Hai deciso di anticipare tutto e tutti, gabbando le amiche esiliate, che ti aspettavano per vivere un nuovo travaglio insieme. :prrrr ....e che invece si sono dovute "accontentare" di un sms che le ha svegliate in una tranquilla domenica mattina.
Quella mattina (sabato) avevo finalmente deciso di chiudere la valigia, che avevo lasciato incompleta, un po’ per scaramanzia, un po’ perché alla visita di mercoledì, la ginecologa aveva visto che il mio collo si era chiuso, dopo che per due mesi era stato pervio al dito. E quindi pensavo che non saresti arrivato tanto in anticipo.
Comunque, quel sabato 25 ottobre si svolge tutto come sempre, io mi sento bene, la giornata è bella, decidiamo di fare un giro ai giardini sopra alla Auchan, così la piccola Elisa è contenta, poi un po’ di spesa e infine visto che si è fatto tardi, pranziamo lì.
Torniamo a casa, io mi riposo un poco, ti sento sempre bene e tanto, nella mia pancia.
Arriva ora di cena, pizza e tortina fresca allo yogurt, ho una gran fame, come sempre.
Verso le 22 andiamo a nanna, Elisa si addormenta e io pure, con la tv accesa, mentre Diego si guarda la partita di sopra.
Verso mezzanotte mi sveglio, nemmeno il tempo di girarmi sul fianco e sento una perdita…non consistente ma capisco subito di cosa si tratti, cioè..o sono diventata incontinente o si tratta del sacco..
Oddio, penso, ci siamo, panico…mi alzo per andare in bagno, il tempo di arrivare e splashhhhhh……
O mamma ci siamo, sempre più panico. Chiamo Diego che arriva subito, lui tranquillo, io in preda ad un attacco di ansia coi fiocchi.
Non mi sento pronta, non sono pronta, proprio non me la aspettavo, e poi non so cosa mi aspetta dopo la rottura del sacco, perché con Elisa son partite subito le contrazioni e il sacco me l’hanno rotto in ospedale.
Ho paura. Paura di iniziare il travaglio in casa, paura del dolore, PAURAAAAAAA, faccio una doccia velocissima, preparo il beauty che ancora era rimasto fuori dalla borsa e mi vesto, il tutto in 5 nanosecondi.
Chiamiamo i nonni che arrivano a tenere Elisa, chiamo i miei per avvertirli, dico loro che ho tanta paura e mio papà in qualche modo cerca di incoraggiarmi.
Arriviamo in pochi minuti al pronto soccorso ostetrico della mia città, mi visitano, dilatazione 2 cm, praticamente niente, potrebbe volerci anche un giorno.
Ecco stranamente in quella stanzetta del ps, circondata da giovani dottori e ostetriche, mi tranquillizzo, rido, decido di prenderla con filosofia e sarà quel che sarà.
Alle 2 del mattino, non sento ancora niente di particolare, così dico a Diego di tornare a casa, visto che potrebbero volerci ore e voglio che almeno lui si riposi.
Verso le 3 però inizia qualcosa di un po’ più doloroso, ancora sopportabile comunque, alle 3.30 invece mi arriva una contrazione più forte e poi altre due o tre da spaccarmi in due.
Ecco di cosa avevo paura!!!Le ricordavo bene le contrazioni, altro che dolore che si dimentica!!!
Nel giro di un’ora sono piegata e sento già voglia di spingere.
Chiamo l’ostetrica che mi mette sotto monitoraggio e poi mi visita. Dilatazione 7 cm, ti prepariamo..
E io, ebete…per dove?? Sala parto no, dove vuole andare, in discoteca???! :ahah
Eh ma devo chiamare mio marito! Diego arriva nel giro di 10 minuti, mi portano in sala parto, stiamo per conoscere il nostro piccolo…
Penso e spero che sarà breve, 4 spinte e via…(come per quasi tutti i “secondi”parti che ultimamente ho sentito
) …….seeeeeeeeee…pia illusione….Il piccolo (lo scoprirò dopo) aveva la testina rivolta al cielo, così si deve prima girare per uscire e il tutto diventa più lungo.Ma ad un certo punto, quando penso di essere allo stremo delle forze, sento Diego che mi dice..”Dai amore che ci siamo, si vede la testina, dai, forza piccola…” Ecco, queste sue parole (grazie amore mio
) mi danno la forza per affrontare le ultime spinte, lo scoramento lascia il posto ad una nuova energia, sento qualcosa, l’ostetrica mi avvicina la mano, è la sua testina, gli occhi, la bocca, il naso.Ecco, ci siamo davvero, ce l’abbiamo fatta, il dolore come d’incanto scompare, e ci sei solo tu, tu e il mio amore grande, in quella sala. Elisa, a casa, dorme ignara di tutto, ma è come se ci fosse anche lei con noi.
Dopo le misure e i controlli di rito, mi portano in stanza dove di lì a poco mi aspetta un’altra sorpresa…In serata infatti arriva una ragazza che mi pare di conoscere…ma sì è proprio lei, Sweetlikehoney, e la principessa nella culla è Fatim.
Mi presento, la faccia tosta ce l’ho…e lei conferma.
Pazzesco, dopo esserci scritte su GOL, incontrarci qui e per giunta nella stessa stanza, io perché ho partorito in anticipo, lei perché ormai aveva superato la sua dpp da un pezzo.
Ora sei nella culla e dormi sereno tesorino mio.
Nato il 26 ottobre, come tuo zio, un angioletto di nome Alessandro, che ti sorride dal cielo.
