Ho deciso di metterlo qui perchè è il racconto di un parto, se non va bene, ci penseranno le women in red o i folletti verdi"
"Eviti di leggere chi è facilmente impressionabile, io vi ho avvertite..."
Amore della Mamma!
è quasi il tuo secondo compleanno... la mamma non sapeva cosa regalarti, poi le è venuta in mente una cosa... il fatto di non essere mai riuscita a raccontare alle mie amiche golline la tua nascita, perchè troppo dolorosa e terribile per la mamma.
Quella del fratellino sì e la tua no, la tua da dimenticare perchè non era quella tanto immaginata e voluta, ma la sofferta e patita.
Così un regalo per te sarà il sacrificio e il PIACERE della tua mamma di raccontare finalmente quel giorno...
il 30 dicembre 2005 scopro di essere incinta, beccata al primo colpo che felicità.
La gravidanza tutto ok, perfetta apparte tante paure e dubbi...
ti attendavamo per il 9 di settembre, giorno terribile da ricordare perchè cadeva l'anniversario di un addio straziante, che ben presto avrebbe cambiato volto e sarebbe diventato quella del tuo benvenuto...
ma il 9 va via, dopo una mattinata ai tracciati piatti dell'ospedale e la perdita del tappo mucoso...così anche il 10 e i giorni a venire...
nessun sentore, nessun avviso, niente di niente.
Passa una settimana e ora i monitoraggi erano a giorni alterni ma niente...
alla 41 settimana la caporeparto di ostetricia dell'ospedale mi disse che l'indomani, domenica, mi avrebbero indotto il parto.
Così tornai a casa, preparai il borsone e andai a letto.
La notte verso l'1 mi sentìì bagnata e andai in bagno per paura di aver rotto le acque, effettivamente ero bagnata, ma non era liquido amniotico

mi visitarono e mi ricoverarono. L'indomani però non mi indussero più perchè era rimasto il dubbio della possibile rottura del sacco, così passai la domenica in ospedale, che pizza, tutto il sabato e la domenica attaccata alla macchina del monitoraggio.
era il 17 settembre. Avvertiti tutti, salutai il paponzo perchè il lunedì sarebbe stato di turno di mattina.
Conobbi la mia compagna di stanza, una romana ricoverata per minaccia al 7° mese, una hostess "bloccata" in malpensa e in attesa di dimissioni perchè tutto procedette bene.
Mi fecero un clistere, andai in bagno e arrivò notte.
Quella notte decisi di tenermi l'orologio sul comodino per controllare l'arrivo delle contrazioni...alle 2.30 mi svegliai per forti dolori all'addome, li riconobbi subito, sono le mie prime contrazioni della vita....controllo l'ora e mi riaddormentai... alle 2.50 di nuovo e più forti (nel frattempo ricordo di averne avute altre nel sonno) che mi svegliano.
Suonai il campanello e feci presente il quanto, la mia compagna di stanza si svegliò e mi sorrise. Io la salutai. Percorriemmo quel corridoio lunghissimo perchè la NOSTRA stanza era in fondo al reparto, arriviammo alla sala monitoraggi, nella sala parto e...è vero, ero finalmente in travaglio, niente induzione! (paponzo lo scoprì un anno più tardi che tutto fu naturale

Andai in camera presi il cellulare e aspettai le 5 perchè paponzo si sarebbe svegliato per andare al lavoro. Lo chiamai e gli dissi che non ci sarebbe andato.
Anche la nonna era al lavoro, ma arrivò insieme all'altra nonna.
Conobbi l'ostetrica tirocinante, S., che ricontrerò on line quest'anno dopo che mi riconobbe da un messaggio e che mi seguì virtualmente anche durante la gravidanza di Massimino

Senza che nessuno mi chiedesse niente dissi che avevo il permesso per l'epidurale ma che pensavo di potercela fare anche senza, quindi ci rinunciai e continuai ad aspettare...
CHE TERRIBILE ERROREEEEEEE
A S. raccontai come imparai la respirazione leggendo su un sito in internet e di non aver mai voluto partecipare a corsi preparto nè di aver mai voluto l'aiuto di un'ostetrica privata.
Davanti a me era appeso un quadro con un bimbo ciccio ciccio e le dissi che avrei voluto che tu fossi bella così...
Poi lei andò via...
arrivò un'altra tirocinante e l'ostetrica di turno che controllò il sacco.
A quel punto scoprì che il sabato non l'avevo rotto ma mi ero semplicemente fatta qualcosa addosso...pesavi troppo e mi schiacciavi la vescica.
Arrivò paponzo e entrò in sala parto tutto attorniato dall'equipe a farmi i complimenti perchè ero bravissima e perchè rifiutai l'epidurale e lui: "chiiiii? mia moglie???


