Altro lavoro mentre si è in CIG

[marghe]

Un saluto alle espertissime che mi potranno aiutare!

Allora... mio marito è in CIG da 1 anno, lo chiamano a lavorare a turno con altri colleghi, a volte fa una settimana in un mese, a volte 2, a volte nessuna...

Siccome è un ragazzo pieno di iniziativa oltre che bellissimo ha frequentato un cosro da pizzaiolo, poi ha mandato in giro qualche curriculum, ed una pizzeria del luogo lo ha richiamato. Ora ha già fatto un paio di serate (gratis ) perchè i proprietari vogliono vedere come si muove, ma gli hanno già anticipato che dopo le ferie vorrebbero assumerlo in regola.

Dicono che si può fare, lui sarebbe molto contento anche perchè è un lavoro che adora, ma ovviamente non si sente pronto a lasciare l'altro impiego, che offre comunque tutti gli ammortizzatori sociali, ed è un posto "sicuro".
Lui lavora con contratto metalmeccanico (è operaio) di 40 ore settimanali. Attualmente la CIG è coperta all'80%.

Cosa può fare? Che tipo di contratto? Qualcuno ci ha detto che potrebbe fare un contratto tipo part-time di 10 ore per lavoro nei Week-End.. è vero? Ho letto una risposta di CLEO che parlava di queste cose, ma ammetto di non averci capito molto, specialmente nel pezzo in cui diceva che il lavoro non deve essere retribuito... chi mi spiega?

GRAZIE!!!!

[cleo]

Allora, vedrò di essere sintetica.
Se è in CIG a zero ore e viene assunto da un'altra parte DEVE obbligatoriamente comunicarlo all'INPS la quale farà due conti.
Per semplificare al massimo: se di CIG prende 100 e con l'altro lavoro prende 80, prenderà 20 di CIG.
Se di CIG prende 100 e con l'altro lavoro prende 120, l'INPS sospende il trattamento.
Attenzione: se NON comunica all'INPS di avere un altro lavoro, perderà tutta la CIG in quanto l'Istituto sospenderà in toto l'erogazione del trattamento.
Nel momento in cui si licenzia dal vecchio lavoro in cui è in CIG, DEVE comunicarlo immediatamente all'INPS e il nuovo datore di lavoro avrà degli sgravi contributivi a seconda del tipo di assunzione e di quanto tempo tuo marito è stato in cassa.

Sono stata molto sintetica ma la casistica è vasta e non sapendo come si muoverà tuo marito ho preferito non scrivere papiri che magari non sono di facile comprensione ai non addetti ai lavori.
Se poi vuoi chiedermi qualcosa di più specifico, sono qui.

[marghe]

Intanto grazie... lui non è a zero ore, ma viene chiamato quando c'è bisogno specifico della sua mansione...

mi chiedevo: spetta a lui o al nuovo datore di lavoro la comunicazione all'INPS?

[cleo]

Intanto grazie... lui non è a zero ore, ma viene chiamato quando c'è bisogno specifico della sua mansione...

mi chiedevo: spetta a lui o al nuovo datore di lavoro la comunicazione all'INPS?

copio e incollo da:
http://www.inps.it/informazioni/templat ... /index.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Se il lavoratore in Cassa integrazione svolge contemporaneamente un'attività retribuita, senza averlo prima comunicato alla propria sede INPS, decade dal diritto alla prestazione.
In caso di comunicazione preventiva, la prestazione viene sospesa per il periodo di lavoro.

Non so dirti il nome del modello che deve usare, ho l'elenco in ufficio ma se va all'INPS a chidere poi volendo lo trovi online su http://www.inps.it" onclick="window.open(this.href);return false; nella sezione modulistica.

[marghe]

CAVOLETTI.....

in ogni caso mio marito sarebbe prima andato al sindacato, quindi lo avremmo saputo, ma sinceramente non capisco perchè debba decadere la CIGS... cioè, decade anche se lui fa un lavoro diciamo così "part time", solo sabato e domenica, in orari che comunque non corrisponderebbero ai suoi lavorativi?
Questa cosa lui la farebbe ovviamente per integrare proprio la CIGS...

la cosa che mi fa un po' incavolare è che in nero si può fare, ma con regolare contratto no???

