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Cicogna spelacchiata: il primo passettino
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
dream solo questo

Lorenzo è nato il 7 agosto 2005,alle 13.17..peso 3140kg x 50 cm(alla 38°settimana)*streghetta innamorata *
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
tesoro di una diavoletta! 
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E dopo 5 anni di attesa Eva Thanh è con noi!
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Dreamy!!!
Stasera corso, vero? Domani racconta, eh? Ti aspettiamo!
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5 gennaio 2010 ore 9.05 è nata la mia patatina Sara Maria! 3480 grammi di amore...
E ora FRATELLINA ti stiamo aspettando, TIENITI FORTE!!!

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- dreamyeyes
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Eccoci qui!
Il corso di ieri sera trattava il tema della coppia adottiva.
Note folkloristiche: durante l’attesa dell’arrivo della psicologa ho fatto alcune domande sui tempi tecnici a Marco, l’assistente sociale che ci segue per quanto riguarda il corso, poi gli ho parlato dei libri che sto leggendo e ad un certo punto, visto che li avevo con me perché avrei dovuto riportarli in biblioteca, ho mostrato i vari testi riassumendo per ognuno le mie impressioni.
Marco ha preso buona nota dei titoli e delle case editrici ma le altre coppie sono rimaste congelate al loro posto, solo una di loro, venuta di fianco a me a firmare il foglio presenze, mi ha chiesto distrattamente: “Ah! È questo il libro Il padre sospeso di cui parlavi la volta scorsa?” e io: “si! è questo! è molto indicato per i futuri papà adottivi, la lettura è interessante e mai noiosa, anzi tratta il tema con una punta di umorismo molto gradevole” e lei “mm” con un cenno di assenso della testa che tanto mi ha ricordato i cagnolini che un tempo usava appoggiare sui cruscotti delle auto e che facevano “si si” con la testa…..
Dopodiché il nulla, nessuno si è piu’ interessato, io me ne sono fatta finalmente (ERA ORA!) una ragione ed ho messo via i libri.
Nel frattempo la psicologa ha avvisato di essere in ritardo e così seduti in cerchio, alla alcolisti anonimi, in quel silenzio imbarazzante mi sono decisa ad aprire un piccolo dibattito sugli enti.
Ho spiegato di aver letto, su internet, che alcuni enti chiedono alle coppie di rinunciare alla nazionale nel momento in cui dai loro mandato. Ho spiegato che non è legale ed è anche molto scorretto.
Ma il mio errore è stato quello di partire sicura che loro conoscessero la legge o quantomeno che fossero stati attenti alla prima lezione, quando il giudice ha spiegato tutto passo per passo, così mi sono ritrovata a rispondere a domande riguardanti l’iter burocratico, a spiegare cos’è un mandato, cosa vuol dire rinunciare alla nazionale, come si fa, ecc..
Fortunatamente è arrivata la psicologa.
Non vi ho mai parlato di lei, è una donna sui 45 anni, molto molto carina, dolcissima e con un sorriso meraviglioso.
Si è scusata per il ritardo e poi ha chiesto:
“a ruota libera, mi raccontate le riflessioni che avete fatto sulla lezione della settimana scorsa, su quello che ci siamo detti? c’è stato qualcosa che vi è rimasto sullo stomaco e che non siete riusciti a mandare giu? C’è stato qualcosa su cui, come coppia, vi siete confrontati ed è stato argomento di dialogo?”
SILENZIO DI TOMBA
Chi si guardava i piedi, chi faceva finta di scrivere, chi guardava fuori dalla finestra
Sembrava di essere a scuola….
Noi, di fatto, le riflessioni sull’età del bambino, sul colore della pelle, sulle malattie reversibili e irreversibili, ecc.. le avevamo trite e ritrite molto prima della lezione di mercoledì scorso, ma siamo intervenuti lo stesso.
Sono partita io dicendo che quello che ci eravamo detti mi era piaciuto molto perché mi aveva fornito spunti di riflessione delle quali avevo parlato con Robby e con le mie amiche (che poi sareste poi voi se non si era capito
).
