra: il primo campanello di allarme... L'ecografista, del quale non ricordo il nome, segnala sospetta arteria unica nel cordone ombelicale e un rene non visualizzato in quanto nascosto dall'ombra della colonna. Consiglia ecografia di secondo livello. Ci prepara l'impegnativa.
L'ecografia viene eseguita con parametri di crescita sfalsati di 2 settimane perché mia moglie è convinta che la nuova data, quella scritta nel certificato, sia quella corretta. Più avanti scopriremo che quella cialtrona della *BS* aveva sbagliato a compilare il documento.
Chiamiamo la *BS* (anche se è in vacanza alla sera riusciamo a raggiungerla) per chiedere spiegazioni e consigli. La dottoressa risponde papale papale: "L'arteria unica è spesso legata a sindromi cromosomiche, ma NOI siamo tranquilli perché abbiamo un ottimo B-Test".
NOI sti C***I, non è figlio tuo e TU sarai tranquilla, noi per nulla.
In ogni caso ci consiglia di andare al Buzzi per fare l'eco di II livello. Noi diciamo che siamo iscritti al pre-parto della Macedonio Melloni, lei dice "Ho detto Buzzi, non mi fido della Melloni"...
Notte in bianco e, al mattino, di corsa al Buzzi per fare l'eco di secondo livello.
Al Buzzi ci rimbalzano bellamente: ci dicono che l'arteria unica è una ca***ta, è come essere mancini, una variante frequente e di nessuna importanza.
Ci dicono che loro, per l'arteria unica, non fanno un secondo livello.
Non siamo soddisfatti e andiamo in Melloni.
In Melloni il trattamento è diverso, ci ascoltano e ci fissano un eco di secondo livello, ma c'è da aspettare tre settimane.
Decidiamo di andare privatamente, all'interno del Melloni, con il primo ginecologo disponibile per fare i nostri accertamenti.
Non conosciamo la differenza tra eco di primo e secondo livello, crediamo cambi la strumentazione, non abbiamo pensato che è il medico che cambia e quindi è il medico che fa la differenza, non lo strumento...
Privatamente ci sono quattro giorni d'attesa.
La sera stessa raccontiamo alla *BS* che al Buzzi ci hanno rimbalzati e quindi siamo andati al Melloni, ospedale, tra l'altro, che abbiamo scelto per partorire.
La dottoressa, infuriata, tratta mia moglie a pesci in faccia, le dice che se al Buzzi hanno detto che non c'è nulla di cui preoccuparsi, allora è così, (senza sapere con chi avessimo parlato al Buzzi) che della Melloni non si fida e che poi, a partorire, si va nell'ospedale dove lavora la tua ginecologa (la *BS* lavora alla Pio X, ma per il secondo livello c'ha indicato il Buzzi, non la Pio X)... Conclude la telefonata con "Comunque fai come vuoi, se sai tutto tu!"
Fine dei rapporti con la *BS*.
Da un'indagine tra amiche e amiche di amiche veniamo a sapere che una delle punte di diamante del Melloni in fatto di ginecologia è la dottoressa *BL* la quale esercita anche la libera professione.
Decidiamo di affidarci a lei.
Nel frattempo facciamo quella che noi crediamo essere un eco di secondo livello, ma è in realtà una semplice morfologica, è la visita che avevamo prenotato privatamente quattro giorni prima.
Mia moglie è visitata da *ST*, persona simpatica, affabile, un vero pacioccone... Ma anche un perfetto incapace: vedo che non ha dimestichezza con la macchina, spesso indugia sui tasti, sovente apre i menù, li richiude, li riapre. A me fa una pessima impressione. A mia moglie piace molto il suo modo di fare così gioviale e distensivo.
In ogni caso la visita si conclude con la conferma dell'arteria unica, ma anche con la visualizzazione corretta di tutti gli organi, compreso il rene non visualizzato in precedenza.
*ST* ci dice che sì, è un bimbo piccolo (crescita ai percentili inferiori), ma che altro non c'è. Conclude con un meraviglioso "Per quanto ho visto io, il ragazzino non ha problemi" e indica la strada di una monitorizzazione normale, niente di più.
Ci crediamo? Sì, ci crediamo...
Partiamo per due settimane in Sardegna, dove ci hanno prestato una casa, più o meno convinti di esserci allarmati per niente. Al rientro avremo la prima visita con la nuova ginecologa.
La *BL* ci prende in carico (è il 4 luglio), legge tutta la documentazione, controlla gli esami del sangue di mia moglie e rifà una morfologica.
L'ecografia dura a lungo, molto a lungo, noi non capiamo neppure che cosa stia guardando del nostro bimbolino, è sempre a fattori di zoom molto alti. Prende misure, tante, tantissime volte.
