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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

[spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Grattacapi, scocciature, entusiasmi di ogni giorno, tra figli, mariti, suocere, mamme, amiche, che a volte ci fanno delirare!!
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da mariangelac » 12 feb 2009, 23:23

Che dire ragazze è un bel dilemma, perche alla fine nn saprai mai se la vita vale la pena di essere vissuta anche x poco, oppure la sofferenza è tale da nn permetterti di gioire di nulla....
Per quanto mi riguarda posso dire che nelle mie gravidanze tanto desiderate, avevo fatto una promessa a me stessa, che l'avrei tenuto in qls modo, se fosse arrivato, (questo nn fa di me una persona migliore di altre è solo il mio pensiero) infatti decisi di nn fare l'amnio.... era tanto l'amore che avevo da donare, nn sapevo dove riporlo, l'avrei dato anche a un figlio piu sfortunato, o forse sopratutto a lui.... ma le situazioni sono tante nella vita, ed è tutto tanto doloroso......
Ciascuno quanto piu interna contentezza gli manca, tanto piu desidera nell'opinione altrui passare per felice. (Schopenhauer)

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da ishetta » 12 feb 2009, 23:30

Brava Mariangela, hai detto bene. Le situazioni nella vita sono tante... ed è il motivo per cui questo post non mi piace. :che_dici
Non mi piace pensare che una madre abbia il diritto di abortire solo e soltanto in certi casi,
non mi piace pensare che bisogna sempre puntare il dito (non ce l'ho con te sia chiaro),
non mi piace pensare che qualcuno si possa anche solo lontanamente sentire una madre migliore perchè in gravidanza ha fatto o non ha fatto diagnosi prenatali.
Perché la vuoi perché tu puoi riconquistare un sorriso e puoi giocare e puoi gridare perché ti han detto bugie ti han raccontato che l'hanno uccisa che han calpestato la gioia perché la gioia è con te

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da mariangelac » 12 feb 2009, 23:37

Spero che tu nn ti riferisca a me perche staresti davvero sbagliando.... io ho i miei limiti, ed in questi limiti c'è il fatto che FORSE nn riuscirei ad abortire, ma per me questo nn è un vanto, perche qui parliamo di situazioni limite, di dolori immensi, e nn c'è una scelta giusta o sbagliata, c'è la scelta che una donna riesce a prendere, il mio potrebbe anche considerato un limite..... Ho precisato che x me questo era uno spunto x riflessioni, ma giudicare MAI, e se qlc lo pensa significa che nn mi conosce o nn sono riuscita a farmi capire.
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da ishetta » 12 feb 2009, 23:42

mariangelac ha scritto:Spero che tu nn ti riferisca a me perche staresti davvero sbagliando....
oh mariangela l'ho pure scritto che non mi riferivo a te :ahaha
ishetta ha scritto: non mi piace pensare che bisogna sempre puntare il dito (non ce l'ho con te sia chiaro),


E' che proprio questo post secondo me non va a parare da nessuna parte.
1. perchè le situazioni non sono nè bianche nè nere, sono di infinite tonalità di grigio in funzione di chi le vive
2. perchè se una madre decide di affrontare un aborto terapeutico questo post è una mazzata
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da Anto80 » 13 feb 2009, 0:25

Ariel: l'hai detto tu, non esiste solo bianco e nero.
Se si scrive su un forum è per condividere pensieri ed esperienze, positive e negative e si esprimono opinioni. Su aborto,testamento biologico, fecondazione... nessuno può esimersi da effettuare un pensiero perchè sono temi che da vicino potrebbero sempre toccarci.
Il pensiero di alcune persone può portare ache a rivedere parzialmente le proprie posizioni, come il colloquio con una donna coraggiosa come l'amica di Mariangelac potrebbe auitare a valorizzzare la vita sempre e comunque.
Rispetto è anche per le opinioni altrui, per le persone giovani che cercano di capire la realtà, consapevoli che queste cose accadano e accadranno purtoppo sempre.

L'amore ha certamente tante sfaccettature, forse quando parlo di paura parlo della mia, non riuscirei a vivere avendo interrotto quel dialogo con il mio bambino.

