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OSPEDALE DI TRICASE (LE)

Come prepararsi psicologicamente all'evento? Dubbi, consigli sul parto e qualche informazione per migliorare la degenza in ospedale.
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gala14
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OSPEDALE DI TRICASE (LE)

Messaggio da gala14 » 7 apr 2009, 16:54

Qualcuna di voi ha esperienze in merito?

Qualcuna che ha partorito li????



Vorrei avere un vbac, parto naturale dopo cesareo....e vorrei sapere da chi ha partorito li come si è trovata!



GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

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ishetta
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Re: OSPEDALE DI TRICASE (LE)

Messaggio da ishetta » 7 apr 2009, 21:17

Ho trovato qualcosa qui:
http://www.bambinonaturale.it/forum/dis ... readPage=9

E poi ho trovato pubblicata questa lettera su un sito, data dall'ospedale ad una futura paziente che voleva fare un vbac.

1. Nel nostro ospedale è favorita la modalità naturale del parto ed è offerta la possibilità di accedere al tentativo di VBAC.
Le condizioni di elezione sono valutate con l’analisi dei fattori predittivi di successo vs. fattori predittivi negativi in linea con le raccomandazioni validate a livello internazionale (Mercer 2008, RCOG 2007, ACOG 2007) sulla base della quale è richiesto un Consenso sottoscritto alla procedura previa informazione su modalità e limiti.
Nella nostra esperienza il tentativo ha avuto successo in circa il 65% dei casi.

2. L’Ostetrica è la figura professionale qualificata che accompagna la fase ospedaliera del percorso nascita. La gravida può decidere, se lo desidera, di tenere accanto a sé una persona di riferimento familiare.

3. La gravidanza è evento fisiologico e l’assistenza al travaglio è attuata secondo un protocollo di sorveglianza analogo a quanto seguito nelle unità operative più qualificate nel nostro Paese. L’obiettivo perseguito è quello di conciliare i principi di “umanizzazione” dell’evento travaglio-parto con la prevenzione del rischio materno-fetale generico o specifico, riservando la “medicalizzazione” alle fasi di particolare criticità.

4. Il personale di assistenza è specializzato e disponibile: di conseguenza si propone alla gravida con il rispetto che si deve alla Persona, cercando di venire incontro alle sue esigenze culturali e religiose.

5. Durante il travaglio è consentito alla gravida di muoversi in autonomia e camminare, tranne che nelle fasi, intermittenti, di stretta sorveglianza cardiotocografica (registrazione contemporanea della attività contrattile uterina e della frequenza cardiaca fetale), secondo il protocollo in precedenza menzionato.

6. Per il periodo espulsivo il letto travaglio-parto utilizzato nelle ultime fasi del periodo dilatante è adattato alla posizione “litotomica” (ginecologica) che è provato essere la più “sicura” dal punto di vista assistenziale, per affrontare efficacemente eventuali complicazioni peculiari di quella fase (arresti di progressione, ipossia fetale, emorragie, etc.).

7. Per il travaglio è riservato un ambiente finalizzato al rilassamento, luci soffuse, sottofondo musicale adeguato in linea con quanto presentato e anticipato nei nostri Corsi di preparazione psicoprofilattica al parto secondo il metodo RAT. E’ disponibile la analgesia epidurale. L’intervento farmacologico è limitato a particolari, critiche, situazioni.

8. Il nostro Ospedale è dotato del Dipartimento Materno-Infantile allocato sullo stesso piano, dove è presente l’ Unità di Terapia Intensiva Neonatale e, dunque, riferimento per la gestione clinica della gravidanza ad alto rischio di parto pretermine. Il neonato è sempre affidato al neonatologo, che è presente in Sala Parto, a parto avvenuto.

9. Nel nostro centro è praticato il “rooming-in”, le puericultrici sono costantemente presenti in reparto degenza e intervengono ad assistere la puerpera per tutte le esigenze delle prime fasi dell’allattamento al seno, attivamente favorito dai nostri neonatologi.

Il Direttore Generale
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gala14
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Re: OSPEDALE DI TRICASE (LE)

Messaggio da gala14 » 8 apr 2009, 12:35

ishetta ha scritto:Ho trovato qualcosa qui:
http://www.bambinonaturale.it/forum/dis ... readPage=9

E poi ho trovato pubblicata questa lettera su un sito, data dall'ospedale ad una futura paziente che voleva fare un vbac.

1. Nel nostro ospedale è favorita la modalità naturale del parto ed è offerta la possibilità di accedere al tentativo di VBAC.
Le condizioni di elezione sono valutate con l’analisi dei fattori predittivi di successo vs. fattori predittivi negativi in linea con le raccomandazioni validate a livello internazionale (Mercer 2008, RCOG 2007, ACOG 2007) sulla base della quale è richiesto un Consenso sottoscritto alla procedura previa informazione su modalità e limiti.
Nella nostra esperienza il tentativo ha avuto successo in circa il 65% dei casi.

2. L’Ostetrica è la figura professionale qualificata che accompagna la fase ospedaliera del percorso nascita. La gravida può decidere, se lo desidera, di tenere accanto a sé una persona di riferimento familiare.

3. La gravidanza è evento fisiologico e l’assistenza al travaglio è attuata secondo un protocollo di sorveglianza analogo a quanto seguito nelle unità operative più qualificate nel nostro Paese. L’obiettivo perseguito è quello di conciliare i principi di “umanizzazione” dell’evento travaglio-parto con la prevenzione del rischio materno-fetale generico o specifico, riservando la “medicalizzazione” alle fasi di particolare criticità.

4. Il personale di assistenza è specializzato e disponibile: di conseguenza si propone alla gravida con il rispetto che si deve alla Persona, cercando di venire incontro alle sue esigenze culturali e religiose.

5. Durante il travaglio è consentito alla gravida di muoversi in autonomia e camminare, tranne che nelle fasi, intermittenti, di stretta sorveglianza cardiotocografica (registrazione contemporanea della attività contrattile uterina e della frequenza cardiaca fetale), secondo il protocollo in precedenza menzionato.

6. Per il periodo espulsivo il letto travaglio-parto utilizzato nelle ultime fasi del periodo dilatante è adattato alla posizione “litotomica” (ginecologica) che è provato essere la più “sicura” dal punto di vista assistenziale, per affrontare efficacemente eventuali complicazioni peculiari di quella fase (arresti di progressione, ipossia fetale, emorragie, etc.).

7. Per il travaglio è riservato un ambiente finalizzato al rilassamento, luci soffuse, sottofondo musicale adeguato in linea con quanto presentato e anticipato nei nostri Corsi di preparazione psicoprofilattica al parto secondo il metodo RAT. E’ disponibile la analgesia epidurale. L’intervento farmacologico è limitato a particolari, critiche, situazioni.

8. Il nostro Ospedale è dotato del Dipartimento Materno-Infantile allocato sullo stesso piano, dove è presente l’ Unità di Terapia Intensiva Neonatale e, dunque, riferimento per la gestione clinica della gravidanza ad alto rischio di parto pretermine. Il neonato è sempre affidato al neonatologo, che è presente in Sala Parto, a parto avvenuto.

9. Nel nostro centro è praticato il “rooming-in”, le puericultrici sono costantemente presenti in reparto degenza e intervengono ad assistere la puerpera per tutte le esigenze delle prime fasi dell’allattamento al seno, attivamente favorito dai nostri neonatologi.

Il Direttore Generale

Grazie. Se c'è qualcuna che ha esperienza diretta mi piacerebbe sentirla però

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