Sta poi ferma un sacco di tempo su un punto. Io inizio a sudare, guardo mia moglie, guardo il monitor, guardo la faccia di pietra della dottoressa. Ho una brutta sensazione, poi nella testa mi dico "Smettila, non essere ansioso, smettila", ma sto sudando come un maiale e sento lo stomaco contratto.
mia moglie si rialza, ci spostiamo al tavolo. La dottoressa ci spiega che il bimbo è piccolo, crescita ai percentili inferiori... E va bé, già lo sappiamo, non che noi siamo dei giganti.
Non è solo piccolo, ha dei trigoni cerebrali grossi, ai percentili superiori... Lo stomaco è a basso riempimento. Conferma l'arteria unica.
La situazione non convince. Troppe piccole cose, ciascuna di per sé insignificante, ma tutte insieme non le si vorrebbe mai trovare.
Ci riconvoca dopodomani (il 6 luglio). Vuole fare un'altra ecografia, ma di secondo livello. Vuole un consulto con quella che sapremo essere la punta di diamante della Macedonio Melloni in fatto di ecografie, la dottoressa *MS*.
Io ho una paura fottuta, la mia moglie è preoccupata, ma sostiene la teoria per la quale questa dottoressa sia eccessivamente scrupolosa, che si sia trovata una paziente al sesto mese e che voglia conoscere a fondo una situazione che non ha seguito dal principio...
Io inizio a non dormire.
Aspetto che mia moglie si sia addormentata e inizio a cercare su internet informazioni sull'interruzione di gravidanza. Scopro subito che in Italia oltre la 22esima settimana questo diritto è negato.
È il 6 luglio, io non dormo già da due giorni.
mia moglie è di nuovo stesa sul lettino e le due dottoresse sono intente a prendere misure, a sballottarle la pancia per far girare il piccolo Sebastiano in posizione più ecogenica.
È la *MS* a muovere il mouse dell'ecografia, ha prendere misure e far comparire i colori rosso e blu della circolazione sangunea.
Anche questa visita sembra infinita.
Sul monitor noi non vediamo più il nostro bimbo, sembra di vedere un robottino, fatto di ingranaggi... Vediamo solo gli ingranaggi, ma non ne capiamo il significato.
Le due dottoresse si parlano poco. Di tanto in tanto indicano qualcosa l'una all'altra.
La *MS* conferma con uno scarto minimo le misurazioni prese due giorni fa dalla *BL*.
L'esame finisce ed è la *MS* a parlarci: qualcosa non va. Ci sono tanti soft-markers in un unico feto. Troppi. La situazione complessiva è un grosso campanello d'allarme.
Ci spiega che esiste il sospetto di sindrome cromosomica. Oppure è solo un bimbo piccino. Può darsi anche questo. Poi dice qualcosa d'altro, ma io non capisco più niente, ho in testa solo la parola sindrome sindrome sindrome sindrome...
Ci spiega che ci sono due esami importanti da fare: l'ecocardio e l'amniocentesi.
Lei dice di non aver visto nulla di strano nel cuore, ma preferisce mandarci a San Donato dove c'è la dottoressa *FV*, luminare di ecocardiografia.
Poi ci parla dell'amniocentesi e pone la domanda di rito: "Cosa volete fare? Cosa ne facciamo del risultato di un amniocentesi? Sapete che in Italia non è permessa l'interruzione di gravidanza dopo la 22esima settimana"
Lo sappiamo.
Prenotiamo l'ecocardio e prenotiamo l'amniocentesi.
Io chiedo perché fare sto ca**o di ecocardio, non perdiamo tempo e facciamo subito l'amnio...
Mi spiegano che l'ecocardio è bene farlo prima perché potrebbe segnalare situazioni che in amniocentesi possono essere approfondite.
Mia moglie chiede dove, nel caso sia necessario, si può andare per interrompere la gravidanza. Ci rispondono in Francia o in Inghilterra. Ci dicono anche che è presto per parlare di questo, ripetono che forse è solo un bimbo un po' più piccolo della media. Io dico un conto è un bimbo piccino, un conto è un coccodrillo...
La *BL* non si sbilancia.
L'ecocardio è fissata per il 15 luglio, l'amniocentesi per il 20 di luglio. Il 20 luglio mio padre verrà operato di tumore.
Chiedo a mia moglie se è d'accordo sulla mia idea di iniziare a cercare informazioni nel caso le cose non vadano bene, le dico che me ne occupo io.
Dice di sentire che il suo bambino è sano, sente che si muove, sente che sta bene. Dice che tutti questi esami stanno snervando lei e anche il piccolo. Mano a mano la voce si gonfia di rabbia e di pianto, mi attacca duramente, come se io fossi nemico del suo piccino. È naturale, è una mamma che difende il suo bimbo. Io incasso e le spiego quanto anch'io voglia bene a questo bimbolino. Piango.