Certo il post non può andare da nessuna parte, perchè su questo tema esisteranno miliardi di posizioni differenti tante quanti gli uomini e le donne di questo pianeta, ah anche i bambini ma solo sopra una certa età. I feti sono esclusi perchè sono solo vita intrauterina...poca cosa rispetto alla nostra (ora è polemica). Ma forse è proprio questo il nocciolo della questione, che per qualcuno la vita inizia con la nascita e per altri molto prima.
Pietro nato il 23 Aprile 2008 a 42 settimane. Dopo tanta attesa mi hai fatto scoprire l'essenza della vita.

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da clizia » 13 feb 2009, 0:35

mariangelac ha scritto:Mi ero ripromessa di nn raccontarlo, ma forse puo essere utile per confrontarsi.... una persona a me molto cara lo scorso anno ha messo al mondo una creatura con una malformazione al cuore gravissima, è vissuta poco, meno di un anno, ma vi assicuro che ha saputo darci tanto tanto amore, con i suoi piccoli occhi sempre luminosi e ridenti, forse perche conosceva bene il dolore fisico, e ad ogni suo respiro vi assicuro che sembrava gioire, sembrava ringraziarla la sua mamma, per quel po che è potuta vivere.
Ora si trova questa donna ad affrontare un'altra terribile prova, ci sono altissime probabilità che in questa sua nuova gravidanza che sta affrontando, il piccolo/a sia affetto da sindrome di Down, quando l'ho sentita, era preoccupata, ma ha detto "la tengo è mia figlia" addirittura nn vuole sottoporti all'amniocentesi per paura dei rischi eventuali e poterla perdere....... questo cos'è x voi? Egoismo? Bisogno di sentirsi mamma? No, perche ha gia un altro figlio a cui donare il suo affetto....
Scusate, racconto solo un'altra storia, nn sto facendo paragoni, e nn condanno nessuno, perche nelle situazioni ti ci devi provare prima di sapere cosa faresti, ma mi sento cmq di ammirarla molto come donna, scusate se lo dico, ma un bimbo con sindrome di down ( e ne conosco) puo dare tanto affetto, e merita di poterla vivere una vita SECONDO ME.
La sindrome di down non è delle peggiori e possono vivere anche bene. Io no so perchè una tiene o no tiene un figlio, ognuna deciderà con la sua coscienza. Quel che non voglio per me è dare ulteriore sofferenza ad un figlio.
Ovvio che quando nasce, un bimbo impara a riconoscere la madre, sorriderle come può, cercare le sue carezze e il suo calore. E' amato e risponde all'amore con altrettanto amore. Ma io non voglio provare un amore e gioia che mi riempie il cuore, non voglio farlo soffrire perchè mi ripagherà con amore. E' crudele per entrambi. Sapendo che nel darmeli mio figlio soffrerebbe moltissimo e vivrebbe poche ore o pochi giorni, avrei una colpa troppo grave.. No, io glielo risparmierei. Chi l ochiama egoismo, chi amore. Per me potrebbe essere una scelta di egoismo far nascere una persona che soffrirà l'inferno con certezza ineluttabile ANCHE per soddisfare il mio desiderio di donare amore.
ho fatto l'amniocentesi e se fosse venuto fuori qualche problema grave la nostra decisione sarebbe stata per un aborto terapeutico. In teoria certo poi davanti ad un problema reale si sarebbero affollati molti dubbi in più affanni, pro e contro.
Lascio libera scelta per quanto è possibile scegliere e le leggi lo permettono. Per me è così molto riduttivo il riassuntino ma sono questioni personali, non ritengo che si debbano spiegazioni infinite, io voglio vivere così, gli altri non devono immischiarsi nelle cose profonde della mia vita come io faccio scegliere agli altri stili e modi di vita. si approva o meno, qualcuno giudicherà me, amen. Non mi tocca nella sfera intima.

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da clizia » 13 feb 2009, 0:39

No la vita comincia pure dalla cellula, così come qualsiasi microrganismo. Ma questo non inficia per me il diritto di scelta e di decisione della donna, secondo la situazione e la sua coscienza. ci sono dei valori aggiunti.