Ho ritenuto non fosse il caso di parlare delle riflessioni fatte sull’atteggiamento delle altre coppie perché sarebbe scoppiato il putiferio, piuttosto mi sono concentrata sul discorso fatto con voi qualche giorno fa e che riguarda il rischio del fallimento adottivo, cioè l’inadeguato sostegno psicologico alle coppie nel post adozione.
La psicologa si è stupita moltissimo
, ha spiegato che la coppia viene seguita sicuramente nel primo anno ma che dopo devono essere gli stessi genitori a chiedere aiuto agli psicologi dei servizi sociali ma che spesso non lo fanno per paura di essere considerati cattivi genitore, non all’altezza, di vedersi portare via il bambino oppure semplicemente perché si tende a minimizzare, a pensare che tutto si risolverà con l’amore a la pazienza (il che il piu’ delle volte è vero ma non sempre è così), ad affidarsi, insomma, al tempo che lenisce tutte le ferite.
Così si è sciolto un po’ il ghiaccio e abbiamo iniziato tutti a dialogare. Si è parlato dell’età, del colore della pelle, della rabbia, dei traumi, dei problemi scolastici.
A questo punto è sbottato il commercialista con questa clamorosa uscita:
“Io non capisco perché dobbiamo affrontare tutti questi problemi ora,
invece di concentrarci sul fatto che sarà bellissimo diventare finalmente genitori”
e la moglie ha incalzato:
“si, la penso anch’io così! Che senso ha porsi ora il problema della scuola? Quando e se arriveranno i problemi, li affronteremo!”
Quindi la psicologa ci ha dato un foglio con il titolo:
famiglia biologica e famiglia adottiva, diviso in due sezioni: somiglianze e differenze.
Dopo averci dato cinque minuti per riflettere e scrivere, ci ha dato la parola.
Ognuno di noi ha letto e spiegato il proprio punto di vista.
Ho esordito dicendo che sono abituata ad usare molto la fantasia e quindi ho sempre immaginato che la gravidanza biologica fosse somigliante a quella adottiva.
La psico mi ha chiesto di sapere le mie motivazioni.
E’ presto detto: così come i genitori bio decidono di mettere in cantiere un figlio anche i genitori adottivi prendono la decisione di avviare le pratiche per l’adozione.
Il concepimento l’ho paragonato all’atto di fare richiesta ai servizi sociali.
Il test di gravidanza positivo che coincide con l’emissione del decreto da parte del giudice.
L’attesa, la gestazione che si traduce nell’iter burocratico, i corsi preadozione, le analisi., ecc.
La nascita che è il momento dell’abbinamento.
Nelle differenze ho indicato: i tempi della gravidanza.
Anche stavolta Robby ha dato risposte molto simili alle mie e questo mi ha fatto piacere e mi ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che la pensiamo esattamente allo stesso modo.
Mi sono dilungata tanto, spero di non avervi annoiate, ma tanto ancora ci sarebbe da raccontare riguardo ad alcune risposte delle altre coppie…
magari nei prossimi giorni ci torniamo su..
Il corso di ieri sera trattava il tema della coppia adottiva.
Note folkloristiche: durante l’attesa dell’arrivo della psicologa ho fatto alcune domande sui tempi tecnici a Marco, l’assistente sociale che ci segue per quanto riguarda il corso, poi gli ho parlato dei libri che sto leggendo e ad un certo punto, visto che li avevo con me perché avrei dovuto riportarli in biblioteca, ho mostrato i vari testi riassumendo per ognuno le mie impressioni.
Marco ha preso buona nota dei titoli e delle case editrici ma le altre coppie sono rimaste congelate al loro posto, solo una di loro, venuta di fianco a me a firmare il foglio presenze, mi ha chiesto distrattamente: “Ah! È questo il libro Il padre sospeso di cui parlavi la volta scorsa?” e io: “si! è questo! è molto indicato per i futuri papà adottivi, la lettura è interessante e mai noiosa, anzi tratta il tema con una punta di umorismo molto gradevole” e lei “mm” con un cenno di assenso della testa che tanto mi ha ricordato i cagnolini che un tempo usava appoggiare sui cruscotti delle auto e che facevano “si si” con la testa…..
Dopodiché il nulla, nessuno si è piu’ interessato, io me ne sono fatta finalmente (ERA ORA!) una ragione ed ho messo via i libri.
