Da dove iniziare, dunque l’arrivo di Simone era previsto per il 28 gennaio 2007. Premetto che ho avuto una gravidanza stupenda, tant’è che non ero così impaziente di partorire, del resto non c’era condizione migliore: Simone sempre con me e nessuna incombenza di poppate, pannolini e notti insonni (ma questo allora non lo immaginavo minimamente!!

Arriva domenica 28 gennaio, ma io sto così bene che non mi sembra neanche vero che il fatidico momento stia per arrivare. Primo tracciato... calma piatta, mi prenotano per il martedì, secondo tracciato ancora nulla, inizio ad infastidirmi un pò, l’ansia è tanta e vorrei “togliermi il pensiero” il prima possibile, ma evidentemente Simone sta così bene con la sua mamma che non ha fretta.
Il mercoledì mi alzo prestissimo e mi programmo una giornata piena di impegni, estetista il mattino presto, giro al mercato, qualche commissione, poi invito mio papà a pranzo ed il pomeriggio trascorre veloce... preparo anche la cena per la sera: pollo al forno con patate, me lo ricordo benissimo perché non sono arrivata a mangiarlo quel benedetto pollo!!

Alle 19 arriva mio marito dal lavoro, io ero beatamente spaparanzata sul divano faccio giusto in tempo a dirgli “amore metti l’acqua sul fuoco.....” che sento un calore fra le gambe schizzo giù dal divano e..... “ehm amore credo di aver rotto le acque!!” Ci docciamo entrambi, infilo le ultime cose in valigia, disquisiamo se sia il caso o meno di cenare e poi via si parte per l’ospedale a stomaco vuoto!
Naturalmente non sapevo che dalla rottura delle acque al parto potevano passare anche giorni!!!
Mi ricoverano, mi fanno un tracciato ma continua ad essere tutto fermo, io qualche contrazione la sento, ma mi dicono che non sono in travaglio, così mando mio marito a casa ed io resto in ospedale, per di più in una delle sale travaglio perché il reparto è pieno e non ci sono posti.
Dormo pochissimo, una ragazza è in pieno travaglio ed alle 3 vengo svegliata dalla sue grida, qui la faccenda si fa sempre più preoccupante.... arriva il giovedì, ma di contrazioni ancora niente, però per precauzione mi tengono a digiuno, per passare il tempo mi faccio un bagno caldo e nel pomeriggio si libera finalmente un posto letto e arrivo in stanza.
Alle 20.30 ancora un tracciato ma di contrazioni nemmeno l’ombra, così mi mettono la flebo di antibiotico e mi dicono che il giorno successivo avrebbero iniziato l’induzione. Così mando mio marito a casa, e mi rilasso un pò.
Alle 21 inizio ad avere dei dolori tremendi, chiamo l’ostetrica, Carla che mi dice:” bene siamo già a 3 cm”, bene??? Sono qui da 24 ore in preda a dolori terribili (magari fossero stati quelli i dolori delle contrazioni) e pure a digiuno, vabbè chiamo mio marito e inizio a passeggiare per i corridoi del reparto. Da qui in poi sinceramente il ricordo non è molto lucido, ho vissuto tutto come un sogno, sarà stata anche l’atmosfera ovattata del reparto con le luci soffuse ed un silenzio anomalo per un reparto maternità, mi ricordo il sollievo che ho provato quando ho visto Salvo entrare in reparto tutto trafelato, mi ricordo la mia compagna di stanza che mi guardava con tenerezza e poi mi ricordo che dopo circa un’ora mi viene una voglia irrefrenabile di spingere, ma mi dicono che è troppo presto e devo resistere, dopo un’altra ora mi portano in sala travaglio e restiamo io e mio marito da soli, oddio proprio da soli no, visto che nella sala vicino alla mia c’era una mia amica che aveva appena partorito, ed il marito ogni tanto faceva capolino dalla porta del bagno (era in comune)



A conti fatti è stata un’esperienza meravigliosa rivivrei tutto un milione di volte pur di riprovare quel turbine di emozioni, ho solo un rammarico, ero così accecata dalla fame (oltre che dall’astigmatismo) che subito dopo il parto il mio unico pensiero è stato il cibo!!
Mentre mio marito era con Simone a fare la visita, il bagnetto & c. io trulla trulla mi avviavo verso la mia camera accompagnata sotto braccio dall’infermiera e ripetendo: “ma adesso me lo date qualcosa da mangiare vero????”
Ho però recuperato, da quel giorno Simone è stato il mio primo pensiero la mattina appena sveglia e la sera prima di addormentarmi

