TREMENDO!!!! MI SPIACE TERRIBILMENTE PER LORO!!!maskat ha scritto:Anch'io ho pensato subito ai suoi figli.katia1974 ha scritto:colpevole o innocente? non lo so...
ormai mi dispiace solo per quei due piccolini rimasti senza la loro mamma...
Deve essere terribile, soprattutto x il piccolo, vedersi portare via la mamma in quel modo.
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COLPEVOLE! [Caso Cogne]
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Marta è nata l'1 ottobre 2006 alle 00,21 (2770 g e 48 cm)*MAMMUKKA FELICE PER 32 MESI*
A lungo fosti un sogno nel sonno di tua madre, poi si svegliò per darti alla luce. (Kahlil Gibran)
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Eh sì qusta vicenda è drammatica in ogni caso, in qualunque modo si fosse risolta (per modo di dire, perchè soluzione purtroppo non c'è più).
Francesca e Matteo (3/12/04 ore: 15.25 - Kg.2,830)
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Sinceramente non so cosa pensare...se è veramente lei la colpevole merita di stare in prigione a vita...non solo 16 anni...se penso a quell'angioletto innocente e indifeso mi salgono le lacrime...proprio come quando vedo la foto che mostrano in TV...però da una parte ho sperato fino all'ultimo che non l'accusassero e non finisse in prigione!...si xkè penso alle altre 2 creature che sono a casa e loro non possono capire...si trovano solo senza la mamma...poveri piccoli!mirtilla ha scritto:TREMENDO!!!! MI SPIACE TERRIBILMENTE PER LORO!!!maskat ha scritto:Anch'io ho pensato subito ai suoi figli.katia1974 ha scritto:colpevole o innocente? non lo so...
ormai mi dispiace solo per quei due piccolini rimasti senza la loro mamma...
Deve essere terribile, soprattutto x il piccolo, vedersi portare via la mamma in quel modo.
PS...certo però che se fosse innocente immaginate anche lei come si può sentire?...accusata dell'omicidio del figlio e finire ingiustamente in prigione separandosi così sia dal marito che dai figli!...terribile...non so cosa pensare...
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
MA UNA DONNA - MAMMA CHE E' SEMPRE STATA PERFETTAMENTE CONSAPEVOLE DELLA POSSIBILITA' DI DOVER ANDARE IN GALERA METTE AL MONDO UN'ALTRO FIGLIO CON IL DUBBIO DI DOVERLO MAGARI LASCIARE DA SOLO???????? GIA' CON QUESTO GESTO IO NON LA RIUSCIRO' MAI A GIUDICARE POSITIVAMENTE.
OVVIAMENTE LA SUA INCARCERAZIONE NON RENDE COMUNQUE GIUSTIZIA AL PICCOLO SAMUELE. SICURAMENTE LEI AVRA' RIMOSSO L'ACCADUTO ALTRIMENTI ALTRO CHE SERIAL KILLER, MA SE MAI UN GIORNO DOVESSE RICORDARE......QUESTA ALLORA SARà LA SUA VERA PUNIZIONE.......
UNA BACIO A TUTTE PATTY
OVVIAMENTE LA SUA INCARCERAZIONE NON RENDE COMUNQUE GIUSTIZIA AL PICCOLO SAMUELE. SICURAMENTE LEI AVRA' RIMOSSO L'ACCADUTO ALTRIMENTI ALTRO CHE SERIAL KILLER, MA SE MAI UN GIORNO DOVESSE RICORDARE......QUESTA ALLORA SARà LA SUA VERA PUNIZIONE.......
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Infatti! Mi sembra un gesto di un egoismo puro... e il marito che l'ha pure assecondatapattypat ha scritto:MA UNA DONNA - MAMMA CHE E' SEMPRE STATA PERFETTAMENTE CONSAPEVOLE DELLA POSSIBILITA' DI DOVER ANDARE IN GALERA METTE AL MONDO UN'ALTRO FIGLIO CON IL DUBBIO DI DOVERLO MAGARI LASCIARE DA SOLO???????? GIA' CON QUESTO GESTO IO NON LA RIUSCIRO' MAI A GIUDICARE POSITIVAMENTE.
Alessandra mamma di Giulia 12-08-2004
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
...Questa la so (ho seguito tutta la vicenda con interesse morboso)federica ha scritto:DA QUELLO CHE RICORDO SONO STATI LA FRANZONI ED IL MARITO A VOLERE TAORMINA DOPO CHE LUI SI ERA OFFERTO.margi ha scritto:Cmq nessuna risponde al mio quesito sugli avvocati???
