
Quando è nata Valeria mi sono un po' documentata, e la scoperta che l'Italia è l'unico Paese in Europa in cui è obbligatoria la vaccinazione antiepatite B (introdotta da Poggiolini, che non è certo noto purtroppo x il suo spirito umanitario

Ho pensato che, viste le modalità di trasmissione dell'epatite (sangue, rapporti sessuali) probabilmente quando davvero ne avrà bisogno (età fertile) il vaccino inoculato a tre mesi di vita e poi richiamato più volte sarebbe stato completamente inutile (pare che dia una copertura fino a 20 anni).
Tralascio la tragedia x fare gli altri tre vaccini obbligatori (di fatto gli obbligatori sono 4, ma se decidi di fare solo quelli e non l'esavalente che ti propongono, ti è praticamente impossibile, i vaccini li devi chiedere in ginocchio: ero io che telefonavo all'ASL x chiedere se erano arrivati dalla fantomatica "frontiera in Olanda dove il camion dei vaccini è bloccato

Detto questo, l'estate scorsa ho manifestato l'intenzione di fare (a me) un vaccino antirosolia in vista di una nuova gravidanza e... sorpresa! Il vaccino antirosolia singolo in Italia non te lo puoi procurare, devi fare il trivalente (che prevede anche il morbillo e, credo, pertosse), anche se queste malattie le hai già avute. L'unico modo x procurarselo è espatriare (Vaticano, San Marino, Francia, Svizzera, tutto va bene, ma in Italia NO, perchè se devi fare l'antirosolia sei obbligato a vaccinarti contro altre due malattie). E, al di là dell'utilità dei vaccini, mi sono chiesta quali sono i costi x il SSN? Quali sono le logiche che guidano le scelte in Italia?