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da buzzymicia » 13 feb 2009, 3:03

Ognuno di noi ha un'idea personale su quale sia il significato di "vivere", non voglio addentrarmi in considerazioni filosofico-religiose, ma, se penso a quella che è stata la mia esperienza mi accorgo che, per me, c'è un'enorme differenza tra amare un figlio che senti muovere dentro di te, ma che, fondamentalmente, puoi solo immaginare (e, spesso, idealizzare) ed amarlo dopo averlo "conosciuto".
Premetto che, pur non essendo giovanissima, non ho provato le pene di chi ha cercato per tanto tempo un figlio, nè la lacerazione di una scelta tanto difficile quale quella di un aborto terapeutico, per cui le mie parole scaturiscono solo da un pensiero perchè poi, di fronte ad un determinato tipo di realtà, anche le convinzioni più profonde possono cambiare.

Avevo quasi 35 anni quando sono rimasta incinta e la gioia è stata immensa, ricordo ancora oggi l'ansia della seconda eco, a 7 settimane, che era quella che ci avrebbe detto se dentro la camera scura che avevamo visto alla prima visita il cuoricino del nostro futuro scriciolo aveva iniziato a battere; non si vedeva nulla se non un palloncino pulsante, ma l'emozione è stata indescrivibile.
Se mi domando adesso se quello che ho provato all'epoca era già amore, l'unica risposta che posso dare confrontando quella sensazione con quello che provo ora per il mio Pietro è no, non lo era.
Ero felicissima, questo certamente, ma dire che mi sentivo già madre sarebbe esagerato.
Ringrazierò sempre il mio ginecologo perchè quando ci parlò della diagnosi prenatale non spinse le nostre scelte nè in una direzione nè in un'altra, ci descrisse semplicemente le metodiche e ci disse i pro e contro di ognuna, poi lasciò a noi la scelta. A casa io e mio marito decidemmo per la villocentesi perchè ci avrebbe fatto sapere qualcosa entro il terzo mese, permettendoci, in caso di esiti negativi, un'interruzione meno traumatica per tutti, fisicamente e psicologicamente
C'è un pensiero in particolare che ci ha spinti a questa decisione, cioè che questo bambino sarebbe sì stato NOSTRO figlio, ma avrebbe anche dovuto affrontare un mondo non facile al di fuori del nido sicuro della sua casa, con due genitori non più giovanissimi e senza grossi supporti economici alle spalle (sì, mi duole ammetterlo, ma abbiamo pensato anche a questo!).
Egoismo? Amore?
Credo un pò e un pò, ma indubbiamente quello che è prevalso è stata la razionalità.

Ho passato una gravidanza splendida, senza una nausea, senza un problema, sentirlo calciare dentro di me mi dava brividi indescrivibili, in quei nove mesi ho toccato gli apici di una serenità e di una gioia mai provati prima.
Il parto invece non è stato dei migliori, il bimbo che ritarda, la mia pressione che inizia ad aumentare, l'induzione a 41+1, finalmente si rompono le acque e sono tintissime, ma il piccolo sta bene, si muove, il suo battito è perfetto, in sala parto ogni cosa va come deve, il monitoraggio è sempre ok, circa 5 minuti prima che la testolina si affacci all'esterno me lo tolgono perchè mi piego e la cintura non ha aderenza......poi non so cosa sia successo, appena percepisco il corpo del bimbo uscire da me sento l'ostetrica che chiama qualcuno ad aiutarla, io riesco solo a vedere un corpicino grigio appoggiato ad un braccio come lo straccio di un cameriere, non piange, non si muove....non vedo mio marito perchè è dietro di me, non capisco.....so solo che qualcosa non è andata come doveva.....e io NON PROVO NIENTE!
Non so se sia stato un meccanismo di difesa inconscio, ma la sensazione che avevo era quella di non aver nemmeno partorito, sentivo ancora i movimenti dentro la pancia....è passato del tempo, non saprei dire quanto....il ginecologo mi dice di stare tranquilla, che il pediatra si sta occupando del piccolo, ma io continuo a non sentirlo piangere. Poco dopo mio marito si affaccia nella camera dove hanno portato il bimbo, si gira, sorride e mi dice, "E' incazzosissimo!!", me lo portano e finalmente posso vederlo: è un gigante, ha un tubicino nel naso, l'espressione davvero seccata, decido che sì, mi piace il suo piglio....riesco a toccargli un piedino di sfuggita e poi lo portano in terapia intensiva.
Riesco a rivederlo solo 14 ore dopo, dentro l'incubatrice, sta bene, è un torello, respira da solo, ma vista la sofferenza perinatale (alle dimissioni verrò poi a sapere che al primo minuto l'Apgar era 1!!!) preferiscono tenerlo in osservazione per tutto il tempo della degenza.
Il giorno dopo è già nella culletta termica e possiamo tenerlo in braccio, c'è stato subito feeling, ma, nonostante tutto, se vi dicessi che mi sono sentita MAMMA fin da subito non sarebbe onesto.
L'amore è cresciuto col tempo e si è arricchito di mille contenuti diversi.
Adesso la mia vita senza Pietro non avrebbe senso, anche se spesso non lo reggo proprio e mi sento esausta, mi rendo conto che la sua presenza ha arricchito la nostra esistenza e ci ha dato stimoli e valori nuovi.
Abbiamo rischiato di non poterlo conoscere, non so cosa avrei provato se fosse capitato l'irreparabile, so che però, se ci ripenso, ho più paura oggi di quanta ne ebbi allora, perchè solo ora mi rendo conto di cosa avrei perso.