Nel frattempo la psicologa ha avvisato di essere in ritardo e così seduti in cerchio, alla alcolisti anonimi, in quel silenzio imbarazzante mi sono decisa ad aprire un piccolo dibattito sugli enti.
Ho spiegato di aver letto, su internet, che alcuni enti chiedono alle coppie di rinunciare alla nazionale nel momento in cui dai loro mandato. Ho spiegato che non è legale ed è anche molto scorretto.
Ma il mio errore è stato quello di partire sicura che loro conoscessero la legge o quantomeno che fossero stati attenti alla prima lezione, quando il giudice ha spiegato tutto passo per passo, così mi sono ritrovata a rispondere a domande riguardanti l’iter burocratico, a spiegare cos’è un mandato, cosa vuol dire rinunciare alla nazionale, come si fa, ecc..
Fortunatamente è arrivata la psicologa.
Non vi ho mai parlato di lei, è una donna sui 45 anni, molto molto carina, dolcissima e con un sorriso meraviglioso.
Si è scusata per il ritardo e poi ha chiesto:
“a ruota libera, mi raccontate le riflessioni che avete fatto sulla lezione della settimana scorsa, su quello che ci siamo detti? c’è stato qualcosa che vi è rimasto sullo stomaco e che non siete riusciti a mandare giu? C’è stato qualcosa su cui, come coppia, vi siete confrontati ed è stato argomento di dialogo?”
SILENZIO DI TOMBA
Chi si guardava i piedi, chi faceva finta di scrivere, chi guardava fuori dalla finestra
Noi, di fatto, le riflessioni sull’età del bambino, sul colore della pelle, sulle malattie reversibili e irreversibili, ecc.. le avevamo trite e ritrite molto prima della lezione di mercoledì scorso, ma siamo intervenuti lo stesso.
Sono partita io dicendo che quello che ci eravamo detti mi era piaciuto molto perché mi aveva fornito spunti di riflessione delle quali avevo parlato con Robby e con le mie amiche (che poi sareste poi voi se non si era capito
Ho ritenuto non fosse il caso di parlare delle riflessioni fatte sull’atteggiamento delle altre coppie perché sarebbe scoppiato il putiferio, piuttosto mi sono concentrata sul discorso fatto con voi qualche giorno fa e che riguarda il rischio del fallimento adottivo, cioè l’inadeguato sostegno psicologico alle coppie nel post adozione.
La psicologa si è stupita moltissimo
Così si è sciolto un po’ il ghiaccio e abbiamo iniziato tutti a dialogare. Si è parlato dell’età, del colore della pelle, della rabbia, dei traumi, dei problemi scolastici.
A questo punto è sbottato il commercialista con questa clamorosa uscita:
“Io non capisco perché dobbiamo affrontare tutti questi problemi ora,
e la moglie ha incalzato:
“si, la penso anch’io così! Che senso ha porsi ora il problema della scuola? Quando e se arriveranno i problemi, li affronteremo!”
Quindi la psicologa ci ha dato un foglio con il titolo:
famiglia biologica e famiglia adottiva, diviso in due sezioni: somiglianze e differenze.
Dopo averci dato cinque minuti per riflettere e scrivere, ci ha dato la parola.
Ognuno di noi ha letto e spiegato il proprio punto di vista.
Ho esordito dicendo che sono abituata ad usare molto la fantasia e quindi ho sempre immaginato che la gravidanza biologica fosse somigliante a quella adottiva.
La psico mi ha chiesto di sapere le mie motivazioni.
E’ presto detto: così come i genitori bio decidono di mettere in cantiere un figlio anche i genitori adottivi prendono la decisione di avviare le pratiche per l’adozione.
Il concepimento l’ho paragonato all’atto di fare richiesta ai servizi sociali.
Il test di gravidanza positivo che coincide con l’emissione del decreto da parte del giudice.
L’attesa, la gestazione che si traduce nell’iter burocratico, i corsi preadozione, le analisi., ecc.
La nascita che è il momento dell’abbinamento.
Nelle differenze ho indicato: i tempi della gravidanza.
Anche stavolta Robby ha dato risposte molto simili alle mie e questo mi ha fatto piacere e mi ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che la pensiamo esattamente allo stesso modo.