I dolori cominciarono ad essere forti. Attaccata alla macchina del tracciato notavo che i valori salivano sempre più e diventavano più lunghi....
Cominciai ad avere paura, ricordavo la nonna che diceva che lei fece quattro figli tutti grossi, l'altra pure e che quindi tu dovevi per forza essere grossa...come avrei fatto?
a 6 cm di dilatazione mi rensi conto che non potevo farcela senza l'epidurale e la chiesi MA ORMAI ERA TROPPO TARDI (io non ci credo ancora, secondo me non avevano voglia di fare la trafila)
Erano le 8 del mattino ed ero in travaglio da 5 ore, ero sfinita e in preda ai dolori, e non sapevo cosa aspettarmi....
Mi fecero flebo di ossitocina a go go, mi piegavo come una riposseduta, mi alzavo, camminavo, mi risdraiavo, cambiavo continuamente posizione, sentivo la morte avvicinarsi.... io non sentivo le famose spinte, quelle che sembra che devi fare la cacca, e non sapevo che fare, le ostetriche non sapevano che fare, io non collaboravo, perchè non sapevo che fare!
PANICO
Mi dissero di spingere lo stesso: sul lettino supina, di fianco, sullo sgabello, accovacciata a terra e tutto sotto il monitoraggio di paponzo sconvolto e sudato (poi scoprii che la cacca scappò a lui, non gliel'ho mai perdonata

niente. A metà mattina sono di 8 cm, a mezzogiorno PURE!!!!!
Non mi dilatavo più e io già sognavo il cimitero...
e giù di ossitocina, di monitoraggi, di spostamenti vari, di tifo di paponzo, bestemmioni e insulti e GRIDA!!!
Cambiò ancora ostetrica. NICOLETTA.
Mi aiutò a dilatarmi con le dita e vide la tua testolina nera. Paponzo per tutta la gravidanza ti immaginava bionda e riccia.
"Spingi spingi" e io niente, nessuno stimolo, spingevo ma solo tanto dolore, come una cinghia legata al mio ventre che veniva continuamente tirata a strappi, da morire, non ne potevo più.
Arrivò un'altra ostetrica e via di mossa di KRISTELLER, il peggior dolore della mia vita (più delle mie coliche addominali venute dopo per calcoli alla colecisti).
NIENTEEEEEE, non volevi proprio uscire.
Poi non so come ma passò molto altro tempo così. Io piangevo e guardavo paponzo e gli dicevo che non ce la facevo più, ogni contrazione erano 10 anni di vita in meno, non avevo neanche tempo di respirare, e quindi di parlare, spingevo e respiravo da 11 ore ormai...poi l'episiotomia in cui la tirocinante si tagliò pure e dopo altre interminabili spinte, nuova mossa di KRISTELLER (e i miei NO NO NO, LA MOSSA NO!!!), paponzo che diceva che la tua testolina era metà fuori (




paponzo tagliò il cordone e tutta sporca com'eri ti misero in braccio a me, ancora incredula, stanca, senza fiato, sporca di sangue, ma sorridente, tu nuda, scivolosa che quella bocca aperta che fai un gemito buffo e a pancia in giù che già riuscivi a tirare su la testona che avevi...in prospettiva il quadro del bambino ciccione...tu eri ancora più bella e grossa...4050g di cristiana....
quale nome alla vostra bambina?
ANGELICA, la mia Cippa Lippa...ben diversa da quello che si aspettava papà.
Altre due ore in sala parto.
Nel frattempo tutti fuori ti avevano vista e fotografata e pronta con il tuo pigiamino troppo piccolo per le tue dimensioni ti portarono da me a mangiare la pappa.
Altre foto e l'ostetrica della KRISTELLER che combatteva per averti in braccio perchè eri troppo bella e ciccia e l'unica bimba del giorno tra tanti maschietti....sapevo che eri in buone mani e io senza dire niente, stravolta, mi alzai e andai in bagno a prepararmi ma nell'uscire dovetti chiedere aiuto.
Vidi delle ragazze che mi guardavano e mi chiesero se ero io quella che gridava così forte... c'erano altre del corso preparto stupite del fatto che ero già in piedi e le ostetriche stupite anche loro.
Dopo le mie scuse e i loro complimenti, le infermiere mi portarono nella stanza dove tutti, compresa la mia compagna di stanza, mi aspettavano e mi baciarono.
Poi nel letto chiesi a paponzo di andarti a prendere...quando entrasti per la prima volta nella NOSTRA stanza mi sembravi un lottatore di sumo tanto eri grassa.
"Piccola lottatrice di sumo" ti chiamai da allora e poi, restando in tema, Cippa Lippa.
Anche ora ti chiami così anche se sei molto più minuta, monella, testona e dispettosa...ma sempre sarai la mia CIPPINA dolce.
Quel giorno che volevo dimenticare, oggi l'ho riportato alla luce dal buio, PER TE, perchè quel giorno tanto doloroso io sono rinata e la mia vita ha avuto senso.
Nel giardino tetro della mia esistenza quel giorno è nato un bocciolo di rosa profumato, la tua boccuccia, il tuo nasino bello...insieme a Massimino sei il raggio di sole che filtra tra le nuvole per dare più senso e luce al mio giardino triste ma pieno d'amore per te...
TI AMO IMMENSAMENTE COME TU E NEANCHE IO SAPPIAMO DAVVERO.
BUON COMPLEANNO