Lei mi abbraccia, non mi considera più un nemico, si scusa. Io le dico che non deve scusarsi, va bene così. Lei dice "Fallo, se te la senti, fallo. Ma non coinvolgermi, non riuscirei a sopportarlo".
Io in realtà lo sto già facendo da alcuni giorni.
Alla sera andiamo a letto, io aspetto che il respiro di mia moglie si faccia pesante, poi mi alzo e cerco su internet.
Contatto amici medici, una mia ex compagna del liceo e il mio pediatra di quando ero bambino per capire se loro hanno informazioni se mi sanno spiegare la situazione.
Contatto un'altra mia compagna del liceo che vive in Inghilterra, *ES*, la metto al corrente della situazione, lei mi offre il suo aiuto nella ricerca di informazioni riguardo le modalità dell'interruzione di gravidanza in GranBretagna.
Dice che se sarà necessario sarà pronta ad ospitarmi. Offre qualunque appoggio logistico. Conclude con "Spero di non vederti!"… Io sorrido.
Voglio un gran bene alle mie compagne del liceo.
Attraverso Internet approdo prima su ForumAlFemminile poi su GravidanzaOnLine. GravidanzaOnLine ha una sezione intitolata "Quando la pancia non c'è più" e una sottosezione tutta dedicata all'aborto terapeutico all'estero.
Mi iscrivo ed entro in contatto con diverse donne che sono passate dall'incubo in precedenza.
Alcune mi mandano il loro numero di telefono e ci parlo direttamente.
GravidanzaOnLine è decisivo: veramente completo, riporta numeri di telefono delle strutture presso le quali è possibile, all'estero, interrompere la gravidanza dopo la 22esima settimana, le modalità, i limiti, e, fondamentale più di ogni altra cosa, le esperienze personali.
Parlo con un'altra mia compagna di classe di quando ero pischello, la *LU* che ha avuto una bimba con dei problemi.
Piango con lei, per me e per lei.
Le dico che non riesco più a cantare la ninna nanna a Sebi, che provo a sforzarmi ma proprio non mi riesce.
Lei mi dice che è normale, che quando tutto si risolverà tornerò a cantare a quel piccino dentro la pancia...
Facciamo l'ecocardio: il cuore, ad eccezione di una leggera predominanza del ventricolo destro - che ci dicono essere normale dal terzo trimestre - non presenta alcuna anomalia: i flussi sono ok, le valvole sono ok, il battito è regolare.
Siamo molto molto sollevati: sappiamo che una grossa fetta delle sindromi cromosomiche esistenti si ripercuotono sul cuore, lasciano strascichi.
mia moglie è felice, considera la prossima tappa (l'amniocentesi) più utile per tranquillizzare me che necessaria per una diagnosi del bambino.
Il venti c'è il prelievo del liquido amniotico. È la *MS* ad occuparsene.
La *BL*, come da programma, è in ferie: siamo lasciati comunque in ottime mani, quelle della *MS*.
Trascorso il periodo di riposo successivo al prelievo, lunedì 26, ci attende una visita di controllo e per fare il punto della situazione con la *MS*.
Paura paura paura...
Ma per la prima volta da tanto tempo, usciamo dalla visita realmente più sollevati di come ci siamo entrati. Anch'io.
I trigoni sono un poco rientrati, la crescita è sempre ai percentili inferiori, ma costante, lo stomachino soddisfa la dottoressa.
Insomma, passiamo da allarme rosso ad allarme giallo.
Ci sentiamo leggeri, la mia moglie è sempre più certa che l'attesa dei risultati dell'amniocentesi sia una pura formalità, che non abbiamo nulla da temere.
Giovedì 29 sembra una bella giornata: dimettono il mio papà dall'ospedale, l'operazione è riuscita, io lo vado a trovare, per la serata abbiamo in programma un aperitivo con degli amici... Poi arriva la telefonata dall'ospedale, cade come una scure su qualunque speranza.
Il referto è Trisomia 13 totale, senza mosaicismi. In pratica tutte le cellule di Sebastiano sono malate.
La Trisomia 13 è catalogata come Sindrome di Mutazione Casuale Incompatibile con la Vita.
È mia moglie a riceverla. Io sono via in macchina. La chiamo per avvisarla che sto tornando per pranzo: lei riesce a nascondere tutto il suo dolore, teme che mi schianti sulla via del ritorno.
Entro in casa, piuttosto allegro, il mio papà sta bene... Apro la porta e vedo due persone.
Mia moglie è sul divano in lacrime. *VL*, un'amica le tiene la mano. Capisco tutto, mi cade ciò che ho in mano.
Con un filo di voce chiedo cosa è successo, per un attimo spero sia morto un parente o un amico. Scusate, parenti ed amici… So che non è vero, ma lo spero.
mia moglie mi dice che ha chiamato la *MS*. Mi spiega che si tratta di una Trisomia 13, che non c'è speranza.