Mi sono dilungata tanto, spero di non avervi annoiate, ma tanto ancora ci sarebbe da raccontare riguardo ad alcune risposte delle altre coppie…
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Direi che sei bravissima....entusiasta....attenta.....sensibile e forte....
Ma si faranno un'idea di voi come genitori anche in questo contesto??
Ma si faranno un'idea di voi come genitori anche in questo contesto??
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
a me non hai annoiato affatto!!
anzi...scrivi in maniera molto scorrevole ed è un piacere leggerti
mi chiedo che cosa pensassero di trovare al corso...cmq...bravi!
anzi...scrivi in maniera molto scorrevole ed è un piacere leggerti
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Fla Ale e ღLucaღ (28/04/06) 3320gr ღElisaღ (06/09/08) 3100gr ღEmmaღ (05/10/10) 2630gr ♥


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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Ma che ragionamento........ Seguendo la loro logica allora non dovreste fare neppure il corso, allora?dreamyeyes ha scritto:
A questo punto è sbottato il commercialista con questa clamorosa uscita:
“Io non capisco perché dobbiamo affrontare tutti questi problemi ora,invece di concentrarci sul fatto che sarà bellissimo diventare finalmente genitori”
e la moglie ha incalzato:
“si, la penso anch’io così! Che senso ha porsi ora il problema della scuola? Quando e se arriveranno i problemi, li affronteremo!”
MAH! Non ho parole....
Dreamy, continua così e soprattutto continua a raccontarci. Stiamo facendo un piccolo precorso anche noi leggendoti ed è pure molto piacevole e divertente. Un bacione
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
assolutamente no, o meglio, così ci è stato detto, poi non so se ci sono canali comunicativi tra questi che ci fanno il corso e quelli che subentreranno nel momento in cui faremo richiesta di andare avanti e sottoporci a "radiografia assiale computerizzata"mimsy ha scritto: Ma si faranno un'idea di voi come genitori anche in questo contesto??
A me sembra la castroneria delle castronerie! è come quando fai l'esame di maturità che invece di valutarti il prof che ti ha visto tutti i giorni, ti valuta un perfetto sconosciuto. Almeno, ai miei tempi, era così.
Comunque loro hanno tenuto a sottolineare piu' e piu' volte che non ci sarà alcuna valutazione e che subito dopo il corso non li rivedremo piu'.
Scusate, lo posso dire? ma che c@zz@t@!
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
dreamyeyes ha scritto: Scusate, lo posso dire? ma che c@zz@t@!
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
:ahah :ahah :ahah
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
è sempre piacevole leggere i tuoi racconti del corso.
Mi sembra di leggere un bellissimo libro la sera tranquilla nel mio letto, ci dai sempre molti spunti di riflessione... anche per me che sono già mamma, non do' mai niente di scontato c'è sempre da imparare asoprattutto da chi non è ancora mamma.
Anche se non credo percorrerò mai (correggo, mai dire mai) questa strada perchè il signore mi ha dato la grazia (per ora) di concepire naturalmente non vedo perchè non dovrei innamorarmi di voi mamme e del vostro viaggio verso il vostro bambino.
Continuerò a leggerti a leggere le vostre bellissime storie...
Mi sembra di leggere un bellissimo libro la sera tranquilla nel mio letto, ci dai sempre molti spunti di riflessione... anche per me che sono già mamma, non do' mai niente di scontato c'è sempre da imparare asoprattutto da chi non è ancora mamma.
Anche se non credo percorrerò mai (correggo, mai dire mai) questa strada perchè il signore mi ha dato la grazia (per ora) di concepire naturalmente non vedo perchè non dovrei innamorarmi di voi mamme e del vostro viaggio verso il vostro bambino.
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I miei tesori :Arianna (04.03.2005), Alberto (20.03.2007) e Adele (29.09.2012)
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Dream, grazie per i tuoi racconti, interessantissimi davvero
Io però non riesco a capire le altre coppie cosa siano lì a fare
Visto che "ci sei dentro" proprio ora approfitterei per farti una domanda. Per fare il corso bisogna aver già preparato tutta la documentazione per il tribunale dei minori? Cioè certificati di matrimonio, penali, stato di famiglia, consensi dei nonni etc. etc. etc.?
