07/05/08: la nascita di Greta, il nostro fiore di maggio

[kuz]

Ero ormai entrata nella 41^ settimana di gestazione, e lo spettro dell'induzione era sempre più vicino; nonostante avessi provato tutti i rimedi della nonna Greta non ne voleva sapere di uscire, e la sua testina rimaneva sempre alta.
Il 06/05 vado a fare l'ultimo monitoraggio: ancora zero contrazioni, quindi l'ostetrica mi dice di presentarmi il giorno successivo per l'induzione.
La sera tento nuovamente i rimedi della nonna, ma il clistere che decido di farmi (dopo l'olio di ricino del giorno precedente) ha il solo effetto di irritare le mie povere emorroidi.
Così la mattina del 07/05 mi presento al pronto soccorso ostetrico, dove vengo visitata: collo dell'utero è raccorciato e pervio al dito ma sempre posteriore, data la situazione mi confermano il ricovero.
Intorno alle 10 mi viene fatta la prima applicazione di gel alle prostaglandine.
Torno nella mia stanza, mi mettono per 2 ore sotto monitoraggio ma di contrazioni nemmeno l'ombra; le ostetriche ogni tanto passano e mi chiedono come va, ma dalla mia faccia capiscono che nulla si sta muovendo.
La mattinata trascorre lentamente, e nel pomeriggio inizio ad essere un po' scoraggiata e mi prepararo psicologicamente per una nuova applicazione di gel.
L'ostetrica mi dice di uscire a camminare un po', e così percorro in lungo e in largo i corridoi e le scale dell'ospedale; verso le 15.30 inizio a sentire qualche doloretto, ma talmente lieve che penso non possa essere quello giusto; dopo un po' inizio a cronometrare le contrazioni, e mi rendo conto che sono già ogni 3 minuti.
Ci siamo, è iniziata l'ultima parte del viaggio che mi farà abbracciare la mia bambina: sono serena ed emozionata, non vedo l'ora di averla tra le braccia.
Continuo a camminare ancora un po', poi decido di tornare in sala travaglio e dico all'ostetrica che finalmente qualcosa si sta muovendo; mi rimettono nuovamente il monitoraggio, ma secondo l'ostetrica sono solo prodromi, e molto probabilmente partorirò il giorno successivo.
Mentre sono a letto però i dolori si fanno sempre più forti, e le contrazioni sono ormai ogni 2 minuti; non mi resta altro che aspettare e, per sopportare meglio il dolore, inizio a respirare come mi hanno insegnato al corso pre-parto.
Verso le 20 arriva finalmente mio marito, e mi permettono di uscire a camminare in corridoio; ora le contrazioni sono piuttosto dolorose, ma rimanendo in piedi o seduta le sopporto molto meglio che distesa a letto. Camminiamo per i corridoi ormai deserti, e il tempo passa lentamente, fino al momento in cui mi viene chiesto di rientrare per farmi visitare dal personale appena entrato in turno.
C'è di nuovo Laura, una giovane ostetrica che avevo già conosciuto la mattina, e Gigliola, il mio angelo custode, che sarà il mio più grande supporto durante l'ultima parte del travaglio.
Purtroppo non mi permettono di far rimanere mio marito con me, e mentre lui è in sala d'attesa io vengo rimessa per l'ennesima volta sotto monitoraggio.
Nel frattempo i dolori sono sempre più forti, e la posizione che sono costretta ad assumere in quel letto troppo corto per me mi sembra li amplifichi. Stringo i denti, respiro per sopportare meglio il dolore, ma verso le 21,30 inizio a non farcela davvero più.
Nonostante tutti i miei buoni propositi sto cedendo all'idea di chiedere l'epidurale, perché nonostante la respirazione i dolori iniziano ad essere veramente insopportabili; li sento che dalla parte più bassa del ventre si irradiano verso le gambe, e ad ogni contrazione sono sempre più forti.
Dopo un po' non ce la faccio davvero più, così chiamo Gigliola e le chiedo che almeno mi tolgano il monitoraggio per poter camminare o perlomeno assumere una posizione che mi permetta di gestire meglio il tutto...e continuo a pensare all'epidurale.
Gigliola mi visita e mi dice che sono già dilatata 7 cm, e che il parto è ormai imminente; sono talmente sollevata che per qualche minuto mi sembra di non percepire nemmeno più il dolore.
Mi chiede quando ho rotto il sacco, dal momento che lei non lo sente più, e io le rispondo che non è ancora successo.
Finalmente mi toglie il monitoraggio e mi permette di alzarmi e di far entrare mio marito; prima di chiamarlo vado in bagno, e sento che devo spingere...panico....cosa faccio adesso, chiusa qui dentro? Respiro e il desiderio di spingere per fortuna passa.
E all'improvviso sento uno splash, e capisco che ora le acque si sono rotte davvero.
Torno in sala travaglio, e le riferisco quello che è successo; nel frattempo chiamo mio marito, e ora che c'è lui mi sento più forte, pronta a conoscere finalmente nostra figlia.
Mio marito mi tiene la mano mentre Gigliola mi visita nuovamente; mi dice che a breve dovrei sentire il bisogno di spingere.
Nel frattempo sono riprese le contrazioni, sempre più dolorose, ma ora che sono seduta invece che distesa le sopporto molto meglio; provo a fare la respirazione clavicolare, perchè quella addominale ormai mi fa un baffo, e poco dopo comincio a sentire il bisogno di spingere.
Da questo momento in poi i miei ricordi sono poco lucidi: inizio a spingere maledicendo il clistere che mi sono fatta la sera prima, che mi fa sentire un male tremendo alle emorroidi. Laura e Gigliola mi incitano e mi dicono che sono bravissima e sta andando tutto benissimo, mio marito mi tiene la mano e continua a darmi forza.
Ad un certo punto mi dicono che si vede la testina di Greta, che più che altro è una testona; la fanno vedere anche a mio marito, che mi conferma che ormai ci siamo.
Cerco di pensare a tutto quello che ho imparato al corso pre-parto, e di pensare che ogni contrazione è solo una in meno, e che tra poco avrò Greta tra le braccia.
Sono circa le 22.30, ci trasferiamo in sala parto.
Mentre sto salendo sul lettino arriva un'altra, fortissima contrazione; vedo le ostetriche che si preparano, e 2 giovani ginecologi che si apprestano ad assistere al mio parto.
Il desiderio di spingere c'è, ma non è così incontrollabile come mi era stato descritto; cerco di seguire tutti i consigli che mi danno, urlando di dolore quando mi viene praticata la manovra di Kristeller per aiutare Greta a scendere.
Mi dicono di cercare di non urlare, per non disperdere inutili energie; il ginecologo mi sostiene la testa ad ogni spinta, mio marito mi accarezza la fronte, le ostetriche continuano ad incitarmi.
Io inizio a sentirmi allo stremo delle forze: un'altra spinta, un'altra manovra di Kristeller, un altro mio urlo di dolore. Inizio a piagnucolare che non ce la faccio più, loro mi assicurano che la prossima spinta sarà l'ultima.
Sento arrivare la contrazione e spingo, spingo con tutte le mie forze; mi dicono di non mollare, che ci siamo.
All'improvviso vedo una fontana di liquido alzarsi sopra la mia testa, il ginecologo fa un salto indietro per non esserne investito in pieno, e vedo Greta tra le braccia di Laura...ero talmente concentrata sulla spinta che non ho sentito nemmeno il suo corpicino sgusciare fuori. Sono le 23,14 del 7 maggio 2008,
Me la mettono sul petto, così piccola e indifesa, mentre raccolgono il sangue del cordone per la donazione. Mi rendo conto che non l'ho nemmeno sentita piangere, ma mio marito mi rassicura: Greta ha già fatto sentire la sua voce.
La guardo, e non riesco a trattenere le lacrime, e finalmente capisco il senso di tutta la lunga strada per arrivare a lei, e mi rendo conto che ogni fatica, ogni sofferenza, ogni incomprensione, sono adesso ricompensate.
Sono finalmente mamma, ed è un amore assoluto quello che sento mentre la stringo tra le braccia.