La *VL* ci abbraccia entrambi e si dilegua, non so come, con una magia.
Gridiamo, piangiamo, urliamo di dolore. Un dolore atroce, senza speranza.
Poi è solo un rantolo sommesso.
mia moglie mi chiede se poi ho portato avanti la ricerca delle informazioni per l'aborto all'estero.
Le rispondo di sì, che so tutto.
Chiamo i miei, li metto al corrente della situazione, invio a mia madre la mail che avevo già pronta con i numeri di telefono delle strutture francesi dove è possibile eseguire l'intervento, lei un po' di francese lo sa e inizia a telefonare.
Credo di aver chiamato anche la *CH* e *FR*, il pediatra che mi ha avuto come paziente da bimbo e con il quale ho un rapporto d'amicizia.
Non ricordo bene le ore che sono seguite.
Ricordo di aver sentito la dottoressa *KS* che mi ha detto di essere in vacanza, ma di andare l'indomani mattina alla Mangiagalli dove mi avrebbero dato informazioni.
Sento anche il mio amico *DT* che si lancia nella raccolta di informazioni sulla Spagna (ha parenti a Barcellona).
Lascio il mio grido d'aiuto su GravidanzaOnLine, mi rispondono velocemente, mi mandano in privato numeri di telefono diretti e nomi di persone da contattare.
Il resto è nebbia. Non ricordo altro, se non che la notte mi sono alzato e ho cercato su Google cosa significa Trisomia 13.
Ho aperto anche le immagini. Non fatelo mai. Mai mai. Mai.
Venerdì 30
In Mangiagalli dove ci avevano indirizzati all'ufficio 194 dicendoci che, pur essendo fuori dai tempi per la legislazione italiana, la Mangiagalli dava supporto logistico per un interruzione di gravidanza all'estero.
Falso.
Dall'ufficio 194 siamo stati rimbalzati a Diagnostica Prenatale, dove siamo stati rimbalzati Patologia Prenatale, dove non siamo riusciti a superare lo sportello.
In Mangiagalli ci indicano un consultorio laico chiamato CED. Al CED ci danno appuntamento per le 14:30 del giorno stesso.
Nel frattempo mia madre si è messa in contatto con la figlia di una sua amica che vive a Lione. La ragazza si chiama *PL* e s'è fatta carico di fare le telefonate e cercare il primo contatto con le strutture segnalateci da GravidanzaOnLine ma soprattutto con gli ospedali di Lione.
Al CED sono tutte donne, carinissime, ma perfettamente inutili. Accolgono mia moglie, la ascoltano, le sono vicini, ma quando usciamo dal CED siamo consci di aver avuto più informazioni da dare che da ricevere.
La *PL* di Lione, il nostro angelo custode, è riuscita a mettersi in contatto con l'Hôpital Femme Mère-Enfan i quali chiedono di fornirgli il cariotipo del bimbo e ci chiedono se la mutua italiana copre l'intervento, perché se non è coperto dalla mutua la procedura segue una strada diversa: loro ci devono mandare il preventivo (che ci anticipano essere di circa 1300 €/giorno + le spese degli esami), noi lo dobbiamo approvare e restituirlo firmato. A questo punto ci daranno l'appuntamento per il colloquio preliminare.
Io non so se la mutua copre l'intervento e non so rispondere immediatamente.
Faccio la ricerca e scopro, senza stupore, che l'interruzione di gravidanza all'estero non è coperta dal SSN: è tutto a carico nostro.
Quando sono in grado di dare la risposta alla *PL* è troppo tardi e gli uffici sono chiusi.
Non ci resta che aspettare lunedì.
Usiamo gli amici che si alternano nel venirci a trovare per uscire dal loop di disperazione in cui io e mia moglie cadiamo ogniqualvolta siamo soli.
Domenica rientrano i genitori di mia moglie che si trovavano in Irpinia.
Non sanno ancora nulla: il babbo di mia moglie ha una grave malattia ai polmoni che lo costringe ad utilizzare l'ossigeno 24 ore al giorno e gli impedisce di volare: non avrebbe potuto fare un viaggio di 8 ore in uno stato di ansia e disperazione, sarebbe stato davvero pericoloso per la sua salute.
Li andiamo a prendere in stazione, li portiamo a casa e quando *GP* (il papà di mia moglie) è attaccato alla bombola grossa di ossigeno li mettiamo al corrente di tutto.
È straziante.
Lunedì *PL* ricontatta l'Hôpital Femme Mère-Enfan dicendo loro che la mutua italiana non ci copre.
Ci dicono di aspettare il preventivo che manderanno nel più breve tempo possibile, compatibilmente all'organico ridotto del mese di agosto.