E adesso che ne sono consapevole cosa farei se arrivasse una nuova gravidanza? Farei tutto uguale, anzi, sarei forse più convinta delle scelte già fatte, proprio perchè ora so quanto amore è capace di tirarti fuori un figlio e so che, potendo, cercherei di evitargli qualsiasi sofferenza "inutile".

Per concludere, non lo so, non so esattamente quando si inizi ad amare il frutto del concepimento, credo di poter affermare che succeda da subito, ma credo anche che l'amore non sia qualcosa di prestabilito, di fisso, penso che cresca e si evolva nel tempo, che cambi man mano che ci si parano di fronte scelte o situazioni più o meno difficili da affrontare, per questo non si può generalizzare nè tantomeno fare graduatorie su chi ama di più o meglio.


Scusate se mi sono dilungata tanto, ma era per farvi capire il mio pensiero.
Il 13/08/2007 alle 21.55 Pietro è arrivato per renderci i genitori più felici dell'universo!
Il 22/01/2013 alle 15.53 è arrivata Isotta, una gnoma morbidosa e imbronciata, 4,100kg per 52.5cm

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da Anto80 » 13 feb 2009, 8:13

Buzzymicia: mamma mia che racconto....mi hai fatto venire un colpo. Per fortuna Pietro si è ripreso subito :sorrisoo
Che il rapporto con un figlio che si cresce sia qualcosa di estremamente complesso e ambivalente credo non ci siano dubbi.
Il giorno prima che partorissi il mio Pietro mi parlarono di una anomalia ai testicoli. Appena dopo il parto, quando me lo misero sulla pancia, complice l'anestesia e la fatica, ho avuto allucinazioni e ho iniziato a vedere in lui cose stranissime. Tanto che da quel delirio mi hanno dovuto destare le infermiere. :domanda
A casa i primi tempi devi differenziarti da quell'esserino che ti succhia tutto il tempo e tutte le energie e anche lì è chiaro che l'affetto per quel figlio è un legame che acquista altre coordinate. Per me l'amore è stato un crescendo, e ogni giorno lo sento crescere sempre di più.
In questo certamente l'amore di un figlio nato è diverso da quello di uno ancora in pancia
Pietro nato il 23 Aprile 2008 a 42 settimane. Dopo tanta attesa mi hai fatto scoprire l'essenza della vita.

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da cinzia1974 » 13 feb 2009, 8:31

io so solo che da quando sono diventata mamma ho abbandonato tante certezze e non giudico più la vita.
solo chi si trova nella situazione sa e può decidere... con tutta la sofferenza che ne deriva.
/=\ Matteo 05.12.06 Alessia 04.01.10 /=\
... e ho visto grandi orologi su gente di poco polso ...

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da alessia26 » 13 feb 2009, 9:19

Come altre già hanno detto trovo di cattivo guesto questo topic...
anche perchè sinceramente non lo vedo neanche costruttivo...
cmq io non posso essere certa di cosa farei,ora senza trovarmi nella situazione dico che io terrei cmq un figlio,che non ho mai fato la prima gravidanza e non intendo in futuro fare vollo o aminio o altro...perchè cmq lo terrei almeno che non sia una patologia incompatibile con la vita...ma li forse non è della madre la scelta...

detto questo io rispetto cmq le decisioni di una madre,perchè una madre cmq sceglie con il cuore...e poi verso il bene di chi propende questo amore non mi metto neanche a pensarci,non credo sia importante.Sono scelte sofferte,qualunque esse siano....