Hanno lasciato di loro spontanea volonta'? o li hanno sostituiti loro...
e se hanno lasciato loro perche' secondo voi?
E SICCOME IL PRIMO AVVOCATO (GROSSO) NON AVEVA INTENZIONE DI ESSERE L'ALTER EGO DI TAORMINA HA LASCIATO.
POI TAORMINA HA FATTO QUEL CHE HA FATTO (IMBROGLI SULLE PERIZIE TECNICHE, COSì DICONO E PER QUESTO E' ANCHE INDAGATO INSIEME AI PERITI ED AI CONIUGI FRANZONI) ED HANNO RIPRESO GROSSO.
MENTRE LA SAVIO MI PARE CHE SIA ENTRATA NELLO STAFF AVVOCATI CON TAORMINA E CHE ORA SIA RIMASTA ANCHE CON GROSSO.
IN OGNI CASO SENZA MOVENTE E SENZA ARMA DEL DELITTO CHE LE ABBIANO DATO 16 ANNI E' GIA' TANTO.
La Savio è stata nominata come difensore d'ufficio dopo che Taormina, a metà del processo d'appello, ha rinunciato all'incrico (a metà di un'udienza
...come sono andata? :prrrr
V. 6.9.09 "Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai."
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Esaueiente Bibi , brava 
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
io mi chiedo un altra cosa invece, se davvero è stata lei, perchè in italia si lascia una madre omicida del proprio figlio di 2 anni, con una violenza inaudita, che non ha un senso al mondo, con 2 bambini piccoli?nicky07 ha scritto:Un briciolo di giustizia al piccolo SAMMY è stata fatta...ho sempre pensato fosse stata lei e mi chiedo, con che coraggio ha fatto un'altro bambino con che coraggio li guarda!
se davvero qualcosa è scattato nella testa a questa donna, non poteva succedere di nuovo? perchè la morte del piccolo sammy non è stata una disgrazia, una mancanza di attenzione. è stato voluto fargli male, gli è stata spaccata la testa con non so che cosa. e tu, magistrato o chi per te, di fronte a una donna che tu sei convinto colpevole(l'hanno detto loro) la lasci coi suoi 2 figli??????? per me non ha senso.

Io ti sento. Ti sento sempre, anche quando non ci sei.
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Mi permetto di copiarvi un articolo di Mario Giordano che ho trovato davvero molto interessante e che lascia adito a tanti spunti di riflessione...
Il mistero della mamma che ha diviso l’Italia
Colpevole. Sedici anni. Sentenza definitiva. La notizia arriva poco prima delle 21: Annamaria Franzoni ha ucciso suo figlio Samuele. Deve andare in carcere. Subito.
E adesso tutti diranno: è finita, basta, non se ne parli più. Adesso tutti diranno: chiudiamo i microfoni, giù le telecamere, abbassiamo le luci sul delitto più ripreso e raccontato che si ricordi. Eppure adesso tutti sanno che non sarà così. E sanno che un pezzo di questa storia resterà per sempre dentro di noi, negli archivi dell’anima ancora più che in quelli dei giornali. E attorno a quelle foto di Annamaria, sempre più sbiadite e lontane, continueranno a girare le tante domande di questa vicenda, che nessuna Cassazione potrà fugare completamente: è davvero lei l’assassina? E con cosa l’ha colpito? E perché? Era lucida? È schizofrenica? Ha cancellato tutte le prove, comprese quelle del rimorso? Fingeva? Sempre? Come ha fatto? E perché suo marito le ha sempre creduto?
Ci siamo interrogati per anni, davanti alle aule dei tribunali e davanti agli schermi tv. Plastici, zoccoli, pigiami, riprese filmate, schizzi di sangue con parabole incorporate. Opinionisti diventati celebri discettando su Samuele. Opinionisti diventati avvocati di fiducia discettando su Samuele. Investigatori privati, telefonate registrate. Abbiamo visto di tutto. Persino il papà del piccolo ucciso che recita in un filmato semi-amatoriale nella parte dell'assassino del figlio. Persino un prete che diventa Perry Mason (ma con ambizioni di Richelieu), copertine di settimanali, libri di memorie, veleni à gogo. Persino l’annuncio di un fiocco azzurro al Maurizio Costanzo Show: forse la prima volta che un'imputata per l’omicidio di un figlio annuncia la nascita di un altro figlio in diretta tv.