Il Centre Hospitalier Lyon-Sud, altro ospedale di Lione, ricontatta *PL* che aveva lasciato vari messaggi senza però arrivare a parlare con qualcuno.
Qui la modalità è differente rispetto all' l'Hôpital Femme Mère-Enfan:
- Contatto telefonico con responsabile di reparto
- L'invio del cariotipo non è richiesto: alla parola Trisomia 13 ci indicano come data probabile per l'incontro preliminare venerdì 6.
Nel pomeriggio dello stesso giorno richiamano per confermare.
Dopo il colloquio ci verrà sottoposto il preventivo per accettazione. Non abbiamo cifre indicative, in ogni caso lo firmeremo.
Giovedì 5 partiremo per Lione.
Abbiamo già deciso di non voler vedere il nostro bimbolino ed essere liberi di ricordarlo come lo abbiamo sognato: io che rideva sulla mia spalla, mia moglie con in testa un cappellino di lana un po' brutto, bicolore.
Ci siamo detti che lui è così come ce lo siamo sognati, ma che è stato fatto prigioniero da un corpo malato.
Giovedì partiamo per liberarlo… stiamo malissimo.
Vi abbraccio.
-
gaspam
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Mi hai fatto piangere. Mamma mia...non so cosa dirvi...non lo so...
novembrina 2010 nel cuore...ed ora...Matilde è qui con me dal 26/08/2011!
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Bosanza...ho letto tutto d'un fiato....sono in ufficio e ho pianto....non ci conosciamo ma vi sono vicina....non riesco a dire altro e nemmeno servirebbe a consolare un dolore così grande....
Federica mamma di Gaia (23/06/2004) e Alessandro (22/09/2008) 2810 g e 47 cm di dolcezza! *settembrina 2008**Eco-mamma**'la cosa più bella di papà?'chiesi a una bimba 'la mamma'..*
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Giulia... la mia principessa (30/10/2006)
Mario... il mio eroe ( 16/06/2013)
In attesa di fagiolina...dpp 11 settembre 2014
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Bosanza, mi dispiace immensamente, spero che riusciate a riprendervi col tempo. un abbraccio a entrambi.
dopo tanta tristezza, la nostra Denise, 18 maggio 2010, e poi.. Daniel, 7 dic 2011
- laurap75
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Bosanza, forse quando leggerai questo mio breve saluto già il vostro bimbo sarà a giocare con gli altri angeli che hanno avuto su questa terra un passaggio breve, dentro o fuori le pance delle mamme.
Vi auguro di trovare giorno dopo giorno bricioline di serenità che, col tempo, possano diventare mattoncini per ri-costruire la vostra vita.
Quando le vostre braccia si faranno pesanti e vuote, mancanti di quell'abbraccio al vostro piccolino, stringetevi l'un l'altro...quando le mani saranno desiderose di una tenera carezza, dolcemente tenetevi, tu e tua moglie...aggrappatevi fortemente alla vostra coppia...
Un giorno, dentro il buco nero che si è fatto al centro dei vostri cuori, risplenderà una luce di speranza. Ve lo auguro.
Un caro abbraccio e tanti auguri affinché questo strazio abbia fine...
Una carezza ad un angelo che vi amerà e non vi lascerà comunque mai!
Vi auguro di trovare giorno dopo giorno bricioline di serenità che, col tempo, possano diventare mattoncini per ri-costruire la vostra vita.
Quando le vostre braccia si faranno pesanti e vuote, mancanti di quell'abbraccio al vostro piccolino, stringetevi l'un l'altro...quando le mani saranno desiderose di una tenera carezza, dolcemente tenetevi, tu e tua moglie...aggrappatevi fortemente alla vostra coppia...
Un giorno, dentro il buco nero che si è fatto al centro dei vostri cuori, risplenderà una luce di speranza. Ve lo auguro.
Un caro abbraccio e tanti auguri affinché questo strazio abbia fine...
Una carezza ad un angelo che vi amerà e non vi lascerà comunque mai!
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- Iscritto il: 7 apr 2008, 11:34
Re: UNA STORIA PER TUTTE...
NON SO COSA DIRE......VI ABBRACCIO FORTE.
Così profondamente mio, non ho mai avuto niente io.....Rebecca e Maria Vittoria
e m'illumino d' immenso......febbrarina '09 e pci
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Bosanza
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Re: UNA STORIA PER TUTTE...
Continua...
Martedì 3.
Per oggi era fissata la visita di controllo con la *BL*, che è rientrata dalle vacanze durante le quali si era mantenuta in contatto con la *MS*.
La dottoressa è al corrente di tutto.
Noi abbiamo deciso di non disdire l'appuntamento ed incontrare la dottoressa per chiederle informazioni pratiche sull'interruzione di gravidanza e sulle sue conseguenze fisiche.