[cleo]

Marghe non c'entra in quale orario lavora, c'entra il fatto che viene pagato....e siccome la CIG è a carico INPS, l'INPS giustamente dice: se ti pagano anche da un'altra parte non ti pago io.
Per il lavoro in nero non commento......per il lavoro che faccio e il "ruolo" che interpreto non lo contemplo nemmeno come lavoro, nemmeno se c'è la crisi.

[marghe]

Tesora, grazie mille per le info che mi dai

Da profana, mi sembra un'ingiustizia: mio marito è in CIG e non guadagna a sufficienza per mantenere la famiglia, si industria, si forma, trova un altro impiego che comunque, da solo, non garantirebbe il mantenimento della famiglia di cui sopra in quanto a tempo parziale, ma se lo accetta perde la CIGS?
C'è gente che ha doppi e tripli lavori, son tutti fuori regola?
E il pizzaiolo che ha proposto al socio un'assunzione in regola, agendo in buona fede? E' realistico pensare che mio marito perda la CIGS per fare pizze sabato e domenica???

Ovviamente mi sto sfogando, eh, mica ce l'ho con te!!!

[cleo]

Lo so marghe ma il lavoro nero non porta da nessuna parte: niente tutele, niente contributi, niente rispetto dei minimi, niente assicurazione sugli infortuni, ecc.
E se un pizzaiolo in nero al massimo si ustiona col fuoco del forno, un muratore in nero che cade da un ponteggio rimane invalido a vita se gli va bene e nessuno gli garantirà il pagamento dell'indennità per l'invalidità assoluta permanente.
Capisco perfettamente il tuo discorso come quello di chi, purtroppo, sta subendo pesantemente la crisi.
Ma il lavoro nero non è la soluzione, mai.

[cleo]

Comunque marghe non perde la CIG se facendo il pizzaiolo prende meno dell'importo della CIG.
Prenderà lo stipendio da pizzaiolo + la differenza fra quanto prendeva prima di CIG intera e quanto prende da pizzaiolo.
Purtroppo il meccanismo funziona sulla carta, in pratica l'INPS è oberata di domande, il Ministero del lavoro è indietro di secoli con la pubblicazione dei decreti (un nostro cliente in CIGS chiesta a marzo ha ottenuto il decreto e l'autorizzazione il 24 luglio e nel frattempo....i dipendenti hanno preso zero di zero perché l'INPS paga solo dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale) e i pagamenti, purtroppo, slittano.
L'INPS è lenta già di suo, figuriamoci quando è intasata ai massimi livelli.

E "lenta" è un eufemismo.........

[marghe]

CLEO, grazie di nuovo il lavoro nero noi non lo contempliamo neanche, come te!

mi restano dubbi: mio marito non ha uno stipendio fisso, lavora a cottimo e la retribuzione cambia ogni mese anche in virtù del fatto che qualche giorno al mese lavora, quindi come si calcola la quota di CIGS dovuta all'INPS?

altra domanda: se non fosse in CIGS ma al lavoro normalmente potrebbe svolgere, nei WE, l'attività di pizzaiolo?

altra domanda che in realtà non c'entra molto: potrebbe chiedere dell'aspettativa, ovviamente non retribuita, per tentare la strada del pizzaiolo a tempo pieno? servono motivazioni particolari?

[cleo]

mi restano dubbi: mio marito non ha uno stipendio fisso, lavora a cottimo e la retribuzione cambia ogni mese anche in virtù del fatto che qualche giorno al mese lavora, quindi come si calcola la quota di CIGS dovuta all'INPS?

Una roba un pò più semplice no, eh???

Allora, per i cottimisti il calcolo è particolare ma lo fa l'INPS sulla base della domanda di CIG che viene inoltrata dal datore di lavoro all'azienda.

altra domanda: se non fosse in CIGS ma al lavoro normalmente potrebbe svolgere, nei WE, l'attività di pizzaiolo?

Ogni singolo lavoratore dipendente può svolgere lavoro ordinario fino a complessive 40 ore settimanali.
Questo vuol dire, ad esempio, che può svolgere due lavori part-time ognuno da 20 ore: in totale fa 40 ore.
Oppure, per assurdo, quattro lavori part-time da 10 ore ciascuno....fa sempre 40 ore.
Quindi, se lui, lavora normalmente a tempo pieno (40 ore) no, non può svolgere nessuna altra attività come lavoratore dipendente. Potrebbe essere un contratto a progetto (ma come pizzaiolo la vedo dura, molto dura) o una collaborazione occasionale (ma qui vanno rispettati dei limiti ben precisi, sia temporali che di reddito). Se invece dove lavora ora fosse part-time, allora potrebbe fare il pizzaiolo lavoratore dipendente per le ore che mancano ad arrivare alle 40 settimanali.

altra domanda che in realtà non c'entra molto: potrebbe chiedere dell'aspettativa, ovviamente non retribuita, per tentare la strada del pizzaiolo a tempo pieno? servono motivazioni particolari?