Ci siamo interrogati per anni, eppure non siamo mai riusciti a dare una risposta che sia davvero definitiva come la sentenza della Cassazione. Non siamo mai riusciti a spiegare davvero a noi stessi chi è davvero questa donna piccola e fragile, così evidentemente banale e un po’ antipatica, umile e altera allo stesso tempo, semplice e complicata. Una donna con la messa in piega sempre a posto. Ricordate? Era a posto anche quella tragica mattina in cui Samuele morì: nemmeno un capello fuori posto. Come se lei potesse passare in mezzo a un mattatoio senza macchiare la sua permanente nemmeno con una goccia di sangue. Troppo normale per essere assassina. O forse troppo assassina per essere normale.
Chi lo sa. La verità è che ci siamo interrogati per anni e abbiamo tirato in ballo tutto, dalle inesistenti parentele con Prodi ai pentiti della Uno bianca, dietrologie da baita e spy story al sapor di latte e grappa genepy, per spiegare quello che in realtà non abbiamo mai saputo spiegare. Perché Annamaria, appena uscita dalla caserma dei carabinieri, subito dopo il delitto, mostrò il dito medio ai giornalisti? Perché il giorno del funerale si è abbandonata fra le braccia di Ada Satragni, cui poi dedicò pensieri velenosi? Perché concluse la sua prima intervista Tv, due giorni prima dell’arresto, con quella voce glaciale che interruppe le lacrime: «Ho pianto troppo?». E il malore di quella notte, quando chiamò la guardia medica, era una coincidenza o un avvertimento? E la telefonata al 118 di quella mattina era di una madre che non capiva quello che era successo o che cercava di non farlo capire?
Ho conosciuto la Franzoni una sera d'ottobre a Ripoli Santa Cristina, nella stessa casa dove ha aspettato la condanna. Siamo stati ore e ore a chiacchierare, nel tinello con la stufa, Stefano e nonno Mario a sostenerla, i bambini Gioele e Davide che saltavano su e giù per la scala di legno, quasi delimitando con il loro gioioso rumore i confini della tragedia. Sparivano e poi ricomparivano all’improvviso: «Tutto bene mamma?». Tutto bene. Adesso prepariamo i tortellini. Ma sì, è un attimo: finiamo di parlare del vostro fratellino ammazzato con 14 colpi in testa e poi apparecchiamo la tavola. Il pranzo è servito.
E l’accostamento non appariva nemmeno blasfemo, lì. Immensa tragedia e spicciola quotidianità si intrecciavano naturalmente. Tutto sembrava normale attorno al tavolaccio di quella casa d’altri e spoglia. Non c'era niente di stridente. Quando ho conosciuto Annamaria avevo già mandato in onda mille volte la sua voce, le sue lacrime, le sue smorfie. E come tutti gli italiani le avevo indagate, trovandole quasi sempre fastidiose, insincere, a volte irritanti. Com’erano diverse, invece, dal vivo. Lo stesso pianto che suonava falso in tv, all’improvviso mi commuoveva. La stessa invocazione che entrando dentro un microfono diventava un sibilo sconveniente, lì, sotto quel soffitto basso, rimbalzando tra una modesta credenza e un fornelletto a gas, mi faceva venire voglia di abbracciarla. «Nessuno pensa che io sono solo una mamma che ha perso un figlio», singhiozzava. Nessuno pensa. Solo una mamma. Che ha perso un figlio. E la voce, per un attimo si strozzava in gola pure a me.
Ricordo che tornai a casa, quella sera, continuando a interrogarmi (interrogativi, ancora interrogativi) su quale fosse il mistero di questa donna, se avesse un fascino particolare, una capacità di convincere, o soltanto un carisma dettato dalla disperata sincerità. E mi chiedevo perché quelle sensazioni che trasmetteva di persona fossero l’esatto opposto di quelle che riusciva a trasmettere in tv. E allora mi resi conto che, in realtà, in Italia c’erano due Annamarie: quella del tinello e quella della Tv, una antipatica e una no, una convincente e una irritante, una normale e una stridente. E nella distanza esistente tra queste due Annamarie si nasconde buona parte del mistero insondabile di questo caso e dei dubbi che ci lascia. Perché ancora adesso non sappiamo se quella che abbiamo processato è la vera Annamaria o il suo clone tv. Se è la vera assassina o l'immagine distorta che il tubo catodico ne dà.