Scopro che la *BL* non è la donna di pietra che mi era sembrata, è solo una pessima dissimulatrice: quella che noi avevamo letto come durezza era, alla luce dei fatti, forte preoccupazione: lei stava vedendo una situazione drammatica, alla quale noi non volevamo e non potevamo ancora credere e neppure immaginare.
La dottoressa oggi ha tutt'altra faccia, è molto dolce, la sentiamo vicina.
Non è più di pietra, è di carne, ossa e tanta anima.
Le chiediamo da cosa ha capito che c'erano problemi, ci risponde cose che già sappiamo (misure del feto troppo piccine, trigoni eccessivamente grandi, eccetera) e aggiunge un elemento che ci aveva tenuto nascosto in attesa degli accertamenti: il profilo di Sebastiano non faceva pensare a nulla di buono.
Ci dice che benché nessuno degli elementi sospetti avesse, di per sé, carattere patologico, aveva una brutta sensazione. Ci confessa che a volte le era parso di essere persino troppo apprensiva, eppure aveva quella sensazione che non la faceva stare tranquilla. Da qui gli approfondimenti e gli esami "extra".
Le siamo grati per quella sua sensazione.
Risponde a tutte le nostre domande riguardanti l'intervento che mia moglie dovrà subire e riguardo ad una nuova futura gravidanza.
Ci dimentichiamo di pagare la visita, da casa mandiamo un sms alla dottoressa chiedendole se possiamo passare domani a saldare il conto.
Ci risponde di non preoccuparci, di non pensarci neanche. È molto carino da parte sua.
Giovedì 5.
Siamo arrivati a Lione, abbiamo preso possesso dell'appartamento, disposte le vettovaglie in dispensa, messi i vestiti negli armadi, collegato il computer alla rete.
Sembra quasi di essere in vacanza, una sensazione irreale che ci difende per qualche ora dalla realtà.
Stasera arriva la *ST*, la cugina di mia moglie, che ci aiuterà con il francese.
Che ci aiuterà con tutto, in verità: scherzosamente la definiremo la nostra badante.
Venerdì 6.
questa mattina alle 10:00 siamo stati presi in carico dalla caporeparto, madame *V* che ha raccolto la cartella clinica chiedendo informazioni sulla storia del nostro caso, voleva capire come mai siamo arrivati a fare un'amniocentesi alla 27esima settimana.
Con noi c'erano la nostra amica di Lione e la cugina di mia moglie a fare da interpreti.
Madame *V* è gentilissima, parla molto lentamente per facilitare la comprensione a tal punto che persino io intuisco il senso del discorso.
Sta per fare le copie di tutti gli incartamenti, del cariotipo e degli esami, ma noi le consegniamo la cartellina con tutte le copie già fatte.
Veniamo poi mandati in amministrazione dove prima si presenta l'assistente sociale che ci lascia il suo numero di telefono e il suo nome, qualunque cosa potessimo aver bisogno, poi passiamo ai contabili che ci consegnano il preventivo.
I contabili sbagliano qualcosa, ci ritirano il preventivo, dobbiamo aspettare che venga riscritto.
Il nuovo preventivo non è ancora pronto, ma veniamo chiamati per il colloquio con i medici, due gentilissime dottoresse, che al nostro ingresso hanno già firmato l'autorizzazione all'intervento.
Ci spiegano in cosa consiste l'intervento, quali rischi comporta, rispondono a qualunque nostra domanda: noi ci siamo preparati un foglio con le domande da fare per timore di perdere lucidità e dimenticare qualcosa.
Abbiamo appuntamento martedì alle 8:00 per la prima fase dell'intervento costituita da colloquio con psicologo, i necessari esami, visita dell'anestesista...
Torniamo in amministrazione e paghiamo (il nuovo preventivo è pronto).
Paghiamo con 2 assegni italiani, uno che copre la cifra del giorno di martedì che si concretizzerà in day-hospital, l'altro che copre i giorni di degenza prevista.
Il totale è 3864,00 €.
Giovedì, in sala parto, non sarà ammessa più di una persona, quindi la cugina-interprete non potrà entrare, ma nell'equipe medica avremo un dottore che parla italiano.
Ci aspettano tre giorni di attesa.
La *ST* è preziosissima.
Soprattutto grazie alla *ST* riusciamo, di tanto in tanto, a fingere che sia una gita... Oggi abbiamo fatto una passeggiata per Lione, siamo anche riusciti a sorridere ammirandone le piazze, i palazzi e le case del centro...
Ha un che di irreale, ma per un po' ci lasciamo prendere dalla favola che ci raccontiamo, riusciamo quasi a crederci.
Entriamo nella cattedrale e io scopro di essere credente: non lo sapevo.
Scopro di credere in dio e di odiarlo con tutte le mie forze.
Bestemmio sommessamente, sussurrando.
Poi esco a piangere.