Parlare dell'italia come un paese civile sotto questo aspetto lo trovo una cosa fuori luogo:NON è CIVILE LIMITARE LA LIBERTà DELLE PERSONE SU SCELTE CHE SONO PERSONALI E NON RIGUARDANO TERZI FUORI DAL CAMPO RISTRETTO...essere in disaccordo,avere opinioni diverse...anche io forse farei diversamente da CAT,ma non per questo mi sono mai sognata minimamente di giudicarla,criticarla,o anche solo dirle come la penso...per il semplice fatto che come la penso io non è LA VERITà ASSOLUTA...questo pensare che le proprie opinioni siano OGGETTIVAMENTE GIUSTE,o che cmq tutti dovrebbero pensarla in quel modo è un modo di ragionare limitato e molto infantile di una persona poco intelligente a mio parere...
Poi parliamo dell'italia...questo paese così civile che limita le fecondazione assistita,che non lascia la libertà di scelta...che non considera civile congelare più embrioni,o farne selezione,ma poi concede l'aborto fino a metà gravidanza circa...credo che una incongruenza più grande sia difficile trovarla in latri paesi...


L'amore non è una cosa oggettiva,non c'è un modo di amare che va bene,e uno invece no.Ognuno ama a modo suo.ognuno manifesta il prprio amore a suo modo...e questo vale tra genitori e figli,tra partner,tra amici...in tutto...
credo non sia una cosa intelligente porre paletti su quando si comincia ad amare un figlio e su quale gesti e decisioni bisogna prendere per amore...quali sono per amore altrui quali per amore verso se stessi...

E poi parlare di egoismo...ma come si fa associare a egoismo a una mamma,a un genitore...il solo fatto di cercare un figlio e di dare vita,io non ci vedo egoismo...
molte pensano che si può essere egoisti nel voler diventare genitori e porre questo al primo posto che non il figlio di per sè...ma io non ci credo....
creare una vita,compiere tale miracolo non è segno di egoismo...lasciare che il proprio corpo si trasformi,partorire,allevare un figlio per tutta la vita...non è egoismo,mai.
*REBECCA* 5/05/2007 *GRETA* 25/11/2009 *RACHELE* 28/06/2017 *maggiolina07*
17/02/09 il mio ricordo indelebile

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da ishetta » 13 feb 2009, 9:19

cinzia1974 ha scritto:io so solo che da quando sono diventata mamma ho abbandonato tante certezze e non giudico più la vita.
solo chi si trova nella situazione sa e può decidere... con tutta la sofferenza che ne deriva.
Perfetto Cinzia, quoto ogni singola parola.
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da zanchese » 13 feb 2009, 9:49

Io penso che la legge italiana è sbagliata: non si può mettere un limite per queste cose, perché ogni caso è diverso e non si può obbligare una madre a partorire una creatura infelice.
In caso di malformazioni scoperte così tardi dovrebbe esserci uno "squadrone" di psicologi ad aiutare la famiglia a prendere la decisione migliore per tutti.
In Italia la legge non ti aiuta e non hai nemmeno il sostegno che dovresti avere. Altro che Paese civile.
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- Mamma, uffa, io voglio fare tutto quello che vogliooooo!

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da ely66 » 13 feb 2009, 9:55

alessia26 ha scritto:Come altre già hanno detto trovo di cattivo guesto questo topic...
anche perchè sinceramente non lo vedo neanche costruttivo...
-..omissis--.
e allora inutile scrivere il resto. bastava fare freccia indietro e stare zitti.
è un topic normale, con una discussione civile.
e mi limito.
Gaia,il soffio della mia vita è arrivata il 12 agosto 2003 I bambini devono essere felici, non farci felici
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da skyblue » 13 feb 2009, 9:58

Non si può capire fino in fondo cosa si prova fino che certe situazioni non si vivono sulla propria pelle.
Dare pareri, opinioni o giudizi è facile fino che non si è toccati personalmente dal problema. Ma dal momento che ci si trova a vivere una situazione realmente l'opinione può cambiare eccome se cambia.