Non so se Annamaria sia davvero l’assassina, come dice definitivamente la Cassazione, o se è innocente, come continua a ripetere lei. Le sentenze si rispettano, ma se l’accusa doveva dimostrare la colpevolezza «oltre ogni ragionevole dubbio», ebbene, non c’è riuscita. In secondo grado la requisitoria si è chiusa con una patetica richiesta di confessione. Fra le prove decisive un lapsus in una conversazione telefonica e un fuori onda televisivo di pochi secondi: roba che se vogliono, allo stesso modo, dimostrano che il sottoscritto è il responsabile del naufragio del Titanic. Possibile che in sei anni non siano riusciti a raccogliere altro?
E comunque resta la sensazione che a questa sentenza si arrivi più per impressione che per certezze, più per sensazioni che per prove. È l’effetto Tv, l’effetto mediatico del caso che ha diviso l’Italia: tutti in fondo pensano di conoscerlo, se ne sono fatti un'idea, fin nei minimi particolari, fino a studiare la chiazza di sangue sull’abat-jour. L’opinione pubblica ne discute, il parere di Crepet conta più dell’atto processuale. E così alla fine ci resta una sentenza che contiene in sé un dilemma: è basata sui fatti o sulle apparizioni (più o meno riuscite) in Tv?
Poiché sono stato il primo a mandare in onda un’intervista a Annamaria, assumo la mia parte di responsabilità. Non so perché lei abbia accettato di trasformare il suo caso in un palcoscenico dei media. So che questo l’ha danneggiata molto. E so perché, dall’altra parte, invece, questo processo ha continuato ad appassionare, interessare, spaccare, far discutere, mandando alle stelle l’auditel, lo share, le copie stampate e quelle vendute. Il motivo è il più semplice e insieme complicato che ci sia, proprio come la Franzoni, il più normale e il più profondo. Il motivo è che le domande che ruotano e continueranno a ruotare attorno a questo caso non riguardano davvero il dramma di Annamaria. Piuttosto, riguardano il dramma nostro. Perché quando ci chiediamo chi è lei, in realtà ci chiediamo chi siamo noi. Prima ancora di sapere cos’è successo in quella casa, vogliamo sapere che cosa può succedere nelle nostre, prim’ancora di sapere cos’è passato nella sua mente siamo angosciati dallo scoprire quello che potrebbe passare nelle nostre. Trovarsi di fronte una mamma assassina significa trovarsi di fronte al lato oscuro di noi stessi, vuol dire togliere i limiti all'orrore. E pensare che quell’orrore può anche capitarti dentro, puoi trovartelo in casa, persino in un tinello un po’ demodé, fianco a fianco con una vita normale, quasi banale, vuol dire che nessuna vita, per quanto ordinaria, è al riparo dalla tragedia. Per questo motivo non possiamo dire che è finita, per questo motivo non ci libereremo mai più da questo caso e dal volto di Annamaria. La verità che esce dalle aule dei tribunali, in fondo, è definitiva per tutti, tranne che per la nostra angoscia. E ognuno di noi ha paura che il suo 30 gennaio 2002, in realtà, sia domani.
Mario Giordano
Il mistero della mamma che ha diviso l’Italia
Colpevole. Sedici anni. Sentenza definitiva. La notizia arriva poco prima delle 21: Annamaria Franzoni ha ucciso suo figlio Samuele. Deve andare in carcere. Subito.
E adesso tutti diranno: è finita, basta, non se ne parli più. Adesso tutti diranno: chiudiamo i microfoni, giù le telecamere, abbassiamo le luci sul delitto più ripreso e raccontato che si ricordi. Eppure adesso tutti sanno che non sarà così. E sanno che un pezzo di questa storia resterà per sempre dentro di noi, negli archivi dell’anima ancora più che in quelli dei giornali. E attorno a quelle foto di Annamaria, sempre più sbiadite e lontane, continueranno a girare le tante domande di questa vicenda, che nessuna Cassazione potrà fugare completamente: è davvero lei l’assassina? E con cosa l’ha colpito? E perché? Era lucida? È schizofrenica? Ha cancellato tutte le prove, comprese quelle del rimorso? Fingeva? Sempre? Come ha fatto? E perché suo marito le ha sempre creduto?