Lunedì atterra la mamma di mia moglie.
Ora abbiamo due badanti, ciascuna con i propri compiti, entrambe piene d'amore.
Martedì è la giornata di day-hospital: oltre allo staff medico, siamo seguiti da una psicologa, e da un'assistente sociale. A cosa serve la psicologa è ovvio, ma non sappiamo a cosa serva l'assistente sociale...
Serve, serve eccome: l'assistente sociale si occupa di tutta la burocrazia, togliendocene il peso: dalle pratiche per il riconoscimento di Sebastiano (facoltativo, ma che noi vogliamo), alla presa in carico del suo corpicino (possiamo decidere se occuparcene noi o delegare l'ospedale).
Possiamo contattare sia l'una che l'altra in qualunque momento, ci hanno dato i loro numeri di telefono.
Siamo in una camera singola e per il reparto non si vedono mamme con neonati, questo strazio viene risparmiato.
Tutti - infermieri, medici, psicologa, assistente sociale - sono dolcissimi, gentili, perfetti.
Non siamo noi a doverci spostare da uno all'altro, sono loro che a turno vengono in camera.
L'intera organizzazione mi appare perfetta, una macchina senza difetti, con un volto dolce ed estremamente umano.
Mia moglie ha cambiato idea e vuole vedere Sebastiano. Io non vorrei, ma sarò comunque con lei.
La psicologa mi ha detto che l'assenza del rapporto fisico che solo la donna può avere con il bimbo, ne rende la vista successiva all'aborto più "violenta" per un uomo, in quanto concretizza l'esistenza del piccino in un unico atto definitivo.
Dice che è normale che io sia restio al volerlo vedere.
Se il mio amore manterrà la volontà di vedere Sebi, io sarò con lei, ciò non toglie che spero che decida di non farlo.
La *BL*, durante il consulto avuto prima di partire per Lione, ci ha detto che Sebastiano non presenta pesanti malformazioni, che, se decideremo di vederlo, vedremo un bimbo col viso un po' appuntito, gli occhietti molto vicini e il naso un po' allungato... Un piccolo elfo.
Il nostro piccolo elfo che domani morirà. Il nostro bimbo che non può vivere.i
Martedì 3.
Per oggi era fissata la visita di controllo con la *BL*, che è rientrata dalle vacanze durante le quali si era mantenuta in contatto con la *MS*.
La dottoressa è al corrente di tutto.
Noi abbiamo deciso di non disdire l'appuntamento ed incontrare la dottoressa per chiederle informazioni pratiche sull'interruzione di gravidanza e sulle sue conseguenze fisiche.
Scopro che la *BL* non è la donna di pietra che mi era sembrata, è solo una pessima dissimulatrice: quella che noi avevamo letto come durezza era, alla luce dei fatti, forte preoccupazione: lei stava vedendo una situazione drammatica, alla quale noi non volevamo e non potevamo ancora credere e neppure immaginare.
La dottoressa oggi ha tutt'altra faccia, è molto dolce, la sentiamo vicina.
Non è più di pietra, è di carne, ossa e tanta anima.
Le chiediamo da cosa ha capito che c'erano problemi, ci risponde cose che già sappiamo (misure del feto troppo piccine, trigoni eccessivamente grandi, eccetera) e aggiunge un elemento che ci aveva tenuto nascosto in attesa degli accertamenti: il profilo di Sebastiano non faceva pensare a nulla di buono.
Ci dice che benché nessuno degli elementi sospetti avesse, di per sé, carattere patologico, aveva una brutta sensazione. Ci confessa che a volte le era parso di essere persino troppo apprensiva, eppure aveva quella sensazione che non la faceva stare tranquilla. Da qui gli approfondimenti e gli esami "extra".
Le siamo grati per quella sua sensazione.
Risponde a tutte le nostre domande riguardanti l'intervento che mia moglie dovrà subire e riguardo ad una nuova futura gravidanza.
Ci dimentichiamo di pagare la visita, da casa mandiamo un sms alla dottoressa chiedendole se possiamo passare domani a saldare il conto.
Ci risponde di non preoccuparci, di non pensarci neanche. È molto carino da parte sua.
Giovedì 5.
Siamo arrivati a Lione, abbiamo preso possesso dell'appartamento, disposte le vettovaglie in dispensa, messi i vestiti negli armadi, collegato il computer alla rete.
Sembra quasi di essere in vacanza, una sensazione irreale che ci difende per qualche ora dalla realtà.
Stasera arriva la *ST*, la cugina di mia moglie, che ci aiuterà con il francese.
Che ci aiuterà con tutto, in verità: scherzosamente la definiremo la nostra badante.
Venerdì 6.
questa mattina alle 10:00 siamo stati presi in carico dalla caporeparto, madame *V* che ha raccolto la cartella clinica chiedendo informazioni sulla storia del nostro caso, voleva capire come mai siamo arrivati a fare un'amniocentesi alla 27esima settimana.