Te lo chiedo perchè anche noi stiamo pensando da un po' all'adozione ma non essendo ancora convinti al 100% sarebbe molto interessante fare il corso per chiarirci i nostri "dubbi residui" e prendere una decisione definitiva (che spero proprio sarà un SI'!).
Il fatto è che non siamo ancora sposati (lo faremmo proprio per poter adottare) quindi non siamo ancora in grado di fornire tutta la documentazione necessaria all'avvio della pratica.
Io però non riesco a capire le altre coppie cosa siano lì a fare
Visto che "ci sei dentro" proprio ora approfitterei per farti una domanda. Per fare il corso bisogna aver già preparato tutta la documentazione per il tribunale dei minori? Cioè certificati di matrimonio, penali, stato di famiglia, consensi dei nonni etc. etc. etc.?
Te lo chiedo perchè anche noi stiamo pensando da un po' all'adozione ma non essendo ancora convinti al 100% sarebbe molto interessante fare il corso per chiarirci i nostri "dubbi residui" e prendere una decisione definitiva (che spero proprio sarà un SI'!).
Il fatto è che non siamo ancora sposati (lo faremmo proprio per poter adottare) quindi non siamo ancora in grado di fornire tutta la documentazione necessaria all'avvio della pratica.
Susi, la cicciola Margherita (5 luglio 2005) e il trippolo Giovanni (4 ottobre 2007) in cerca di un fratesorellino nel mondo (disponibilità depositata il 9 settembre 2010)
- dreamyeyes
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
renna, ogni Regione si è data una propria organizzazione. Io ti posso dire come funziona in Emilia Romagna:
Il punto di inizio è il contatto con i servizi sociali area minori. Io ho telefonato ed ho fissato l’appuntamento per parlare con una assistente sociale che ci ha spiegato brevemente il percorso.
Poi c’è da presentare una domanda per accedere al corso obbligatorio per legge, noi l’abbiamo fatta in quella stessa sede ma sono tante anche le coppie che si prendono un po’ di tempo per pensarci.
Il corso solitamente ha la durata di due mesi ed è a cadenza settimanale in fascia serale.
Finito il corso la coppia dovrà, se lo vuole naturalmente, dare la disponibilità a proseguire con gli incontri con le assistenti sociali e gli psicologi.
Questa fase dura circa 4 mesi, al termine della quale verrà letta alla coppia la cosiddetta relazione in cui si esprime il parere riguardo alle capacità genitoriali della coppia.
Nel frattempo i futuri genitori cominceranno a preparare i documenti e a fare gli esami clinici.
A questo punto è possibile presentare la domanda presso il Tribunale dei Minori.
La coppia verrà quindi convocata da due giudici, un maschio e una femmina, per un colloquio conoscitivo e in quella sede dovranno esprimersi riguardo fascia d’età, colore della pelle, malattie reversibili e non.
Quindi i due giudici andranno in Camera di Consiglio a illustrare il caso.
Da qui uscirà un decreto di idoneità all’adozione che è quello che poi servirà in caso di scelta di intraprendere anche l’adozione nazionale.
Quindi la coppia verrà inserita nell’elenco in possesso del tribunale e il giudice ha facoltà di scegliere la coppia, in base a una sua libera scelta.
Per quanto riguarda il matrimonio, è requisito essenziale, anche noi ci siamo sposati ANCHE per questo.
Sono richiesti almeno 3 anni di matrimonio, ma con una semplice autocertificazione e in alcuni casi due testimoni è possibile “congiungere” gli anni di convivenza.

Il punto di inizio è il contatto con i servizi sociali area minori. Io ho telefonato ed ho fissato l’appuntamento per parlare con una assistente sociale che ci ha spiegato brevemente il percorso.
Poi c’è da presentare una domanda per accedere al corso obbligatorio per legge, noi l’abbiamo fatta in quella stessa sede ma sono tante anche le coppie che si prendono un po’ di tempo per pensarci.
Il corso solitamente ha la durata di due mesi ed è a cadenza settimanale in fascia serale.
Finito il corso la coppia dovrà, se lo vuole naturalmente, dare la disponibilità a proseguire con gli incontri con le assistenti sociali e gli psicologi.
Questa fase dura circa 4 mesi, al termine della quale verrà letta alla coppia la cosiddetta relazione in cui si esprime il parere riguardo alle capacità genitoriali della coppia.