Essendo lui in CIG non credo possa chiedere l'aspettativa non retribuita al suo datore di lavoro dato che al momento non prende i soldi da lui ma dall'INPS e quindi, teoricamente e per assurdo, dovrebbe chiederla all'Istituto. E' un caso un pò anomalo a cui sinceramente non so dare una risposta precisa né so dirti se esista giurisprudenza a riguardo.
Comunque sia, in linea generale, tutti i CCNL prevedono la possibilità che il lavoratore chieda di poter usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita e ogni singolo CCNL stabilisce il periodo massimo complessivo, le motivazioni, ecc.
Tuttavia nulla toglie al datore di lavoro di accettare una richiesta di aspettativa non retribuita senza motivazioni particolari o che superi il massimo consentito dal CCNL, basta mettere il tutto per iscritto e non ci sono problemi.

[marghe]

Ogni singolo lavoratore dipendente può svolgere lavoro ordinario fino a complessive 40 ore settimanali.
Questo vuol dire, ad esempio, che può svolgere due lavori part-time ognuno da 20 ore: in totale fa 40 ore.
Oppure, per assurdo, quattro lavori part-time da 10 ore ciascuno....fa sempre 40 ore.
Quindi, se lui, lavora normalmente a tempo pieno (40 ore) no, non può svolgere nessuna altra attività come lavoratore dipendente. Potrebbe essere un contratto a progetto (ma come pizzaiolo la vedo dura, molto dura) o una collaborazione occasionale (ma qui vanno rispettati dei limiti ben precisi, sia temporali che di reddito). Se invece dove lavora ora fosse part-time, allora potrebbe fare il pizzaiolo lavoratore dipendente per le ore che mancano ad arrivare alle 40 settimanali.

CLEO tesora, grazie mille per tutte le spiegazioni che mi stai dando, sono veramente MOOOOOOOLTO utili
Volevo chiederti: un collega di mio marito, anche lui a 40 ore, lavora da anni anche come cameriere nei WE e dice di essere in regola... è possibile? Lui sostiene che il monte ore massimo non sia 40 ma 52 settimanali, per cui lui ha un contratto di 12 ore...

se vuoi mandarmi a :fuck: fallo eh, non mi offendo gattaccia!!!

[cleo]

52 ore settimanali di lavoro ordinario?
Tieni conto che io non ho menzionato nulla in merito ai riposi, ecc.
Se conti le ore ordinarie + straordinarie il limite massimo settimanale è di 48 ore.
Ovvio che uno che lavora a tempo pieno 40 ore a settimana non è che può fare, per assurdo, tre giorni da 12 ore e un giorno da 4 ore e poi stare a casa perché questo tipo di orario viola le norme che regolamentano, appunto, i riposi giornalieri.
Mi sembra un pò strano però se vuoi gira la domanda all'esperto risponde, specificando che non la girino a me che io ho già dato.
:fuck:

[Peperita]

Onestamente io il limite di 52 ore settimanali non lo avevo mai sentito.

[marghe]

ciao Pepe! il titolare della pizzeria ha proporsto a mio marito 8 ore (che quindi portano a 48, non a52 ore settimanali), specificando che ovviamente non può fare straordinari in fabbrica (tsè, straordinari.... ) ora andiamo anche in sindacato, ma credo che avremo le stesse info che ci ha dato Cleo.
penso che il socio accetterà, gli piace troppo e addirittura potrebbe esserci un futuro diverso da quello dell'operaio, che lui francamente sembra desiderare. Gli ho detto che qualunque cosa deciderà lo sosterrò, sono un po' spaventata, ma non l'ho mai visto così entusiasta!
Grazie ragazze!!!

[Peperita]

io penso che tuo marito faccia benissimo a iniziare questa avventura, che per me può dare ottimi sviluppi!
in bocca al lupo

[cinzia1974]

marghe sono contenta per tuo marito .
in bocca al lupo con questa nuova avventura

[marghe]

grazie mille speriamo per il meglio!!!!!