Il tema dell'aborto è un tema secondo me troppo scottante per poterne parlare liberamente senza creare polemica. E' inevitabile che ci siano pareri discordanti, ma sono solo pareri. Può essere facile giudicare negativamente chi deve fare certe scelte nel terzo trimestre... salvo poi trovarsi nei medesimi panni e capire fino in fondo il perché di certe scelte.
Barbara & Angelo (8 luglio 2005)

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da Gioconda » 13 feb 2009, 10:14

IO MI CHIEDO SOLO COSA MAI CI SIA DA CAPIRE............

io mi auguro, ma lo auguro a tutte le donne, di nn doversi MAI trovare in una simile condizione di scelta...................................................

dico cosa ne penso..................................

la parte emotiva di me vorrebbe cmq stringerlo quel bambino...............
cn tutti i suoi problemi, anche se fosse solo un vegetale.........................

ma poi sarebbe l'amore a prevalere..................
perche' di amore si tratta, non di vigliaccheria o paura come tu sostieni

AMORE PURO............ AMORE CN LA A MAIUSCOLA.....
un amore talmente grande che ti fa scegliere LA TUA di sofferenza piuttosto che quella di un esserino che ami al di sopra di ogni altra cosa............

un esserino che nn sarebbe mai autonomo, che sarebbe costantemente sottoposto a cure (presente l'accanimento terapeutico?)..... e x cosa? Guarirebbe? No, sarebbero solo sofferenza su sofferenza senza la speranza di migliorare le sue condizioni

e allora io invece mi chiedo............... sarebbe amore questo?
Sarebbe amore mettere al mondo un bimbo che andrebbe sottoposto a continue cure (sofferenze), cn una qualita' di vita che nn auguro neppure al peggior nemico, senza speranza di guarigione o quantomeno di miglioramento delle sue condizioni e poi magari vederlo cmq morire?

sarebbe amore METTERLO AL MONDO A SOFFRIRE invece di lasciarlo andare nel rispetto della dignita' della persona umana? ( E parlo della DIGNITA' UMANA che tu stessa hai invocato, ma scusami, temo tu nn sappia proprio di cosa stai parlando)...

E' AMORE E RISPETTO SU TUTTI I FRONTI DECIDERE DI ACCOLLARSI SOFFERENZA E SENSI DI COLPA MA LASCIAR ANDARE UN ANGELO CHE SAREBBE SOLO DESTINATO A SOFFRIRE..........
..........LASCIARLO ANDARE PER RISPARMIARGLI DI SOFFRIRE...................................

piu' amore di cosi'..............................



e cmq alla fine della fiera, seppur e' vero che siamo in democrazia ed ognuno ha il diritto di dire la sua, la mia domanda e': ti sembrava davvero il caso di aprire ADESSO un topic del genere............?

parli di amore e rispetto, ma l'amore e il rispetto x una mamma che soffre x la decisione di RISPETTARE LA DIGNITA' DELLA VITA DELLA SUA BAMBINA donandole la liberta' di volare piuttosto che imprigionarla in un corpo che le porterebbe solo sofferenza e dolore dove'?

SCUSATE, MA IO NN CONDIVIDO...............
UNO PUO' ANCHE NN ESSERE D'ACCORDO, MA IO CREDO CHE DI FONTE A CERTE COSE SAREBBE PROPRIO IL CASO DI TENERSELO PER SE' AVENDO U N PO' DI PUDORE
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da ely66 » 13 feb 2009, 10:20

aprirlo ora o tra un mese non cambia la sostanza.
ci sarà sempre qualcuna che prende una decisione. in un verso o nell'altro. ieri, oggi, domani. sempre.
Gaia,il soffio della mia vita è arrivata il 12 agosto 2003 I bambini devono essere felici, non farci felici
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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da franci » 13 feb 2009, 10:41

non sono una che scrive molto e anche ora ero molto indecisa se scrivere ciò che in questo momento sento.
Leggendo però l'intervento di Gioconda mi chiedo:
ma le mamme che scrivono nella sezione "QUANDO CI VUOLE PIù AMORE", che hanno fatto scelte diverse, devono essere considerate mamme "egoiste", che preferiscono vedere soffrire il proprio piccolo piuttosto che fare scelte diverse??!!. Io non credo che queste mamme non soffrano con i loro piccoli e che il loro non sia amore con la A maiuscola.