Ci siamo interrogati per anni, davanti alle aule dei tribunali e davanti agli schermi tv. Plastici, zoccoli, pigiami, riprese filmate, schizzi di sangue con parabole incorporate. Opinionisti diventati celebri discettando su Samuele. Opinionisti diventati avvocati di fiducia discettando su Samuele. Investigatori privati, telefonate registrate. Abbiamo visto di tutto. Persino il papà del piccolo ucciso che recita in un filmato semi-amatoriale nella parte dell'assassino del figlio. Persino un prete che diventa Perry Mason (ma con ambizioni di Richelieu), copertine di settimanali, libri di memorie, veleni à gogo. Persino l’annuncio di un fiocco azzurro al Maurizio Costanzo Show: forse la prima volta che un'imputata per l’omicidio di un figlio annuncia la nascita di un altro figlio in diretta tv.
Ci siamo interrogati per anni, eppure non siamo mai riusciti a dare una risposta che sia davvero definitiva come la sentenza della Cassazione. Non siamo mai riusciti a spiegare davvero a noi stessi chi è davvero questa donna piccola e fragile, così evidentemente banale e un po’ antipatica, umile e altera allo stesso tempo, semplice e complicata. Una donna con la messa in piega sempre a posto. Ricordate? Era a posto anche quella tragica mattina in cui Samuele morì: nemmeno un capello fuori posto. Come se lei potesse passare in mezzo a un mattatoio senza macchiare la sua permanente nemmeno con una goccia di sangue. Troppo normale per essere assassina. O forse troppo assassina per essere normale.
Chi lo sa. La verità è che ci siamo interrogati per anni e abbiamo tirato in ballo tutto, dalle inesistenti parentele con Prodi ai pentiti della Uno bianca, dietrologie da baita e spy story al sapor di latte e grappa genepy, per spiegare quello che in realtà non abbiamo mai saputo spiegare. Perché Annamaria, appena uscita dalla caserma dei carabinieri, subito dopo il delitto, mostrò il dito medio ai giornalisti? Perché il giorno del funerale si è abbandonata fra le braccia di Ada Satragni, cui poi dedicò pensieri velenosi? Perché concluse la sua prima intervista Tv, due giorni prima dell’arresto, con quella voce glaciale che interruppe le lacrime: «Ho pianto troppo?». E il malore di quella notte, quando chiamò la guardia medica, era una coincidenza o un avvertimento? E la telefonata al 118 di quella mattina era di una madre che non capiva quello che era successo o che cercava di non farlo capire?
Ho conosciuto la Franzoni una sera d'ottobre a Ripoli Santa Cristina, nella stessa casa dove ha aspettato la condanna. Siamo stati ore e ore a chiacchierare, nel tinello con la stufa, Stefano e nonno Mario a sostenerla, i bambini Gioele e Davide che saltavano su e giù per la scala di legno, quasi delimitando con il loro gioioso rumore i confini della tragedia. Sparivano e poi ricomparivano all’improvviso: «Tutto bene mamma?». Tutto bene. Adesso prepariamo i tortellini. Ma sì, è un attimo: finiamo di parlare del vostro fratellino ammazzato con 14 colpi in testa e poi apparecchiamo la tavola. Il pranzo è servito.
E l’accostamento non appariva nemmeno blasfemo, lì. Immensa tragedia e spicciola quotidianità si intrecciavano naturalmente. Tutto sembrava normale attorno al tavolaccio di quella casa d’altri e spoglia. Non c'era niente di stridente. Quando ho conosciuto Annamaria avevo già mandato in onda mille volte la sua voce, le sue lacrime, le sue smorfie. E come tutti gli italiani le avevo indagate, trovandole quasi sempre fastidiose, insincere, a volte irritanti. Com’erano diverse, invece, dal vivo. Lo stesso pianto che suonava falso in tv, all’improvviso mi commuoveva. La stessa invocazione che entrando dentro un microfono diventava un sibilo sconveniente, lì, sotto quel soffitto basso, rimbalzando tra una modesta credenza e un fornelletto a gas, mi faceva venire voglia di abbracciarla. «Nessuno pensa che io sono solo una mamma che ha perso un figlio», singhiozzava. Nessuno pensa. Solo una mamma. Che ha perso un figlio. E la voce, per un attimo si strozzava in gola pure a me.
