La visita è sempre uguale da un mese: collo raccorciato, pervio al dito, posteriore, testa bassa.
Così arrivata a casa dopo il terzo monitoraggio con le solite contrazioni preparatorie, sono passata al piano B: sfratto esecutivo.

Come già mia mamma e mia nonna, ho comprato lo schifosissimo olio di ricino, bottiglino da 50 g.
Arrivata a casa, ho letto su un sito Americano che per renderlo meno schifoso è sufficiente berlo mischiato a succo di frutta e bicarbonato… così ho messo tutto nello shaker… e mentre mischiavo, per l’emozione forse mi è saltato il tappo… non vi dico che gioia ripulire questa mistura unta e orrenda per tutta la cucina!!!
Nel frattempo ho spedito il socio a ricomprarlo… eh sì quando mi ci metto sono di coccio… questa volta tracannato liscio, seguito da limonata… intendiamoci, fa schifo, ma meno di quanto pensassi… erano le 10:30.
Verso le 15 inizia l’effetto purga…

Dopo un po’ però ho iniziato a notare un insolito bagnume nei paesi bassi… non certo l’effetto spettacolare da “caro, credo di aver rotto le acque” che aspettavo da settimane, ma un muco liquido, abbondante, rosato… alle 22 non cessava, ho sentito il gine e mi ha detto di fare un salto in ospedale per controllare che non fosse una rottura alta del sacco.
Arrivata in ospedale, inizio a sentire qualche contrazioncina, ma non più del solito. Mi visitano: non capiscono nemmeno loro se ho rotto il sacco o no ma decidono di tenermi in osservazione: c’è libera una singola e mi sistemano lì, mando il socio a casa, convinta che non sia ancora la volta buona.
C’è un’ostetrica dolcissima, che mi mette su un po’ di monitoraggio… tanto per fare qualcosa di nuovo!! E durante il monitoraggio inizio a avere contrazioni dolorose… ma comunque non diverse da quelle dei miei falsi travagli. L’ostetrica infatti sentenzia che non sono ancora da travaglio, ma da pre-travaglio, però decide di farmi un Buscopan intramuscolo e mi dice che se passano non è ancora il momento.
Vado a letto, e aspetto l’effetto del Buscopan.
Senonchè, le contrazioni invece di scemare aumentano sempre di più. Ora, non prendetemi in giro, ma prima di capire che forse stava succedendo qualcosa ci ho messo due ore…

Alle 2 di notte decido che forse è meglio che ne parli con l’ostetrica… tiro la fune a fianco al letto ed è una lampada… poi noto un citofono, schiaccio tasti a caso e arriva l’infermiera del nido… mi cerca lei l’ostetrica… il campanello c’era, ma non l’avevo proprio visto…
L’ostetrica mi guarda in faccia e sentenzia che “secondo lei ci siamo”: mi visita e il collo è completamente appianato, centralizzato e 2 cm… OK sta cambiando!!!
Le chiedo quando chiamare mio marito e l’anestesista e lei mi dice che bisogna arrivare almeno a 3 cm per l’epi e per confermare il travaglio… OK ce la posso fare…
Seguono due ore davvero toste…

Finalmente alle 4 decide che è l’ora di andare il sala travaglio/parto (nel mio H si fa tutto nella stessa stanza). Mi rivista: sono a 4 cm!!!
Chiamo il marito che risponde dopo 12 squilli e proprio non se lo aspettava, lei chiama l’anestesista.
Anche l’anestesista è una donna, gentilissima: mi mette sul fianco e sono i 10 minuti peggiori, stare immobile con quelle contrazioni non è facile, la puntura nella schiena fa meno male di una nella chiappa, inietta il bombone di analgesico e fanno entrare un marito emozionantissimo.
Tempo 10 minuti e sono in paradiso:

Ho su il monitoraggio ed è tutto OK, mi culla il cuore della mia bimba.
Dopo 2 ore sono a 7 cm, l’ostetrica mi chiede di fare due passi in corridoio per aiutarla a scendere e vedere se si rompono le acque, così andiamo un po’ in giro.
Poi faccio un rabbocchino di analgesico perché riinizio ad avere male, l’ostetrica decide di rompermi le acque lei… ancora ora non so se le perdite che mi hanno portata in H erano davvero una rottura alta o era muco prodotto dal collo che iniziava a cambiare, ma secondo il mio gine è più probabile la seconda ipotesi.
Comunque, rompe le acque, e sono tantissime. Sono lievemente tinte ma mi dice di non preoccuparmi e io incredibilmente non mi preoccupo, mi fido di lei.
Alle 8 di mattino sono a dilatazione completa, monta un altro turno di ostetriche, bravissime pure loro, anche se mi dispiace lasciar andare la mia Simonetta, che è stata un tesoro.
Dopo poco arriva anche il mio ginecologo (non l’ho nemmeno fatto svegliare di notte!) e sento fuori dalla sala parto la voce di… mio padre!!
Mio papà ha lavorato in quell’ospedale per 20 anni e lo conoscono tutti… per cui è arrivato fuori orario senza problemi… tiro l’unico urlo di tutto il mio travaglio… ed è “NON FATELO ENTRARE!!”
Saprò poi che si è pure offeso… ma davvero pensava che lo lasciassi assistere????

