
Sei nato con l’induzione, ovvero hanno fatto venire le doglie alla tua mamma in modo artificiale ma ti assicuro che tutto si svolge nello stesso modo del parto naturale, con qualche variazione certo, ma è tutto molto naturale.
Il 4 gennaio mi hanno ricoverata. Avevo tanta paura perché sapevo di andare incontro ad una esperienza dolorosa seppur bellissima, ma altrettanto dolorosissima. Avevo anche molta paura per te. Questo modo artificioso dell’induzione, mi sembrava che potesse obbligarti in qualche cosa per cui tu ancora non eri pronto, e il pensiero che potessi in qualche modo soffrirne, mi faceva angosciare molto più del pensiero del mio dolore.
Ci siamo sistemati in camera, letto n.°10 accanto alla finestra. Il cielo è grigio fuori e non promette niente di buono. Alle 10 circa mi portano nella zona delle sale parto, e mi fanno sdraiare su un letto in una stanzetta dove mi attaccano il tracciato e mi inseriscono una dose di gel. L’ostetrica mi posiziona i sensori sulla pancia e sento il tuo cuoricino battere veloce.
“amore mio stai tranquillo, c’è la tua mamma qui fuori che ti aspetta…non avere paura” questo è quello che ho pensato fino al momento in cui ti ho visto…. I tuoi battiti erano perfetti…le mie contrazioni dolori sopportabili tipo quelli del ciclo mestruale…mi dicevo che avrei superato anche quelli più forti, mi sentivo forte…tra poco sarei diventata mamma!!!!
Con delusione appurai più tardi che i dolori che sentivo non erano serviti a nulla, il collo dell’utero era più appiattito ma la dilatazione non era aumentata. Così nel pomeriggio verso le 17.30 seconda applicazione di gel. I dolori si fanno subito più forti, penso che questi adesso siano davvero l’inizio del travaglio…poco più tardi altra delusione…tutto tace, situazione identica alla mattina, fatto sta che la sera a mezzanotte mando a casa il babbo e la Tosca, la mia ostetrica. Il babbo non voleva lasciarmi da sola…ero proprio sola in camera e in effetti quando il babbo se n’è andato ho avuto una paura folle…
Verso mezzanotte e mezza inizio a sentire delle fitte forti alla schiena con crampi addominali…mi spavento un po’ …cerco di stare calma, ma ho una paura incredibile…sopporto il dolore e cerco di fare caso agli intervalli delle contrazioni…una ogni 10 minuti…poco dopo ogni 6 minuti…poco dopo ogni 5…le sento dolorose, anzi dolorosissime ma ancora non avevo assaggiato quelle proprio del travaglio…
Alle 2.49 a.m. sento una testata tua, Lorenzo, molto forte….subito dopo come un elastico che si spezza dentro…tac!...mezzo secondo dopo liquido caldo esce da la sotto e mi dico…”cacchio mi si sono rotte le acque”…ora non si torna indietro. Suono il campanello e arriva un’ostetrica giovanissima. Le dico che ho rotto il sacco e si precipita a prendere la macchina per il tracciato…me lo mette…ma io vorrei che mi facesse cambiare…sono tutta bagnata, ho bagnato materasso e anche il pavimento…aveva ragione la ginecologa Golin nel dirmi che avevo troppo liquido…mamma mia che sensazione strana, non riesco a fermarlo…non è come fare la pipì…oddio Lorenzo ci siamo…le ricordo che ho il tampone positivo e mi mette subito la cannula per la flebo di antibiotico…mi fa prima due buchi nel braccio sinistro sta cretina e poi me la mette nel braccio destro…
Dopo pochi minuti mi dicono che da lì a breve mi avrebbero portato nella sala travaglio, per cui avrei dovuto avvertire io mio marito e chiamare l’ostetrica…cacchio! Chiamo subito la Tosca che si precipita, poi chiamo Massimo dicendogli che avevo rotto il sacco…poverino è arrivato in 3 secondi…
Iniziano le contrazioni forti…il picco della contrazione mi arriva anche a 130…mi contorco dal dolore, mi fanno mettere sul fianco sinistro perché dicono che la discesa del bimbo è più veloce…sono dolori fortissimi, le sento arrivare a non mi lasciano respiro. Alcune contrazioni sono tutte di schiena, altre crampi addominali. La sostanziale differenza tra un parto indotto e un parto naturale è anche questa e cioè che tra una contrazione e l’altra non ci sono pause, arrivano una dietro l’altra senza sosta. Per di più l’ossitocina è micidiale, ti fa partire subito quelle cattive…e a me l’hanno messa non appena arrivata in sala travaglio. Per arrivare fino a qui ho camminato a piedi un bel po’. Camminavo piegata in due abbracciata alla mia ostetrica e a massimo, quel corridoio mi sembrava infinito, eppure l’avevo fatto tutto il giorno avanti e indietro per aiutare i dolori e non mi sembrava così lungo…
In sala travaglio entro alle 3.30 circa del mattino. Mi attaccano al monitoraggio. Tu amore sento che ti muovi tantissimo…stai scendendo….mi controllano la dilatazione spessissimo e durante le contrazioni…fa un male cane! Mi massaggiano anche la pancia con dei movimenti che dovrebbero aiutarti a scendere e fanno un male della madonna anche questi …devo aver mandato a fa****o sia la Tosca che la Melissa…
Ad un certo punto si guardano e sento che qualcosa non va…la Melissa esce e rientra e sento che dice che ha avvertito la ginecologa e che stanno preparando la sala parto. Così mi dicono che partorirò in sala parto e non dove sono ora…perché? Perché sono troppo stretta di bacino e potrebbe esserci un’urgenza alla quale possono far fronte solo in sala parto…
Sono le 6.15, la dilatazione è completa. Mi fanno scendere dal lettino e a piedi di nuovo mi portano in sala parto. Il tuo babbo è qui nei corridoi con le lacrime agli occhi, pallido pallido…Amore mio!!! Non ce l’ha fatta a stare dentro ed ora sono io che voglio che rimanga fuori…le urla mie si sentivano fino in reparto e il tuo babbo era troppo stremato nel vedermi e sentirmi così.