Nel frattempo i futuri genitori cominceranno a preparare i documenti e a fare gli esami clinici.
A questo punto è possibile presentare la domanda presso il Tribunale dei Minori.
La coppia verrà quindi convocata da due giudici, un maschio e una femmina, per un colloquio conoscitivo e in quella sede dovranno esprimersi riguardo fascia d’età, colore della pelle, malattie reversibili e non.
Quindi i due giudici andranno in Camera di Consiglio a illustrare il caso.
Da qui uscirà un decreto di idoneità all’adozione che è quello che poi servirà in caso di scelta di intraprendere anche l’adozione nazionale.
Quindi la coppia verrà inserita nell’elenco in possesso del tribunale e il giudice ha facoltà di scegliere la coppia, in base a una sua libera scelta.
Per quanto riguarda il matrimonio, è requisito essenziale, anche noi ci siamo sposati ANCHE per questo.
Sono richiesti almeno 3 anni di matrimonio, ma con una semplice autocertificazione e in alcuni casi due testimoni è possibile “congiungere” gli anni di convivenza.
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Grazie Dream, sei stata molto esaustiva. Il percorso più o meno lo conoscevo, così come il requisito del matrimonio e dei 3 anni di matrimonio/convivenza. Quello che mi chiedevo era se si può fare il corso senza essere sposati e da quello che dici mi pare di sì.
Comunque la voglia di iniziare il percorso c'è ed ogni volta che leggo te, Grazie o Perami (sono anch'io innamorata di Ale Lhin!) aumenta. Diciamo che manca solo un po' di sprint iniziale (più che altro da parte del mio compagno che secondo me pensa troppo e quindi si fa assalire da troppi timori).
Mi sa che prenderò in mano la situazione con una bella telefonata ai servizi sociali e sentiamo un po' che mi dicono.
Comunque la voglia di iniziare il percorso c'è ed ogni volta che leggo te, Grazie o Perami (sono anch'io innamorata di Ale Lhin!) aumenta. Diciamo che manca solo un po' di sprint iniziale (più che altro da parte del mio compagno che secondo me pensa troppo e quindi si fa assalire da troppi timori).
Mi sa che prenderò in mano la situazione con una bella telefonata ai servizi sociali e sentiamo un po' che mi dicono.
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
renna, la paura e i timori ce li abbiamo tutti, spiega a tuo marito che fare il corso non vuol dire obbligatoriamente proseguire con le altre tappe. Potrebbe essere comunque un momento di crescita anche per i genitori naturali
e se senti che il cuore ti dice di fare quella telefonata, buttati!
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Stamattina ho fatto un salto in un negozio di giocattoli del centro ed ho comprato una pecorella di peluche con un sorriso delizioso.
E' il pensierino per la bambina vietnamita che conosceremo stasera a cena, vi ricordate? ve ne ho parlato qualche giorno fa.
Una coppia di amici di un collega di Robby ha acettato con entusiasmo di conoscerci e di rispondere alle nostre domande e ai nostri dubbi, ma soprattutto di presentarci la piccola che ha appena 8 mesi ed è arrivata da pochissimo a far parte della loro famiglia
Siamo molto emozionati
E' il pensierino per la bambina vietnamita che conosceremo stasera a cena, vi ricordate? ve ne ho parlato qualche giorno fa.
Una coppia di amici di un collega di Robby ha acettato con entusiasmo di conoscerci e di rispondere alle nostre domande e ai nostri dubbi, ma soprattutto di presentarci la piccola che ha appena 8 mesi ed è arrivata da pochissimo a far parte della loro famiglia
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
ciao....ho visto che la tua avventura procede.....

Siamo a casa in 4!!!
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Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Sono molto commossa
questa è la mail che mi ha appena inviato Robby, la condivido volentieri con voi che ci siete tanto vicini
Ho sempre pensato che esistessero solo quattro modi per fare le cose: farle, farle bene, farle male e non farle.
Scrivere una lettera a un figlio per me rientra nell’ordine delle cose da fare e basta, magari una sola volta nella vita ma scrivere una lettera con quel destinatario sono convinto che dovrebbe essere in lista al tuo taccuino, moleskine, diario, o come diavolo lo vuoi chiamare, di genitore.