Ricordo che tornai a casa, quella sera, continuando a interrogarmi (interrogativi, ancora interrogativi) su quale fosse il mistero di questa donna, se avesse un fascino particolare, una capacità di convincere, o soltanto un carisma dettato dalla disperata sincerità. E mi chiedevo perché quelle sensazioni che trasmetteva di persona fossero l’esatto opposto di quelle che riusciva a trasmettere in tv. E allora mi resi conto che, in realtà, in Italia c’erano due Annamarie: quella del tinello e quella della Tv, una antipatica e una no, una convincente e una irritante, una normale e una stridente. E nella distanza esistente tra queste due Annamarie si nasconde buona parte del mistero insondabile di questo caso e dei dubbi che ci lascia. Perché ancora adesso non sappiamo se quella che abbiamo processato è la vera Annamaria o il suo clone tv. Se è la vera assassina o l'immagine distorta che il tubo catodico ne dà.
Non so se Annamaria sia davvero l’assassina, come dice definitivamente la Cassazione, o se è innocente, come continua a ripetere lei. Le sentenze si rispettano, ma se l’accusa doveva dimostrare la colpevolezza «oltre ogni ragionevole dubbio», ebbene, non c’è riuscita. In secondo grado la requisitoria si è chiusa con una patetica richiesta di confessione. Fra le prove decisive un lapsus in una conversazione telefonica e un fuori onda televisivo di pochi secondi: roba che se vogliono, allo stesso modo, dimostrano che il sottoscritto è il responsabile del naufragio del Titanic. Possibile che in sei anni non siano riusciti a raccogliere altro?
E comunque resta la sensazione che a questa sentenza si arrivi più per impressione che per certezze, più per sensazioni che per prove. È l’effetto Tv, l’effetto mediatico del caso che ha diviso l’Italia: tutti in fondo pensano di conoscerlo, se ne sono fatti un'idea, fin nei minimi particolari, fino a studiare la chiazza di sangue sull’abat-jour. L’opinione pubblica ne discute, il parere di Crepet conta più dell’atto processuale. E così alla fine ci resta una sentenza che contiene in sé un dilemma: è basata sui fatti o sulle apparizioni (più o meno riuscite) in Tv?
Poiché sono stato il primo a mandare in onda un’intervista a Annamaria, assumo la mia parte di responsabilità. Non so perché lei abbia accettato di trasformare il suo caso in un palcoscenico dei media. So che questo l’ha danneggiata molto. E so perché, dall’altra parte, invece, questo processo ha continuato ad appassionare, interessare, spaccare, far discutere, mandando alle stelle l’auditel, lo share, le copie stampate e quelle vendute. Il motivo è il più semplice e insieme complicato che ci sia, proprio come la Franzoni, il più normale e il più profondo. Il motivo è che le domande che ruotano e continueranno a ruotare attorno a questo caso non riguardano davvero il dramma di Annamaria. Piuttosto, riguardano il dramma nostro. Perché quando ci chiediamo chi è lei, in realtà ci chiediamo chi siamo noi. Prima ancora di sapere cos’è successo in quella casa, vogliamo sapere che cosa può succedere nelle nostre, prim’ancora di sapere cos’è passato nella sua mente siamo angosciati dallo scoprire quello che potrebbe passare nelle nostre. Trovarsi di fronte una mamma assassina significa trovarsi di fronte al lato oscuro di noi stessi, vuol dire togliere i limiti all'orrore. E pensare che quell’orrore può anche capitarti dentro, puoi trovartelo in casa, persino in un tinello un po’ demodé, fianco a fianco con una vita normale, quasi banale, vuol dire che nessuna vita, per quanto ordinaria, è al riparo dalla tragedia. Per questo motivo non possiamo dire che è finita, per questo motivo non ci libereremo mai più da questo caso e dal volto di Annamaria. La verità che esce dalle aule dei tribunali, in fondo, è definitiva per tutti, tranne che per la nostra angoscia. E ognuno di noi ha paura che il suo 30 gennaio 2002, in realtà, sia domani.
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Marco grazie x l'articolo. Effettivamente chi subito dopo quel 30 gennaio non ha avuto paura di impazzire, di perdere la testa e uccidere il proprio figlio? Ed e' possibilissimo che la Franzoni sia apparsa in maniera distorta in tv. E ok, prove schiaccianti non ce ne sono. Ma ci sono altre prove? Cioe' possibile che non sia saltato fuori nient'altro? Un'impronta, una traccia del passaggio di un estraneo, boh, questa cosa ci deve far riflettere. E' possibile essere ritenuti colpevoli di un delitto cosi' orribile pur essendo innocenti?
Con questo non sto dicendo che e' stata lei solo eprche' non puo' essere stato nessun'altro!