A questo punto le ostetriche iniziano a farmi fare qualche prova di spinta… non capisco mica subito come si fa… anzi dopo un po’ sbrocco, inizio a dire che non sono capace e che non ce la farò mai… è stato l’unico momento in cui veramente mi sono sentita di non arrivare in fondo… ma poi il mio gine mi dice di riposarmi un attimo, e che non riesco perché la testa è ancora alta e di stare tranquilla, mi fanno anche una flebo di glucosata per darmi energie e poi vanno giù con l’ossitocina perché le contrazioni erano diventate un po’ fiacche.
Fatto sta che verso le 10 finalmente la testa è scesa ed è ora di iniziare a fare sul serio.
Chiedo di andare sullo sgabello Svedese (quello fatto come un cesso, per capirci!) perché mi ha sempre ispirata, e infatti appena ci salgo so cosa devo fare e inizio a spingere come una forsennata… sento il ginecologo dire “Brava, questa spinta era davvero efficace!” e di colpo tutto lo scoraggiamento di prima passa, sono sfinita e stravolta e ora un po’ il male lo sento, ma mi metto d’impegno: è la cosa più importante che abbia mai fatto e la farò per bene, chiudo gli occhi e la stanza non esiste più, a ogni contrazione spingo, fra l’una e l’altra mi appoggio su mio marito che è seduto dietro di me e riprendo fiato.
A un certo punto l’ostetrica per incoraggiarmi mi dice “vedo i capelli, è castana!!” … Non sa che mi incavolo di brutto perché speravo che fosse bionda…
Dopo un po’ mi chiedono se voglio partorire lì o poi spostarmi sul lettino, e io dico che partorisco lì! Così sento un gran trambusto, ma non apro gli occhi: sarà poi mio marito a raccontarmi che ho messo tutti in ginocchio ai miei piedi, letteralmente: ostetriche, ginecologo e neonatologo, un materasso sul pavimento e sopra il telino sterile.
Le ultime spinte sono state le peggiori, perché fra l’una e l’altra sentivo il testino incastrato lì e bruciava da matti… sul sottofondo gine e ostetriche hanno discusso per 20 minuti buoni se tagliarmi o no, come se io nemmeno fossi lì…
E poi all’improvviso mentre spingo di colpo tutto il dolore svanisce, e penso “Ma sto benissimo!”, apro gli occhi e lei è lì… sul pavimento povera piccola... e la prima cosa che penso è “Ma è rosa, i neonati non nascono rosa!”, tira un urlo con una voce un po’ roca, la sua voce, mai me l’ero immaginata così… e dopo un attimo è sulla mia pancia, e mi guarda con gli occhioni spalancati ed è amore…

Poi ho chiesto al gine se alla fine mi avevano tagliata o no, e mi ha detto di no, solo una lacerazione di primo grado, 3 o 4 punti in tutto, e dico “Che cu*o!” e scoppiano tutti a ridere!

Il pediatra chiede a mio marito di andare a prendere i vestiti per la bimba e il ciuccio e lui arriva bello convinto con il paracapezzoli… altra risata…
Sto in sala parto due ore, pian piano mi si svegliano le gambe che con l’ultima dose di epi si erano addormentate, mangio uno schifoso pesce dell’ospedale come se fosse aragosta dalla fame che ho e poi vado in camera sulle mie gambe con la mia cucciola… e non ho avuto nessun fastidio nemmeno nei giorni seguenti…
In passato io ho sempre avuto parecchia fifa del parto e ho pure detto che per certi versi avrei preferito un cesareo programmato, ma ora so che mi sbagliavo: la cosa meravigliosa del parto vaginale è che appena hai finito hai finito davvero, e stai alla grande.
Vi auguro un parto come il mio, certo il travaglio è stato lungo, ma non cambierei una virgola, e sarei pronta a rifarlo