Nel mio caso specifico scrivere la lettera ad un figlio, che per ora esiste solo nelle mie speranze, lo trovo un esercizio di tenero avvicinamento a un grande desiderio. Il bisogno di questo confronto è nato dopo le numerose letture sull’argomento dell’adozione sorbite con bulimico interesse in questi giorni.
In realtà una specie di lettera io l’avevo già scritta quando avevo 17 anni.
Ricordo un pomeriggio in cui non mi andava di studiare mi sono seduto al pianoforte e dalle dita e dalla bocca è uscita di un fiato una ninna nanna, un semplice giro di DO maggiore con le parole.
Le parole erano queste:
Buona notte a chi, come me,
non si addormenta perché pensa a te
a te che ancora non ci sei
a te che un giorno mi vedrai
a te che adesso sei soltanto in fondo ai sogni miei
Poi un giorno arriverai
e la gioia porterai
così anch’io avrò
quello che non ho avuto mai:
una donna, una famiglia e tu il mio piccolo sarai
Dormi, dormi anima mia
che nessun uomo nero ti porti via
domani presto arriverà
ti sveglierai ridendo tra le braccia di mamma e papà
Che per te la vita sia
una strada di velluto e miele senza ipocrisia
che brilli sempre in te la luce dell’onestà
e se non la trovi negli altri
insegnala a chi non ce l’ha
Dormi, dormi e un giorno mi domanderai
perché mi chiedi di fare cose che alla mia età tu non hai fatto mai.
Vedi, nella vita, quando si sbaglia ognuno paga per sé
ma, se vorrai, tuo padre divide il conto con te
Lettera a mio figlio
Bambino mio, figlio mio, cuore mio sto venendo a prenderti, anzi stiamo venendo a prenderti, infatti questo lungo viaggio che ci separa non avrei mai potuto affrontarlo da solo mi dovevo fare accompagnare da qualcuno che provasse lo stesso amore per te e che mi desse il cambio alla guida qualora mi sentissi stanco e assonnato, si hai capito bene io e tua madre stiamo arrivando.
Non preoccuparti di nulla , non agitarti, non devi fare niente, rimani dove sei a giocare in un cortile, a disegnare in una stanza oppure continua a volare tra le nuvole, in ogni caso noi arriveremo da te e da allora quel “noi” sarà per tutti chiaramente l’espressione del numero tre, da allora tutti sapranno che se noi siamo presenti dovranno essere tre i posti da preparare per la tavola, tre i biglietti da comprare per il cinema e tre le pizze da ordinare per la cena.
Si perché noi siamo per te e tu sei per noi come quel motto di una storia che ti racconterò prima di dormire e che parla di tre spadaccini al servizio del re.
Ti ho desiderato e ti desidero tanto, fin da ragazzo ho avuto la consapevolezza che ho tanto da darti e da uomo la consapevolezza è diventata certezza frutto degli sbagli fatti, degli errori che hanno trasformato le debolezze in punti forza, le sciagure in fermezza e le sicurezze in paura.
Ti ho sempre cercato e ti ho sempre trovato nelle immagini della mia mente con la tua piccola mano nella mia, con grandi occhi curiosi a domandarmi miliardi di cose senza poter ancora parlare, ho sempre trovato i tuoi piccoli piedi sul mio petto mentre ti sorreggevo dalle ascelle, e ho sempre avuto ben chiare le mie occhiaie la mattina al lavoro frutto delle nostre notti insonni.
Ho così tanta voglia di conoscerti ma devo avere pazienza, la strada è lunga ma come ti ho detto tu non aspettare in ansia, gioca, divertiti, vola.
Noi in ogni caso e con qualsiasi tempo arriveremo.
Tuo padre.

Ho sempre pensato che esistessero solo quattro modi per fare le cose: farle, farle bene, farle male e non farle.
Scrivere una lettera a un figlio per me rientra nell’ordine delle cose da fare e basta, magari una sola volta nella vita ma scrivere una lettera con quel destinatario sono convinto che dovrebbe essere in lista al tuo taccuino, moleskine, diario, o come diavolo lo vuoi chiamare, di genitore.