Con noi c'erano la nostra amica di Lione e la cugina di mia moglie a fare da interpreti.
Madame *V* è gentilissima, parla molto lentamente per facilitare la comprensione a tal punto che persino io intuisco il senso del discorso.
Sta per fare le copie di tutti gli incartamenti, del cariotipo e degli esami, ma noi le consegniamo la cartellina con tutte le copie già fatte.
Veniamo poi mandati in amministrazione dove prima si presenta l'assistente sociale che ci lascia il suo numero di telefono e il suo nome, qualunque cosa potessimo aver bisogno, poi passiamo ai contabili che ci consegnano il preventivo.
I contabili sbagliano qualcosa, ci ritirano il preventivo, dobbiamo aspettare che venga riscritto.
Il nuovo preventivo non è ancora pronto, ma veniamo chiamati per il colloquio con i medici, due gentilissime dottoresse, che al nostro ingresso hanno già firmato l'autorizzazione all'intervento.
Ci spiegano in cosa consiste l'intervento, quali rischi comporta, rispondono a qualunque nostra domanda: noi ci siamo preparati un foglio con le domande da fare per timore di perdere lucidità e dimenticare qualcosa.
Abbiamo appuntamento martedì alle 8:00 per la prima fase dell'intervento costituita da colloquio con psicologo, i necessari esami, visita dell'anestesista...
Torniamo in amministrazione e paghiamo (il nuovo preventivo è pronto).
Paghiamo con 2 assegni italiani, uno che copre la cifra del giorno di martedì che si concretizzerà in day-hospital, l'altro che copre i giorni di degenza prevista.
Il totale è 3864,00 €.
Giovedì, in sala parto, non sarà ammessa più di una persona, quindi la cugina-interprete non potrà entrare, ma nell'equipe medica avremo un dottore che parla italiano.
Ci aspettano tre giorni di attesa.
La *ST* è preziosissima.
Soprattutto grazie alla *ST* riusciamo, di tanto in tanto, a fingere che sia una gita... Oggi abbiamo fatto una passeggiata per Lione, siamo anche riusciti a sorridere ammirandone le piazze, i palazzi e le case del centro...
Ha un che di irreale, ma per un po' ci lasciamo prendere dalla favola che ci raccontiamo, riusciamo quasi a crederci.
Entriamo nella cattedrale e io scopro di essere credente: non lo sapevo.
Scopro di credere in dio e di odiarlo con tutte le mie forze.
Bestemmio sommessamente, sussurrando.
Poi esco a piangere.
Lunedì atterra la mamma di mia moglie.
Ora abbiamo due badanti, ciascuna con i propri compiti, entrambe piene d'amore.
Martedì è la giornata di day-hospital: oltre allo staff medico, siamo seguiti da una psicologa, e da un'assistente sociale. A cosa serve la psicologa è ovvio, ma non sappiamo a cosa serva l'assistente sociale...
Serve, serve eccome: l'assistente sociale si occupa di tutta la burocrazia, togliendocene il peso: dalle pratiche per il riconoscimento di Sebastiano (facoltativo, ma che noi vogliamo), alla presa in carico del suo corpicino (possiamo decidere se occuparcene noi o delegare l'ospedale).
Possiamo contattare sia l'una che l'altra in qualunque momento, ci hanno dato i loro numeri di telefono.
Siamo in una camera singola e per il reparto non si vedono mamme con neonati, questo strazio viene risparmiato.
Tutti - infermieri, medici, psicologa, assistente sociale - sono dolcissimi, gentili, perfetti.
Non siamo noi a doverci spostare da uno all'altro, sono loro che a turno vengono in camera.
L'intera organizzazione mi appare perfetta, una macchina senza difetti, con un volto dolce ed estremamente umano.
Mia moglie ha cambiato idea e vuole vedere Sebastiano. Io non vorrei, ma sarò comunque con lei.
La psicologa mi ha detto che l'assenza del rapporto fisico che solo la donna può avere con il bimbo, ne rende la vista successiva all'aborto più "violenta" per un uomo, in quanto concretizza l'esistenza del piccino in un unico atto definitivo.
Dice che è normale che io sia restio al volerlo vedere.
Se il mio amore manterrà la volontà di vedere Sebi, io sarò con lei, ciò non toglie che spero che decida di non farlo.
La *BL*, durante il consulto avuto prima di partire per Lione, ci ha detto che Sebastiano non presenta pesanti malformazioni, che, se decideremo di vederlo, vedremo un bimbo col viso un po' appuntito, gli occhietti molto vicini e il naso un po' allungato... Un piccolo elfo.
Il nostro piccolo elfo che domani morirà. Il nostro bimbo che non può vivere.i