Se i dubbi sulla sua colpevolezza li devo trovare dentro di me allora ti dico che in 7 anni questa donna doveva per forza cedere e confessare!
Ma qui rispunta la storia della rimozione, della schizofrenia...Non lo so non lo so...quella telefonata al 118 a me non e' sembrata sincera...ma per niente proprio...ma forse come molti, ho subito il lavaggio del cervello...
Con questo non sto dicendo che e' stata lei solo eprche' non puo' essere stato nessun'altro!
Se i dubbi sulla sua colpevolezza li devo trovare dentro di me allora ti dico che in 7 anni questa donna doveva per forza cedere e confessare!
Ma qui rispunta la storia della rimozione, della schizofrenia...Non lo so non lo so...quella telefonata al 118 a me non e' sembrata sincera...ma per niente proprio...ma forse come molti, ho subito il lavaggio del cervello...
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Sono molto perplessa da questa storia...c'è una parte di me ke dice ...è colpevole...la parte buona mi dice...e se fosse innocente?
ma con tutta la buona volontà ke vorrei mettere,ci sono troppe domande ke mi pongo...
-Come fa un pinco pallino ad entrare in casa tua,infilarsi il tuo pigiama e dare 14-17 colpi mortali ad un piccolo innocente,togliersi il pigiama,non lasciare la minima traccia di sè,e scappare?tutto questo in 7 minuti il tempo ke Annamaria impiega x accompagnare Davide alla fermata del bus...
-Come fa una mamma ad entrare in una stanza(ke abbiamo visto e rivisto dappertutto) ke ha macchie di sangue perfino sul soffitto,dove vede suo figlio massacrato sotto il piumone,e chiama il 118 dicendo ke il figlio stava male....
-Come fa una mamma a cui hanno appena massacrato un figlio a dire al marito:"Mi aiuti ad averne un altro?
Secondo me è folle,molto folle....ha rimosso tutto,o almeno questo vuol far credere...
mi dispiace davvero tanto solo x Davide e Gioele
ma con tutta la buona volontà ke vorrei mettere,ci sono troppe domande ke mi pongo...
-Come fa un pinco pallino ad entrare in casa tua,infilarsi il tuo pigiama e dare 14-17 colpi mortali ad un piccolo innocente,togliersi il pigiama,non lasciare la minima traccia di sè,e scappare?tutto questo in 7 minuti il tempo ke Annamaria impiega x accompagnare Davide alla fermata del bus...
-Come fa una mamma ad entrare in una stanza(ke abbiamo visto e rivisto dappertutto) ke ha macchie di sangue perfino sul soffitto,dove vede suo figlio massacrato sotto il piumone,e chiama il 118 dicendo ke il figlio stava male....
-Come fa una mamma a cui hanno appena massacrato un figlio a dire al marito:"Mi aiuti ad averne un altro?
Secondo me è folle,molto folle....ha rimosso tutto,o almeno questo vuol far credere...
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Anto,Francesca(18.08.91) e Vanessa(13.01.06)......una pulcetta nel cuore(19.07.10)
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Margi mi sono letta le carte processuali, le motivazioni del Gip Gandini ma non c'è uno straccio di prova contro o a favore, mi viene il dubbio che sia il delitto perfetto.
Impronte ce ne sono una vagonata perchè quella mattina sono entrate troppe persone tra cui anche i carabinieri di cogne ma nessuna riconducibile all'omicidio; non si è mai trovata l'arma del delitto o non si è mai cercata bene, insomma non c'è nulla di schiacciante contro o a favore della franzoni.
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Le tue sono domande giustissime ma ne pongo altre:
come ha fatto lei ad uscire di casa dopo l'omicidio perfettamente pulita e in ordine? Cavolo con tutto quel sangue sparso sul soffitto i suoi capelli si saranno pure sporcati e come li ha lavati in così poco tempo?
Possibile che davide non abbia sentito nulla? Se ha avuto un raptus per la rabbia avrà urlato contro quel povero angioletto no?
Dove ha nascosto l'arma? e quando?
Impronte ce ne sono una vagonata perchè quella mattina sono entrate troppe persone tra cui anche i carabinieri di cogne ma nessuna riconducibile all'omicidio; non si è mai trovata l'arma del delitto o non si è mai cercata bene, insomma non c'è nulla di schiacciante contro o a favore della franzoni.
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Le tue sono domande giustissime ma ne pongo altre:
come ha fatto lei ad uscire di casa dopo l'omicidio perfettamente pulita e in ordine? Cavolo con tutto quel sangue sparso sul soffitto i suoi capelli si saranno pure sporcati e come li ha lavati in così poco tempo?