Mi sdraio sul lettino ostetrico. Apro le gambe e sopra di me c’è la luce da sala operatoria…mi ricordo che dissi ”fatemi di tutto ma non il taglio cesareo”…la mia ostetrica mi dice di stare tranquilla…sento arrivare una contrazione…mi si spacca tutto dentro, mi sto spaccando in due, mi di lacera tutto anche l’anima…qualcuno mi aiuta da dietro a tirare su la testa e riesco a spingere un po’…intanto sento un pizzico, sotto, sulle grandi labbra…capisco che è anestetico per l’episiotomia…subito dopo sento la forbice e un zac e poi un altro ancora…ritorna una contrazione…spingo…le dita dell’ostetrica mi spinge in basso il perineo per facilitare l’uscita della tua testolina…la Tosca mi dice spingi Paola di sedere…dai su….ero stremata, esanime, non riuscivo neppure più a parlare e ad essere lucida. Sento la ginecologa che parla alla Tosca; questa si sposta e la ginecologa alla contrazione dopo prova a farmi la manovra sulla pancia, ma non le riesce…allora la mia ostetrica, una donnona, dice che ci prova lei…si preparano tutte davanti e intorno a me…ecco la contrazione…qualcuno mi solleva la testa, io spingo meglio che posso, sento il braccio pesante della Tosca scorrere sul mio grembo che si svuota in un dolore terribile…è uscita la testina…l’ho sentita in un bruciore insopportabile…la tocco… sento che hai capelli…al sopraggiungere della contrazione una piccola spinta ed ecco che sei fuori AMORE!
Qualcuno dice Lorenzo è nato alle 6.40 a.m. del 5 Gennaio 2008…mi volto a destra e vedo che sono le 6.40 del mattino…la Tosca mi accarezza e mi tiene la mano e mi dice che sei bellissimo…
Chiamo Massimo a squarciagola…ecco che arriva di corsa mentre ti appoggiano sulla mia pancia avvolto in un telo panna…mi guardi incredulo col tuo dolcissimo visino e non mi sembra vero…sei bellissimo, hai quell’odore che non dimenticherò mai…ti chiamo e mi guardi aprendo gli occhietti e aggrottando la fronte…poi ti chiama il babbo e tu ti giri appena come dire. “ ti riconosco sai? Sei la voce che sentivo la sera fuori dalla pancia…” piango io, piange il babbo di gioia e felicità…
Poi ti portano via da me per pulirti…mi ricordo che chiedevo del braccialettino, se te l’avevano messo e devono averlo fatto quando lo hanno messo a me…kg 3.800 per 50 cm…sento il tuo pianto e una della pediatria che ride…le avevi fatto la pipì addosso…poco dopo ti vedo avvolto in una calda coperta gialla tra le braccia del babbo e mi commuovo così tanto che mi sembra di svenire…intanto sento che chi mi cuce chiede del filo da 15, da 10…sento un po’ male ma fanno veloce. Quando mi alzo oltre al bruciore sotto sento che sono uscite anche delle belle le emorroidi. Mamma mia che dolore fanno!!! Mi mettono su una poltrona con le ruote, di camminare non se ne parla proprio…non sto in piedi e fatico a respirare, come se avessi di botto troppo posto per far entrare aria…. ci lasciano tutti e tre da soli un paio di ore mentre un’ostetrica ci dice come farti attaccare al seno…e lo fai subito e ciucci tutto il tempo…sei dolcissimo, piccolo, indifeso, sei nostro e sei qui tra le nostre braccia…il babbo piange a dirotto…dice che non dimenticherà mai le mie urla, che si sentiva tanto impotente, che non potermi aiutare è stato terribile….lo lascio sfogare, io sono troppo stanca anche per piangere ho solo voglia di stare con voi due…la nuova famiglia ora è formata…tu Lorenzo, il babbo ed io. E mi sembra un sogno…e non mi sembra vero, nonostante il dolore provato, la paura, lo sfinimento, pensare che riuscirei a rifare tutto e anche subito pur di averti qui con noi e vivere questi momenti indimenticabili che ti tatuano il cuore e l’anima…
Il giorno 8 gennaio siamo tornati a casa….
Benvenuto piccolo mio…mi sembra come se se tu ci fossi sempre stato….