Nel mio caso specifico scrivere la lettera ad un figlio, che per ora esiste solo nelle mie speranze, lo trovo un esercizio di tenero avvicinamento a un grande desiderio. Il bisogno di questo confronto è nato dopo le numerose letture sull’argomento dell’adozione sorbite con bulimico interesse in questi giorni.
In realtà una specie di lettera io l’avevo già scritta quando avevo 17 anni.
Ricordo un pomeriggio in cui non mi andava di studiare mi sono seduto al pianoforte e dalle dita e dalla bocca è uscita di un fiato una ninna nanna, un semplice giro di DO maggiore con le parole.
Le parole erano queste:
Buona notte a chi, come me,
non si addormenta perché pensa a te
a te che ancora non ci sei
a te che un giorno mi vedrai
a te che adesso sei soltanto in fondo ai sogni miei
Poi un giorno arriverai
e la gioia porterai
così anch’io avrò
quello che non ho avuto mai:
una donna, una famiglia e tu il mio piccolo sarai
Dormi, dormi anima mia
che nessun uomo nero ti porti via
domani presto arriverà
ti sveglierai ridendo tra le braccia di mamma e papà
Che per te la vita sia
una strada di velluto e miele senza ipocrisia
che brilli sempre in te la luce dell’onestà
e se non la trovi negli altri
insegnala a chi non ce l’ha
Dormi, dormi e un giorno mi domanderai
perché mi chiedi di fare cose che alla mia età tu non hai fatto mai.
Vedi, nella vita, quando si sbaglia ognuno paga per sé
ma, se vorrai, tuo padre divide il conto con te
Lettera a mio figlio
Bambino mio, figlio mio, cuore mio sto venendo a prenderti, anzi stiamo venendo a prenderti, infatti questo lungo viaggio che ci separa non avrei mai potuto affrontarlo da solo mi dovevo fare accompagnare da qualcuno che provasse lo stesso amore per te e che mi desse il cambio alla guida qualora mi sentissi stanco e assonnato, si hai capito bene io e tua madre stiamo arrivando.
Non preoccuparti di nulla , non agitarti, non devi fare niente, rimani dove sei a giocare in un cortile, a disegnare in una stanza oppure continua a volare tra le nuvole, in ogni caso noi arriveremo da te e da allora quel “noi” sarà per tutti chiaramente l’espressione del numero tre, da allora tutti sapranno che se noi siamo presenti dovranno essere tre i posti da preparare per la tavola, tre i biglietti da comprare per il cinema e tre le pizze da ordinare per la cena.
Si perché noi siamo per te e tu sei per noi come quel motto di una storia che ti racconterò prima di dormire e che parla di tre spadaccini al servizio del re.
Ti ho desiderato e ti desidero tanto, fin da ragazzo ho avuto la consapevolezza che ho tanto da darti e da uomo la consapevolezza è diventata certezza frutto degli sbagli fatti, degli errori che hanno trasformato le debolezze in punti forza, le sciagure in fermezza e le sicurezze in paura.
Ti ho sempre cercato e ti ho sempre trovato nelle immagini della mia mente con la tua piccola mano nella mia, con grandi occhi curiosi a domandarmi miliardi di cose senza poter ancora parlare, ho sempre trovato i tuoi piccoli piedi sul mio petto mentre ti sorreggevo dalle ascelle, e ho sempre avuto ben chiare le mie occhiaie la mattina al lavoro frutto delle nostre notti insonni.
Ho così tanta voglia di conoscerti ma devo avere pazienza, la strada è lunga ma come ti ho detto tu non aspettare in ansia, gioca, divertiti, vola.
Noi in ogni caso e con qualsiasi tempo arriveremo.
Tuo padre.
ʚϊɞ Non sarai cresciuto sotto il mio cuore, ma dentro ♥ ʚϊɞ ®
E dopo 5 anni di attesa Eva Thanh è con noi!
E dopo 5 anni di attesa Eva Thanh è con noi!
- mimsy
- Gold~GolGirl®

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- Iscritto il: 14 lug 2007, 17:06
Re: Cicogna spelacchiata: il primo passettino
Che meraviglia....non ho parole, ma solo lacrime commosse....
Mamma felice di Alessandro e Sara nati il 16/07/2010.
Nunù...sei nei loro occhi...
Nunù...sei nei loro occhi...
