Oggi ha voluto fare un giro più lungo con l'autobus, quindi andiamo in un giardinetto vicino casa nostra e lontano dal nido.
Ci sono due altalene, uno scivolo, qualche cavallo a dondolo. Una bilancia, una parete attrezzata per arrampicarsi per i grandicelli. Intorno a noi qualche badante in libera uscita, parecchi pensionati (alcuni seduti a far niente, altri al tavolino a giocare a carte), un indiano che parla al cellulare seduto sul muretto e 3 tossici sotto metadone del Sert vicino.
Milo si gode la sua altalena (ne va matto). Altri bimbi ancora non ce ne sono (esce alle 2.30 e gli altri arrivano intorno alle 4).
A un certo punto molla l'altalena e fa un giro sul cavallo a dondolo. Arriva un'altra bimba che si avvcina all'altalena e ci vuole tornare anche lui. Ordinaria amministrazione.
Ma intanto si sente odore di bruciato. E arrivati all'altalena io e l'altra mamma ci rendiamo conto che il cestino della spazzatura è in fiamme. Non è molto vicino alle altalene, ma neanche troppo distante. Tira vento e sotto il cestino c'è un prato e a neanche un metro una enorme edera rampicante della bocciofila accanto.
L'altra mamma prende la bimba e si allontana. "Dovremmo chiamare il 115, dice". Ma non lo fa. I pensionati stanno a guardare. E io, dopo un po', decido che invece di aspettare che il parco vada a fuoco sarebbe meglio cercare di spegnere il cestino. Mi avvicino con Milo in braccio alla bocciofila (affiliata, peraltro, alla Protezione Civile