[melissa2310]

congratulazioni!

ho le lacrimucce!! ogni racconto ha il suo fascino!

GRETA BENVENUTA

[kitty83]

congratulazioni!!!

un bacione alla tua piccola!

[silvia1978]

CONGRATULAZIONI KUZ.
A me mancano pochi giorni e leggere i vostri racconti mi tranquillizza sul dolore, so che non posso capirlo fino a quando non ci sarò, so che sarà tremendo, ma tutte finite il vostro racconto descrivendo la bella sensazione che si vive nel momento in cui le nostre creature sono tra le nostre braccia. Ormai vivo nell'aspettare quel momento in cui la vedrò per la prima volta e non mi interessa quando dovrò soffrire l'importante è che tutto vada bene. Spero mio marito sia forte per sopportare tutta la situazione (è veramente una persona emotiva) perchè penso che se non ce la dovesse fare se ne pentirebbe poi per il resto della sua vita.
Un grosso benevenuto a Greta.

[kuz]

Silvia, non posso dire che non sia stato doloroso, e per qualche giorno dopo il parto il ricordo è rimasto bene impresso nella mia memoria.
Però è vero che è un dolore che si dimentica, e a 15 giorni di distanza mi restano solo emozioni meravigliose.

[alelua]

[ro77]

Erika, che bello leggere il tuo racconto
E' un'emozione splendida, l'inizio di una nuova vita insieme alla tua dolce Greta

[scarlet]

che bel racconto, benvenuta greta

[paoladpd]

benvenuta greta
Anche io ho la mia....guarda la mia firma!
La tua è bellissima!!!

[val69]

ANCHE IO L'HO CHIAMATA FIORE DI MAGGIO NELL'SMS CHE ANNUNCIAVA LA SUA NASCITA
CONGRATULAZIONI
BENVENUTA IN QUESTO MONDO DI AMORE TOTALIZZANTE

[blumirtillo]

complimenti!

[mammola04]

[thilly]

Mi sono commossa