Possibile che davide non abbia sentito nulla? Se ha avuto un raptus per la rabbia avrà urlato contro quel povero angioletto no?
Dove ha nascosto l'arma? e quando?
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margi
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- stellaaa
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Anche a me ha scioccato la frase che la Franzoni ha detto al marito subito dopo la tragedia:mi aiuti a fare un altro figlio?,e poi l'hanno realmente fatto,io non riesco a capire come oltre al marito pure il suocero e tutto il resto della famiglia la difenda,è bello vedere famiglie unite ma a questi livelli 
- mela
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Si margi proprio come Garlasco.
Allora o sono diventati tutti bravi a fare un omicidio perfetto oppure in Italia qualcuno sbaglia le indagini.
A Cogne non ci sono prove certe nè un'arma riconducibile all'omicidio, adesso leggevo che sembra mancare un calzino e che probabilmente la Franzoni ha infilato l'arma lì dentro e poi sto calzino dove è finito? E che arma sta in un calzino?
A Garlasco non hanno trovato nulla che porti a Stasi, un'impronta un capello.
Boh a me fa paura sta cosa perchè se domani x caso mi trovo per caso vicino ad un cadavere sta vedere che mi accusano perchè non posso essere stata che io
Allora o sono diventati tutti bravi a fare un omicidio perfetto oppure in Italia qualcuno sbaglia le indagini.
A Cogne non ci sono prove certe nè un'arma riconducibile all'omicidio, adesso leggevo che sembra mancare un calzino e che probabilmente la Franzoni ha infilato l'arma lì dentro e poi sto calzino dove è finito? E che arma sta in un calzino?
A Garlasco non hanno trovato nulla che porti a Stasi, un'impronta un capello.
Boh a me fa paura sta cosa perchè se domani x caso mi trovo per caso vicino ad un cadavere sta vedere che mi accusano perchè non posso essere stata che io
- mela
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Ah come era prevedibile non è che ora i giornalisti tacciano anzi
http://canali.libero.it/affaritaliani/c ... 20508.html
http://canali.libero.it/affaritaliani/c ... 52008.html
http://canali.libero.it/affaritaliani/c ... 20508.html
http://canali.libero.it/affaritaliani/c ... 52008.html
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margi
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- Iscritto il: 15 apr 2005, 10:13
Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Allora quel qualcuno che sbaglia le indagini non sono solo i ris ma pure i medici...possibile?
Certo noi abbiamo considerato COLPEVOLE pappalardo fino a quando i 2 fratellini sono stati rinvenuti morti nel pozzo...
La franzoni puo' essere innocente...dopo matrix ero convinta della sua colpevolezza...adesso non ci capisco piu' niente...
.
- Sofia74
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Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Mela ho trovato questo che è l'articolo del medico per intero.mela ha scritto:Ah come era prevedibile non è che ora i giornalisti tacciano anzi
http://canali.libero.it/affaritaliani/c ... 52008.html
Dopo averlo letto mi sono venuti 3000 dubbi anche a me.
Ora nn so più che pensare.
http://www.delittiimperfetti.com/show_a ... id_aggr=53
(è l'articolo del 13/10/06)
Barbara e Sofia (16/5/06) *Mia suocera tiene i miei figli il sabato, in compenso io tengo il suo tutti i giorni* Non so chi l'ha scritto, ma mi piace!
- Fra1
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- Iscritto il: 30 ago 2005, 12:16
Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
Articolo toccante e commovente ma soprattutto intelligente spunto riflessivo.
Ha spiegato sensazioni che io non sarei mai stata capace di trasmettere a parole ma che provo.
Grazie di averlo postato
Ha spiegato sensazioni che io non sarei mai stata capace di trasmettere a parole ma che provo.
Grazie di averlo postato
Francesca e Matteo (3/12/04 ore: 15.25 - Kg.2,830)
- mela
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- Iscritto il: 31 mag 2005, 8:57
Re: COLPEVOLE! [Caso Cogne]
E' questa incertezza che mi fa paura, cavolo ma si può condannare così una persona?
Magari la teoria dell'aneurisma è una gran cavolata ma è assurdo come in questa storia si può dire tutto e il contrario di tutto
Magari la teoria dell'aneurisma è una gran cavolata ma è assurdo come in questa storia si può dire tutto e il contrario di tutto