Due sere fa ho chiesto a mia sorella, malata di fc, sotto la tenda ad ossigeno e in attesa di trapianto, se avesse preferito non nascere. Mi ha risposto che ci sono stati momenti nei quali ci ha pensato sopratutto perchè gli sono mancate cose che avrebbe voluto avere (vedi i figli), ma alla fine è sempre arrivata alla conclusione che vale la pena vivere.

io non so cosa farei, ringrazio solo Dio che non mi ha mai messo nella condizione di affrontare una stuazione del genere.
mamma di Luca (13/06/1993),Margherita (26/06/1995), Mariachiara (12/03/2006) Francesco (18/03/2008)

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da Gioconda » 13 feb 2009, 10:56

franci, io nn pretendo di avere la verita' in tasca, ho espresso solo il mio pensiero..............
.....e' giusto che ognuno abbia il suo e agisca secondo il suo................

e' giusto anche che ci sia chi fa scelte diverse dall'interruzione terapeutica......
e sia chiaro che nn mi sono infervorata x questo ma solo perche' nn ritengo il momento adatto x un post del genere (anche se Ely hai ragione: purtroppo ci sara' sempre qualcuna in quna situazione simile) e anche e soprattutto perche' si accusa chi decide di nn portare avanti una gravidanza di codardia.........................

nn sei d'accordo cn una determinata decisione? ok, ma da qui a parlare di vigliaccheria e paura ce ne corre..............

ti chiedo scusa se ti ho involontariamente ferito o se ho ferito la sensibilita' di altre nel esprimere il mio pensiero..............
perche' altro nn era che un pensiero augurandomi (ed estendendo l'augurio a tutte) di nn dovermi mai trovare nella vita a dover decidere una cosa del genere.............
Febbrarina2008-ELENA(24.2.08-2.650Kg X 47Cm DI SPLENDORE)SEI IL GIOIELLO + BELLO E PREZIOSO DELLA MIA VITA...SEI IL MIO UNIVERSO:L'UNIVERSO IN CUI MI PERDO E MI RITROVO.

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Re: [spostato] Ma quando cominciamo ad amarli?

Messaggio da Flysch » 13 feb 2009, 10:59

Lunedì scorso mi hanno ricoverato in ospedale per un aborto terapeutico alla 19a e tra tutte le sofferenze che il marito ed io abbiamo passato almeno non abbiamo dovuto scegliere. L'alternativa del ginecologo era aspettare l'inevitabile aborto spontaneo o intervenire terapeuticamente... una cacca di scelta.

Però mi ha dato da pensare...
Io ho amato mio figlio sin dalla doppia tacchetta sul tester: gli parlavo, mi carezzavo la pancia, immaginavo la vita che avremmo avuto insieme. Nonostante questo, abbiamo voluto fare TUTTI gli esami possibili per scongiurare malformazioni fetali e probabilmente avremmo anche scelto la strada dell'IVG in caso di gravi problemi.
Per me è un atto d'amore, estremamente personale e variegato visto che dipende dalla singola situazione, ma rimane un atto di amore.

Il bimbo non ha solo diritto a vivere, ma ha anche il diritto di sentirsi amato. In alcune situazioni particolarmente difficili la mamma può non accettare il pupo come suo (poi occorre sempre viverle sulla propria pelle per parlare con cognizione di causa) e può magari pensare di avere sbagliato al momento della fatidica scelta. Come può essere bella la vita in cui oltre ai problemi fisici ti manca l'affetto della mamma?

Inoltre noi non siamo eterni. Mi è capitato di incontrare per la strada genitori molto anziani (più di 65-70 anni), con carrozzine con dentro dei bimbi mal cresciuti, con 40 anni anagrafici, ma 2 di testa. Quando tu non ci sarai più, chi penserà a tuo figlio?

Rimane un atto di amore non voler rispondere a queste domande, interrompendo la gravidanza quando se ne ha la possibilità.

In ultimo, nessuno è onnipotente. Si possono fare tutte le analisi di questo mondo, avere una certezza olimpica sulla salute certa del proprio bimbo, ma basta una minuscola mancanza di ossigeno durante il parto per compromettere dei fantastici 9 mesi. E li, punto e a capo.
Elettra, amore di mamma e papà - 25.06.2012

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