Lunedi 4 Agosto ero a 40 settimane e mi ero scocciata di aspettare quindi decido di seguire il consiglio dell'ostetrica cioè camminare per favorire l'arrivo delle contrazioni, quindi cammino tanto, la sera mi sento nervosa e infatti vado a letto senza cenare. La mattina seguente (5 agosto, giorno del mio primo anniversario di matrimonio) alle 7 vado in bagno e trovo delle piccole perdite, subito sveglio mio marito e ce ne andiao in ospedale, mi fanno la visita e il tracciato, avevo perso il tappo mucoso, decidono di ricoverarmi ma mi dicono che il potrebbe anche passare una settimana prima che si rompano le acque; mia madre si ferma con me; la sera alle 21 mi fanno un altro tracciato e non ci sono contrazioni, quindi io e mamma ci mettiamo a dormire; dopo 10 minuti mi vengono dei forti dolori al basso ventre e vado dall'ostetrica che mi fa una puntura (io pensavo che fosse un antidolorifico, invece è un medicinale che accellera la dilatazione), e mi rimanda in stanza, da allora sono cominciati dei dolori lancinanti; finche verso le 23.30 mia madre mi riporta dall'ostetrica, che stava facendo le parole crociate, che mi dice che non posso lamentarmi ad ogni piccolo doloretto e scocciata mi fa un tracciato, risultano contrazioni regolari all'80%, mi controlla e sono già ad una buona dilatazione, mi fa una flebo, mi tiene in sala travaglio e chiama la ginecologa (che stava dormendo). Tralasciando il racconto del travaglio, dico solo che l'ostetrica diceva con la dottoressa che mi aveva fatto quella puntura pensando che mi avrebbe fatto partorire l'indomani pomeriggio o al massimo la

Partorire è un'esperienza sul momento dolorosa ma poi non è che ti dimentichi quel dolore ma ti rendi conto che non è niente in confronto alla gioia di avere il tuo bimbo tra le braccia.